Remember |
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Un film di Atom Egoyan.
Con Christopher Plummer, Martin Landau, Bruno Ganz, Jürgen Prochnow.
continua»
Titolo originale Remember.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- Canada, Germania 2015.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 4 febbraio 2016.
MYMONETRO
Remember
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ricordo ... ora ricordodi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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lunedì 8 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Zev Gutman (Christopher Plummer) è un uomo anziano che vive in una casa di riposo negli USA ed è affetto da demenza senile. Sul braccio destro porta tatuato un numero che testimonia che è stato in un lager nazista. Non ricorda che la moglie è morta da una settimana e che ha fatto una promessa a Max (Martin Landau), un anziano correligionario con gravi problemi respiratori, scampato anche lui ad Auschwitz: dopo la morte della moglie deve scovare l’uomo che ha distrutto le loro famiglie nel campo di sterminio ed ha cambiato nome nell’espatrio. Max gli dà precise istruzioni in una lettera accompagnata dal denaro necessario a compiere il suo compito sull’aguzzino da cercare. Il nome Zev in ebraico significa lupo e il vecchio si mette in movimento come un cacciatore, anche se ha bisogno della lettera per rammentare continuamente quello che deve fare. Solo lui, forse, può riconoscere il persecutore, anche se sono passati 70 anni. E’ un “lupo” piuttosto malandato, dal passo stentato e con vuoti di memoria, quello che si mette sulle tracce di Rudy Kurlander: questo è il nome adottato dal nazista e che negli Usa e in Canada portano anche altre tre persone. La ricerca comincia mentre il figlio di Zev ne denuncia la scomparsa dalla casa di riposo. La ricerca rimane infruttuosa per vari tentativi e infine sembra raggiungere il suo scopo. Ma non è lecito svelare il finale … La storia è costruita come un “thriller” alla Hitchcock, come altre opere di Egoyan, e scorre come un meccanismo perfetto: si impernia su memoria e rimozione, faccia speculare del ricordo. I ricordi individuali troppo brucianti e dolorosi vengono rimossi perché pericolosi per la stabilità mentale. Ma non è lecito cancellare i ricordi, individuali e/o collettivi, come racconta anche il recente film Il labirinto del silenzio di Giulio Ricciarelli. La recitazione di Plummer è notevole: rende perfettamente credibile il personaggio. Ma anche Landau e lo stesso Bruno Ganz, a suo tempo impegnato interprete del cinema della “neue Welle” tedesca, forniscono una buona prova. Il finale è sconvolgente. Da vedere.
Valutazione *** FabioFeli
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