sergio.lago
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domenica 5 marzo 2017
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film sulla sensibilità dell'anima, niente politica
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Mi aspettavo un film violento, composto da una rapida sequenza di avvenimenti, e invece è un’opera intima, sulla sensibilità delle persone. Il regista riesce a carpire e a mettere in evidenza non solo il dolore interiore dei personaggi ma la sincerità dei rapporti tra le persone (in particolare tra il protagonista e la madre). Dialoghi e tempi sono misurati e perfetti. Lento in alcuni punti perchè il tempo non passa mai quando si è soli e si soffre. Molto puntuale la colonna sonora, che si alterna nel sottolineare i due piani interiore e esteriore della vita del protagonista: bellissima la scelta di Cuccurrucucù Paloma di Caetano Veloso, quando durante il viaggio da Atlanta a Miami pensa ad un gruppo di bambini che giocano spensierati al mare, brano che si interrompe e cambia bruscamente quando arrivato a destinazione il protagonista si cala nuovamente nella realtà ed indossa la sua “corazza”.
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Mi aspettavo un film violento, composto da una rapida sequenza di avvenimenti, e invece è un’opera intima, sulla sensibilità delle persone. Il regista riesce a carpire e a mettere in evidenza non solo il dolore interiore dei personaggi ma la sincerità dei rapporti tra le persone (in particolare tra il protagonista e la madre). Dialoghi e tempi sono misurati e perfetti. Lento in alcuni punti perchè il tempo non passa mai quando si è soli e si soffre. Molto puntuale la colonna sonora, che si alterna nel sottolineare i due piani interiore e esteriore della vita del protagonista: bellissima la scelta di Cuccurrucucù Paloma di Caetano Veloso, quando durante il viaggio da Atlanta a Miami pensa ad un gruppo di bambini che giocano spensierati al mare, brano che si interrompe e cambia bruscamente quando arrivato a destinazione il protagonista si cala nuovamente nella realtà ed indossa la sua “corazza”. Bravissimi i tre attori che interpretano il protagonista nelle tre fasi della sua vita. Non è un film sui neri o sui gay … è un film sulla difficoltà di essere se stessi in un contesto che ti è ostile, ma anche sulla speranza che deriva dai sentimenti delle singole persone.
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tmpsvita
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giovedì 23 febbraio 2017
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una bellissima luce lunare
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Nonostante questo sia un film molto semplice, in un certo senso leggero, a budget limitato e che tratta un tema molto rischioso, delicato, forte e anche difficile da rappresentare senza sfociare nella retorica, nel noioso o nel pesante, è importante che ci siano film come questo e realizzati in questo modo. Infatti il punto forte del film è proprio la sua semplicità. Inoltre è una pellicola molto difficile da dimenticare sia per le interpretazioni lodevoli di tutti gli attori ,che hanno saputo coinvolgente e far provare molta empatia, sia per la regia perfetta in ogni inquadratura che per la fantastica sceneggiatura che riempie il film di frasi taglienti, profonde, nonché, appunto, importanti.
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Nonostante questo sia un film molto semplice, in un certo senso leggero, a budget limitato e che tratta un tema molto rischioso, delicato, forte e anche difficile da rappresentare senza sfociare nella retorica, nel noioso o nel pesante, è importante che ci siano film come questo e realizzati in questo modo. Infatti il punto forte del film è proprio la sua semplicità. Inoltre è una pellicola molto difficile da dimenticare sia per le interpretazioni lodevoli di tutti gli attori ,che hanno saputo coinvolgente e far provare molta empatia, sia per la regia perfetta in ogni inquadratura che per la fantastica sceneggiatura che riempie il film di frasi taglienti, profonde, nonché, appunto, importanti. Fondamentale, anche, la durata non troppo lunga e che permette a tutti di poter godere della bellezza di questo film. VOTO 9/10
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maria f.
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domenica 26 febbraio 2017
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evviva i buoni film!
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Mi chiedo come si fa a non capire ancora in questi tempi nostri che l’omosessualità non è una scelta ma una condizione.
Si nasce così.
Sin da bambini la vita è veramente difficile, non è come per molti una meravigliosa scoperta ma un percorso tempestato di ostacoli che non sempre si riesce a sormontare, anzi spesse volte bloccano e impediscono un normale, banale, fluido andamento esistenziale.
Si vive in solitudine ed emarginazione e si cerca di nascondere a se stessi e a chi dovrebbe amarti e proteggere la propria natura.
Chiron è un bambino nero e vive a Miami, in un quartiere malfamato, la madre è una tossica che non si prende cura di lui pur amandolo a suo modo, frequenta una scuola dove è attaccato da bulli che lo perseguitano per la sua omosessualità.
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Mi chiedo come si fa a non capire ancora in questi tempi nostri che l’omosessualità non è una scelta ma una condizione.
Si nasce così.
Sin da bambini la vita è veramente difficile, non è come per molti una meravigliosa scoperta ma un percorso tempestato di ostacoli che non sempre si riesce a sormontare, anzi spesse volte bloccano e impediscono un normale, banale, fluido andamento esistenziale.
Si vive in solitudine ed emarginazione e si cerca di nascondere a se stessi e a chi dovrebbe amarti e proteggere la propria natura.
Chiron è un bambino nero e vive a Miami, in un quartiere malfamato, la madre è una tossica che non si prende cura di lui pur amandolo a suo modo, frequenta una scuola dove è attaccato da bulli che lo perseguitano per la sua omosessualità.
E’ solo al mondo e non sa come difendersi se non scappando.
La sua indole gentile e non violenta lo espone ancora di più all’accanimento degli altri.
I suoi amici sono un compagno di scuola Kevin, e uno spacciatore che comprendono e non gli fanno pesare la condizione di gay.
Man mano che cresce si rende conto che per vivere una vita tranquilla deve mostrare fisicamente di essere un vero macho e così allena il suo corpo che col tempo acquista un aspetto da palestrato, ma il suo IO resta sempre quello di una volta, sensibile, delicato e soprattutto ancora innamorato di Kevin l’unico amore che gli ha fatto assaporare la gioia di essere amato e al quale lui è rimasto sempre fedele.
Tutto il cast magnifico, ma gli attori che hanno interpretato i 3 Chiron li ho trovati di una bravura smisurata.
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brandokate
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domenica 12 marzo 2017
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un film necessario
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Vincitore del Golden Globe: miglior film drammatico Moonlight: terribile, disperato, mostruoso come la società malata e tossica che travolge il protagonista: un adolescente afroamericano, vittima silenziosa, incapace di difendersi e di sollevarsi dal fango che è dappertutto intorno a lui. La pièce teatrale da cui è tratto ("In Moonlight Black Boys Look Blue") di Tarell Alvin McCraney svela il significato del titolo: “i ragazzi neri alla luce della luna sembrano blu” e dunque "meno neri", nella società dell’emarginazione sociale. Oltre al tema del razzismo, emerge quello della difficile scoperta dell’identità sessuale di Chiron che fatica a riconoscersi omosessuale in una società così pesantemente machista come quella di Miami.
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Vincitore del Golden Globe: miglior film drammatico Moonlight: terribile, disperato, mostruoso come la società malata e tossica che travolge il protagonista: un adolescente afroamericano, vittima silenziosa, incapace di difendersi e di sollevarsi dal fango che è dappertutto intorno a lui. La pièce teatrale da cui è tratto ("In Moonlight Black Boys Look Blue") di Tarell Alvin McCraney svela il significato del titolo: “i ragazzi neri alla luce della luna sembrano blu” e dunque "meno neri", nella società dell’emarginazione sociale. Oltre al tema del razzismo, emerge quello della difficile scoperta dell’identità sessuale di Chiron che fatica a riconoscersi omosessuale in una società così pesantemente machista come quella di Miami. Il film è diviso in 3 parti, tre sipari, tre atti: corrispondono alle fasi della vita del protagonista, l’infanzia di 'Piccolo', l’adolescenza di ‘Chiron’, l’età adulta di 'Black'. Apparentemente la stessa persona, questi tre personaggi non lo sono affatto, ma hanno semmai in comune solamente i sentimenti, che siano di strazio o di amore. La mancanza di speranza nel cambiamento è la nota più inquietante del film: c’è la spirale del ghetto che assorbe, emargina e trasforma, inevitabilmente, anche le nuove generazioni che imitano gli sbagli dei padri. L’incontro di Piccolo con Juan, il boss di quartiere che lo accoglie e lo “salva” dall’assenza di una madre tossicodipendente e dai violenti e continui attacchi di bullismo che subisce dai compagni di scuola, si trasforma in un’amicizia paterna anche se difficile. In quei momenti in cui stanno insieme Piccolo e Juan ritrovano una purezza perduta, simboleggiata proprio dall’acqua che ritorna come immagine di libertà: la scena del “battesimo” in mare è intensa e toccante. Un film autentico, quanto necessario. brandokate
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