flyanto
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lunedì 11 settembre 2017
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superare ogni difficoltà
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Ritorna sugli schermi cinematografici italiani il regista Silvio Soldini con "Il Colore Nascosto delle cose", una storia d'amore tra due individui diametralmente all'opposto come situazioni. La coppia, interpretata da Valeria Golino e Adriano Giannini, si incontra per caso: lei è una osteopata cieca, con un matrimonio fallito alle spalle ma una donna piena di interessi e pertanto con una vita sociale molto attiva, lui, è un prestante pubblicitario in carriera, donnaiolo, con una relazione sentimentale ormai troppo trascinata. Tra i due scoppia immediatamente una cocente passione che però viene vissuta in maniera travagliata e con seri dubbi, soprattutto da parte dell'uomo, per le ovvie e differenti condizioni fisiche, nonchè concernenti il rapportarsi con impegno verso l'altro.
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Ritorna sugli schermi cinematografici italiani il regista Silvio Soldini con "Il Colore Nascosto delle cose", una storia d'amore tra due individui diametralmente all'opposto come situazioni. La coppia, interpretata da Valeria Golino e Adriano Giannini, si incontra per caso: lei è una osteopata cieca, con un matrimonio fallito alle spalle ma una donna piena di interessi e pertanto con una vita sociale molto attiva, lui, è un prestante pubblicitario in carriera, donnaiolo, con una relazione sentimentale ormai troppo trascinata. Tra i due scoppia immediatamente una cocente passione che però viene vissuta in maniera travagliata e con seri dubbi, soprattutto da parte dell'uomo, per le ovvie e differenti condizioni fisiche, nonchè concernenti il rapportarsi con impegno verso l'altro. Sarà una dura lotta.....
Soldini alterna storie sentimentali a lieto fine (Pane e TulipanI" , "Agata e la Tempesta", per citarne solo due) a quelle più realistiche con un finale più amaro ("Cosa Voglio di Più"), ma in ogni caso pone le relazioni, travagliate o meno, di coppia in primo piano, descrivendone in maniera particolareggiata, nonchè a volte anche sottilmente ironica, tutte le dinamiche ed evoluzioni, dimostrando di esserne un acuto osservatore e conoscitore. Così anche in "Il Colore Nascosto delle Cose" conferma questa sua delicata propensione riuscendo a presentare in maniera precisa le difficoltà che inevitabilmente sorgono tra due individui che vivono in condizioni diverse, sia fisiche che di esistenza personale, ed a cui sorgono paure e molteplici dubbi nell'affrontare questa loro nuova e devastante realtà. Forse, il finale appare un poco semplicistico e troppo teso verso una positività che tutto sistema e risolve (nutro seri dubbi che un uomo aitante e "tombeur des femmes" e con numerose questioni personali non risolte, riesca a "guarire" ed affrontare nella giusta maniera e vivere serenamente una relazione con un'ipovedente che già dall'inizio si presenta assai difficile, come, del resto, anche la propria esistenza personale). In ogni caso Soldini ci crede e volge, appunto, tutto al positivo come in una favola che tutti/e vorremmo vivere ed il film in sè è molto ben diretto e soprattutto molto ben interpretato sia da Adriano Giannini che soprattutto da Valeria Golino la quale si conferma essere una tra le attrici italiane di maggior talento.
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tozkino
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martedì 19 settembre 2017
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l'orginalità non basta
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All’ultimo Festival di Venezia erano presenti anche alcuni film italiani con risultati a dir poco sconfortanti: siamo alle solite, pur di scimmiottare i mostri classici neorealisti del nostro cinema, si gettano nel grande schermo tante carte con l’intento di stupire soprattutto la critica e, siccome non possiamo competere con le produzioni d’oltre alpe, allora cerchiamo sceneggiature originali e interessanti.
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All’ultimo Festival di Venezia erano presenti anche alcuni film italiani con risultati a dir poco sconfortanti: siamo alle solite, pur di scimmiottare i mostri classici neorealisti del nostro cinema, si gettano nel grande schermo tante carte con l’intento di stupire soprattutto la critica e, siccome non possiamo competere con le produzioni d’oltre alpe, allora cerchiamo sceneggiature originali e interessanti. Silvio Soldini cala l’asso nella manica con un tema interessantissimo: la disabilità e l’amore. Il risultato, almeno secondo me, è disastroso. Un filmetto che doveva essere riflessivo e forse anche strappa lacrime, si rivela un biscottino insipido e stucchevole. La linea di sceneggiatura poteva essere accattivante: una storia di disabilità (la vita di una cieca) alle prese con un travolgente capitolo d’amore… all’italiana. Nel cast due attori italiani di solito molto bravi e quotati, Valeria Golino e Adriano Giannini. Soprattutto la Golino mi ha deluso con un’interpretazione superficiale, spassionata e, a tratti, ridicola e assai improbabile. La vicenda è semplice: Teo è uno sceneggiatore creativo che lavora presso un'importante agenzia di pubblicità. Fidanzatissimo con Greta, non disdegna attenzioni anche nei confronti di un'altra donna. Un giorno incontra Emma, che ha perso la vista in giovane età, un matrimonio alle spalle, lavora come osteopata. Quest’incontro stravolge la vita del giovane pubblicitario, le sue frequentazioni libertine continuano ma il sapore cambia radicalmente: costretto a fare delle scelte per uscire dall’ambigua posizione di chi ha il piede in parecchie staffe, Teo cercherà di cambiare stile di vita educando il suo cuore ribelle… ma non ci riuscirà appieno. Passione e lacrime, dubbi infiniti e poche certezze colorano la sua vita di tinte grigie e opache. I ciechi al cinema spesso sono stati utilizzati con molteplici finalità, di solito distanti dal loro vissuto. Ci sono stati non vedenti presentati come saggi capaci di vedere ciò che gli altri non vedono, oppure come superdotati sensoriali, avendo perduto un senso ne hanno sviluppato gli altri, oppure il soggetto verso cui provare una più o meno malcelata pietà. Quella, per intendersi, che fino a pochi decenni fa associava al termine cieco l'aggettivazione povero. Soldini sa bene che non è così e il film non ha la benché minima incertezza nel portare sulla scena una non vedente e una ipovedente (l'amica Patti) che interagiscono con il mondo che le circonda come forse fanno i non vedenti realmente: eppure non basta questo dato realistico e passionale a supportare un racconto che riveli allo spettatore un minimo di emozione. Soldini non riesce a costruire una storia coinvolgente né tanto meno tragica. Degna di nota solo la scena iniziale: il film si apra nel buio totale. Teo e alcuni amici hanno deciso di fare l'esperienza del "Dialogo nel buio" in cui si viene guidati, in un percorso totalmente privo di qualsiasi fonte luminosa, chi li accompagna suggerisce esperienze con gli altri 4 sensi è una persona che “non ci vede”. La situazione si ribalta perché è chi normalmente vede che abbisogna di aiuto ed è quanto accadrà a Teo: il caso gli farà rincontrare proprio la sua guida nel percorso al buio: Emma. Ma sarà un incontro con scintille di luce e una vastità asfissiante di tenebra.
KINO
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vincenzoambriola
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lunedì 18 settembre 2017
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il bastone pieghevole bianco
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Per una persona non vedente il bastone pieghevole bianco rappresenta l'autonomia, la capacità di muoversi e, quindi, di ampliare l'area a lei accessibile. Imparare a usarlo, avere fiducia in se stessi è un passaggio importante ma non facile. Soldini usa questo bastone come metafora della vita: devi imparare a conoscerla, avere fiducia e rischiare. Solo così la vivrai consapevolmente e non la sprecherai. Tra i personaggi di questo film di ottimo livello, spicca la giovane cieca, che non accetta la sua disabilità e rifiuta il bastone. Sarà un'altra cieca, molto matura, a cambiarla, a dimostrarle che è possibile avere una storia d'amore normale, nel bene e nel male.
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Per una persona non vedente il bastone pieghevole bianco rappresenta l'autonomia, la capacità di muoversi e, quindi, di ampliare l'area a lei accessibile. Imparare a usarlo, avere fiducia in se stessi è un passaggio importante ma non facile. Soldini usa questo bastone come metafora della vita: devi imparare a conoscerla, avere fiducia e rischiare. Solo così la vivrai consapevolmente e non la sprecherai. Tra i personaggi di questo film di ottimo livello, spicca la giovane cieca, che non accetta la sua disabilità e rifiuta il bastone. Sarà un'altra cieca, molto matura, a cambiarla, a dimostrarle che è possibile avere una storia d'amore normale, nel bene e nel male. Lui, il maschio vedente, dimostra la sua cecità e la mancanza di un bastone (metaforico, ovviamente). Il passato lo opprime, rendendolo prigioniero di schemi rigidi, apparentemente insormontabili. Ma per fortuna, ed è questo il messaggio di Soldini, è sempre possibile imparare a usare il bastone per muoversi, per rischiare. Non sappiamo se la direzione scelta sarà quella giusta, quella da seguire, ma almeno il cammino è iniziato, per la giovane cieca e per il maschio confuso.
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goldy
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giovedì 14 settembre 2017
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poco sognificativo
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Pur essendo girato con la necessaria sensibilità non ravviso nella storia segni di particolare originalità o interesse. Più che i problemi della protagonista non vedente che sembra aver accettato con il necessario equilibrio la propria condizione /peraltro sarebbe interessante sapere se è nata o se è divnetata non vedente a seguito di una mallatia o incidente) è il percorso del personaggio maschile che balza in primo piano. Non va neppure ad assistere al funerale del padre. Si comporta come tanti maschi senza troppi scrupoli.. Un creativo pubblicitario è davvero poco credibile che si "Innamori" di una non vedente e non ravviso nella storia motivazioni che rendano la storia degna di essere ricordata.
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Pur essendo girato con la necessaria sensibilità non ravviso nella storia segni di particolare originalità o interesse. Più che i problemi della protagonista non vedente che sembra aver accettato con il necessario equilibrio la propria condizione /peraltro sarebbe interessante sapere se è nata o se è divnetata non vedente a seguito di una mallatia o incidente) è il percorso del personaggio maschile che balza in primo piano. Non va neppure ad assistere al funerale del padre. Si comporta come tanti maschi senza troppi scrupoli.. Un creativo pubblicitario è davvero poco credibile che si "Innamori" di una non vedente e non ravviso nella storia motivazioni che rendano la storia degna di essere ricordata..
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