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UN ex-soldato che era stato in Afghanistan in missione internazionale, ne ritorna con un disturbo da stress postrarumatico e complicazioni all'orecchio, per cui si adatta a fare da"bodyguard"a persone ricche e potenti. Nonostante le sue segnalazioni, spesso non gli credono, per., La condizione del soldato, in questo"Maryland"di Alice Winocour, regista parigina, viene rappresentata con efficacia, in un film che abbastanza banalmente e comunque in maniera decisamente semplificata, viene descritta come"d'azione", mentre naturalmente è d'azione solo in piccola parte. Non cedendo agli"squlli di tromba"di un cinema commerciale o comunque completamente commperciale, la regista-sceneggiatrice ha impostato tutto il film(TV)sulla condizione del soldato in questione forse, ma solo in parte, escludendo in parte(per meglio dire durante una parte del film)il rapporto con l'ambiente, inteso come relazioni inter-umane, per cui il finale risulta poi, almeno in parte, come non risultante da un approfondimento psicologico precedente(mi riferisco al rapporto con la"padrona"). In complesso, però, anche per merito di Matthias Schoenaets, il soldato poi body-guard e di Diana Kruger, la donna padrona di casa, il flm si sottrae alla logica"americanistica"che vuole sempre film da"conquistatori"e vendicatori non si sa bene di che cosa e connota una cinematografia non gridata, semmai"diversa"e più attenta alle sfrumature del comportamento e degli atteggiamenti umani. El Gato
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