aigle des alpes
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lunedì 15 febbraio 2016
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bene
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Commedia senza slanci eccessivi eppure molto ben fatta, ottima prova della Ferilli.
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pier delmonte
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lunedì 1 febbraio 2016
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non ci siamo
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La Ferilli burina e romanesca, la Buy incerta e borghese, insomma “le solite”, le due stanno insieme non si sa perche’ e poi arriva un vecchio amore maschile e succede quel che succede, cioe’ niente, il film non ha un sussulto, nessuna scena memorabile, ma dico io, 5 o 6 volte le due stanno sul letto, ma dico io ,vuoi regista far scivolare ad una delle due una manina sulla tetta scoperta dell’altra? Almeno il film si ricorderebbe per qualcosa! Alla regia o alla recitazione, no no, non ci siamo cari Tognazzi!
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(di eva k.)
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pina
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giovedì 5 novembre 2015
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brava
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conosco tante persone, compresa me, che sono tornate a vederlo. Gli uomini si sentono messi in crisi da film del genere. Ne escono proprio male, ma la loro resa nel film è grandiosamente veritiera. All'uscita del cinema ho sentito un signore dire alla donna alla quale si accompagnava: "... ma perché,... io ti ho mai costretta a guardare le partite di calcio con me". E' una frase da esaminare con attenzione...
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pina
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giovedì 5 novembre 2015
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bene, una brav donna regista in italia non fa male
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Film ben riuscito. Ottima sceneggiatura. Le attrici formidabili. Non credo di esagerare. Ma quando un film piace al maggior numero possibile di persone, cosa che, per i costi delle produzioni cinematografiche e non solo, è indispensabile, ha raggiunto il suo scopo. E questo film, della brava Tognazzi, ha questa caratteristica principale. Avendo poi trattato, comunque, un tema scomodo, in questa Italia volgare e misogina, senza fomentare pruderie e pregiudizi, mi sembra una operazione politica fondamentale. Ottima anche la resa delle problematiche di vita dell'amore tra donne, senza catastrofi e senza scadere nello stereotipo insopportabile della lesbica sgradevole e mascolina.
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emanuela piccioni
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mercoledì 21 ottobre 2015
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li giovanotti de 'sta roma bella:sabry e ennio
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Appena visto. Bel film. Compagna Ferilli strepitosa. Buy recita lo stesso ruolo da x anni (e noi continuiamo a ripeterlo da x recensioni); fantastichini, oltre a mostrare coraggiosamente e simpaticamente l'avanzare degli anni (che carino: invecchia, ingrassa, è uno di noi), è sempre tanto bravo ma purtroppo ha una piccola parte. Bravi Tutti gli altri attori e attrici dei ruoli minori. Quoto.
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ralphscott
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martedì 20 ottobre 2015
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quanti commenti severi e inutilmente cattivi!
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Do tre stelle di incoraggiamento perchè il film è uno spaccato di vita gay verosimile,probabilmente non molto intrigante (la vita di coppia è fuochi artificiali?),ma pur sempre il primo vero film di lesbiche del cinema italiano. E vi sembra poco? Due attrici che,piacciano o no,sono tra le migliori cinquantenni del nostro cinema. La Ferilli ha il pregio di essere incisiva,forte,vera (e pazienza se si è sciupata con la chirurgia),arrivare allo spettatore con trasporto. La Buy un adeguato polo opposto,adatta perfettamente alla spiega che lei stessa da,verso la fine,di se stessa:complicata,sensibile e tormentata,in equilibrio tra affetti,dure prove e realtà scomode,non una mera scelta tra donna o uomo.
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Do tre stelle di incoraggiamento perchè il film è uno spaccato di vita gay verosimile,probabilmente non molto intrigante (la vita di coppia è fuochi artificiali?),ma pur sempre il primo vero film di lesbiche del cinema italiano. E vi sembra poco? Due attrici che,piacciano o no,sono tra le migliori cinquantenni del nostro cinema. La Ferilli ha il pregio di essere incisiva,forte,vera (e pazienza se si è sciupata con la chirurgia),arrivare allo spettatore con trasporto. La Buy un adeguato polo opposto,adatta perfettamente alla spiega che lei stessa da,verso la fine,di se stessa:complicata,sensibile e tormentata,in equilibrio tra affetti,dure prove e realtà scomode,non una mera scelta tra donna o uomo. Se poi vogliamo pensare a come trattano l'argomento altre cinematografie,penso che i capolavori siano pochi. Troviamo drammi struggenti ("Quelle due",il vertice) o carnevalate varie. Come sempre,l'equilibrio non è semplice da approciare,e la Tognazzi ha il merito di provarci ed in parte riuscirci. Unica - piccola - nota stonata è la battuta di Marina sul bel fidanzato del filippino. Già sentire un eterosessuale che allude ad un bell'omosessuale come "spreco" è spiacevole,ma quando a dirlo è il personaggio di Sabrina Ferilli,la battuta risulta anche illogica,fuori luogo.
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robert eroica
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domenica 18 ottobre 2015
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una commedia povera
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Probabilmente “Viaggio da sola” sempre con Margherita Buy era un fuoco di paglia, una buona riuscita, tra commedia all’italiana, influssi mitteleuropei e uno sguardo non banale su una realtà in divenire, quella di una donna tutta sola che cercava il senso della propria vita. Diciamo questo perché l’ultimo lavoro di Maria Sole Tognazzi (figlia d’arte, ma a suo tempo ha partecipato anche allo Zecchino d’oro dell’Antoniano di Bologna, questa volta in incognito; ma certe cose vanno proprio dette ?) “Io e lei” è un film davvero brutto. Troppe cose non funzionano nella storia di una coppia omosessuale che ha il volto di Sabrina Ferilli (un ex attrice che forse tenta il rilancio con un nuovo ruolo, ma ora sembra intenta ancora a fare lo spot di Poltrone e sofà) e di Margherita Buy (molto anonima, e senza quei picchi di isteria controllata che sono il suo marchio di fabbrica da molto, troppo tempo).
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Probabilmente “Viaggio da sola” sempre con Margherita Buy era un fuoco di paglia, una buona riuscita, tra commedia all’italiana, influssi mitteleuropei e uno sguardo non banale su una realtà in divenire, quella di una donna tutta sola che cercava il senso della propria vita. Diciamo questo perché l’ultimo lavoro di Maria Sole Tognazzi (figlia d’arte, ma a suo tempo ha partecipato anche allo Zecchino d’oro dell’Antoniano di Bologna, questa volta in incognito; ma certe cose vanno proprio dette ?) “Io e lei” è un film davvero brutto. Troppe cose non funzionano nella storia di una coppia omosessuale che ha il volto di Sabrina Ferilli (un ex attrice che forse tenta il rilancio con un nuovo ruolo, ma ora sembra intenta ancora a fare lo spot di Poltrone e sofà) e di Margherita Buy (molto anonima, e senza quei picchi di isteria controllata che sono il suo marchio di fabbrica da molto, troppo tempo). Intanto il manico, cioè la sceneggiatura, cosa strana per una vecchia volpe come Francesca Marciano. Scontata, scolastica, una banale storia di convivenza-tradimento-riconciliazione mutata di segno ma senza sorprese. E con il brutto di voler concludere quasi ogni scena con battute tra il triviale e il gretto (vedasi tutta l’ignobile sequenza della Buy a casa del figlio mentre sente i mugolii di una giovane coppia che fa l’amore, ma anche molto altro, tipo la cena del “ritorno” in famiglia della Ferilli, con la madre sputasentenze che rimprovera ancora l’ex compagna della figlia di non aver rifatto la “colonna fecale” del bagno). Poi un montaggio anonimo che non riesce a ravvivare gli stenti di una regia che palesa evidenti deficit soprattutto di ritmo. Le protagoniste fanno quello che possono, ma dei limiti di una abbiamo detto. E l’altra a parte la simpatia, lascia poco altro. Gli uomini sono figurine senza spessore, che passano come ectoplasmi senza anima. Il finale ha una buona intensità ma non basta a salvare un’operazione più di testa che di cuore.
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brian77
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sabato 17 ottobre 2015
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triste cinema italiano
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Si passa il tempo a criticare dettagli dei film veri, e quando ci si trova davanti a un purissimo prodotto televisivo di modesto valore come questo ecco che i recensori subito diventano generosi con le stellette. E' giusto. Con Sicario e perfino con Suburra siamo davanti al cinema, questo misterioso sconosciuto. Con Io e lei stiamo vedendo della mediocre televisione perbenista e quindi è giusto elogiarlo... Totalmente fasullo dalla prima all'ultima inquadratura, questo è il triste cinema italiano.
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(di pina )
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daniela macherelli
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giovedì 15 ottobre 2015
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io e lei : un'identità finalmente trovata
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Federica e Marina vivono insieme da cinque anni ma, mentre la seconda vive il suo orientamento sessuale con sicurezza di sè, la prima, che è stata sposata ed ha un figlio ormai maggiorenne, non lo vive con altrettanta naturalezza. Federica, forse per formazione culturale, forse per il fatto di non vedere del tutto chiaro dentro se stessa, non riesce a vivere il rapporto con la sua compagna senza incertezze e ripensamenti; a un certo punto lascia Marina, sentendo l'esigenza di lasciar emergere quella parte di sè che crede di trovare il suo completamento nel legame con un uomo e nel riavvicinemento alla sua ex famiglia. Infatti, quandi incontra Marco, un amico che non vedeva da tanti anni, scocca subito la scintilla; inoltre Federica, appena lasciata Marina, va a stare qualche giorno a casa del figlio, che vive con altri ragazzi, ritornando in un certo senso a ricoprire il ruolo di madre che da qualche tempo di fatto non esercitava più.
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Federica e Marina vivono insieme da cinque anni ma, mentre la seconda vive il suo orientamento sessuale con sicurezza di sè, la prima, che è stata sposata ed ha un figlio ormai maggiorenne, non lo vive con altrettanta naturalezza. Federica, forse per formazione culturale, forse per il fatto di non vedere del tutto chiaro dentro se stessa, non riesce a vivere il rapporto con la sua compagna senza incertezze e ripensamenti; a un certo punto lascia Marina, sentendo l'esigenza di lasciar emergere quella parte di sè che crede di trovare il suo completamento nel legame con un uomo e nel riavvicinemento alla sua ex famiglia. Infatti, quandi incontra Marco, un amico che non vedeva da tanti anni, scocca subito la scintilla; inoltre Federica, appena lasciata Marina, va a stare qualche giorno a casa del figlio, che vive con altri ragazzi, ritornando in un certo senso a ricoprire il ruolo di madre che da qualche tempo di fatto non esercitava più. Successivamente accetta di essere ospite, insieme a Marco, nella lussuosa abitazione che era stata la sua e dove ora vive il marito con la sua giovane compagna e il loro bambino, quasi avesse nostalgia del tradizionale ambiente familiare formato da marito, moglie e figlio, e volesse, in un certo senso, tornare a riviverlo. In questo suo tentativo di rientrare nella "normalità" , Federica, però, non è molto aiutata dalle figure maschili che, in un ruolo o nell'altro, le sono vicine: l'ex marito è un uomo superficiale e grossolano, mentre Marco si rivela quasi subito un narcisista alquanto distratto, innamorato più di se stesso che di lei. La situazione di effettiva solitudine in cui si trova spinge Federica a interrogare la sua interiorità più profonda e avverte con chiarezza che il sentimento che riempie veramente il suo cuore è quello verso Marina e torna da lei senza più tentennamenti; nel finale le due compagne si riconcialiano e per Federica, stavolta, tutto è chiaro.
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angelo umana
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mercoledì 14 ottobre 2015
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è ufficiale: la omosessualità è riconosciuta
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Vieni al cinema insieme a me, c’è l’attore che piace a te… diceva una canzone di molti anni fa: in questo film ci sono ben due attrici che piacciono, icone del nostro cinema, ormai famose e affermate, possono interpretare le parti che vogliono, anche col coraggio di darsi un lungo bacio riappacificatore alla fine del film, tanto è giusto che l’amore omosessuale abbia diritto di essere finalmente manifestato. Questo è l’ultimo dei loro film, last but not least, pure se forse non richiamerà folle enormi di spettatori. Margherita (Buy) e Sabrina (Ferilli) sono una felice coppia e recitano la parte ognuna come sa, come è.
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Vieni al cinema insieme a me, c’è l’attore che piace a te… diceva una canzone di molti anni fa: in questo film ci sono ben due attrici che piacciono, icone del nostro cinema, ormai famose e affermate, possono interpretare le parti che vogliono, anche col coraggio di darsi un lungo bacio riappacificatore alla fine del film, tanto è giusto che l’amore omosessuale abbia diritto di essere finalmente manifestato. Questo è l’ultimo dei loro film, last but not least, pure se forse non richiamerà folle enormi di spettatori. Margherita (Buy) e Sabrina (Ferilli) sono una felice coppia e recitano la parte ognuna come sa, come è. Del resto lo diceva Moretti per bocca della Buy nel film Mia Madre, “che il personaggio non si privi totalmente del suo essere attrice”.
La prima è discreta, titubante, non vorrebbe che la loro unione omosessuale venisse divulgata ai quattro venti, ha figlio ed ex-marito, il film comincia infatti con la foto di gruppo dopo una cerimonia religiosa con la sua famiglia allargata. Della sua coppia particolare Margherita quasi si vergogna. La verace Sabrina invece è “pane al pane”, più diretta e decisa, sembra più lei che “porta i pantaloni” in casa.
La regista è Maria Sole Tognazzi, la stessa di Viaggio sola con protagonista la Buy. Potrebbe vedersi nel film la rappresentazione del quotidiano di una coppia di donne: esse sono mostrate più propense ad affrontare le discussioni, le crisi della loro convivenza, a sviscerare le incomprensioni o i famigerati tradimenti. Al contrario nelle coppie eterosessuali parrebbe tacersi di più, si lascia che i problemi si cristallizzino e diventino col tempo senza via d’uscita. Il film è ovviamente molto “femminile”, delicato, potrebbe non essere epocale e passar via velocemente dalla memoria, un po’ “piatto” e tradizionale quanto a crisi di coppia, però fa ridere e commuovere, ma in giuste dosi, delicatamente ed in fondo con l’eleganza delle due protagoniste.
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