Mike Leigh alza toni e ambizioni con il racconto di un evento del passato che ha costruito il presente. Recensione di Marianna Cappi, legge Giovanni Cannata.
di A cura della redazione
Il giovane trombettiere Joseph sopravvive alla sanguinosa battaglia di Waterloo e torna a casa, a Manchester, dove si prepara un'altra battaglia: quella del popolo inglese del dopoguerra, ridotto alla fame.
Mike Leigh drammatizza gli eventi che si consumarono durante il cosiddetto "massacro di Peterloo", quando, il 16 agosto 1819, più di sessantamila persone si riunirono pacificamente in St Peter's Field e vennero brutalmente travolte dalla cavalleria dell'esercito, finendo uccise o ferite.
Forte del budget più consistente di cui abbia mai disposto, Leigh inscena un affresco storico e sociale in cui la dimensione epica non è mai afflato superficiale, ma affonda nel fango delle strade e nella precisione degli interni domestici, richiamando talvolta certe espressioni artistiche di propaganda rivoluzionaria.
E ricordandoci il lungo cammino che ha portato alla democrazia contemporanea.
In occasione dell'uscita al cinema di Peterloo, Giovanni Cannata interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.