jonnylogan
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giovedì 9 marzo 2023
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a volte ritornano
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Ryan Coogler passato a dirigere il pluripremiato Blockbuster di casa Disney Black Panther, cede il testimone al poco più che trentenne Steven Caple Jr. che, sulla scia dei precedenti successi al Box Office, e ripercorrendo la scena che trent’anni prima vide Dolph Lundgren incrociare i guantoni con Rocky Balboa, porta al successo una pellicola che non si discosta dalla saga dello Stallone Italiano, aggiungendo una nuova perla a una collana che sembra sempre uguale a sé stessa e per questo vincente. Esattamente a tre anni di distanza dal precedente film il muscoloso Michael B. Jordan ritorna nei panni del figlio illegittimo di Apollo Creed, questa volta non più guidato dal desiderio di riappropriarsi della figura paterna e con il desiderio di diventare un pugile professionista, ma a muovere la vita di un pugile ormai affermato campione dei pesi massimi è invece uno scheletro molto ingombrante che esce dall’armadio del passato.
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Ryan Coogler passato a dirigere il pluripremiato Blockbuster di casa Disney Black Panther, cede il testimone al poco più che trentenne Steven Caple Jr. che, sulla scia dei precedenti successi al Box Office, e ripercorrendo la scena che trent’anni prima vide Dolph Lundgren incrociare i guantoni con Rocky Balboa, porta al successo una pellicola che non si discosta dalla saga dello Stallone Italiano, aggiungendo una nuova perla a una collana che sembra sempre uguale a sé stessa e per questo vincente. Esattamente a tre anni di distanza dal precedente film il muscoloso Michael B. Jordan ritorna nei panni del figlio illegittimo di Apollo Creed, questa volta non più guidato dal desiderio di riappropriarsi della figura paterna e con il desiderio di diventare un pugile professionista, ma a muovere la vita di un pugile ormai affermato campione dei pesi massimi è invece uno scheletro molto ingombrante che esce dall’armadio del passato. Viktor Drago, pugile Ucraino figlio di Ivan, che nel 1986 aveva ucciso Apollo Creed al termine di un incontro sanguinoso, convinto da un manager che lo ha visto combattere su un ring russo e ingolosito dall’idea di un revival in pantaloncini e guantoni, desidera sfidare il fresco campione del mondo per avere la sua occasione di successo.
Nulla di nuovo quindi sotto i riflettori di una saga che riparte delle sue ceneri alla stregua di un’Araba Fenice capace di rigenerarsi su temi cari a Stallone: amicizia, lealtà, la famiglia e il duro lavoro capace di ripagarti, il tutto al netto di un primo spin-off che aveva saputo imbarcare linfa nuova grazie all’idea di un giovane pugile da lanciare e con una storia differente da raccontare, salvo poi ritornare immediatamente sui propri passi ripercorrendo il solito schema vincente.
Stallone firma nuovamente la sceneggiatura, giurando che questa, nonostante la difficoltà nel mettere la parola fine ad un personaggio che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, sarebbe stata la sua ultima uscita nelle vesti del pugile italo – americano di Philly ormai ombra della super star che fu. Come vedremo la promessa di Sly è stata mantenuta con il terzo capitolo sul grande schermo proprio in questi giorni e senza ‘Lo zio’ Rocky a fare da coach al giovane Creed.
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wolvie
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martedì 11 febbraio 2020
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un cerchio perfetto
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Abbiamo raggiunto l ' apice del meta-contesto narrativo filmico-umano. Rocky è diventato un parente, un conoscente generoso, badate bene, non si è trasformato in un fumetto, ma, in un amico da cui sai sempre cosa aspettarti. Dopo 8 film, dopo aver toccato vette mitologiche con "Rocky Balboa", con questo "Creed 2" tutto sembra tornare al proprio posto: lo sfidante russo da "Rocky IV", con annessa BridgetTONA Nielsen,la paura di combattere da " Rocky III", l ' amata moglie incinta da "Rocky II", e questa volta si lasciano stare i morti o la paura della morte e si tocca ciò per cui vale la pena vivere e combattere, la famiglia. Ma il pregio di Rocky è quello di affrontare il tema non in maniera ecumenica, ma pragmatica, reale, dove il sudore , la sfida e il coraggio di vivere trovano carattere e realtà.
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Abbiamo raggiunto l ' apice del meta-contesto narrativo filmico-umano. Rocky è diventato un parente, un conoscente generoso, badate bene, non si è trasformato in un fumetto, ma, in un amico da cui sai sempre cosa aspettarti. Dopo 8 film, dopo aver toccato vette mitologiche con "Rocky Balboa", con questo "Creed 2" tutto sembra tornare al proprio posto: lo sfidante russo da "Rocky IV", con annessa BridgetTONA Nielsen,la paura di combattere da " Rocky III", l ' amata moglie incinta da "Rocky II", e questa volta si lasciano stare i morti o la paura della morte e si tocca ciò per cui vale la pena vivere e combattere, la famiglia. Ma il pregio di Rocky è quello di affrontare il tema non in maniera ecumenica, ma pragmatica, reale, dove il sudore , la sfida e il coraggio di vivere trovano carattere e realtà. Finalmente anche Ivan Drago può dormire sonni tranquilli. Si chiude un cerchio perfetto.
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felicity
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martedì 18 giugno 2019
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due figli che devono “riscrivere la storia”
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Questo sequel non aggiunge davvero nulla di nuovo a quanto ci è stato fin qui raccontato dell’universo espanso di Rocky.
Il film di Steven Caple Jr. ribadisce, cita, ripete.
Arrivando anche a momenti in cui la rivisitazione del modello originale del 1985 è talmente derivativa da risultare grottesca.
Creed 2 tuttavia è anche un film commovente e potente. Un film che si prende i suoi tempi con intelligenza, che sa creare una tensione narrativa accattivante ed empatica, e che riesce persino a commuovere in certi frangenti grazie ad una interpretazione straordinaria dei suoi attori.
Se il primo film di Coogler raccontava soprattutto l’inseguimento della figura paterna da parte dei figli, in questo secondo capitolo il tema diventa il superamento di questa eredità.
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Questo sequel non aggiunge davvero nulla di nuovo a quanto ci è stato fin qui raccontato dell’universo espanso di Rocky.
Il film di Steven Caple Jr. ribadisce, cita, ripete.
Arrivando anche a momenti in cui la rivisitazione del modello originale del 1985 è talmente derivativa da risultare grottesca.
Creed 2 tuttavia è anche un film commovente e potente. Un film che si prende i suoi tempi con intelligenza, che sa creare una tensione narrativa accattivante ed empatica, e che riesce persino a commuovere in certi frangenti grazie ad una interpretazione straordinaria dei suoi attori.
Se il primo film di Coogler raccontava soprattutto l’inseguimento della figura paterna da parte dei figli, in questo secondo capitolo il tema diventa il superamento di questa eredità. Anzi l’assunzione stessa del ruolo paterno, dal momento che Adonis qui di fatto diventa padre.
Così non deve sorprendere che il serrato match finale sembri quasi tingersi di contorni psicoanalitici, con la vittoria che diventa una questione privata anziché sportiva.
Adonis e Viktor sono molto simili. Entrambi chiamati di fatto non più a eguagliare i fantasmi paterni, ma a riscattarli.
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kyotrix
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sabato 4 maggio 2019
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niente di nuovo, scontato
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Un pò rocky 3, un pò rocky 4, un pò ha veramente rotto. Così come lo scontro finale ridicolo, quando l'avversario, dopo aver massacrato creed, improvvisamente sembra diventato un dilettante... Lasciate stare
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umberto
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giovedì 7 febbraio 2019
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creed 2
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Ottavo film della saga di Rocky Balboa e secondo incentrato su Adonis Creed, figlio di Apollo, intento a ripercorrere le orme del padre, guidato dall'ex Stallone Italiano, che, nonostante in questi ultimi due film sia una figura di secondo piano, riesce comunque ad emergere. Passano gli anni e Stallone da carisma al personaggio, cosa che riesce anche a Dolph Lundgren. Non male Ie scene di boxe, anche se sono imparagonabili con quelle dei vecchi film. Per il resto siamo di fronte ad un copia/incolla di Rocky lll e lV con un finale scontato, ma non troppo.
Voto: 7
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elpiezo
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venerdì 1 febbraio 2019
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nostalgico!!!
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Per Adonis Creed, figlio d'arte e detentore del titolo mondiale giunge un'improvvisa ed inaspettata sfida col passato. Un confronto sull'onore, la redenzione, il coraggio, sotto gli occhi sapienti di un immortale Sylvester Stallone.
“Zio Rocky” torna a bordo ring in una suggestiva rievocazione di quel leggendario incontro che sullo sfondo della guerra fredda rappresentò una tappa fondamentale del cinema dedicato alla boxe.
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exleon32
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lunedì 28 gennaio 2019
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sorpresona!
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Sono andato al cinema aspettandomi un film simile al predecessore invece mi sono ritrovato davanti un film veramente ben fatto,menzione speciale per il regista mi è piaciuta tantissimo la gestione delle inquadrature,per farla breve un fun della saga non può non andare a vederlo!
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sabato 26 gennaio 2019
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come è per me uci cinema
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Mi piace molto ,è sempre accogliente quando ci vado ,grazie per l’accoglienza
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inesperto
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venerdì 25 gennaio 2019
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il retaggio di rocky e apollo
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Fermo restando che Rocky sul ring era un'altra cosa, in questa pellicola ci avviciniamo molto a quello che è lo spirito vivo della saga. Molte cose vengono riprese dai film storici: da Rocky IV, chiaramente, l'avversario e l'intera trama; da Rocky III il doppio confronto sfida-rivincita; da Rocky II le due fasi dell'allenamento finale, una prima difficoltosa e una seconda grintosa. La parte più originale è la dinamica familiare della famiglia Drago. Padre e figlio, mollati indecentemente da Ludmilla dopo l'incontro in URSS, non sono dei semplici sadici come può sembrare; Ivan, abbandonato dall'intero ambiente pugilistico russo dopo la sconfitta di 30 anni prima, ha cresciuto suo figlio in condizioni di difficoltà estrema allo scopo di farne un'arma micidiale e riconquistare, così, l'onore perduto.
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Fermo restando che Rocky sul ring era un'altra cosa, in questa pellicola ci avviciniamo molto a quello che è lo spirito vivo della saga. Molte cose vengono riprese dai film storici: da Rocky IV, chiaramente, l'avversario e l'intera trama; da Rocky III il doppio confronto sfida-rivincita; da Rocky II le due fasi dell'allenamento finale, una prima difficoltosa e una seconda grintosa. La parte più originale è la dinamica familiare della famiglia Drago. Padre e figlio, mollati indecentemente da Ludmilla dopo l'incontro in URSS, non sono dei semplici sadici come può sembrare; Ivan, abbandonato dall'intero ambiente pugilistico russo dopo la sconfitta di 30 anni prima, ha cresciuto suo figlio in condizioni di difficoltà estrema allo scopo di farne un'arma micidiale e riconquistare, così, l'onore perduto. Tuttavia, anche Adonis affronta delle traversie che concorrono a rendere il suo personaggio più profondo. Come in Rocky vs.Clubber Lang, anche lui arriva al primo match impreparato, imborghesito dalle cose belle che lo circondano. Solo il periodo di sofferenza che attraversa dopo essere stato malmenato brutalmente lo temprerà adeguatamente per affrontare di nuovo il suo rivale. L'incontro, peraltro, è tecnicamente molto ben fatto (meno epico dei classici, ma quelli sono inarrivabili). Il romeno Munteanu è un'ottima scelta per interpretare Viktor. Tessa Thompson è bellissima e Stallone è intramontabile.
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gustibus
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venerdì 25 gennaio 2019
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rocky,creed,drago tanto tempo fa.
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Come giudizio tre stelle,ma da 65enne il film mi ha entusiasmato forse di piu'ancora di ROCKY 4del 1985.Si a livello narrativo capovolgendo i personaggi Adonis Creed figlio del famoso Apollo e Viktor Drago figlio di Ivan,il famoso"ti spiezzo in due!"la tematica e' abbastanza identica,ma ammetto che coinvolge ancora.Il regista Steven Caple jr.e'stato abile ad inserire meno sangue nelle sfide per il campionato mondiale dei pesi massimi,ma ce'piu'umanita'con sentimentalismo annesso.Poi ora ce'la generazione del 2019,molto cambiata.Qui si intravede per dieci secondi un cellulare.Per ultimo ho lasciato il nostro Silvester Stallone Rocky,allenatore al tramonto ma con la sua figura da sempre risalto al film anche da taciturno.
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Come giudizio tre stelle,ma da 65enne il film mi ha entusiasmato forse di piu'ancora di ROCKY 4del 1985.Si a livello narrativo capovolgendo i personaggi Adonis Creed figlio del famoso Apollo e Viktor Drago figlio di Ivan,il famoso"ti spiezzo in due!"la tematica e' abbastanza identica,ma ammetto che coinvolge ancora.Il regista Steven Caple jr.e'stato abile ad inserire meno sangue nelle sfide per il campionato mondiale dei pesi massimi,ma ce'piu'umanita'con sentimentalismo annesso.Poi ora ce'la generazione del 2019,molto cambiata.Qui si intravede per dieci secondi un cellulare.Per ultimo ho lasciato il nostro Silvester Stallone Rocky,allenatore al tramonto ma con la sua figura da sempre risalto al film anche da taciturno.Insomma nonostante film di supereroi ecc.lo sport e nello specifico il pugilato accende credo in molti di noi una carica interna che fa sempre bene.Il cinema riesce ancora a sorprendere.Da vedere! avra'molto successo anche in Italia.Sicuro!e aspettiamoci,dalle immagini del finale di Victor Drago che ci sara'un Creed 3!E vai!!
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[+] dinamiche generazionali e lezioni umanitarie
(di antonio montefalcone)
[ - ] dinamiche generazionali e lezioni umanitarie
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