Il Venerabile W. |
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Un film di Barbet Schroeder.
Con Ashin Wirathu, U. Zanitar, Kyaw Zayar Htun, U. Kaylar Sa.
continua»
Titolo originale Le Vénérable W..
Documentario,
durata 100 min.
- Francia, Svizzera 2017.
- Satine Film
uscita giovedì 21 marzo 2019.
MYMONETRO
Il Venerabile W.
valutazione media:
3,28
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il documentario sul monaco ispiratore della campagna contro i Rohingya
di Fabio Ferzetti L'Espresso
L'anima nera della campagna islamofoba sfociata nel genocidio dei Rohingya è un monaco buddista birmano, cranio rasato, saio d'ordinanza, aria paciosa incrinata da lampi di perfidia nello sguardo e sorrisetti contratti. Sconosciuto in Occidente, anche se nel 2013 ebbe l'onore di una copertina di Time («The Face of Buddhist Terror»), in patria il venerabile Wirathu è un capopopolo, condannato a25 anni di carcere nel 2003 per incitamento all'odio religioso ma liberato nel 2012 grazie a un'amnistia. Abilissimo nell'uso di ogni tipo di media, dagli sticker incollati sui parabrezza a Facebook, esplosa nell'ex-Birmania dopo il 2012, è anche un istrionico oratore capace di infiammare le folle con i suoi sermoni contro i "kalar", epiteto ingiurioso riservato ai musulmani, come si vede nello straordinario documentario dedicatogli da Barbet Schroeder, in sala dal 21 marzo con il patrocinio di Amnesty International. Straordinario non tanto per la struttura, che fonde inedite e raggelanti immagini d'archivio, contrappuntate con ironia da massime buddiste, a testimonianze e interviste estorte soavemente anche allo stesso W Ma per l'andatura lenta e sinuosa con cui cinge d'assedio il suo soggetto. Che non è tanto il male, l'eterna tentazione del razzismo e dell'intolleranza (ascoltare il venerabile W. e i suoi argomenti, vedere polizia e militari assistere immobili ad aggressioni e massacri, significa ripensare ai pogrom antisemiti, all'ex Jugoslavia, a ogni guerra etnica o religiosa passata e presente), quanto il subdolo, mediocre, irresistibile fascino del male. Già autore di due memorabili cineritratti dedicati a figure non meno fascinose e ripugnanti, il tiranno ugandese Idi Amin Dada e l'avvocato Jacques Vergès (difensore di terroristi e criminali di guerra di opposte sponde), sempre realizzati lasciando i protagonisti liberi di farsi in qualche modo l'autoritratto, Schroeder non alza solo il velo su una delle tragedie meno visibili dei nostri giorni e i suoi occulti risvolti economici (le violenze anti-islamiche birmane risalgono a fine anni 70), ma coglie il suo farsi su tutti i fronti, governo, militari, religiosi, opinione pubblica, con esattezza implacabile. Capito il suo gioco, anche il venerabile W. aveva iniziato a filmare di nascosto il regista e i suoi movimenti. Chissà se vedremo mai quelle immagini. Sarebbe un'appassionante seconda puntata.
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