Mi aspettavo molto di più da questo film. Ero assolutamente bendisposto, favorito da recensioni positive che avevo letto precedentemente. Ho iniziato a vederlo con le migliori intenzioni, conoscendo l'idea assai originale della storia, trovavo intelligente fare un film sul sottobosco cinematografico in cui due scalcinati produttori tentavano di bissare il colpaccio fatto da Checco Zalone con mezzi e attori di fortuna.
L'idea di partenza era bella, solo quella però. Dopo 40 minuti il film non era ancora decollato, infarcito di recitazioni troppo esasperate e battute prevedibili e di scarsa efficacia. Il fondo però l'hanno toccato con la scena in cui troppo palesemente hanno scimmiottato Riccardo Pazzaglia nel film "Così parlò Bellavista" quando, con un cavalluccio rosso in mano, racconta 5 volte la storia del ragazzo che l'ha scippato ai curiosi che, in puro stile napoletano, si avvicinavano per chiedere spiegazioni.
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Mi aspettavo molto di più da questo film. Ero assolutamente bendisposto, favorito da recensioni positive che avevo letto precedentemente. Ho iniziato a vederlo con le migliori intenzioni, conoscendo l'idea assai originale della storia, trovavo intelligente fare un film sul sottobosco cinematografico in cui due scalcinati produttori tentavano di bissare il colpaccio fatto da Checco Zalone con mezzi e attori di fortuna.
L'idea di partenza era bella, solo quella però. Dopo 40 minuti il film non era ancora decollato, infarcito di recitazioni troppo esasperate e battute prevedibili e di scarsa efficacia. Il fondo però l'hanno toccato con la scena in cui troppo palesemente hanno scimmiottato Riccardo Pazzaglia nel film "Così parlò Bellavista" quando, con un cavalluccio rosso in mano, racconta 5 volte la storia del ragazzo che l'ha scippato ai curiosi che, in puro stile napoletano, si avvicinavano per chiedere spiegazioni. Certe scene sono uniche e non meritano simili scopiazzature.
Confesso di essermi innervosito.
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