revine1995
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lunedì 23 novembre 2015
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hitmam per la domenica
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Pistole, coltelli, smoking e cravatta rossa: sono questi gli ingredienti di Hitman: agent 47. Una ricetta appettitosa, per gli amanti degli action movies e del video game cui è tratto il film, meno per i cultori di un cinema più ricercato.
La pellicola inizia con la storia degli Agenti, uomini più forti, più veloci, più intelligenti, più tutto insomma, per spostarsi poi sulla vera storia raccontata: uno scienziato (Ciaran Hinds) ricercato per il su inestimabile progetto, la figlia dello scienziato (Hannah Ware), unica che può rintracciare il padre, e Agente 47 (Rupert friend), assassino con la missione di uccidere obiettivi non dichiarati a noi spettatori, che, per la prima volta in vita sua si lascai trasportare dalle emozioni.
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Pistole, coltelli, smoking e cravatta rossa: sono questi gli ingredienti di Hitman: agent 47. Una ricetta appettitosa, per gli amanti degli action movies e del video game cui è tratto il film, meno per i cultori di un cinema più ricercato.
La pellicola inizia con la storia degli Agenti, uomini più forti, più veloci, più intelligenti, più tutto insomma, per spostarsi poi sulla vera storia raccontata: uno scienziato (Ciaran Hinds) ricercato per il su inestimabile progetto, la figlia dello scienziato (Hannah Ware), unica che può rintracciare il padre, e Agente 47 (Rupert friend), assassino con la missione di uccidere obiettivi non dichiarati a noi spettatori, che, per la prima volta in vita sua si lascai trasportare dalle emozioni. I “cattivi” sono i loschi personaggi dell’Agenzia internazionale che mirano a riportare alla luce il progetto Agenti, ma che dovranno confrontarsi con un Agente stesso. Azione e effetti speciali mediocri e un cast perfettamente proporzionale ad essi. Un film che non vincerà un oscar per miglior film o regia, ma che può permettersi la famiglia riunita di domenica pomeriggio. #RV1995
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isodox
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giovedì 29 ottobre 2015
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ecco come rovinare hitman.
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Uno schifo, fin dai primi minuti di film si capisce che è una vera presa in giro. Il titolo pur essendo "Hitman: agente 47" parla di tutto, tranne che di ciò che è presente nel titolo, Hitman funge solo da co-protagonista e anche in questo l'attore non riesce ad interpretare il proprio ruolo, ma elenchiamo gli aspetti negativi: le silverbullets di hitman riescono a sparare colpi silenziati senza il silenziatore, emettendo un suono simile a quello di una carrozzina che si schianta su un muro..brutto!
Oppure la scena in cui Hitman ricarica l'arma per sparare dopo averla appena ricaricata! Combattimenti brutti e ripresi ad hoc per non far capire niente ma dare la sensazione che stia succedendo qualcosa, incidenti d'auto in cui i passeggeri, senza cinture, escono illesi.
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Uno schifo, fin dai primi minuti di film si capisce che è una vera presa in giro. Il titolo pur essendo "Hitman: agente 47" parla di tutto, tranne che di ciò che è presente nel titolo, Hitman funge solo da co-protagonista e anche in questo l'attore non riesce ad interpretare il proprio ruolo, ma elenchiamo gli aspetti negativi: le silverbullets di hitman riescono a sparare colpi silenziati senza il silenziatore, emettendo un suono simile a quello di una carrozzina che si schianta su un muro..brutto!
Oppure la scena in cui Hitman ricarica l'arma per sparare dopo averla appena ricaricata! Combattimenti brutti e ripresi ad hoc per non far capire niente ma dare la sensazione che stia succedendo qualcosa, incidenti d'auto in cui i passeggeri, senza cinture, escono illesi. Il colpo di un fucile di precisione che fa solo un segnetto sul braccio di una persona, segnetto che sanguina due goccie anche a distanza di tempo...non ha senso. O era un graffietto e si è rimarginato o se è un maledetto colpo di fucile dovrebbe averci messo delle garze su quello che resta del braccio.
Brutto anche come Hitman uccide uomini bardati con trapani giocattolo in punti non vitali, brutto in ogni sua forma ed estrinsecazione, non coinvolge la trama, non c'è dell'azione degna di tale nome, si tratta di un'immenso mucchio di tagli fatti male e uniti senza la minima supervisione, girati da pessimi attori.
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lucap96
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lunedì 28 settembre 2015
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buon action movie, divertimento senza troppe prete
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Torna la saga di Hitman, dopo il film di qualche anno fa. Discreto film d'azione, di puro intrattenimento. Un misto tra Terminator e James Bond. Certo, la trama non è particolarmente credibile, ma quale film/personaggio d'azione lo è? James Bond, John Rambo, Jason Bourne? Rupert Friend dà vita a un personaggio freddo e distaccato, inespressivo al punto giusto, e secondo me più carismatico di quello di Olyphant nel film precedente. La storia presenta alcune lacune e forzature (non sto a dilungarmi), ma se non si bada troppo alla trama e ci si concentra sulle (ottime) scene d'azione, gli elementi di un divertente action movie ci sono tutti (con finale a sorpresa).
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Torna la saga di Hitman, dopo il film di qualche anno fa. Discreto film d'azione, di puro intrattenimento. Un misto tra Terminator e James Bond. Certo, la trama non è particolarmente credibile, ma quale film/personaggio d'azione lo è? James Bond, John Rambo, Jason Bourne? Rupert Friend dà vita a un personaggio freddo e distaccato, inespressivo al punto giusto, e secondo me più carismatico di quello di Olyphant nel film precedente. La storia presenta alcune lacune e forzature (non sto a dilungarmi), ma se non si bada troppo alla trama e ci si concentra sulle (ottime) scene d'azione, gli elementi di un divertente action movie ci sono tutti (con finale a sorpresa). Non parlo della corrispondenza tra film e videogioco, per il semplice fatto che il videogioco non lo conosco. Insomma, buon film, senza troppe pretese.
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domenica 3 aprile 2016
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il ritorno di hitman
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L’assassino più freddo e insensibile catapultato dalla realtà virtuale dei videogiochi alla realtà cinematografica torna con un secondo capitolo, Hitman: agent 47. Questa volta, l’elegante assassino dalla cravatta rossa, a differenza del primo film in cui era inseguito dall’esercito russo per tutta l’Europa orientale, è lui a dover inseguire e in seguito a proteggere una ragazza, Kate van Dees (Hannah Ware), figlia del genetista, Peter Litvenko (Ciárn Hinds), creatore, anni addietro, di un programma che realizzava agenti come Hitman, “umani senza umanità”, ovvero, simil androidi impossibilitati a provare emozioni e sentimenti, ma semplici soldati mercenari, dotati di un codice a barra inciso sulla nuca e qualità fisiche oltre la norma, usati solo per eseguire gli obiettivi che venivano loro assegnati.
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L’assassino più freddo e insensibile catapultato dalla realtà virtuale dei videogiochi alla realtà cinematografica torna con un secondo capitolo, Hitman: agent 47. Questa volta, l’elegante assassino dalla cravatta rossa, a differenza del primo film in cui era inseguito dall’esercito russo per tutta l’Europa orientale, è lui a dover inseguire e in seguito a proteggere una ragazza, Kate van Dees (Hannah Ware), figlia del genetista, Peter Litvenko (Ciárn Hinds), creatore, anni addietro, di un programma che realizzava agenti come Hitman, “umani senza umanità”, ovvero, simil androidi impossibilitati a provare emozioni e sentimenti, ma semplici soldati mercenari, dotati di un codice a barra inciso sulla nuca e qualità fisiche oltre la norma, usati solo per eseguire gli obiettivi che venivano loro assegnati. A ricercare la ragazza ad ogni costo, come mezzo per giungere al padre, sono anche John Smith (Zachary Quinto) e gli altri scagnozzi di Antoine LeClerq (Thomas Kretschmann) un altro diabolico personaggio rinchiuso nel suo bunker di sicurezza, che vuol far ripartire il vile programma genetico del dott. Litvenko per creare nuovi androidi umani per loschi piani di distruzione. Gli inseguimenti tra Berlino e Singapore, sono animati da una certa suspense ed in questo turbinio di colpi ad effetto, salti mortali e proiettili vaganti si giungerà sino alla fine del film con un finale a sorpresa. In questo secondo capitolo la regia del film passa da Xavier Gens ad Aleksander Bach e il ruolo di Hitman, che nel primo film (Hitman-L’assassino) era di Timothy Olyphant, passa a Rupert Friend (Il bambino con il pigiama a righe).
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