Giona A. Nazzaro
Il Manifesto
Sylvester Stallone lo sapeva. Alla fine di Rocky IV, sui titoli di coda scorrevano foto in bianco e nero del film appena visto, come a dire che l'incontro con Drago era già entrato nella storia e nella leggenda. Ora è giunto il momento della mietitura di un raccolto cui nessuno credeva. La grazia fordiana con la quale Stallone cammina verso il sole che cala del suo autunno è impareggiabile. Per troppo tempo ridotto a simbolo del più becero sciovinismo patriottardo, si è rivelato un narratore raffinato, fautore di una mitologia imperitura e cineasta di tempra classica. [...]
di Giona A. Nazzaro, articolo completo (1688 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto N. 4 del 22 gennaio 2019