flyanto
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lunedì 12 ottobre 2015
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le difficoltà da superare di una coppia omosessual
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Secondo lungometraggio al femminile di Maria Sole Tognazzi, figlia del grande attore Ugo, "Io e Lei" analizza ancora una volta il ritratto del gentil sesso, ma se nel precedente film, "Viaggio da Sola", dalla regista veniva presa in considerazione la condizione di una donna single, in questo secondo, invece, quella di due donne omosessuali unite come coppia.
Margherita Buy e Sabrina Ferilli sono le due protagoniste omosessuali che da alcuni anni vivono insieme come una coppia di fatto, sebbene la Buy sia stata anni prima sposata ed abbia avuto anche un figlio studente universitario, mentre la Ferrilli no. Il loro menage in generale prosegue bene ma, mentre la Ferilli vorrebbe rendere pubblica la relazione, senza alcun tipo di vergogna, la Buy preferisce, anche nell'ambiente lavorativo, tenere nascosto questo suo status sentimentale.
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Secondo lungometraggio al femminile di Maria Sole Tognazzi, figlia del grande attore Ugo, "Io e Lei" analizza ancora una volta il ritratto del gentil sesso, ma se nel precedente film, "Viaggio da Sola", dalla regista veniva presa in considerazione la condizione di una donna single, in questo secondo, invece, quella di due donne omosessuali unite come coppia.
Margherita Buy e Sabrina Ferilli sono le due protagoniste omosessuali che da alcuni anni vivono insieme come una coppia di fatto, sebbene la Buy sia stata anni prima sposata ed abbia avuto anche un figlio studente universitario, mentre la Ferrilli no. Il loro menage in generale prosegue bene ma, mentre la Ferilli vorrebbe rendere pubblica la relazione, senza alcun tipo di vergogna, la Buy preferisce, anche nell'ambiente lavorativo, tenere nascosto questo suo status sentimentale. L'incontro con un caro amico del passato della Buy produrrà scompiglio nella vita delle coppia in quanto ella cederà ad una relazione sentimentale con lui ed ovviamente tutto ciò comprometterà seriamente il rapporto tra le due donne sino ad un chiarimento ed una decisione finale....
Il tema dell'omosessualità e delle coppie di fatto viene in questa pellicola da Maria Sole Tognazzi analizzato con molta sensibilità nonchè sottile ironia, riuscendo così a sdrammatizzare un pò l'intero contesto senza renderlo pesante e melodrammatico od addirittura stereotipato. E proprio questo tono leggero, ma non troppo, sentimentale, ma non esasperato o troppo sdolcinato costituisce il pregio di "Io e Lei", rendendolo una commedia raffinata ed assai piacevole, abbastanza credibile ed anche allettante per il pubblico. I dialoghi risultano assai brillanti ed intrisi di argute battute che mai scendono nella volgarità e le due attrici, appunto Margherita Buy e Sabrina Ferilli, recitano i propri ruoli in perfetta sintonia e naturalezza tra loro, con una menzione però speciale, a mio parere, per Sabrina Ferilli che si erge e supera notevolmente la Buy consegnando un personaggio femminile vero e amaro nello stesso tempo e, rispetto a quello della Buy, anche molto più simpatico.
Buono e consigliabile film.
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jandra
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venerdì 9 ottobre 2015
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meglio centovetrine
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Non mi aspettavo nulla e il nulla è stato. Secondo il mio parere molto sopravvalutato. Un film che sembra una minestrina riscaldata. Non è divertente, non è passionale, non è drammatico e nemmeno ha un taglio psicologico. L'ho trovato banale con trama e battute scontate. Le interpreti non credibili nei loro ruoli. Margherita Buy è sempre se stessa in qualsiasi ruolo la si metta e per Sabrina Ferilli non è sufficiente parlare il romano borgataro per sembrare naturale e spontanea. Da guardare alla domenica pomeriggio alla tv assieme ai bambini per spiegare loro che esistono anche "amori altri" o da far vedere negli oratori e scuole dell'obbligo, solo così acquisterebbe uno scopo. Alla fine molto più accattivante Centovetrine.
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eva k.
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giovedì 8 ottobre 2015
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bella e divertente commedia
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Il film è uno sguardo femminile sulla realtà di un amore tra due donne adulte che ci regala una bella storia.
Il film riesce a cogliere con ironia quelle sottili sfumature dell’amore che solo una regista donna poteva cogliere e mette a nudo quelle piccole fragilità che ci accompagnano in amore.
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Il film è uno sguardo femminile sulla realtà di un amore tra due donne adulte che ci regala una bella storia.
Il film riesce a cogliere con ironia quelle sottili sfumature dell’amore che solo una regista donna poteva cogliere e mette a nudo quelle piccole fragilità che ci accompagnano in amore. Sono fragilità che a volte si intravedono soltanto e sembrano misurate; ma sono esattamente quelle fragilità proprie di due persone adulte. Intravedere provoca a volte emozioni più forti e intime. Sono raccontate quelle insignificanti ma tanto amabili abitudini delle quali non si può fare a meno. Questo film non ammicca né agli omosessuali né agli eterosessuali. È semplicemente la storia di un amore, dove le paure sono quelle comuni ai molti: la paura di aver lasciato indietro qualcosa, la paura del giudizio altrui, la paura di rompere un silenzio e uscire da quella campana di vetro nella quale si vuole custodire l’ amore per non perderlo. Dietro queste paure ci possono essere vari contenuti: qui c’è una donna che ha paura del giudizio altrui per il fatto di avere una relazione con una donna. A volte ha paura di se stessa. La sessualità quando si racconta una storia così rimane un contorno. Quelle emozioni impercettibili, sfiorate, accarezzate non potevano essere rappresentate meglio.
Il film lascia anche il messaggio positivo che l’amore vince sempre. In questo caso con un duplice significato: la crisi che si supera sempre quando altre emozioni si insinuano e soprattutto l’amore per una donna non ha niente di meno rispetto ad un uomo, sempre amore è, da qui il finale noto.
Questo è un film per tutti ed è questo che fa la differenza.
Margherita Buy, straordinaria attrice è stata in grado di rappresentare quelle emozioni contrastanti a loro modo seduttive. Sabrina Ferilli diretta da M. Sole Tognazzi è riuscita a essere credibile e divertente senza costrutti o stereotipi.
Una commedia che merita di essere vista più volte perché diverte ed emoziona.
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eva k.
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giovedì 8 ottobre 2015
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una bella commedia intelligente
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Il film mi è piaciuto molto. È una commedia brillante, intelligente ed ironica. Uno sguardo femminile che ci regala una bella storia d'amore omosessuale tra due donne. La sessualità diventa un contorno e la scelta è più che condivisibile. La regista è riuscita a cogliere con dei tratti di ironia quelle che sono le fragilità umane e la bellezza di un amore semplice, sfiorando e restituendo al pubblico emozioni che sono proprie dell'amore in sé nel bene e nel male. Racconta di una quotidianità comune ai molti aggiungendo quei particolari a volte impercettibili e quelle tanto amabili sfumature dell'amore nella sua nudità.
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Il film mi è piaciuto molto. È una commedia brillante, intelligente ed ironica. Uno sguardo femminile che ci regala una bella storia d'amore omosessuale tra due donne. La sessualità diventa un contorno e la scelta è più che condivisibile. La regista è riuscita a cogliere con dei tratti di ironia quelle che sono le fragilità umane e la bellezza di un amore semplice, sfiorando e restituendo al pubblico emozioni che sono proprie dell'amore in sé nel bene e nel male. Racconta di una quotidianità comune ai molti aggiungendo quei particolari a volte impercettibili e quelle tanto amabili sfumature dell'amore nella sua nudità. I due personaggi possono essere noi. In ognuna possiamo ritrovare parti di noi o di chi amiamo o di chi abbiamo amato. La paura della perdita, la confusione e il mettersi in discussione si mescolano con il desiderio di ritrovarsi e rinnovarsi. Una commedia con la quale si sorride e ci si emoziona. Un bel finale dove i sentimenti trionfano e l'unica perdita è il lasciar andare quelle cose che non funzionavano più. Una Margherita Buy meravigliosa credibile con Sabrina Ferilli che grazie alla regista è riuscita a trovare lo spazio necessario per esprimersi senza forzature. Il talento e la passione della regista sono riusciti a creare un film per tutti. Guardandolo mette a nudo anche lo spettatore che non può trovare differenze sulla base dell'orientamento sessuale ma divertito ed emozionato riconosce che l'amore attraversa tutti. Un bel film.
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kimkiduk
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mercoledì 7 ottobre 2015
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il peggior film degli ultimi 50 anni
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Vabbè che il cinema italiano è pieno di stereotipi e basta; vabbè che la Buy (pur avendo vinto 7 volte il David di Donatello e pur essendo la più premiata attrice italiana dei Nastri d'Argento - premi dei sindacati cinematografici) ha una sola espressione sia che ami, sia che soffra, sia che sia con un uomo sia che sia con una donna sia che si lasci sia che sia felice; vabbè che la Ferilli recita in romanesco grezzo e sa fare solo Fiction ...... ma mamma mia così è approfittarsene. Almeno un personaggo che non sia un marito scemo, un amante idiota di 20 anni prima, una serie di tate e servitori filippini chiaramente gay, una battuta "ma li cazzi vostri" ripetuta tre volte .
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Vabbè che il cinema italiano è pieno di stereotipi e basta; vabbè che la Buy (pur avendo vinto 7 volte il David di Donatello e pur essendo la più premiata attrice italiana dei Nastri d'Argento - premi dei sindacati cinematografici) ha una sola espressione sia che ami, sia che soffra, sia che sia con un uomo sia che sia con una donna sia che si lasci sia che sia felice; vabbè che la Ferilli recita in romanesco grezzo e sa fare solo Fiction ...... ma mamma mia così è approfittarsene. Almeno un personaggo che non sia un marito scemo, un amante idiota di 20 anni prima, una serie di tate e servitori filippini chiaramente gay, una battuta "ma li cazzi vostri" ripetuta tre volte ..... dico almeno una di queste togliamola nel film. Se poi ci mettiamo la cena in famiglia, la famiglia allargata, il figlio con amici che fanno sesso urlante ..... e smetto o dico tutto il film diventa non un film su una coppia moderna di due donne che vivono insieme ma il peggior Pierino a scuola che almeno faceva ridere. Il peggior film visto negli ultimi 50 anni da me, alla pari di Kaboom di Araki o Provocazione di Vivarelli. Avevo letto che era un omaggio al ricordi di Tognazzi gay in Il Vizietto. Con tutto il rispetto non lo citerei. Sono uscito dalla sala triste e convinto che gli italiani (almeno quelli che hanno le sovvenzioni dai comuni e dallo stato) non sappiano fare cinema. Finisco dicendo una frase da film mediocre .... ma la Ferilli lesbo almeno una coscia o un bacio? Una scena di sesso accennata?
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domitilla76
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martedì 6 ottobre 2015
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assolutamente da non perdere ! un grande film!
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Visto due volte (e non è detto che non ci torni per una terza).
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Visto due volte (e non è detto che non ci torni per una terza). Film di una grazia e di una delicatezza sorprendenti con un messaggio bellissimo. Ferilli e Buy strepitose. Regia impeccabile. Sicuramente un ottimo film italiano..da vedere
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alberto956
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martedì 6 ottobre 2015
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film strepitoso..lo consiglio
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Uno dei film più belli, veri, emozionanti visti negli ultimi anni. In quell'ora e mezza ho riso, pianto, ho provato tenerezza, dispiacere, gioia. Bravi tutti, ma desidero ringraziare in particolare Sabrina Ferilli che mi è arrivata dritto al cuore. Grande film. E Ottima regia. Un film italiano da vedere
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cosatinta
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lunedì 5 ottobre 2015
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decisamente sopravvalutato
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Margherita Buy nei panni di Margherita Buy, Sabrina Ferilli che crede ancora che il romanesco possa rendere credibili le sue interpretazioni, attori italiani nei panni di attori italiani che cercano di interpretare ruoli italiani, una colonna sonora da midi anni '90, una sceneggiatura povera che crede che trattatre un soggetto inedito per il cinema italiano basti a soddisfare lo spettatore. Gli scavallamenti di campo non si contano, la regia non ha consistenza. La grammatica del cinema qui se la sono scordata. "Ricorda, prima di tutto, il disegno" raccomandava Mino Maccari. La scrittura debole, la messa in scena insapore, la direzione degli attori mancata, la fotografia piatta.
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Margherita Buy nei panni di Margherita Buy, Sabrina Ferilli che crede ancora che il romanesco possa rendere credibili le sue interpretazioni, attori italiani nei panni di attori italiani che cercano di interpretare ruoli italiani, una colonna sonora da midi anni '90, una sceneggiatura povera che crede che trattatre un soggetto inedito per il cinema italiano basti a soddisfare lo spettatore. Gli scavallamenti di campo non si contano, la regia non ha consistenza. La grammatica del cinema qui se la sono scordata. "Ricorda, prima di tutto, il disegno" raccomandava Mino Maccari. La scrittura debole, la messa in scena insapore, la direzione degli attori mancata, la fotografia piatta. Tutto senza il disegno. Ma tanto ce stà 'a Ferilli che se bacia cò 'a Buy... che ce frega... anche se è uno dei baci più brutti e meno credibili che si siano mai visti al cinema.
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[+] film inesistente
(di maryka)
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(di angelo umana)
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(di eva k.)
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[+] concotrdo con cosatinta
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pepito1948
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lunedì 5 ottobre 2015
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una commedia come tante
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Una storia come tante, raccontate mille volte nel corso del cinema di sentimenti: la convivenza di una coppia è turbata dalla diversità di indole dei partner: uno convinto e riflessivo, brillante ed ironico quanto basta per vivere il menage con leggerezza, l'altro titubante, serioso, isterico e tormentato. Una "divagazione" improvvisa mette in crisi il rapporto, tutto sembra precipitare ma il cerchio, deformato come ruota di bicicletta urtata da un camion, si ricompone chiudendosi. Nessuna novità quindi che devii dai consueti clichè e schematismi di genere: lo spessore psicologico dei personaggi è appena abbozzato, la sceneggiatura pittosto povera salvo qualche battuta apprezzabile, la regia è da encefalogramma piatto, in una commedia che ricalca il tipico schema americano (e quindi universale) che, dopo l'iniziale presentazione dei personaggi principali e di contorno con una certa lievità, vira verso lo psicodramma saltando gli snodi essenziali, per concludersi con l'immancabile lieto fine.
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Una storia come tante, raccontate mille volte nel corso del cinema di sentimenti: la convivenza di una coppia è turbata dalla diversità di indole dei partner: uno convinto e riflessivo, brillante ed ironico quanto basta per vivere il menage con leggerezza, l'altro titubante, serioso, isterico e tormentato. Una "divagazione" improvvisa mette in crisi il rapporto, tutto sembra precipitare ma il cerchio, deformato come ruota di bicicletta urtata da un camion, si ricompone chiudendosi. Nessuna novità quindi che devii dai consueti clichè e schematismi di genere: lo spessore psicologico dei personaggi è appena abbozzato, la sceneggiatura pittosto povera salvo qualche battuta apprezzabile, la regia è da encefalogramma piatto, in una commedia che ricalca il tipico schema americano (e quindi universale) che, dopo l'iniziale presentazione dei personaggi principali e di contorno con una certa lievità, vira verso lo psicodramma saltando gli snodi essenziali, per concludersi con l'immancabile lieto fine.
E non basta per produrre effetti sussultori il fatto che i protagonisti siano due lesbiche: appena accennata la problematica dell'omosessualità nei rapporti tra le due e con gli altri in termini scontati, il film si dipana secondo i soliti clichè senza debordare significativamente da percorsi narrativi abbondantemente noti. L'interpretazione di Buy e Ferilli, se confrontata con i normali standard cui ci hanno abituato, segna un passo avanti, se non altro per intensità, ma non va oltre una prova decorosa. Senza contare che, ancora una volta, alla Buy viene chiesto di immedesimarsi nel personaggio rigidamente confezionato visto in quasi tutti i suoi , salvo calarsi in un rapporto diverso; ma si fa fatica ad accorgersene.
Insomma un'opera superficiale, in cui manca la verticalità di un qualsiasi tentativo di approfondimento: il traghetto va, seguendo la solita ripetitiva rotta.
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a.passito
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sabato 3 ottobre 2015
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noiosissimo !!!
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Film lento e noioso.
Non succede mai nulla.
Ferrilli e buy sempre poco credibili
Tema interessante affrontato senza interesse
da evitare
[+] io e lei..film da vedere
(di alberto956)
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