mr.rizzus
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mercoledì 17 febbraio 2021
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capolavoro
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pino
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venerdì 19 giugno 2020
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parte bene ma perde in realismo nel finale
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premessa: l ambientazione e la bellezza e bravura della protagonista da sole valgono la visione del film
Dividerei il film in due parti : la prima ora il film è coinvolgente qualche tratto noioso e ripetitivo ma complessivamnete godibile e con la giusta suspense .
L' ultima mezz'ora il film perde in tensione e realismo , Non mi è piaciuto il finale , l'uccisione dello squalo sembra tratto da un cartone animato , troppo irrealistico
come se il regista andasse di fretta e non vedeva l'ora di terminare il film ......
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gustibus
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domenica 25 giugno 2017
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lodi al regista e all'attrice.
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E' sicuramente un film da tre stelle..pero'tenere incollati alla sedia,alla poltrona,al divano con alta'emotivita'e tensione per un film di 78/minuti non e'un impresa da poco.Eppure Jaume Collet-Serra(il regista)..Blake Lively la bravissima,bellissima attrice unica protagonista,uno squalo maestoso ma molto vorace di carne umana con dentoni simil-Spielberg un piccolo gabbiano e caratteristi che si vedono qualche minuto..assistete ad un vero spettacolo di cinema..senza spendere cifre iperboliche.Una parte importante E'LA location in Messico..una spiaggia da sogno,con fotografia da sogno...si c'era il divoratore(lo squalo!)..ma nonostante i numerosi film similari qui prende un certo ruolo da attore anche lui.
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E' sicuramente un film da tre stelle..pero'tenere incollati alla sedia,alla poltrona,al divano con alta'emotivita'e tensione per un film di 78/minuti non e'un impresa da poco.Eppure Jaume Collet-Serra(il regista)..Blake Lively la bravissima,bellissima attrice unica protagonista,uno squalo maestoso ma molto vorace di carne umana con dentoni simil-Spielberg un piccolo gabbiano e caratteristi che si vedono qualche minuto..assistete ad un vero spettacolo di cinema..senza spendere cifre iperboliche.Una parte importante E'LA location in Messico..una spiaggia da sogno,con fotografia da sogno...si c'era il divoratore(lo squalo!)..ma nonostante i numerosi film similari qui prende un certo ruolo da attore anche lui.Una ragazza che si fa la vacanza per smaltire il dolore per la morte della mamma ammalata di tumore che aveva lottato disperatamente ma non ce l'ha fatta..la figlia (B.Lively)..deve lottare a sua volta contro il pesciolone che voleva mangiarla a tutti i costi..avra'una ferita profonda alla gamba(un morsetto!)..attacchi di meduse..e ferite varie..ma con tenacia e senza mai mollare alla fine arriva la vittoria della salvezza alla vita come mamma le aveva insegnato.Un plauso al regista va ancora..e quindi 4stelle piu'che meritate per la bravura...non e'costato certo cento milioni di dollari e questo e'l'enorme pregio in piu'di questo squalo-movie.Gustatevelo!è da vedere..mi raccomando non deludetemi!
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vepra81
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sabato 29 aprile 2017
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lo squalo ancora
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la nuova versione dello squalo che mangia tutti. Bella la protagonista e l ambiente ma nulla di piu. Pensavo meglio.
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onufrio
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martedì 4 aprile 2017
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lei, lo squalo e il gabbiano
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Nancy, ancora sconvolta dalla prematura morte della madre sconfitta da un male incurabile, decide di fare una vacanza nel vicino Messico e visitare un magnifico posto dove la madre si recava spesso. La ragazza si avvia al paradisiaco posto da sola, visto che la compagna di viaggio rimane a letto dopo una notte brava. Nancy, tavola da surf alla mano si avvia in quelle splendide onde da cavalcare ignara di quello che le aspetterà. Una lunga e sofferente odissea, una lotta alla sopravvivenza, una sfida fra l'istinto umano e l'istinto animale; qualche scena appare un tantino esagerata ma nel complesso Collet-Serra confenziona un altro buon film dopo i recenti film d'azione con Liam Neeson protagonista.
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Nancy, ancora sconvolta dalla prematura morte della madre sconfitta da un male incurabile, decide di fare una vacanza nel vicino Messico e visitare un magnifico posto dove la madre si recava spesso. La ragazza si avvia al paradisiaco posto da sola, visto che la compagna di viaggio rimane a letto dopo una notte brava. Nancy, tavola da surf alla mano si avvia in quelle splendide onde da cavalcare ignara di quello che le aspetterà. Una lunga e sofferente odissea, una lotta alla sopravvivenza, una sfida fra l'istinto umano e l'istinto animale; qualche scena appare un tantino esagerata ma nel complesso Collet-Serra confenziona un altro buon film dopo i recenti film d'azione con Liam Neeson protagonista.
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halfdutch
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domenica 27 novembre 2016
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yesss
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gianleo67
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giovedì 10 novembre 2016
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lo squalo, il gabbiano e...la strafiga
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Rimasta da sola su di una sperduta e paradisiaca spiaggetta messicana, una surfista americana dovrà fronteggiare la feroce voracità di uno squalo bianco potendo contare solo sul suo ingegno e su di una irriducibile volontà di sopravvivenza. Le saranno d'aiuto le sue competenze mediche, la tecnologia e l'affetto dei suoi cari che l'aspettano a casa.
Survival movie che ripercorre gli itinerari turistico-sportivi alla Danny Boyle (127 Hours) piuttosto che il terrore escatologico di un'arena balneare trasformata nel territorio di caccia del solito predatore miocenico (Jaws), il film dello specialista Collet-Serra piega la scontata linearità di una trama facile facile alle spettacolari evoluzioni della messa in scena, tra slanci acrobatici sulla cresta dell'onda e riprese subacquee al limite del'ipossia, esaltando lo scontro della figlia di una figlia dei fiori in versione neoprenica e dotazione tecnologica 2.
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Rimasta da sola su di una sperduta e paradisiaca spiaggetta messicana, una surfista americana dovrà fronteggiare la feroce voracità di uno squalo bianco potendo contare solo sul suo ingegno e su di una irriducibile volontà di sopravvivenza. Le saranno d'aiuto le sue competenze mediche, la tecnologia e l'affetto dei suoi cari che l'aspettano a casa.
Survival movie che ripercorre gli itinerari turistico-sportivi alla Danny Boyle (127 Hours) piuttosto che il terrore escatologico di un'arena balneare trasformata nel territorio di caccia del solito predatore miocenico (Jaws), il film dello specialista Collet-Serra piega la scontata linearità di una trama facile facile alle spettacolari evoluzioni della messa in scena, tra slanci acrobatici sulla cresta dell'onda e riprese subacquee al limite del'ipossia, esaltando lo scontro della figlia di una figlia dei fiori in versione neoprenica e dotazione tecnologica 2.0. Con la sospensione della credulità che si deve a chi vorrebbe farci credere che le isolate propaggini della costa centroamericana abbiano la stessa copertura 4G della Grande Mela e che un centinaio di tonnellate abbondante di cibo non sia sufficiente a saziare la fame di un predatore per giunta gravemente ferito, il film del regista spagnolo si fa apprezzare più per la contenuta onestà della durata e l'efficacia del montaggio con cui sviluppa il solito scontro a lieto fine tra uomo e natura, laddove un'insolita eroina dall'invidiabile personale sa ridurre la lussazione di un'ala di gabbiano come nascondere giudiziosamente un dente di squalo nel generoso décolleté, usare la tecnologia in maniera creativa come riuscire a sopravvivere, rinascendo per la seconda volta nel luogo preciso del suo concepimento. Insomma uno spottone tutto sommato divertente e movimentato con una strafiga New Age che riscatta con la tenacia ed il sangue freddo l'orgoglio di una madre prematuramente scomparsa e che, non ostante la sconsiderata abitudine di bazzicare da sola luoghi perigliosi ed isolati, riceve le rispettose attenzioni e l'aiuto provvidenziale di tutti i maschi della sua specie che trova in giro. Quando si dice avere... culo!
Belle e ben fotografate le solite location australiane del turismo surfistico made in USA (anche e soprattutto di quello cinematografico) e buona la prova della conturbante Blake Lively che riesce a reggere sulle sue fragili spallucce quasi tutto il film pur avendo a disposizione molte meno espressioni di quelle concesse al gabbiano che le tiene compagnia. Accoglienza di pubblico e critica inaspettatamente concordi nel decretare l'ottimo successo al box office per un film che poteva concorrere giusto per i Teen Choice Awards.
"E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l'acqua perigliosa e guata,
così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva."
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fabiomillo
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mercoledì 2 novembre 2016
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paradise beach - dentro l'incubo
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Paradise Beach è un film del 2016 uscito nelle sale italiane il 25 agosto di quest'anno, diretto da Jaume Collet-Serra e interpretato dalla stupenda modella Blake Lively.
Il film parla di una ragazza, Mia, la cui passione per il surf è talmente forte da portarla ad affrontare un lungo viaggio per raggiungere una sperduta spiaggia messicana, considerata un paradiso dei surfisti. Il mare sembra tranquillo e il cielo fa sperare in una lunga giornata di sole quando all'improvviso, Mia, viene morsa da uno squalo.
Ferita, confusa, arenata su uno scoglio, Mia dovrà affrontare una lunga serie di pericoli per evitare di divenire una delle tante vittime della bestia.
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Paradise Beach è un film del 2016 uscito nelle sale italiane il 25 agosto di quest'anno, diretto da Jaume Collet-Serra e interpretato dalla stupenda modella Blake Lively.
Il film parla di una ragazza, Mia, la cui passione per il surf è talmente forte da portarla ad affrontare un lungo viaggio per raggiungere una sperduta spiaggia messicana, considerata un paradiso dei surfisti. Il mare sembra tranquillo e il cielo fa sperare in una lunga giornata di sole quando all'improvviso, Mia, viene morsa da uno squalo.
Ferita, confusa, arenata su uno scoglio, Mia dovrà affrontare una lunga serie di pericoli per evitare di divenire una delle tante vittime della bestia.
Che dire? Un film che in termini di trama presentava una potenzialità unica, senza contare che la produzione aveva a disposizione una cifra superiore a 17 milioni di dollari. Un film che inoltre poteva prendere un risvolto particolarmente drammatico, toccante, profondo, indagando sulla natura umana e sui drammi esistenziali. E' questa la differenza tra film quali Cast Away e Paradise Beach, il fatto di saper rappresentare in termini registici drammi unici: da questo punto di vista Paradise Beach è un'opera fallita. Le inquadrature si soffermano per più di mezz'ora sul fisico della protagonista e esaltano la sua bravura nel fare surf; questo tipo di operazione avrebbe potuto alzare i livelli di testosterone dei maschi in sala, ma in realtà hanno solamente reso il film ancora più noioso. Scene che invece avrebbero dovuto indagare sulla fragilità emotiva della protagonista sono estremamente ridotte, e scarne per ciò che concerne la sostanza.
Fare cinema non significa solamente affidarsi al potere dell'immagine, altrimenti basterebbe seguire un corso su come tenere in mano una macchina da presa per diventare dei grandi registi: un film si esprime, non si mostra.
Nonostante molti lo pensino, Paradise Beach non vuole rifarsi in alcun modo a Lo Squalo del 1975, ma cerca semplicemente di cavalcare l'onda del successo cinematografico di recenti pellicole dalla dubbia qualità artistica, quali Sharknado, Sharkattack e compagnia bella, incentrate per l'appunto su terrificanti mostri marini. E Paradise Beach non ha voluto raccontare niente di nuovo, ed anzi, ha semplicemente riportato sul grande schermo cliché alquanto scontati.
Paradise Beach è un susseguirsi di scene incomplete, avvolte, in parte, da un'alone di mistero insensato e a tratti ridicolo che, a mio giudizio, non trova senso d'esistere - come in fondo il film stesso.
In conclusione il film di Jaume Serra è semplicemente incompleto, consigliato a coloro a cui basta vedere una ragazza sexy che geme su uno scoglio per sentirsi soddisfatti.
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rondo17
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mercoledì 7 settembre 2016
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la versione femminile di bear grills
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Riprese del paesaggio e della "fauna" da documentario...troppo da documentario. Si prospettava un misto di ansia infinita e lotta per la sopravvivenza simile a dei predecessori come "Open Water", "Adrift" o "Frozen", di fatto è uno speciale del canale Dmax.
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francy99
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sabato 3 settembre 2016
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decisamente si
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Partendo dalla trama abbastanza banale e generica, il regista è riuscito a catalizzare gli elementi più importanti e a svilupparli rendendo un film particolarmente fluido. La tensione gioca un ruolo importante, sopratutto quando ci sono le scene sott'acqua e vediamo il film dal punto di vista dello squalo i protagonisti dal basso. Ottima decisione quella di non mostrare troppo lo squalo per creare quel velo di mistero attorno ad un animale così feroce. Anche se l'ambiente è sempre lo stesso, non c'è mai il rischio di annoiarsi ed eccellente il fatto che le morti non sono troppo splatter, ma anch'esse silenziose e avvolte dalla figura dello squalo.
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Partendo dalla trama abbastanza banale e generica, il regista è riuscito a catalizzare gli elementi più importanti e a svilupparli rendendo un film particolarmente fluido. La tensione gioca un ruolo importante, sopratutto quando ci sono le scene sott'acqua e vediamo il film dal punto di vista dello squalo i protagonisti dal basso. Ottima decisione quella di non mostrare troppo lo squalo per creare quel velo di mistero attorno ad un animale così feroce. Anche se l'ambiente è sempre lo stesso, non c'è mai il rischio di annoiarsi ed eccellente il fatto che le morti non sono troppo splatter, ma anch'esse silenziose e avvolte dalla figura dello squalo. Il film non fa per niente paura, ma giusto un pò di tensione crescente. Paesaggi stupendi (voto 10 ai paesaggi) e buoni effetti speciali , e ovviamente non potevano mancare le congratulazioni e le onoreficenze all'attrice protagonista Blake Lively, la star di questo film, che grazie alla sua recitazione mi ha trasmesso il brivido del momento (10 e lode alla recitazione di Blake). L'unica piccola cosa che mi ha lasciato infelice è la breve durata del film ahaha, lo confesso, avrei preferito che durasse di più, ma semplicmente perchè è proprio ben fatto!
Consiglio: SI
Voto: 8
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