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mercoledì 8 agosto 2018
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film strabello
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Un film veramente molto bello consigliere questo finalmente a qualunque persona tubero super bello
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marionitti
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mercoledì 4 luglio 2018
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inutili effetti speciali
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Se non hai un'idea puoi anche spendere milioni in effetti speciali super realistici, ma questo non migliorerà il giudizio del film. Qui gli effetti si sprecano e sono quasi perfetti, ma manca un'idea che faccia decollare la storia, quindi l'unica soluzione è quella di prolungare all'infinito le scene d'azione. Quella finale dura quasi mezz'ora, ma l'unico effetto è quello di stancare. No. La saga è morta.
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udiego
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giovedì 28 giugno 2018
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jurassic world
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J.A.Bayona, talentuoso regista di origini spagnole, con Jurassic World – Il Regno Distrutto, porta al cinema a tre anni distanza il secondo capitolo sul rilancio della saga sui dinosauri più amata di sempre. Il regista spagnolo, cercando di mantenere tutte le caratteristiche che hanno distinto i film di questa storica saga, tenta di dare un’impronta sia stilistica che narrativa un po’ diversa rispetto ai classici clichè che ci vengono solitamente proposti. La storia sviluppa sfaccettature diverse: ci spostiamo dall’isola dei dinosauri alla terra ferma e per la prima volta in tutta la saga troviamo un vero cattivo.
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J.A.Bayona, talentuoso regista di origini spagnole, con Jurassic World – Il Regno Distrutto, porta al cinema a tre anni distanza il secondo capitolo sul rilancio della saga sui dinosauri più amata di sempre. Il regista spagnolo, cercando di mantenere tutte le caratteristiche che hanno distinto i film di questa storica saga, tenta di dare un’impronta sia stilistica che narrativa un po’ diversa rispetto ai classici clichè che ci vengono solitamente proposti. La storia sviluppa sfaccettature diverse: ci spostiamo dall’isola dei dinosauri alla terra ferma e per la prima volta in tutta la saga troviamo un vero cattivo. Non c’è nessuna mutazione genetica come inno alla scienza ne “Il Regno Distrutto”, non c’è nessun parco divertimenti per coinvolgere le famiglie alla più grande scoperta scientifica di tutti i tempi. Qui ci sono solo avidità, sete di potere e delirio di onnipotenza nello sfruttamento di queste creature per ottenere il massimo profitto possibile e sostituirsi al creatore cambiando il corso della natura.
Bayona cerca di mantenere saldi i punti di forza del suo predecessore: spettacolo, adrenalina ed effetti speciali non mancano, ma cerca anche di migliorare e rafforzare i punti deboli. Considerando che ci troviamo comunque davanti ad un grande contenitore di immagini spettacolari per famiglie, il regista spagnolo cerca di impostare lo sviluppo della vicenda in modo diverso, provando a dare un tocco personale all’opera. La cosa gli riesce abbastanza bene, e, se il registro narrativo deve comunque essere di un livello raggiungibile da tutti, le atmosfere ed i campi di battaglia vengono completamente ribaltati. Come detto in precedenza, non saranno i nostri eroi a doverla scampare dalla furia dei dinosauri nel loro ambiente naturale, ma saranno gli animali a doversi liberare come se fossero ostaggi, da un contesto a loro sconosciuto ed ostile.
Il lavoro si sviluppa inoltre senza perdere le origini stilistiche del regista. Tutta la sequenza girata nella cameretta della bambina e sul tetto dell’edificio sono intrise di quello stile gotico classico tipico di colui che ha fatto delle atmosfere noir nel genere horror il suo marchio di riconoscimento.
Per concludere Jurassic World – Il Regno Distrutto è il classico blockbuster sui dinosauri che abbiamo imparato ad amare in tutti questi anni, con i contenuti che vengono anche in questa occasione sacrificati a favore dello show e dello spettacolo. Questa volta però non possiamo che apprezzare lo sforzo di questo regista dalle ottime potenzialità di regalare anche qualche cosa di suo e di diverso allo spettatore.
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umberto
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sabato 23 giugno 2018
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per fortuna i dinosauri!!!!
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Secondo capitolo della seconda trilogia che sembra quasi in parallelo con la prima, soprattutto riguardo l'ambientazione. Si passa infatti dall'isola in mezzo all'oceano al continente civilizzato. La storia è buona e presenta alcuni colpi di scena, anche se di base rimane poco originale. Attori un po' freddini, con Chris Pratt non in una delle sue migliori performance. Su tutti spicca la bambina che interpreta Maisie che è stupenda. Ovviamente gli effetti speciali alzano di molto la valutazione complessiva del film.
Voto: 8
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loland10
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venerdì 22 giugno 2018
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in(o)do...raptus...
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“Jurassic World. Il regno distrutto (Jurassic World: Fallen Kingdom, 2018) è il quarto lungometraggio del regista spagnolo Juan Antonio Bayona.
Finalmente (si fa per dire) arriva il film ‘mainstream’ che da foga e voglia per distruggerlo dal punto di vista cinematografico. E per togliersi molti sassolini dalle scarpe. E da qualche giro fugace qualcuno e qualche rivista già menziona il becero linguaggio da film da una stellina. Perché non zero. Così si sfogano e son tutti contenti.
Film d’intrattenimento e senza tanti fronzoli e approfondimenti, leggero e vedibile, passatempo e gustoso: certo che la storia è alquanto buttata per (rimpolparla e soddisfarla) in un terzo capitolo che dovrebbe uscire fra due-tre anni.
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“Jurassic World. Il regno distrutto (Jurassic World: Fallen Kingdom, 2018) è il quarto lungometraggio del regista spagnolo Juan Antonio Bayona.
Finalmente (si fa per dire) arriva il film ‘mainstream’ che da foga e voglia per distruggerlo dal punto di vista cinematografico. E per togliersi molti sassolini dalle scarpe. E da qualche giro fugace qualcuno e qualche rivista già menziona il becero linguaggio da film da una stellina. Perché non zero. Così si sfogano e son tutti contenti.
Film d’intrattenimento e senza tanti fronzoli e approfondimenti, leggero e vedibile, passatempo e gustoso: certo che la storia è alquanto buttata per (rimpolparla e soddisfarla) in un terzo capitolo che dovrebbe uscire fra due-tre anni. In questi casi le dettature degli uffici-cine cambiano anche in base a stagioni, incassi e naturalmente la scrittura pronta. Decide Spielberg, ci mancherebbe.
Ecco che Isla Nublar ritorna per studio e uso mercenario di quello che resta del Parco divertimento. Il prelievo del DNA dallo scheletro dell’Indominus rex sul fondo della laguna porta a catena guai, assalti e il risveglio di dinosauri dati per morti. Mosasaurus e Tyrannosaurus sono i primi che non perdonano. Intanto sul continente il dr. Ian Malcom è contrario a ‘salvare’ i dinosauri da un’eruzione vulcanica imminente. Ovvio che la diatriba porta alla formazione di un gruppo contro che la pensa in modo diverso. I dinosauri dovrebbero essere per i potenti e ricchissimi dei cimeli e dei trofei da acquistare…E poi mai togliere un dente a un Indoraptor…senza sapere del suo potere intellettivo…
Ecco che l'asta genera il facile approdo e dà il dettame per l’uomo avido di tutto ma pauroso fino al midollo. Il perfetto gioco, o forse tale, per un peregrinare tra milioni di dollari a iosa e cadaveri infuriati chiusi dentro gabbie/galere alla giusta causa. Il territorio è la fuga quando qualcuno sbaglia il destino dell’approdo del potere sulla natura (e sul suo passato soprattutto): ecco che dopo una lungaggine (eccessi in mostra) di colpi di martello la bambina Maisie Lockwood sveglia il film in modo iperbolico. Osserva, è curiosa, è sveglia, si spaventa, grida e corre (come non mai) fino alla sua camera di questo lussuosissimo palazzo (da baraccone). Il corridoio e la sua corsa, le coperte e il suo viso, la finestra e le ombre, il dinosauro e i tetti…si deve dire che tutto è giocato in modo preciso e senza pause. Il corridoio è veramente una fuga al contrario, verso di noi, parafrasando Kubrick, e invertendo l’idioma del nemico che non è davanti (almeno pensi) non è dietro (almeno non si vede), non è visibile subito e il tocco spielberghiano è evidente nell’approdo al letto della bambina e quello che succede dopo. Nel rivedere ‘Ready Player One’ e l’omaggio a ‘Shining’…allora i conti forse potrebbero tornare. Ecco che questa parte vale già il biglietto per chi scrive. Meglio non andare oltre: ci sarebbe molto altro, come inquadrature, riferimenti, luoghi e omaggi vari.
Wil cinema non-senso, o meglio il cinema di puro intrattenimento dove le parole e qualsiasi discorso sono retorica del roboante o fallimentare incasso. Ci si siede e si guarda con passione.
Omettendo ogni pelo nell'uovo, però in questo capitolo si ha più di una sensazione de puro gioco senza una vera e propria storia o meglio senza un vero incastro dei personaggi.
Ricordando i primi due ‘J.P.’ si ha la netta sensazione di un retrogusto ammaliante ma il fascino e la differenza sono oltremodo visibili. Difficile interagire con il volo mentre ancora sei al massimo su un tetto della tua casa.
Lezione di basso costo, basso, nonostante il budget di altro tipo, di un cinema troppo schematizzato a tavolino e con perturbazioni che ti aspetti e un vulcano che ci mette lo…zampino…
Destrutturato e semplicemente spettacolo, il film regge bene le sue gambe con i suoi attori e le comparse: volti tagliati e facce pressate. Chris Pratt ha il gioco oramai in mano (e qualche rettile a portata di mano) ma è Jeff Goldlum che ruba la scena a tutti per quello che ricorda facendoci sognare il primo unico ‘Park’.
Al quinto capitolo la saga giurassica vira verso un gusto pauroso, claustrofobico, oscuro e prettamente chiassoso. Poco incline ad aprire il cervello e effetti dinosauri che fanno sempre gola allo spettatore. Scene sovrappiù: l'attesa del disastro è ovvia, quasi scontata fino al saggio sui dinosauri pensando di tenere sottomano tutto. Mai aprire gabbie, mai sviscerarsi in altro, mai dare per morto, mai pensare di mettere l'arma accanto agli occhi spenti,....Siamo vicini (anche) al ‘pianeta delle scimmie’ (‘War for the Planet of the Apes’,2017) dove le gabbie hanno riferimento e Cesare va a braccetto con Blue.
Titoli di coda: la musica ‘refrain’ di John Williams toglie il respiro facendoci ricordare il meglio del 1993 e l'entusiasmo intatto pervade ogni poro come la pelle d'oca....rientra....mentre arriva l’ultima scena post-tutto.
Regia persuasiva e addomestica, vigorosa e compiacente.
Voto: 7+/10 (***½).
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filippo
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venerdì 22 giugno 2018
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non cosi' male
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Perde la magia dei primi, ma è sicuramente un bel film.
Ottimo il Cast, meno la storia in generale.
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harloch74
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mercoledì 20 giugno 2018
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un nuovo inizio
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Avevo giudicato male il precedente capitolo del franchise sostenendo che ormai dopo 25 anni di dinosauri “l’effetto Wow” lo poteva avere solo mio figlio.Con la solita convinzione mi sono apprestato a seguire questo seguito e almeno fino alla prima parte del film tutto è andato come copione:trama prevedibile e anche un po’ scema (ditemi chi può investire soldi per il parco più costoso della storia su un isola dalla fine segnata perché il vulcano è attivo) e effetti favolosi ma già visti.Poi qualcosa mi ha fatto ricredere almeno in parte su questa seconda parte.La storia inizia come già preannunciato dal tentativo di salvare i dinosauri rimasti sull’isola da morte certa a causa del vulcano attivo,e mentre il governo decide per la loro estinzione i nostri soliti eroi partono per salvarli ingannati dal solito miliardario speculatore che già si è procurato il DNA del precedente indomito Rex e che ora mira al velociraptor Blue per creare un arma da guerra.
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Avevo giudicato male il precedente capitolo del franchise sostenendo che ormai dopo 25 anni di dinosauri “l’effetto Wow” lo poteva avere solo mio figlio.Con la solita convinzione mi sono apprestato a seguire questo seguito e almeno fino alla prima parte del film tutto è andato come copione:trama prevedibile e anche un po’ scema (ditemi chi può investire soldi per il parco più costoso della storia su un isola dalla fine segnata perché il vulcano è attivo) e effetti favolosi ma già visti.Poi qualcosa mi ha fatto ricredere almeno in parte su questa seconda parte.La storia inizia come già preannunciato dal tentativo di salvare i dinosauri rimasti sull’isola da morte certa a causa del vulcano attivo,e mentre il governo decide per la loro estinzione i nostri soliti eroi partono per salvarli ingannati dal solito miliardario speculatore che già si è procurato il DNA del precedente indomito Rex e che ora mira al velociraptor Blue per creare un arma da guerra.Il succo è il solito:l’eterna guerra tra il capitalismo becero e immorale e i buoni che cercano di salvare delle vite per ideali di giustizia e altruismo.Ma poi il film riesce pur con delle deboli basi a smarcarsi almeno in parte al classico cliché regalandoci un finale che apre nuove strade che non siano la ricerca del dinosauro in un parco plurimiliardario a cui qualcosa va storto.Ne consiglio la visione a patto che non si cerchi un capolavoro e si apprezzi almeno l’idea finale per far proseguire la serie.
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mercoledì 20 giugno 2018
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schifastic world
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Faceva altamente schifo non era neanche lo sputo del primo Jurassic World se nn mi credete spiegatemi come fa un dinosauro ad aprire una finestra con gli artigli
[+] ed un velociraptor che apre le porte?
(di finmat92)
[ - ] ed un velociraptor che apre le porte?
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(di finmat92)
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andypumpkin
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mercoledì 20 giugno 2018
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ridateci i veri dinosauri
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Nella prima saga si parlava di dinosauri, di convivenza tra animali estinti milioni di anni fa e l’uomo, di scienza, con una teoria che aveva il suo perché e ci lanciava direttamente in un ambiente remoto e isolato dal nostro presente. La saga di Jurassic World invece altro non è che un tentativo, ben riuscito, di costruire una macchina da soldi senza molta fatica. Infatti non presenta nessuna trama né originale né interessante, è solo ritmo, un continuo scappare da animali simili solo nell’aspetto ai nostri amati dinosauri. Diciamo pure che la saga di Jurassic World ricorda più che i cari vecchi Jurassic park, i film di Godzilla.
Godzilla è definito come un enorme animale preistorico, risvegliato e potenziato dalle radiazioni nucleari.
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Nella prima saga si parlava di dinosauri, di convivenza tra animali estinti milioni di anni fa e l’uomo, di scienza, con una teoria che aveva il suo perché e ci lanciava direttamente in un ambiente remoto e isolato dal nostro presente. La saga di Jurassic World invece altro non è che un tentativo, ben riuscito, di costruire una macchina da soldi senza molta fatica. Infatti non presenta nessuna trama né originale né interessante, è solo ritmo, un continuo scappare da animali simili solo nell’aspetto ai nostri amati dinosauri. Diciamo pure che la saga di Jurassic World ricorda più che i cari vecchi Jurassic park, i film di Godzilla.
Godzilla è definito come un enorme animale preistorico, risvegliato e potenziato dalle radiazioni nucleari. Sostituite le radiazioni nucleari con il potere della genetica e avrete i mostri di Jurassic world.
Jurassic world-il regno distrutto è completamente privo di carattere, tutti i personaggi presenti sono insignificanti (ad eccezione del bravo Chris Pratt), tutti sono o buoni (sensibili e sentimentali) o cattivi (crudeli)… ma l’uomo non ha altre sfumature? Prima della fine di ogni scena “di suspance” (il 90% del film) già pensi: “ok, adesso arriverà il T-Rex che involontariamente salverà la vita a questo”; “Ok, adesso arriverà il Raptor e salverà la vita a quest’altro”; e così puntualmente accade. Mi fermo qui per non dare spoiler.
Complessivamente, questa saga andrebbe catalogata per la qualità della trama e scene alquanto bizzarre come un B-movie, ma grazie al costo di produzione, pubblicità e nomi dei produttori è considerato un blockbuster, che molto presto verrà dimenticato. Ridateci i veri dinosauri.
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giovedì 14 giugno 2018
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un luogo comune lungo due ore
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Provate a pensare ad un luogo comune, in questo film lo ritroverete di sicuro.
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