La legge del mercato

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gianleo67 domenica 13 dicembre 2015
l'impegno civico del cinema francofono Valutazione 3 stelle su cinque
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Perso il lavoro come gruista il cinquantenne Thierry, marito e padre di un figlio disabile, accetta un incarico come vigilante in un centro commerciale. La sua precarietà professionale e le contingenti difficoltà economiche in cui versa però, non hanno scalfito il fondo di umanità e dignità personale con cui guarda ai piccoli e grandi soprusi di un mondo del lavoro che vorrebbe piegare tutto e tutti alla spietata logica del profitto ad ogni costo.
Le coordinate del cinema sociale e la impassibile analisi di uno civiltà del lavoro votata alla cinica mercificazione delle relazioni umane puntano, almeno nell'ultimo ventennio, indiscutibilmente verso il rigoroso impegno delle produzioni francofone (La vie rêvée des anges - 1998 -Erik Zonca ; La Promesse 1996 - Rosetta - 1999: Deux jours, une nuit 2014 Jean-Pierre e Luc Dardenne), le sole che sembrano aver saputo e voluto interpretare i mutamenti sotterranei che come un fiume carsico hanno eroso alle fondamenta i valori di solidarietà sociale e di rispetto individuale di un ideale socialdemocratico spazzato via dall'ondata neoliberista degli anni '90 e più ancora dalla globalizzazione dell'inizio del nuovo millennio. [+]

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fabiofeli mercoledì 11 novembre 2015
un uomo da "rottamare" Valutazione 3 stelle su cinque
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La legge del mercato di Stephane Brize / Thierry ha superato i 50 ed ha perso il lavoro da un paio di anni. Con pazienza cerca un nuovo impiego: i colloqui effettuati via Skype non danno risultati ed i corsi di formazione frequentati forniscono una preparazione alla quale manca sempre qualcosa per afferrare un nuovo lavoro. Ha un figlio disabile e probabilmente la moglie deve seguire il ragazzo senza poter contribuire al bilancio familiare. La banca non gli concede prestiti; potrebbe ipotecare la casa o stipulare un assicurazione sulla vita. Non riesce neanche a vendere la roulotte in riva al mare, frutto di precedenti risparmi, neanche dopo lunghe contrattazioni per una manciata di euro. Nel tempo libero frequenta con la moglie in un circolo un corso di rock e si esercita in casa con lei e con il figlio a ballare, per un momentaneo sollievo. [+]

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guiddi sabato 7 novembre 2015
un film verità lento con un finale interpretabile Valutazione 2 stelle su cinque
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A parte la tematica interessante ma che comunque è già stata vista e rivista in altri film. L'interpretazione del protagonista è quasi assente. A parte una scena all'inizio e la scena della vendita del motorhome per tutto il film ci si limita a sguardi, mezze parole e poco più. Rimanere svegli è veramente un'impresa titanica. E il finale che arriva all'improvviso quando pensi che il film finalmente stia ingranando lasciandoti come un ebete a chiederti: si sarà licenziato? aveva finito il turno? continuerà a fare quel lavoro per campare perchè la società lo ha imbrigliato in un ruolo (mutuo da estinguere, figlio disabile, auto in panne da sostituire, ecc....) che non gli permette di variare in meglio la sua posizione attuale? Insomma mi aspettavo molto di più o almeno un po' più di speranza.

[+] i finali interpretabili... (di francesco2)
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menkauhor venerdì 6 novembre 2015
splendido film Valutazione 4 stelle su cinque
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Le voci, le parole, i ritmi della vita. Un film sull'amore. Si, sull'amore profondo e sul rispetto che unisce tra loro i componenti la famiglia di Thierry. La dignità semplice. L'onestà nella sua versione più rara, quella con se stessi. Con discrezione, in punta di piedi, ti entra nell'anima, senza voler insegnare nulla. Film splendido.

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flyanto venerdì 6 novembre 2015
la durezza della realtà contemporanea Valutazione 4 stelle su cinque
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Già il titolo "La Legge del Mercato" fa subito intuire che la tematica presentata nel film è dura e piuttosto spietata.
Il protagonista (Vincent Lindon) è un uomo di 51 anni che da un anno e mezzo, in quanto ha perso la propria occupazione, cerca un lavoro stabile. Armato di buona volontà, egli è costretto a scontrarsi con la dura realtà economica e sociale contemporanea e pertanto con la difficoltà, per di più in un' età più che matura, a trovare nuovamente un'occupazione stabile. Dopo svariate ed assidue ricerche egli viene impiegato come sorvegliante in un grande magazzino col compito di scoprire e fermare i possibili ladri. [+]

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filippo catani giovedì 5 novembre 2015
dilemmi etici dei giorni nostri Valutazione 4 stelle su cinque
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Un padre di famiglia ha perso da mesi il proprio posto di lavoro e non sa come fronteggiare le spese della famiglia e soprattutto quelle per il figlio disabile. L'uomo riesce però a farsi assumere come vigilante in un supermercato dove dovrà fare i conti con la propria coscienza.
Un po' Dardenne un po' Loach ma quì il regista è un bravissimo Brizè che con occhio lucido e nel breve volgere di 90 minuti ci mette davanti a una situazione tipica delle attuali leggi di mercato. Il ritmo è lento e compassato ma proprio per fare immergere lo spettatore nella pesantezza della vita del protagonista che, lasciato a casa dopo anni di lavoro nella sua vecchia azienda, si ritrova a doversi reinventare come vediamo in uno dei primi dialoghi al centro per l'impiego. [+]

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nanni giovedì 5 novembre 2015
la legge del mercato Valutazione 4 stelle su cinque
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Ai tempi della crisi globale perdere il lavoro a 50 anni sta diventando "normale" e, come molti affermano, siamo solo all'inizio. Thierry è uno dei tanti e sconterà sulla propria pelle che il prezzo da pagare alla ricollocazione come vigilante in un supermarcato non sarà solamente la ricontrattazione al ribasso della propria forza lavoro e la perdita progressiva e inarrestabile??? di dignità non un trascurabile danno collaterale. Vincent Lindon nei panni del protagonista è misurato, perfetto, con una recitazione senza sbavature e senza enfasi ci restituisce la cifra esatta del dramma epocale che stiamo attraversando. Una Stephani Brizè lucidissima e affilatissima ci racconta che quando la crisi affonda i denti nella carne viva delle persone la perdita della coscienza collettiva è solamente il primo passo e l'isolamento personale il successivo, come condizione imprescindibile affinchè l'umiliazione progressiva e scientifica, dispiegando tutta la sua geometrica potenza, realizzi oltre al furto dei corpi anche quello, forse, più difficile per molti da sopportare, delle anime. [+]

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eugenio martedì 3 novembre 2015
dura lex sed lex Valutazione 3 stelle su cinque
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Non c’è niente da dire: i francesi meglio di qualunque altro sono stati in grado di mostrare con accenni di pacato malessere, il disagio di una perdita, lo spauracchio che incombe come tragedia in particolare tra quelli non giovanissimi: la perdita del posto di lavoro e la conseguente difficoltà di ricollocamento
Ci sono casi, come ci ricorda Emanuelle Carrere in cui il travaso della perdita si traduce in vuoto affettivo che squassa completamente la mente del malcapitato inducendolo ad azioni insensate e spaventosamente violente, lesioniste per sè stesso e soprattutto per i cari che lo circondano.
Non è l’avversario il nuovo film di Stéphane Brizé, non ha in sè le derive di un trauma psicologico che una mancanza di “quodianeità” e di sussistenza economica può determinare, bensì il taglio di un documentario alla Dardenne grazie in particolare all’abilità recitativa del protagonista Vincent Lindon
La loi du marchée l'internazionale A Simple Man, l’italiano La legge del mercato. [+]

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zarar lunedì 2 novembre 2015
la legge del mercato e la legge morale Valutazione 4 stelle su cinque
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Una storia di ordinaria miseria in tempi di crisi economica: un uomo di mezza età tecnico disoccupato, stanco di lottare, alla disperata ricerca di lavoro, preso in giro negli uffici di collocamento, umiliato nei colloqui di lavoro, respinto quando chiede un prestito, ridotto a frequentare corsi in cui un deficiente ti spiega che è una questione di postura, sguardo, tono di voce se non trovi un posto di lavoro, ebbene quest’uomo, Thierry, che ha una moglie cara e affettuosa e un amato e non patetico figlio disabile, trova finalmente un lavoro, che gli assicurerà il suo bravo stipendio e finalmente anche il prestito della banca. Thierry diventa sorvegliante anti-furto in un supermercato. [+]

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giusy paesano j. lunedì 2 novembre 2015
un film che fa male Valutazione 4 stelle su cinque
84%
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"La loi du marchè" è un film durissimo.Un film che ci guarda-ci vede-senza più speranza,vittime sacrificali di quel "cinismo del mercato" che è in realtà un concetto astratto ed esistente sol nella mente di chi ci vuole controllabili, manipolabili, condiscendenti e servi dominati dal bisogno.Un film retto quasi interamente dalle spalle larghe-larghissime- e dalla sensibilità " muscolare" di Vincent Lindon.Un film di silenzi, di sguardi, di disperazioni sottaciute,di amarezze rapprese,fino al liberatorio epilogo " dardenniano".
Un film grigio, in assenza quasi totale di colonna sonora perchè grigio è il mondo del non-lavoro con le sue leggi spietatissime. [+]

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