goldy
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mercoledì 9 marzo 2016
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eccesso di regia
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IlIl film affronta uno di quegli argomenti davanti ai quali ci si inginocchia e non resta che esprimere un tributo di riconoscenza verso chi ha saputo dedicare la propria vita per l'affermazione di un diritto. Solo una trentina d'anni fa l’argomento sarebbe stato affrontato accentuando l'aspetto eroico, emotivo col rischio poi di grondare di sentimentalismo. Oggi la preoccupazione della regista sembra essere stata principalmente quella di sovrapporre e saltare la propria regia sull'importanza dell'argomento. . L'uso della macchina da presa è irritante, troppo invadente , in continuo movimento togliendo il necessario respiro alle singole inquadrature.
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IlIl film affronta uno di quegli argomenti davanti ai quali ci si inginocchia e non resta che esprimere un tributo di riconoscenza verso chi ha saputo dedicare la propria vita per l'affermazione di un diritto. Solo una trentina d'anni fa l’argomento sarebbe stato affrontato accentuando l'aspetto eroico, emotivo col rischio poi di grondare di sentimentalismo. Oggi la preoccupazione della regista sembra essere stata principalmente quella di sovrapporre e saltare la propria regia sull'importanza dell'argomento. . L'uso della macchina da presa è irritante, troppo invadente , in continuo movimento togliendo il necessario respiro alle singole inquadrature. Primi piani ravvicinati che sembrano sempre voler inquadrare qualcosa di diverso rispetto a ciò che stanno inquadrando. . Una regia meno invadente avrebbe reso il film più divulgativo ed è un peccato che invece non abbia conseguito la diffusione che l’argomento merita.
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flyanto
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mercoledì 9 marzo 2016
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quanto le donne lottarono per il voto
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In concomitanza della Festa della Donna da celebrare l'8 Marzo esce nelle sale cinematografiche il film "Suffragette" che ripercorre la storia della strenua e lunga lotta che alcune donne appartenenti al movimento femminista affrontarono al fine di ottenere riconosciuti loro dei diritti come, per esempio, quello di votare. La vicenda narrata pone come esempio di donna suffragetta una giovane lavandaia (Carey Mulligan) la di cui storia personale si unisce a quella più generale delle altre femministe. Dapprima poco interessata o, comunque, poco partecipe ad unirsi attivamente al movimento di ribellione, la protagonista poi viene invogliata ed invitata direttamente da una sua compagna di lavoro a partecipare alle riunioni ed alle lotte in strada, cominciando così ad aderire piano piano alla causa al fine di ottenere il diritto al voto.
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In concomitanza della Festa della Donna da celebrare l'8 Marzo esce nelle sale cinematografiche il film "Suffragette" che ripercorre la storia della strenua e lunga lotta che alcune donne appartenenti al movimento femminista affrontarono al fine di ottenere riconosciuti loro dei diritti come, per esempio, quello di votare. La vicenda narrata pone come esempio di donna suffragetta una giovane lavandaia (Carey Mulligan) la di cui storia personale si unisce a quella più generale delle altre femministe. Dapprima poco interessata o, comunque, poco partecipe ad unirsi attivamente al movimento di ribellione, la protagonista poi viene invogliata ed invitata direttamente da una sua compagna di lavoro a partecipare alle riunioni ed alle lotte in strada, cominciando così ad aderire piano piano alla causa al fine di ottenere il diritto al voto.ed avere pertanto la possibilità a cambiare in qualche modo la condizione generale femminile. Come conseguenza ovvia ella perde il lavoro e l'affidamento del figlioletto che rimane al marito. Sola nella propria condizione di madre e moglie, più volte arrestata , insieme altre alle altre donne la protagonista condurrà la coraggiosa battaglia che terminerà finalmente col riconoscimento in Inghilterra nell'anno 1918 al voto per il genere femminile.
Ben diretta da Sarah Gavron la pellicola nel suo complesso risulta lineare, ben documentata storicamente parlando e per ciò che concerne la riproduzione ambientale e dei costumi dell'epoca e ben interpretata da attrici di notevole spessore (Carey Mulligan, Helena Bonham Carter ed in un cameo anche Meryl Streep, ecc...). Attraverso la vicenda personale portata, appunto, come esempio della terribile e precaria condizione delle donne in generale, la Gavron ha saputo spostarsi dal particolare all'universale e trattare così la questione in più larga scala. Pertanto lo spettatore si fa un'idea piuttosto precisa di quanto fu dura e difficile, nonchè umiliante, la battaglia affrontata dalle suffragette che divennero poi il pilastro portante dei futuri cambiamenti della condizione femminile. Un film che, sebbene non presenti nessun elemento di particolare eclatanza, risulta del tutto consigliabile come interessante documento storico.
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