gabriella
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giovedì 23 giugno 2016
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persi nello spazio
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Tornatore alterna prove eccellenti e altre poco convincenti, stavolta bisogna ammettere che si è infilato in un vicolo cieco, o meglio in un buco nero .£d Phoerum docente universitario di astrofisica ha una relazione da sei anni con una sua allieva, Amy Ryan. Ovviamente, essendo un rapporto clandestino, pochi sono gli incontri che possono permettersi, anche se il loro è un amore sconfinato. Il professore a un certo punto, inspiegabilmente sembra scomparire nel nulla, anche se il mistero si svela praticamente da subito, in quanto viene annunciata , durante una lezione universitaria, la sua morte.
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Tornatore alterna prove eccellenti e altre poco convincenti, stavolta bisogna ammettere che si è infilato in un vicolo cieco, o meglio in un buco nero .£d Phoerum docente universitario di astrofisica ha una relazione da sei anni con una sua allieva, Amy Ryan. Ovviamente, essendo un rapporto clandestino, pochi sono gli incontri che possono permettersi, anche se il loro è un amore sconfinato. Il professore a un certo punto, inspiegabilmente sembra scomparire nel nulla, anche se il mistero si svela praticamente da subito, in quanto viene annunciata , durante una lezione universitaria, la sua morte.Amy però continua a ricevere sms, video chiamate, cd registrati che il suo amato ha provveduto a farle pervenire anzitempo, programmando nel dettaglio ogni singola azione della ragazza, attraverso un sofisticato sistema di software e con l’aiuto di persone fidate che si prodigano a esaudire a regolari scadenze le sue precise indicazioni. Ciò permette alla ragazza , annientata dal dolore, di continuare ad avere con lui una comunicazione, anche se solo attraverso lo schermo del computer o sui messaggi al cellulare. Quando il combustibile viene a mancare in una stella, questa si esaurisce, ma se la stella è più grande del sole ( e lo è, visto che il loro amore è immenso), si forma una supergigante che esplodendo si moltiplica fino a cento milioni di volte e prende il nome di supernova. Con questo concetto prende forma il film, già risulta fragile il filo conduttore, immaginiamo questi due innamorati che vorticano e fluttuano in una loro dimensione come in assenza di gravità, solo che lo spettatore invece ne avverte il peso e trascina la visione pesantemente. Il piano attuato dal professore è a dir poco perverso e diabolico, manipolare la vita delle persone, in particolar modo della sua giovane innamorata appare distorto e inquietante; desiderio di onnipotenza, di immortalità, di trovare l’eternità attraverso le stelle è esposto in modo molto approssimativo e con uno script euristico, che lascia disorientati. Vogliamo parlare dei dialoghi? Stucchevoli, banali, già il nome che scelgono per chiamarsi, stregone lui , kamikaze lei ( si mantiene agli studi facendo la stuntwoman) sono improbabili. Si aspetta qualcosa che non avviene, un colpo di scena, un ribaltamento della storia, invece niente, tutto avviene come predisposto, con Amy che si reca puntualmente nella splendida isola di San Giulio, qui chiamata romanticamente Borgoventoso, convegno amoroso dei due; tra l’altro anche Umberto Eco nel suo libro “ Numero zero” descrive questo suggestivo posto, luogo dove il protagonista si incontra ogni fine settimana con la fidanzata, e se nel romanzo di Eco si parla di un giornale ( che guarda caso si chiama Domani) che non andrà mai in stampa, Tornatore parla di un domani che rimarrà intrappolato dentro lo schermo di un computer anche se forse vuole farci credere il contrario. “Io al crepuscolo guardavo incupito il lago che s’incupiva. L’Isola di San Giulio, così radiosa sotto il sole, sorgeva dalle acque come l’isola dei morti di Böcklin ( Eco) Altro punto debole la recitazione, se Jeremy Irons è penalizzato dalla parte a rimanere una figura dentro uno schermo, Olga Kurylenco, avvenente ragazza senza dubbio, costretta a portarsi il peso del film sulle sue fragili spalle che finisce per franarle addosso. Non mi ha convinta, non mi è piaciuto, non basta una buona e curata fotografia, non bastano le musiche di Morricone a risollevare la sorte, c’è una frase che Amy rivolge al suo innamorato “ Sei una galassia di cui mi mancano tante stelle”, devo dire che forse era meglio non scoprirle affatto .
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maracaibo
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sabato 16 gennaio 2016
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una corrispondenza che non trova corrispondenza.
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Questo film di Tornatore haimè è solo discreto. Discreto forse perchè siamo stati ben abituati a grandi film da questo regista , non ultimo"La migliore offerta".Questo film ha una forte idea centrale, peccato che il film ruoti sempre su quella e non evolve. Dopo metà tempo si sente il bisogno che la storia cambi o volga all'epilogo.Nel film precedente il gioco intellettuale, l'inteligenza, il mistero,la scaltrezza si rivelano a poco a poco allo spettatore per poi sfociare infine in una pagina d'amore perduto. In questo film invece tutto è subito rivelato e a questo punto rimangono solo le parole della corrispondenza che, haimè, non hanno nessun guizzo di amore vero che accarezza l'orecchio.
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Questo film di Tornatore haimè è solo discreto. Discreto forse perchè siamo stati ben abituati a grandi film da questo regista , non ultimo"La migliore offerta".Questo film ha una forte idea centrale, peccato che il film ruoti sempre su quella e non evolve. Dopo metà tempo si sente il bisogno che la storia cambi o volga all'epilogo.Nel film precedente il gioco intellettuale, l'inteligenza, il mistero,la scaltrezza si rivelano a poco a poco allo spettatore per poi sfociare infine in una pagina d'amore perduto. In questo film invece tutto è subito rivelato e a questo punto rimangono solo le parole della corrispondenza che, haimè, non hanno nessun guizzo di amore vero che accarezza l'orecchio., sono un didascalico ...ti immagino lì , spero che tu abbia fatto questo , vorrei essere lì con te. Parole che via via diventano gelide , noiose , ripetitive. Comprendi solo lo sforzo del protagonista nell'eseguire questa corrispondenza ...troppo intellettuale per scatenare un emozione vera al pubblico. Certamente, rispetto alle tante commediole che si producono in Italia, questo film ha un soggeto originale ,una regia solida, magnifici interpreti cose che valgono già il prezzo del biglietto.
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dani71
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giovedì 7 aprile 2016
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una visione distorta della sopravvivenza
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"La corrispondenza" di Tornatore è l'esaltazione dell'egocentrismo, della megalomania dell'uomo e della sua pretesa di continuare ad esserci e a dominare anche dopo la morte. Una storia di dipendenza dell'essere umano dalle relazioni virtuali, che diventa malattia, incapacità di essere nel presente e di goderne, dipendenza dall'altrove, da ciò che non esiste se non come sogno.
È una storia di presunzione e dipendenza. Di follia nelle sue forme estreme. Di dominatori e dominati. Una storia che ha la pretesa di giustificare tutto ciò in nome dell'amore, un amore malato e inquietante, in un crescendo di eventi inverosimili, con un finale che raccorda le diverse follie in scene patetiche e assolutamente prevedibili.
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"La corrispondenza" di Tornatore è l'esaltazione dell'egocentrismo, della megalomania dell'uomo e della sua pretesa di continuare ad esserci e a dominare anche dopo la morte. Una storia di dipendenza dell'essere umano dalle relazioni virtuali, che diventa malattia, incapacità di essere nel presente e di goderne, dipendenza dall'altrove, da ciò che non esiste se non come sogno.
È una storia di presunzione e dipendenza. Di follia nelle sue forme estreme. Di dominatori e dominati. Una storia che ha la pretesa di giustificare tutto ciò in nome dell'amore, un amore malato e inquietante, in un crescendo di eventi inverosimili, con un finale che raccorda le diverse follie in scene patetiche e assolutamente prevedibili.
Chiudo contrapponendo a questa visione distorta della sopravvivenza, il messaggio di amore e poesia, racchiuso nella frase finale di quel film meraviglioso che è "La finestra di fronte" di Ozpetek:
"Ho ancora bisogno di una tua parola, Davide, di un tuo sguardo, di un tuo gesto. Ma poi all'improvviso sento i tuoi gesti nei miei, ti riconosco nelle mie parole. Tutti quelli che se ne vanno, ti lasciano sempre addosso un po' di sé. È questo il segreto della memoria? Se è così allora mi sento più sicura, perché so che non sarò mai sola."
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silvana
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venerdì 29 settembre 2017
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un'idea geniale
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“La corrispondenza” ha insito nel titolo il motore narrativo della vicenda. Il continuo scambio di lettere, sms e videochiamate tra un professore di astrofisica e una giovane studentessa è, infatti, ciò che porta avanti questa toccante storia. Non viviamo il primo incontro della coppia protagonista o la scintilla che ha fatto scattare l’amore (un amore tanto profondo da superare le barriere dell’età, della distanza e dei pregiudizi) ma li conosciamo già nel pieno della loro affiatata relazione consolidata da diversi anni. Consolidamento che non sarebbe stato possibile senza il cellulare, con il quale quotidianamente lei aggiorna lui dei suoi esami; senza il monitor del pc, attraverso cui i due possono guardarsi negli occhi e ascoltare il suono delle rispettive voci; e ancora senza le lettere postali, che lui invia a lei abbinandole a regali impeccabili e studiati a puntino.
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“La corrispondenza” ha insito nel titolo il motore narrativo della vicenda. Il continuo scambio di lettere, sms e videochiamate tra un professore di astrofisica e una giovane studentessa è, infatti, ciò che porta avanti questa toccante storia. Non viviamo il primo incontro della coppia protagonista o la scintilla che ha fatto scattare l’amore (un amore tanto profondo da superare le barriere dell’età, della distanza e dei pregiudizi) ma li conosciamo già nel pieno della loro affiatata relazione consolidata da diversi anni. Consolidamento che non sarebbe stato possibile senza il cellulare, con il quale quotidianamente lei aggiorna lui dei suoi esami; senza il monitor del pc, attraverso cui i due possono guardarsi negli occhi e ascoltare il suono delle rispettive voci; e ancora senza le lettere postali, che lui invia a lei abbinandole a regali impeccabili e studiati a puntino. Consapevole che nessuno dei due possa più fare a meno di questa “corrispondenza”, il professor Phoerum lavora giorno e notte a registrare videochiamate che, attraverso un occulto meccanismo ideato dallo stesso, potranno continuare ad essere ricevute da Amy persino dopo la propria morte! Il professore sa di avere i giorni contati e anziché studiare il modo migliore per confessarlo, studia il modo migliore per prolungare la propria vita sfruttando le nuove tecnologie. Ecco che da una parte abbiamo la perfetta rappresentazione dello “schiavismo” dai nuovi mezzi di comunicazione che produce appagamento ad una coppia lontana migliaia di chilometri; dall’altra parte abbiamo le paradossali conseguenze cui tale schiavismo conduce: Ed ed Amy sembrano conoscere tutto l’uno dell’altro, del resto non perdono tempo per mettersi in contatto e raccontarsi ogni cosa, eppure lei non conosce la verità più importante… non sa che lui sia affetto da una mortale malattia. Una storia NON a distanza non avrebbe permesso tutto ciò. Il prof Phoerum non avrebbe potuto nascondere un segreto simile ed Amy, in cambio di una bella illusione, avrebbe potuto continuare il resto della propria vita nella serenità di essere stata vicina al proprio uomo fino all’ultimo suo respiro. Lo spunto di riflessione è presto dato: meglio vivere una storia senza scomodarsi da casa e fingere che tutto sia perfetto, o vivere una storia a stretto contatto con tutte le sue reali imperfezioni? Un film ansiogeno ma con un’idea geniale!
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lunedì 19 luglio 2021
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ed, amy e il... borgo ventoso
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Tornatore ci propone un film molto particolare, intimista e suggestivo, con una storia nuova che sfrutta le ultime possibilità tecnologiche per mantenersi in contatto a distanza. Gli interpreti sono calati nei ruoli, Jeremy Irons d'altronde è una garanzia, mentre Olga Kurylenko è una conferma. I luoghi sono fondamentali e sono scelti con cura. Si potebbe dire che "Borgo Ventoso" è fin troppo fumettistico come nome, ma non è il caso di andare troppo per il sottile. È piuttosto la fredda Edimburgo che anima le giornate di Amy, con il vento della Scozia a smuovere il lei dubbi e perplessità. Certo che Amy, anche se abituata ad emozioni forti nel suo lavoro cinematografico, ha di che essere sorpresa.
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Tornatore ci propone un film molto particolare, intimista e suggestivo, con una storia nuova che sfrutta le ultime possibilità tecnologiche per mantenersi in contatto a distanza. Gli interpreti sono calati nei ruoli, Jeremy Irons d'altronde è una garanzia, mentre Olga Kurylenko è una conferma. I luoghi sono fondamentali e sono scelti con cura. Si potebbe dire che "Borgo Ventoso" è fin troppo fumettistico come nome, ma non è il caso di andare troppo per il sottile. È piuttosto la fredda Edimburgo che anima le giornate di Amy, con il vento della Scozia a smuovere il lei dubbi e perplessità. Certo che Amy, anche se abituata ad emozioni forti nel suo lavoro cinematografico, ha di che essere sorpresa. Il suo amato Ed non c'è più, così all'improvviso, non le ha mai fatto capire nulla e ora vuole comunque continuare ad amarla con metodi moderni e in parte sconcertanti. Sempre che lei lo voglia, altrimenti basta che digiti undici volte il suo nome e "la corrispondenza" finirà.
Ed era di un'intelligenza unica e riesce a plasmare un piano meticoloso e perfetto affinché lui possa mantenersi in contatto con Amy. Il suo avvocato e persino la ditta di consegne hanno ricevuto ordini ben precisi ai quali attenersi. Con il suo aiuto Amy riesce a laurearsi a pieni voti, tutto con consigli intelligenti mirati a valorizzare la personalità di Amy. Ed la conosceva davvero bene! Ci sono scene struggenti dove Olga Kurylenko è molto brava. Sulla panchina ad esempio, quando con stupore capisce quello che è appena successo ed è animata da forti dubbi su quello che succederà. È talmente sconvolta che ci vuole il tassista, fermo in sosta, a ricordarle il bagaglio dimenticato. Poi molto suggestiva la scena del calco per il bizzarro artista, che chiede di rifare tutto perché si è leggermente mossa. Ma quello che sorprende è che alla mostra verrà esposto il calco "sbagliato", proprio perché suggerisce l'inquietudine e i tormenti della persona ritratta... Gli autoctoni di Borgo Ventoso sono gentilissimi e disponibili anche se vedere lei, sola senza Ed, li intristisce parecchio. Però ad un certo punto Amy non ce la fa più ad andare avanti in questo rapporto virtuale e senza anima, e allora tronca la corrispondenza. Ma Ed aveva previsto anche questo e infatti, con artifici vari a livello informatico, un amico di Amy riesce a ricreare il collegamento. Triste l'ultimo messaggio di Ed, sempre di spalle e meno entusiasta del solito, ma d'altronde anche questa "corrispondenza atipica" non poteva durare in eterno. Amy in cuor suo è contenta: è rimasta accanto al suo Ed come lui voleva, e allora nel finale accenna ad un sorriso accettando l'invito a cena di un suo amico. Tornatore, Irons e Kurylenko, un trio di artisti sul quale si poteva scommettere con qualche riserva, invece bisogna ammettere che la scommessa è stata vinta. Un gran film, innovativo e suggestivo come pochi. - di "Joss" -
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pintaz
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mercoledì 10 febbraio 2016
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come le stelle, per sempre!
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Penso che questo film non sia il capovaloro del regista siciliano ma, nonstante ciò, sia stato troppo frettolosamente sottovalutato dalla critica e da parte del pubblico. Alcune sfumature, gesti, dialoghi hanno sviluppato una forte emozione durante la visione. I due amanti, fin dalla prima scena, ci hanno accompagnato nel loro difficile rapporto non solo a causa della malattia di lui. Ho trovato Jeremy Irons un po' contratto ma, in questi casi, penso dipenda molto dal doppiaggio, a mio modesto avviso, assolutamente non calzante. Olga KurylenKo, altresì, ha espresso perfettamente il dolore della perdita, la rabbia per non riuscire a fare anche solo l'ultima domanda, la prostrazione a ogni minimo cenno di entusiasmo nei confronti del prosieguo della vita.
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Penso che questo film non sia il capovaloro del regista siciliano ma, nonstante ciò, sia stato troppo frettolosamente sottovalutato dalla critica e da parte del pubblico. Alcune sfumature, gesti, dialoghi hanno sviluppato una forte emozione durante la visione. I due amanti, fin dalla prima scena, ci hanno accompagnato nel loro difficile rapporto non solo a causa della malattia di lui. Ho trovato Jeremy Irons un po' contratto ma, in questi casi, penso dipenda molto dal doppiaggio, a mio modesto avviso, assolutamente non calzante. Olga KurylenKo, altresì, ha espresso perfettamente il dolore della perdita, la rabbia per non riuscire a fare anche solo l'ultima domanda, la prostrazione a ogni minimo cenno di entusiasmo nei confronti del prosieguo della vita. Solo chi ha provato ha potuto cogliere magnificamente il disagio. Ho trovato superflue alcune immagini; da Tornatore, regista estremamente essenziale, non mi sarei aspettato, per esempio, la rappresentazione della laurea della ragazza con il riavvicinamento alla figlia di lui. Alcuni ciak penso che alla lunga abbiano tolto piuttosto che aggiunto.
Il finale, come ogni messaggio del già premio Oscar, è, come sempre, emblematico. Il vero incipit di ogni storia. Lui, di spalle con già il destino segnato, si rivolge alla giovane innamorata dicendole che "per sempre" niente può esistere perchè l'uomo non sfugge all'unico errore della propria vita. Il suo è stato quello di non averla incontrata prima per poterla vivere ancora più intensamente. In quel preciso istante si capisce che, come la vita delle stelle che ha una propria rinascita, anche il loro amore sia stato e sarà, nonostante le vite doverosamente separate, per tutta la vita.
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mauridal
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martedì 19 gennaio 2016
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celeste è questa corrispondenza di amorosi sensi
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la cinematografia di Giuseppe Tornatore è senza alcun dubbio, nel complesso una opera autoriale di rilevante spessore . Anche in questo film si confermano i dettagli di linguaggio , le tematiche e anche un o stile artistico che lo contraddistingue nel panorama del cinema a livello ormai internazionale. Questo film riafferma un approccio laico ai temi cari del Romanticismo italiano quasi a confrontare il cinema con i classici della poesia e della letteratura. Un confronto forse temerario, ma valeva la pena tentare e Tornatore oggi è un regista autore che può risollevare le tristi sorti del cinema italiano , mai caduto così in basso con gli ultimi stratosferici successi di cassa, paradosso comico.
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la cinematografia di Giuseppe Tornatore è senza alcun dubbio, nel complesso una opera autoriale di rilevante spessore . Anche in questo film si confermano i dettagli di linguaggio , le tematiche e anche un o stile artistico che lo contraddistingue nel panorama del cinema a livello ormai internazionale. Questo film riafferma un approccio laico ai temi cari del Romanticismo italiano quasi a confrontare il cinema con i classici della poesia e della letteratura. Un confronto forse temerario, ma valeva la pena tentare e Tornatore oggi è un regista autore che può risollevare le tristi sorti del cinema italiano , mai caduto così in basso con gli ultimi stratosferici successi di cassa, paradosso comico. Il film di Tornatore allora riprende iltema romantico dell'amore oltre il reale della vita, oltre la morte, l'amore che sopravvive all'assenza dell'oggetto d'amore. La cultura italiana , ma anche del nord europa , è piena di questi temi poetici e letterari .La novità è che Tornatore intuisce il nuovo ed attuale stravolgimento delle situazioni, e mentre nei secoli passati , l'oggetto d'amore scompariva fisicamente per entrare nel celestiale ricordo e nella memoria dell'amato per eterno, qui l'oggetto d'amore si riproduce attraverso un mondo terreno, parallelo e virtuale, che nel contemporaneo è rappresentato dalla presenza ossessiva della telematica ,della comunicazione sempre ed ovunque .Dunque , anche per il nuovo romanticismo cyber di Tornatore, l'amore è eterno, persino oltre la morte. Una bella sfida,artistica e filosofica. In ultimo il film viene a coinvolgere non tanto i l pubblico maturo che già conosce il regista ma la scommessa è alla lunga di rivolgersi proprio alla nuova generazione informatizzata che corre il rischio di non riconoscere i propri sentimenti ,naufragando dolcemente nello spazio cibernetico. (mauridal)
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giampituo
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mercoledì 20 gennaio 2016
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in attesa di un sms
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La corrispondenza.
Film italiano. Tornatore il regista. Tornatore gli attori. Tornatore le scene. Tornatore la Musica. Tornatore l'aria che si respira in sala. Tornatore le lacrime di commozione. Romantico. Struggente, delicato, garbato, dimesso, accondiscendente. Con te stesso che guardi il film. E vedi e pensi su una storie d'amore, geniale nella trovata della storia stessa. Di un amore non finito. Che va "oltre" la morte, nel vero senso della parola. "Oltre" perché la mancanza, determinata dalla morte, scompare. Così colei che amava ed era amata continua a farlo e ad essere amata. Tutte e due le cose. Impossibile, incredibile.
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La corrispondenza.
Film italiano. Tornatore il regista. Tornatore gli attori. Tornatore le scene. Tornatore la Musica. Tornatore l'aria che si respira in sala. Tornatore le lacrime di commozione. Romantico. Struggente, delicato, garbato, dimesso, accondiscendente. Con te stesso che guardi il film. E vedi e pensi su una storie d'amore, geniale nella trovata della storia stessa. Di un amore non finito. Che va "oltre" la morte, nel vero senso della parola. "Oltre" perché la mancanza, determinata dalla morte, scompare. Così colei che amava ed era amata continua a farlo e ad essere amata. Tutte e due le cose. Impossibile, incredibile. Come non credibile risulta alla ragione che l'imminenza della propria prevista scomparsa dal mondo passi in secondo piano. Con tutte le sofferenze del corpo, si annienti rispetto al progetto dell'annullamento del concetto di morte. E tu stai là nella tua poltrona. Solo con te stesso. E ci credi. E ci speri.
Bravi i due attori (non italiani). Bella la musica che ti tiene per mano. Bello Tornatore che ci crede e ti invia un sms sul tuo telefonino. Che non vibra peró.
Prima o poi, giuro, che lo rivedrò.
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il gatto giacomino
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giovedì 21 gennaio 2016
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evitatelo!!!
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EVITATELO!!!
Stasera ho visto un film davvero brutto: "LA CORRISPONDENZA" di Giuseppe Tornatore. A grosse linee, la storia racconta di una giovane stuntman (o si dice stuntwoman?), Olga Kurylenko, che studia astrofisica innamorata[+]
EVITATELO!!!
Stasera ho visto un film davvero brutto: "LA CORRISPONDENZA" di Giuseppe Tornatore. A grosse linee, la storia racconta di una giovane stuntman (o si dice stuntwoman?), Olga Kurylenko, che studia astrofisica innamorata di un suo professore, un Jeremy Irons mummificato dal trucco. Ad un certo punto lui muore, ma lei continua a ricevere mail, video e posta cartacea dal suo innamorato. Non vi racconto il resto altrimenti, se avete la malsana idea di andarlo a vedere, vi toglierei il "piacere" del finale che non c'è.
E' un film pretenzioso e melodrammatico, che scimmiotta Antonioni (che già di suo mi fa cagare). Avevo immaginato che non fosse un granché, ma la visione è andata oltre ogni peggiore auspicio. I personaggi sono tutti antipatici. In particolare la protagonista femminile è talmente cafona che ovunque, anche a teatro, c'ha 'sto cazzo di smartphone sempre acceso. Recitano, peraltro, tutti abbastanza male. La fotografia è discreta ma si poteva fare di meglio. Le musiche "d'autore" sono di Ennio Morricone. La regia esaspera certi barocchismi inutili della sceneggiatura. Il film è ripetitivo e senza spunti credibili. Come potete vedere, la locandina pare la copertina di un fotoromanzo anni '70.
Eppure, Tornatore ci ha saputo dare qualche film valido: "Nuovo Cinema Paradiso", Una pura formalità" e, soprattutto, l'ottimo "La sconosciuta". Certo, ha fatto anche dei mezzi scivoloni, come "Malèna" o "Baaria". Ma mai era sceso così in basso.
Parafrasando Fantozzi, mi verrebbe da dire: La corrispondenza è una cagata pazzesca!
(Il Gatto Giacomino)
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[+] spettatori felini che sostano sotto le poltrone
(di maopar)
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stefano capasso
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domenica 31 gennaio 2016
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l'amore che spinge a ritrovare se stessi
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Ed e Amy hanno una relazione amorosa clandestina che dura da qualche anno, fatta di sporadici incontri in hotel e di una fitta corrispondenza elettronica. Lui è un professore universitario di astrofisica, lei studentessa della stessa materia che si guadagna da vivere facendo la stunt per il cinema. Improvvisamente Ed “sparisce” ma con una sapiente organizzazione che coinvolge altre persone riesce a mantenere una fitta corrispondenza con Amy fatta di video, messaggi watsapp e mail.
Un film che affronta tanti temi questo di Giuseppe Tornatore e lo fa usando i simboli della comunicazione di oggi. Colpisce subito il linguaggio narrativo, che col montaggio e l’insistente suono dei messaggi crea disagio nello spettatore.
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Ed e Amy hanno una relazione amorosa clandestina che dura da qualche anno, fatta di sporadici incontri in hotel e di una fitta corrispondenza elettronica. Lui è un professore universitario di astrofisica, lei studentessa della stessa materia che si guadagna da vivere facendo la stunt per il cinema. Improvvisamente Ed “sparisce” ma con una sapiente organizzazione che coinvolge altre persone riesce a mantenere una fitta corrispondenza con Amy fatta di video, messaggi watsapp e mail.
Un film che affronta tanti temi questo di Giuseppe Tornatore e lo fa usando i simboli della comunicazione di oggi. Colpisce subito il linguaggio narrativo, che col montaggio e l’insistente suono dei messaggi crea disagio nello spettatore. Che è lo stesso disagio dei protagonisti, che verranno chiamati, a seguito dell’evento che interrompe la relazione, a ripercorrere la loro vita.
Trovare dove ha origine la sofferenza esistenziale che li accomuna, diventa il motivo centrale del film. Ed è l’amore il potente propulsore che spinge a partire per questo viaggio doloroso che li mette a confronto con la difficoltà di lasciare andare.
Tornando all’insistenza dell’uso dei mezzi di comunicazione “elettronici”, devo dire che è stato un modo per riflettere sulla caratteristica di questi, che è la velocità di scambio di informazioni. Una velocità che ci dà l’impressione di poter trovare la verità raccogliendo tante informazioni. Ma la verità che tutti cerchiamo è possibile solo entrando in un profondo e autentico contatto con noi stessi. E questo è quello che accade nel film e che permette il cambiamento delle prospettive dei protagonisti.
Sin qui l’aspetto positivo ed interessante del film. Per il resto spicca la difficoltà di identificarsi con personaggi e situazioni che appaiono tutti poco credibili e forzati. E pur affrontando temi così delicati come quello della relazione d’amore, dell’abbandono e della mancanza il racconto non emoziona, reso distante dalla modalità espressiva e dall’eccessiva elaborazioni dei contenuti.
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