mother demon
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domenica 8 novembre 2020
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cell
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Non è colpa di Stephen King se il film non è bello, ma del regista che non ha saputo gestire bene gli attori e tutto il resto.
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elgatoloco
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venerdì 22 settembre 2017
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problematica trasposizione filmica
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Trasporre filmicamente un'opera letteraria qualsiasi è un problema, trattandosi di due linguaggi diversi: Lo è a fortiori per romanzi(o racconti, talora)di notevole spessore letterario, come è il caso, comunque(nonostante alcuni casi)per le opere di Stephen King, autore da sempre"filmato"(una volta, anni fa, si è cimentato lui stesso con la regia di un film); qui, quale autore anche della sceneggiatura insieme con Adam Alleca, King è coinvolto direttamente, ma il risultato(sono un lettore di King, ma"Cell"non l'avevo letto, devo premettere)sembra discontinuo, pur se forse i temi essenziali del libro ci sono: la misteriosa "epidemia"trasmessa, inizialmente, tramite"cellular"(cell)non ha particolari motivazioni, rimane inspiegabile, ma può essere metafora della situazione dell'uomo e della società oggi, senza particolari connotazioni-escluderei, se non come "metafora seconda"il richiamo biblico-apocalittico, essendo King molto critico verso certe"apocalissi a buon mercato".
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Trasporre filmicamente un'opera letteraria qualsiasi è un problema, trattandosi di due linguaggi diversi: Lo è a fortiori per romanzi(o racconti, talora)di notevole spessore letterario, come è il caso, comunque(nonostante alcuni casi)per le opere di Stephen King, autore da sempre"filmato"(una volta, anni fa, si è cimentato lui stesso con la regia di un film); qui, quale autore anche della sceneggiatura insieme con Adam Alleca, King è coinvolto direttamente, ma il risultato(sono un lettore di King, ma"Cell"non l'avevo letto, devo premettere)sembra discontinuo, pur se forse i temi essenziali del libro ci sono: la misteriosa "epidemia"trasmessa, inizialmente, tramite"cellular"(cell)non ha particolari motivazioni, rimane inspiegabile, ma può essere metafora della situazione dell'uomo e della società oggi, senza particolari connotazioni-escluderei, se non come "metafora seconda"il richiamo biblico-apocalittico, essendo King molto critico verso certe"apocalissi a buon mercato"... Filmicamente, narrazione abbastanza piana-tradizionale(non "piatta", preciso)un po'più innovativa, con molti movimenti di macchina all'inizio, quando"scoppia l'epidemia"e il doppio finale ventilato nel finale, altrimenti, appunto, sembra quasi una narrazione che potrebbe adattarsi anche a un prodotto(diciamo così)TV di"routine"o quasi, dove però la tendenza sarebbe comunque verso l'alto... Samuel Jackson molto più"posato"di sempre, Cusack quasi en souplesse, salvo qualche momento, meglio la gioanissima Isabelle Fuhrman e la caratterizzazione di un attore"d'antan"come Stacy Keach... non ho alcun elemento per affermarlo ma, ancora più della regia di Tod Williams, credo sul film abbia"pesato", non troppo negativamente, la sceneggiatura a 4 mani King.- Adam Alleca, che in qualche modo sarà stata frutto di un compromesso... El Gato
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totybottalla
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giovedì 21 settembre 2017
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zombie moderni!
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Dentro un incubo inventato da Stephen king (a proposito buon compleanno) una storia di zombie moderni, delirante e poco originale causa scatenante a parte, c'è una buona fotografia ma confusione nelle scene d'azione e superficialità in quelle computerizzate, i livelli di recitazione non sono alti e John Cusack ottimo attore brillante lo trovo fuori posto in storie catastrofiche e seriose, forse perchè lo ricordo con nostalgia in "Sacco A Pelo A Tre Piazze" dove fu strepitoso, un film che non convince dunque e che sembra una ribellione dell'autore ad un fenomeno di dipendenza ormai irreversibile e spesso causa di grande solitudine. Saluti.
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kyotrix
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giovedì 29 dicembre 2016
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pessimo
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Film spazzatura e immagino che il libro non sia molto meglio, vista la trama e l'evolversi. Lasciate stare, guardate altro!
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pietrosg
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giovedì 17 novembre 2016
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tipico di steven king
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Quando ho letto nei titoli di testa che Steven King era coinvolto, ho storto il naso.
E infatti...... Ormai da anni Steven King produce scarsezza. Belle idee che poi non si concretizzano. Tipico della sua produzione buttare fuori qualcosa che ha il capo ma la coda non esiste proprio.
Personalmente mi son fatto l'idea che il buon King non regga le sue creature, o, peggio che punti al suo nome: in un modo o nell'altro verrà pubblicato.
Stavolta è riuscito a rovinare due attori di grande livello, specie Jackson. Peccato.
Meglio una serata in pizzeria con una gnocca da urlo.
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aledor
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giovedì 28 luglio 2016
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john cusack di nuovo padre separato
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Cell è il titolo di un romanzo di Stephen King ambientato al giorno d'oggi (per la verità negli anni duemila prima della diffuzione massiccia degli smartphone), in cui un misterioso segnale viene inviato attraverso i telefoni cellulari causando l'istantaneo impazzimento dell'utente in ascolto. Il telepazzo così creato, senza più ragione, diventa da quel momento furioso assassino di altri umani mentre insieme ai suoi simili comincia a dar luogo, a spasmi e grugniti, ad una singolare e terrificante organizzazione sociale. Ai pochi normali sopravvissuti (perché non usavano il telefono in quel momento) alla furia omicida dei numerosissimi telepazzi, non resta che sopravvivere nascosti e impauriti accontentandosi, giorno dopo giorno, di conoscere il pericoloso nemico per progettarne lo sterminio; guai ad usare i cellulari, però, perchè il segnale è ancora acceso e pronto a creare nuovi telepazzi.
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Cell è il titolo di un romanzo di Stephen King ambientato al giorno d'oggi (per la verità negli anni duemila prima della diffuzione massiccia degli smartphone), in cui un misterioso segnale viene inviato attraverso i telefoni cellulari causando l'istantaneo impazzimento dell'utente in ascolto. Il telepazzo così creato, senza più ragione, diventa da quel momento furioso assassino di altri umani mentre insieme ai suoi simili comincia a dar luogo, a spasmi e grugniti, ad una singolare e terrificante organizzazione sociale. Ai pochi normali sopravvissuti (perché non usavano il telefono in quel momento) alla furia omicida dei numerosissimi telepazzi, non resta che sopravvivere nascosti e impauriti accontentandosi, giorno dopo giorno, di conoscere il pericoloso nemico per progettarne lo sterminio; guai ad usare i cellulari, però, perchè il segnale è ancora acceso e pronto a creare nuovi telepazzi.
C'era da aspettarsi che Cell avrebbe avuto presto o tardi una trasposizione cinematografica, come è accaduto del resto a moltissimi scritti di King, che generalmente si prestano facilmente allo scopo. Si deve rilevare che la Dimension Films, casa di produzione specializzata -tra gli altri- in thriller-horror popolari e relative parodie alla Scary Movie, aveva già anni fa avviato trattative con il buon Eli Roth, costola di Quentin Tarantino ed entusiasta lettore del romanzo di King per dirigere il film ad esso ispirato. L'inaspettato rifiuto di Roth, dopo una tira e molla durato alcuni anni, per dissidi con la stessa casa di produzione sulla sceneggiatura (e poi forse, si capirà perché), vede il progetto andare al Tod Williams di Paranormal Activity 2, dunque verso una direzione diversa da quella che ci si sarebbe aspettati dal regista (nonché produttore e sceneggiatore) dei fortunati Hostel e Hostel: Part II. Parte dunque, prendendo in parte le mosse dal romanzo, l'avventura del piccolo gruppetto di eroi nel mare dei telepazzi: un padre alla ricerca del figlio piccolo, forse già teleimpazzito, un buon macchinista della metro, una ragazzina rimasta orfana. Il casting di Cell bissa la coppia John Cusack-Samuel Jackson del ben fatto 1408 (2007), della stessa casa di produzione, ed apparentemente fa bene: di certo il primo, nella parte del padre separato con faccia sbigottita riesce sempre bene (l'usato garantito risale al 1408, e al 2012 di Emmerich, e costa sempre meno di un Tom Cruise in stile La Guerra dei Mondi) mentre il secondo, pur solidissimo, fa sempre bene quel che ci si aspetta da un personaggio di Samuel Jackson: bofonchia, sentenzia, sospira, spara. Tralasciando le legittime differenze tra romanzo e film, che all' inizio sembrano voler semplicemente agevolare il racconto, già dopo venti minuti ci si accorge che una smania indiavolata di stare nei tempi (un'ora e trentotto netti, per la cronaca) strizza la trama con lugubre energia penalizzando la chiarezza, mentre improvvidi cambi scena e dialoghi piuttosto sconnessi lasciano poco spazio a qualunque riflessione, e neppure consentono al corpo del romanzo di emergere per esaltare un poco meglio, al di là della vicenda familiare dell'ennesimo padre americano in fuga, la parte migliore del racconto, ossia la breve storia evolutiva della specie telepazzica; elemento chiave da cui invece King, intelligentemente, farà derivare il declino di una specie artificialmente creata e in quanto tale destinata, proprio come un telefono o un altro prodotto di fabbrica, ad un' ineluttabile obsolescenza, pur non programmata.
Poco interessante anche la prova di Isabelle Fuhrman, meno a suo agio che in Orphan (2009) e in Hungher Games (2012) ma qui con poco spazio a disposizione per sviluppare il personaggio di Alice Maxwell che resta forse, dopo il protagonista, quello più interessante. E' invece possibile che il finale del film, diverso rispetto al romanzo (che peccato), volesse goffamente suggerire che siamo schiavi delle macchine, perchè crediamo di poter attraverso di esse realizzare i nostri sogni (e sbagliamo). Ma se questa pure fosse stata la Verità che si voleva comunicare, gli sceneggiatori devono aver creduto che servissero, per convincerne il pubblico, un'ora e mezza di facce cerulee frammiste ad una buona dose di esplosivo. Cell è essenzialmente un block buster senza troppe pretese, zeppo di trentennali citazioni non volute da Sam Raimi e da parecchi horror del genere Non aprite quella porta perché, tanto per cambiare, dietro quella porta c'è un (tele)pazzo poco gentile, con molte docce mancate alle spalle e con una spranga in mano.
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liuk!
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venerdì 22 luglio 2016
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b movie
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Avendo letto il romanzo di King, discreto ma nulla più, mi aspettavo un film spettacolare, un blockbuster tutto intrattenimento, purtroppo mi sono trovato dinnanzi ad un B Movie a bassissimo budget, dalla trama poco attinente al libro e assolutamente pieno di buchi nella trama. Peccato.
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rafax
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giovedì 21 luglio 2016
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ridicolo
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Il film mi ha deluso molto,mi aspettavo un bel film e invece è stato ridicolo,soprattutto il comportamento degli "zombie"che ad un certo punto si sono messi in trenino...l'idea era buona ma c'erano molti buchi nella trama e di molte cose non si capiva il senso.Nel complesso io lo ritengo ridicolo
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simi 83
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mercoledì 20 luglio 2016
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bello davvero!!
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Wow che film, a me e piaciuto molto, bella trama e bei colpi di scena
Bello e bravo John Cusack e bravo il cast.
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