mario nitti
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sabato 14 maggio 2016
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un film di intrattenimento
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Lee Gates (George Clooney) conduce una trasmissione sugli investimenti di borsa diretta da Patty Fenn (Julia Roberts). Il programma è una vera “americanata” con balletti di cattivo gusto, slogan e immagini ad effetto: nulla di davvero serio, fino a quando Kyle Budwell, un giovane investitore che ha perso tutto i suoi risparmi seguendo un consiglio sbagliato di Lee, fa irruzione nello studio e, dopo averlo minacciato con una pistola, fa indossare al conduttore un giubbotto esplosivo.
Il film, diretto da Jodie Foster, nella prima parte ha ritmo, diverte e il tempo in sala vola. Nella seconda, quando si deve arrivare alle conclusioni, si perde un po’ e più di un passaggio non è così credibile, ma 100 minuti sono passati leggeri e piacevoli, quindi uscendo non ci si lamenta.
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Lee Gates (George Clooney) conduce una trasmissione sugli investimenti di borsa diretta da Patty Fenn (Julia Roberts). Il programma è una vera “americanata” con balletti di cattivo gusto, slogan e immagini ad effetto: nulla di davvero serio, fino a quando Kyle Budwell, un giovane investitore che ha perso tutto i suoi risparmi seguendo un consiglio sbagliato di Lee, fa irruzione nello studio e, dopo averlo minacciato con una pistola, fa indossare al conduttore un giubbotto esplosivo.
Il film, diretto da Jodie Foster, nella prima parte ha ritmo, diverte e il tempo in sala vola. Nella seconda, quando si deve arrivare alle conclusioni, si perde un po’ e più di un passaggio non è così credibile, ma 100 minuti sono passati leggeri e piacevoli, quindi uscendo non ci si lamenta. Per certi versi uno strano film. Avrebbe potuto essere sull’immoralità della borsa, sui meccanismi incomprensibili dell’economia, sui media e la loro influenza sugli spettatori, sulla spettacolarizzazione delle notizie e altro ancora; tutti i temi sono lì, sullo schermo, ma nessuno viene seriamente messo a fuoco e così il film resta solo una buona forma di intrattenimento.
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flyanto
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giovedì 19 maggio 2016
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un uomo disperato contro tutti
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"Money Monster", l'ultimo film diretto da Jodie Foster, propone un tema che è già stato ampiamente trattato in altre pellicole precedenti, e cioè quello in cui un individuo disperato per sue motivazioni personali, perde la ragione e, minacciano, tiene in ostaggio con le armi un gruppo di persone ritenute responsabili della propria situazione disperata. Pertanto vi è da una parte l' eroe negativo, ma nemmeno troppo in quanto giustificato da una condizione estremamente critica, il quale riesce ad introdursi nel luogo dove risiedono e stanno lavorando coloro che, secondo lui, sono gli artefici del proprio fallimento, e dall'altra i suoi "nemici" esemplificati nella persona di uno o al massimo due individui che rappresentano invece gli eroi positivi (o che nel corso degli eventi lo diventano) che sapranno, nello svolgersi della vicenda, destreggiarsi e dirigere l'intera situazione in maniera quanto mai soddisfacente.
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"Money Monster", l'ultimo film diretto da Jodie Foster, propone un tema che è già stato ampiamente trattato in altre pellicole precedenti, e cioè quello in cui un individuo disperato per sue motivazioni personali, perde la ragione e, minacciano, tiene in ostaggio con le armi un gruppo di persone ritenute responsabili della propria situazione disperata. Pertanto vi è da una parte l' eroe negativo, ma nemmeno troppo in quanto giustificato da una condizione estremamente critica, il quale riesce ad introdursi nel luogo dove risiedono e stanno lavorando coloro che, secondo lui, sono gli artefici del proprio fallimento, e dall'altra i suoi "nemici" esemplificati nella persona di uno o al massimo due individui che rappresentano invece gli eroi positivi (o che nel corso degli eventi lo diventano) che sapranno, nello svolgersi della vicenda, destreggiarsi e dirigere l'intera situazione in maniera quanto mai soddisfacente. Seguendo certi passaggi fissi e prestabiliti dell'andamento della trama, "Money Train" non si distingue affatto dalle altre pellicole ma, anzi, le riprende e per di più in una maniera piuttosto banale nonchè scontata. La situazione critica della "prigionia"m forzata di alcuni personaggi minacciati da un uomo che ha perso completamente la ragione e di cui pertanto non si conoscono le precise e conseguenti reazioni, situazione che nella maggior parte dei casi crea un certo grado elevato di suspense, qui manca o, per lo meno, è poco coinvolgente e quanto mai prevedibile. E di conseguenza si giunge alla conclusione di tutta la storia in una maniera che è già nota sin dall'inizio e pertanto all'insegna di un qualche colpo di scena che ribalti la sequenza degli eventi scontati. Se non fosse per la nitida e precisa regia di Jodie Foster che si dimostra padrona della macchina da presa e della buona interpretazione dei due personaggi principali, George Clooney e Julia Roberts, il film scivolerebbe nella noia più totale. Insomma, una pellicola facilmente da dimenticare.
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robert eroica
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domenica 15 maggio 2016
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i mostri dell’etere
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Arriva direttamente dal Festival di Cannes (dove è stato presentato Fuori Concorso) l’ultimo lavoro da regista dell’attrice americana Jodie Foster, che quest’anno festeggia anche il quarantesimo anniversario dal suo clamoroso ruolo di baby prostituta in “Taxi Driver” di Martin Scorsese. “Monster Money” è prodotto da George Clooney, che ne è anche l’indiscusso protagonista, un conduttore televisivo, esperto di mercati finanziari, fanfarone, vanitoso e ciarlatano. Almeno fino a quando un ragazzo, disperato per aver perso un sacco di soldi in un’operazione di investimento, non lo prende in ostaggio, sotto il tiro di una pistola e la minaccia di un ordigno, che, se azionato, sarebbe in grado di far saltare un intero studio.
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Arriva direttamente dal Festival di Cannes (dove è stato presentato Fuori Concorso) l’ultimo lavoro da regista dell’attrice americana Jodie Foster, che quest’anno festeggia anche il quarantesimo anniversario dal suo clamoroso ruolo di baby prostituta in “Taxi Driver” di Martin Scorsese. “Monster Money” è prodotto da George Clooney, che ne è anche l’indiscusso protagonista, un conduttore televisivo, esperto di mercati finanziari, fanfarone, vanitoso e ciarlatano. Almeno fino a quando un ragazzo, disperato per aver perso un sacco di soldi in un’operazione di investimento, non lo prende in ostaggio, sotto il tiro di una pistola e la minaccia di un ordigno, che, se azionato, sarebbe in grado di far saltare un intero studio. Ma cosa si nasconde dietro il tracollo della società Ibis ? Lo sbaglio di un algoritmo o l’”impronta umana” che ha bruciato 800 milioni di dollari per reinvestirli in un’operazione occulta ? Dietro le cadenze di un thriller secco e concitato si palesa l’accusa al potere affabulatorio e mistificante dei mass media, che spesso non sanno di cosa parlano e quando ne parlano lo fanno nella maniera sbagliata. E in secondo ordine “Monster Money” è l’ennesimo indice puntato contro le bolle speculative, i titoli cartapesta, le truffe costanti e mirate dei magnati dell’alta finanza. Niente di nuovo sotto il sole, ma la prima parte, più riuscita, ha momenti felici e disorientanti, come se la sceneggiatura stesse sempre un passo prima delle aspettative di chi guarda. Salvo poi deragliare la sorpresa immediata, in canali narrativi più convenzionali e ordinari. In questo senso si veda il momento in cui Clooney chiama a raccolta gli investitori o quello in cui la ragazza del terrorista gli parla attraverso un canale diretto. Lo scioglimento è un po’ risibile e facile. Ma vedere Clooney che si mette i guantoni e scimmiotta il balletto di apertura del suo programma, come se fosse un novello James Brown, non ha prezzo.
Robert Eroica
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