no_data
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venerdì 20 aprile 2018
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un film per conoscere marx
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il film è didattico quindi interessante anche per i giovani che non hanno vissuto le lotte politiche ispirate agli ideali marxisti e che spesso assueffatti al liberismo non capiscono quanto siano stati importanti i principi che hanno promosso il welfare negli stati europei. Una cosa che vorrei far notare, ma questo ha poco a che fare col film, è il pessimo doppiaggio che alterna momenti di dialogo bassissimo e inconprensibile ad altri il cui volume è altissimo, sicuramente un film da vedere in lingua originale.
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zim
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mercoledì 18 aprile 2018
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like a rolling stone
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In questo film vediamo il giovane Marx muoversi col suo amico e collega Hengels nei quartieri più poveri di Parigi Londra e Bruxelles, attenti osservatori degli effetti devastanti della prima rivoluzione industriale, Hengels british Karl ironico disincantato e attivo critico soprattutto di quei movimenti che credevano di poter mettere fine all'ingiustizia con dottrine filantropiche. E invece lui e l'amico vanno nocciolo della questione. L'economia. Il conflitto tra modi e forze di produzione.
I dialoghi del film fanno da sfondo ad una umanità raccontata per immagini forti di un corrusco realismo dove i telai a spoletta volante luccicano di grasso quanto di sudore scuro il volto delle sfruttate e i tuguri visitati svelano impietosamente condizioni di esistenza subumana anche quando si tratta dello studio del pittore Courbet o anche peggio quando si va fuori fuori nella natura nel bosco dove una fascina di legna può costare la vita.
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In questo film vediamo il giovane Marx muoversi col suo amico e collega Hengels nei quartieri più poveri di Parigi Londra e Bruxelles, attenti osservatori degli effetti devastanti della prima rivoluzione industriale, Hengels british Karl ironico disincantato e attivo critico soprattutto di quei movimenti che credevano di poter mettere fine all'ingiustizia con dottrine filantropiche. E invece lui e l'amico vanno nocciolo della questione. L'economia. Il conflitto tra modi e forze di produzione.
I dialoghi del film fanno da sfondo ad una umanità raccontata per immagini forti di un corrusco realismo dove i telai a spoletta volante luccicano di grasso quanto di sudore scuro il volto delle sfruttate e i tuguri visitati svelano impietosamente condizioni di esistenza subumana anche quando si tratta dello studio del pittore Courbet o anche peggio quando si va fuori fuori nella natura nel bosco dove una fascina di legna può costare la vita.
Ed è in questa flagranza di realtà che le proposizioni più note del magistero marxista perdono la loro patina di slogan usurati e riacquistano nuovo vigore come se effettivamente assistessimo alla loro prima formulazione, alla loro nascita.
Che il pensiero di Marx sia ormai fuori gioco è una opinione diffusa, soprattutto tra coloro che si professano ancora comunisti, di fatto ci sono indizi dell'esatto contrario almeno per quanto riguarda le domande che il filosofo economista rivoluzionario si pose circa duecento anni fa: guerre alienazione e sfruttamento sono ancora tragici nodi sostanzialmente irrisolti.
Like a rolling stone cantata dal nobel Dylan sotto le immagini più evocative delle lotte sociali del secolo breve conclude il film.
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ruzzante
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domenica 15 aprile 2018
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fatti e idee ben amalgamati: film riuscito
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Non era assolutamente facile fare un film su due filosofi, sia pure rivoluzionari e con una vita non proprio tranquilla, come Marx ed Engels. Certo con Che Guevara, Zapata e Pancho Villa la trasposizione scenica è meno complicata ... qui invece si trattava di fare un film su delle idee, le idee rivoluzionarie di due giganti della filosofia, dando loro forma attrraverso fatti (reali) che coinvolgano lo spettatore e gli facciano toccare con mano la realtà da cui quelle idee sono nate e hanno preso consistenza.
Direi che l'operazione è riuscita: le due ore volano via che nemmeno te ne accorgi, e lasciano il segno. La loro vita privata di giovani "contro" viene rappresentata con sincerità e realismo: Engels che sfida il padre, ricco industriale del tessile, e va a convivere con un'operaia irlandese scegliendo una vita da sovversivo; Marx, sposato con una nobile a sua volta in rotta con la famiglia, con i suoi scritti denuncia i soprusi delle classi dominanti ed è costretto ad un vita precaria, da esule perenne, in povertà assolouta e con l'unico appoggio dell'amico.
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Non era assolutamente facile fare un film su due filosofi, sia pure rivoluzionari e con una vita non proprio tranquilla, come Marx ed Engels. Certo con Che Guevara, Zapata e Pancho Villa la trasposizione scenica è meno complicata ... qui invece si trattava di fare un film su delle idee, le idee rivoluzionarie di due giganti della filosofia, dando loro forma attrraverso fatti (reali) che coinvolgano lo spettatore e gli facciano toccare con mano la realtà da cui quelle idee sono nate e hanno preso consistenza.
Direi che l'operazione è riuscita: le due ore volano via che nemmeno te ne accorgi, e lasciano il segno. La loro vita privata di giovani "contro" viene rappresentata con sincerità e realismo: Engels che sfida il padre, ricco industriale del tessile, e va a convivere con un'operaia irlandese scegliendo una vita da sovversivo; Marx, sposato con una nobile a sua volta in rotta con la famiglia, con i suoi scritti denuncia i soprusi delle classi dominanti ed è costretto ad un vita precaria, da esule perenne, in povertà assolouta e con l'unico appoggio dell'amico. Un Marx dal carattere spigoloso, orgoglioso ed inflessibile verso gli avversari politici nel nascente movimento operaio, ma con un rigore teorico e scientifico che gli permette di penetrare a fondo l'intima essenza dei rapporti sociali.
Altra cosa che colpisce: un mondo operaio fatto di solidarietà fra lavoratori delle varie razze e nazioni, tutti consapevoli di stare dalla stessa parte. Un mondo nel quale il razzismo è prerogativa solo di nobili e ricchi. Un mondo, ahimé, ben lontano da quello attuale.
Poco altro da dire: gran bel film.
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fabiofeli
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lunedì 9 aprile 2018
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come ti senti, tu, pietra rotolante?
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Nel 1843 un grande fermento agita il mondo occidentale ed una Europa già sviluppata industrialmente, ancora inceppata in stati monarchici i cui sovrani frenano qualsiasi cambiamento. Karl Marx (August Diehl) all’epoca ha 25 anni e Friedrich Engels (Stephan Konarske) appena 23, ma già i due hanno chiaro che può esserci un futuro alle porte per i diseredati e per gli operai che vendono la loro forza lavoro per salari di fame. Non basta l’umanitarismo di Proudhon o il ribellismo anarchico di Bakunin; si deve incidere sull’economia, sui rapporti di produzione: la classe operaia deve conquistare spazio e peso mentre l’Europa entra in ebollizione.
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Nel 1843 un grande fermento agita il mondo occidentale ed una Europa già sviluppata industrialmente, ancora inceppata in stati monarchici i cui sovrani frenano qualsiasi cambiamento. Karl Marx (August Diehl) all’epoca ha 25 anni e Friedrich Engels (Stephan Konarske) appena 23, ma già i due hanno chiaro che può esserci un futuro alle porte per i diseredati e per gli operai che vendono la loro forza lavoro per salari di fame. Non basta l’umanitarismo di Proudhon o il ribellismo anarchico di Bakunin; si deve incidere sull’economia, sui rapporti di produzione: la classe operaia deve conquistare spazio e peso mentre l’Europa entra in ebollizione. La vita del giovane Marx è grama: scrive come un disperato libri, articoli e pamphlet la pubblicazione dei quali non basta ai bisogni della sua famiglia: è sposato con Jenny (Vicky Krieps), una donna che ha abbandonato una vita agiata in Germania e che cresce le loro due figlie. Engels se la passa meglio e spesso aiuta l’amico: lavora nell’azienda del padre, un rigido industriale e gli operai diffidano di lui nonostante abbia già scritto il saggio-inchiesta “La condizione della classe operaia in Inghilterra”, che spiega chiaramente come la pensi. La convergenza con le idee propugnate da Marx e la stima reciproca cementano un’amicizia che rivolterà il mondo …
Il film di Peck è onesto nella ricostruzione storica, con grande attenzione a costumi e ambienti, del crocevia 1843-48 negli anni che precedettero l’uscita del Manifesto. La pellicola è certamente didascalica, proprio come doveva essere, secondo l’idea di Engels, lo scritto di Marx: una vulgata comprensibile al “pubblico” al quale era rivolto, la classe operaia, affinché non fosse più una accozzaglia di pietre rotolanti senza scopo e direzione. Nel film la descrizione delle vite dei due filosofi li umanizza, mantenendo una aderenza con la realtà e non inventando nulla. I personaggi sono calati nelle loro parti e ben diretti. Si individuano tre scene fondamentali, con pregio narrativo e artistico: quella iniziale con gli straccioni, il lumpenproletariat, che raccolgono la legna caduta nelle terre di nobili e borghesi e che vengono duramente repressi; quella di fronte al mare dove Jenny, la moglie di Marx, conversa con Mary (Hanna Steele), la compagna di Engels: le due donne si confrontano sui rispettivi progetti di vita, anticipando un cambiamento importante per le aspirazioni e la vita delle donne, un inizio di rivoluzione per una vera e totale uguaglianza anche tra i sessi; ed infine quella, davanti allo stesso mare, nella quale Engels convince un Marx stanco e sfiduciato a scrivere il Manifesto, un’opera che produrrà grandi cambiamenti. In chiusura è perfetta la scelta del brano musicale di Bob Dylan, Like a rolling stone. Il film è una vera lezione dedicata a chi è in età scolare o già si confronta con un futuro che non gli promette un vero lavoro ed una dignità umana. Da non mancare.
Valutazione *** e ½
FabioFeli
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kimkiduk
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lunedì 9 aprile 2018
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forse non è cambiato niente
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Parlare di questo film si rischia di esprimere ideale politico e non vorrei, ma certo che uscendo dal cinema sembra che quei pensieri siano più attuali adesso che allora.
Altra sensazione disturbante è che nel 1840 la gente pensasse a 500 mila persone senza lavoro come un dramma quando ora noi ne abbiamo milioni ... forse miliardi.
Il lavoro e la dignità prima di tutto ... anche sotto la bandiera francese al posto di fraternità c'era lavoro.
Parole e concetti che ora dovrebbero essere un verbo ed invece lo erano nel 1800.
Uscendo e chiaramente discutendone con tutti, è apparso palese che a quel tempo era logico lottare, a me sembrerebbe logico anche adesso.
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Parlare di questo film si rischia di esprimere ideale politico e non vorrei, ma certo che uscendo dal cinema sembra che quei pensieri siano più attuali adesso che allora.
Altra sensazione disturbante è che nel 1840 la gente pensasse a 500 mila persone senza lavoro come un dramma quando ora noi ne abbiamo milioni ... forse miliardi.
Il lavoro e la dignità prima di tutto ... anche sotto la bandiera francese al posto di fraternità c'era lavoro.
Parole e concetti che ora dovrebbero essere un verbo ed invece lo erano nel 1800.
Uscendo e chiaramente discutendone con tutti, è apparso palese che a quel tempo era logico lottare, a me sembrerebbe logico anche adesso.
Però mi devo fermare, il pensiero è di un certo Karl Marx ..... il marxismo ... il terrore.
Un pensiero che ha perso indubbiamente; che è stato mangiato e digerito dal capitalismo.
Forse giustamente, perchè il marxismo è giusto per chi non ha niente, come ti evolvi ed hai qualcosa non ha senso. Il concetto che il lavoro deve essere pagato per la fatica e non per il frutto che ne ricava a qualcuno è qualcosa di commovente, ma irrealizzabile.
I comunisti devono avere le tasche rotte?
Non lo so e non mi interessa perchè Bakunin nel film stava a Marx come la libertà ed il lavoro sta al capitalismo ed ormai non si torna indietro, ma si può anche commuoverci per chi aveva degli ideali ... merce rara 200 anni dopo.
Film da vedere indipendentemente dalle idee, va bene anche criticarlo. Penso che pensare e riflettere faccia bene comunque ed ognuno giunga alle conclusioni che vuole, anche questo si chiama libertà e dignità.
Difficile rappresentare un pensiero di questa difficoltà in un film; difficile penso, per chi conosce approfonditamente lo stesso pensiero, non trovare critiche; risulta strano l'aspetto bohemien di Marx e anche fantasioso ed improbabile tutto quello narrato per il modo in cui accade, ma vista la difficoltà, scuso il regista.
Mi ha fatto pensare e nel 2018 già è un successo qualcuno che ti fa pensare.
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michelino
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domenica 8 aprile 2018
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michelino va al cinema
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Una ventata di aria pulita
Un film fresco e classico allo stesso tempo
Un film sospeso tra speranza e realismo
Un film fuori tempo
ma la fiducia verso il futuro è sempre fuori tempo.
Un film abbastanza ibrido
Sospeso tra storia e passione
Un film forse non riuscito del tutto
Un film reso "umano" dalle sue imperfezioni
Un film controcorrente
Un film che ha fiducia negli uomini
Una fiducia che oggi non sappiamo più meritarci.
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rmilone
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domenica 8 aprile 2018
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didascalico nelle intenzioni e oleografico
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Per quanto Peck sia un regista militante, la rappresentazione del giovane Marx risulta banalmente didascalica e, mentre vorrebbe rappresentare un uomo normale (ma che ha fatto cose straordinarie), naviga troppo nella oleografia.
Tante "vicende" sono inverosimili e alcune ridicole: su tutte quando sembra che alla "Lega dei Giusti" Marx e Engels stiano per essere cacciati con disonore mentre invece vengono acclamati come mente creativa del gruppo o quando le due loro compagne strappano lo storico drappo della Lega ( con la motto "Gli uomini sono fratelli") e lo sostituiscono con un drappo rosso con la frase "Proletari di tutto il mondo unitevi" come se fossero a una riunione di condominio o a una rissosa assemblea nel '68.
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Per quanto Peck sia un regista militante, la rappresentazione del giovane Marx risulta banalmente didascalica e, mentre vorrebbe rappresentare un uomo normale (ma che ha fatto cose straordinarie), naviga troppo nella oleografia.
Tante "vicende" sono inverosimili e alcune ridicole: su tutte quando sembra che alla "Lega dei Giusti" Marx e Engels stiano per essere cacciati con disonore mentre invece vengono acclamati come mente creativa del gruppo o quando le due loro compagne strappano lo storico drappo della Lega ( con la motto "Gli uomini sono fratelli") e lo sostituiscono con un drappo rosso con la frase "Proletari di tutto il mondo unitevi" come se fossero a una riunione di condominio o a una rissosa assemblea nel '68.
Sopra le righe Marx, idealista nell' iperuranio Engels, da buonismo mocciano il primo colloquio tra i due filosofi
Niente che dica - se non farlo intuire ...per chi conosce gia i fatti- che di li a un mese Marx e Engels avrebbero pubblicato un' opera decisiva nella storia del mondo, con il famoso incipit dello spettro che si aggira nell' Europa, quale è il Manifesto.
Non conoscendo il regista, alla fine del film ho creduto che fosse un liceale appassionato e...militante nelle intenzioni.
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[+] deciditi
(di michelino)
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[+] anche tu sei un po' didascalico
(di corazzatapotiomkin)
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[+] sei un po' ingiusto..
(di corazzatapotiomkin)
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luigagli
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sabato 7 aprile 2018
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marx come ce lo saremmo aspettato
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Il filosofo che guarda il mondo con la vivacità "ormonale" di chi, pur privilegiato, si trova a combattere contro la povertà e lo sfruttamento con idee forti e tanto studio. Un film con sentimenti forti -l'amicizia con Enel, la moglie- ma senza troppo coinvolgimento proprio nei confronti di coloro per cui il filosofo lotta. Spesso didascalico e divulgativo delle idee ormai da molti considerate obsolete; senza troppe furbizie finalizzate a portare lo spettatore ad amarle né ad appassionarsi.
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mercoledì 4 aprile 2018
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chi ha paura del film sul giovane marx
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Vedo che a Milano il film "Il giovane Karl Marx" viene proiettato soltanto in una sala. Forse i milanesi hanno paura di un ritorno delle idee di sinistra?
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martedì 3 aprile 2018
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marx
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Non credo che Marx fosse un facinoroso, uno scapestrato, un romantico. L'epoca era si quella del Romanticismo, ma questo filone che influenzo' molto la Letteratura e le Arti fino ai giorni nostri era da considerarsi un terreno di lavoro per scrittori, poeti, scultori e pittori. Non credo che il fondatore del Materialismo Storico possa essersi lasciato influenzare dalle tendenze dell'epoca, ne lui, ne Engels, ne Lenin, troppo scientifici. Il loro approccio alla Critica e alla Rivoluzione si baso' su principi scientifici che poco avevano a che fare con il Romanticismo. La risposta immediata al Capitale nascente e allo sfruttamento dell'uomo nei processi industriali fu da un lato la risposta anarchica e dall'altro lato la risposta dell'analisi marxiana.
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Non credo che Marx fosse un facinoroso, uno scapestrato, un romantico. L'epoca era si quella del Romanticismo, ma questo filone che influenzo' molto la Letteratura e le Arti fino ai giorni nostri era da considerarsi un terreno di lavoro per scrittori, poeti, scultori e pittori. Non credo che il fondatore del Materialismo Storico possa essersi lasciato influenzare dalle tendenze dell'epoca, ne lui, ne Engels, ne Lenin, troppo scientifici. Il loro approccio alla Critica e alla Rivoluzione si baso' su principi scientifici che poco avevano a che fare con il Romanticismo. La risposta immediata al Capitale nascente e allo sfruttamento dell'uomo nei processi industriali fu da un lato la risposta anarchica e dall'altro lato la risposta dell'analisi marxiana. Il Marxismo fu dalla nascita una analisi scientifica, Marx lavorava con formule, numeri e Matematica, era un provetto matematico. Fu romantico il Socialismo Utopico che credeva ancora in una Societa' allo stato di natura, senza danaro e senza la possibilita' di una effettiva economia. Con questa visione utopistica, arcaica e romantica Marx si scontro' sempre, tanto da rompere i rapporti con Preudhomme, suo sostenitore e fondatore. Credo che proprio fra questi tre rami politici che ai tempi convivevano, cioe' il Socialismo Utopico, l'Anarchia di Bakunin e il Marxismo, proprio quest'ultimo con il suo fondatore non fu una Teoria e una espressione romantica. Anche oggi se vogliamo un approccio laico, scientifico, materialista all'analisi della societa' dobbiamo dare atto che il metodo marxiano e' ancora valido. Marx fu uno scienziato, fra i piu' grandi del tempo, secondo a nessuno, ne a Freud, ne a Darwin.
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[+] ma lo avete visto il film, tu e la ravarino?
(di corazzatapotiomkin)
[ - ] ma lo avete visto il film, tu e la ravarino?
[+] ma il film lo hai visto ?
(di corazzatapotiomkin)
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