achille china
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domenica 5 aprile 2015
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7 - numero magico? con ff pare di si'!
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Che dire, reazioni a caldo. Sono appena uscito dal cinema e l'adrenalina scorre ancora a fiumi. Primissime impressioni: un the Rock francamente impressionante, non solo per la stazza fisica. Conscio della propria immagine stereotipica di 'Maciste di turno', gioca costantemente con lo spettatore cercandone la complicita', trovandola sempre senza sbagliare un colpo. Un lavoro di postproduzione che francamente ha lasciato a bocca aperta anche i non addetti al lavoro quali il sottoscritto: scene di inseguimenti mozzafiato vengono magistralmente intrecciate con sequenze che danno la possibilita' di fare un po' di 'character-building' (sviluppo dei personaggi per i diversamente anglofoni).
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Che dire, reazioni a caldo. Sono appena uscito dal cinema e l'adrenalina scorre ancora a fiumi. Primissime impressioni: un the Rock francamente impressionante, non solo per la stazza fisica. Conscio della propria immagine stereotipica di 'Maciste di turno', gioca costantemente con lo spettatore cercandone la complicita', trovandola sempre senza sbagliare un colpo. Un lavoro di postproduzione che francamente ha lasciato a bocca aperta anche i non addetti al lavoro quali il sottoscritto: scene di inseguimenti mozzafiato vengono magistralmente intrecciate con sequenze che danno la possibilita' di fare un po' di 'character-building' (sviluppo dei personaggi per i diversamente anglofoni). Caratterizzazione necessaria che permette di gettare luce anche su tematiche delicate e complesse che hanno contraddistinto il passato, il presente e forse anche il futuro dei protagonisti. Qualcosa sembra aver frenato il regista, il giovane James Wan, dal perseguire fino in fondo questi e dal portarli alla loro logica conclusione (la ferrea censura Americana forse?), lasciando dunque lo spettatore per certi versi deluso dopo essere stato cosi' abilmente titillato. Peccato. In ogni caso il talento del giovane regista malesiano non puo' davvero essere messo in discussione: il tatto, l'empatia, la delicatezza con cui viene trattato il fardello gravoso del lutto del mai troppo compianto personaggio di Walker e' degno dei grandi maestri del cinema. Penso di non essere l'unico a cui siano venuti in mente i nomi di Bergmann, Herzog e, per certe inquadrature in cui la fotografia fa da padrona, Wes Anderson guardando questo settimo atto. Davvero tanto potenziale, speriamo che continui ad essere messo a buon uso e che non si perda come tante altre promesse nostrane.
Complessivamente, un film davvero di rara bellezza per il cinema commerciale attuale, in grado di portare avanti un messaggio senza tuttavia mai essere pedante nella trattazione. Consigliato per tutta la famiglia.
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(di gigieppetto)
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catcarlo
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martedì 21 aprile 2015
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quei temerari sulle macchine volanti
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Arrivo solo ora a incrociare la saga di Dom Toretto e compagni, in un momento in cui le origini come b-movie dedicato alle corse clandestine sono state del tutto dimenticate – a parte una breve sequenza all’inizio - in favore di un film d’azione a tutto tondo piazzato a metà via tra una versione agli steroidi di 007 (viste anche le dimensioni di Diesel e Johnson) e una storia di supereroi con le supermacchine al posto dei superpoteri. Il risultato resta un prodotto per giovani maschi che sciorina auto sportive, belle donne poco vestite e pure la birra, ma fra le caratteristiche bondiane si possono inserire sia lo svolgimento di molti scontri buono-cattivo (su quattro ruote o a mani nude) e le location esotiche solo labilmente giustificate mentre ricordano assai la Marvel il gruppo di eroi ognuno con la sua caratteristica peculiare (incluso il buffone della compagnia), la capacità di uscire sempre in piedi dalle situazioni più improbabili e la lunga – troppo – sequenza finale in cui un drone sparacchia per mezza Los Angeles senza che nessuno si muova per cercare di fermarlo.
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Arrivo solo ora a incrociare la saga di Dom Toretto e compagni, in un momento in cui le origini come b-movie dedicato alle corse clandestine sono state del tutto dimenticate – a parte una breve sequenza all’inizio - in favore di un film d’azione a tutto tondo piazzato a metà via tra una versione agli steroidi di 007 (viste anche le dimensioni di Diesel e Johnson) e una storia di supereroi con le supermacchine al posto dei superpoteri. Il risultato resta un prodotto per giovani maschi che sciorina auto sportive, belle donne poco vestite e pure la birra, ma fra le caratteristiche bondiane si possono inserire sia lo svolgimento di molti scontri buono-cattivo (su quattro ruote o a mani nude) e le location esotiche solo labilmente giustificate mentre ricordano assai la Marvel il gruppo di eroi ognuno con la sua caratteristica peculiare (incluso il buffone della compagnia), la capacità di uscire sempre in piedi dalle situazioni più improbabili e la lunga – troppo – sequenza finale in cui un drone sparacchia per mezza Los Angeles senza che nessuno si muova per cercare di fermarlo. Del resto, già il titolo accorciato in originale strizza l’occhio ad altri ‘sette’ del cinema – magnifici o samurai, peraltro parenti tra di loro – e perciò il gentile spettatore è pregato di accomodarsi, spegnere il cervello per un paio d’ore e lasciarsi andare senza fare troppo lo schizzinoso: da questo punto di vista, l’operazione funziona e il fumettone scorre via tra motori che rombano, gomme che stridono, armi di ogni tipo e qualche bella scazzottata (anche fra femminucce, per non farsi mancare nulla) così che si esce dalla sala un po’ frastornati, ma senza rimpiangere il tempo e/o i soldi. L’inverosimiglianza è dichiarata e fa simpatia: a un certo punto qualcuno dichiara che le macchine non volano e allora ecco lì tutti a cercare di dimostrare il contrario, tra automobili paracadutate giù da un cargo nelle montagne del Caucaso e una costosissima sportiva che vola da una torre all’altra (trecentesimo piano o giù di lì) di Abu Dhabi al centro del segmento più riuscito del film. Sull’altro piatto della bilancia, beh, mica vorrete anche una trama? La storia è solo una scusa e la sceneggiatura è piena di incongruenze anche per il genere – come si può andare con soli dieci uomini a catturare il cattivone di turno in una fabbrica abbandonata? – prima dell’interminabile inseguimento terra-aria della resa dei conti affiancato dall’infinita rissa di strada tra Dom e il truce Shaw, a cui Jason Statham regala uno sguardo perfido forgiato nelle truppe speciali britanniche. Il resto del cast fa il suo anche perchè il genere non richiede chissà quale arte drammatica: Vin Diesel non può certo essere definito espressivo – ma, se non altro, serve per far media con la mimica di Michelle Rodriguez che ha a volte eccessi da telenovela - come pure il colossale Dwayne Johnson (occhio a quando si porta a spasso la mitragliatrice…) mentre Kurt Russell interpreta al minimo sindacale il burattinaio neanche troppo dietro le quinte. E arriviamo così a Paul Walker, morto in un incidente d’auto (una Porsche, come James Dean) quando la lavorazione del film era circa a metà strada. Scartata l’idea di abbandonare il progetto (anche perché di soldi ne erano già stati spesi parecchi) la produzione ha deciso di andare avanti riciclando vecchie immagini, utilizzando i fratelli dello scomparso e lavorando in modo massiccio con la grafica computerizzata: il risultato è davvero eccellente, non si avvertono cesure fra il girato e il recuperato quando il bello del gruppo è in scena. Nel frattempo, lo sceneggiatore Chris Morgan – che per il resto è autore di un battutario volutamente (si spera) sovraccarico - ha riadattato la storia per un’uscita soft del personaggio di Brian in un finale grondante un po’ troppo pathos, ma, in fondo efficace.
N.b.: il voto corretto sarebbe 5,5
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gabryhope95
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giovedì 9 aprile 2015
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paul walker ci saluta col motore rombante
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La saga di Fast And Furious è probabilmente la saga action più importante del nuovo millennio:partita come una serie di avventure automobilistiche clandestine sotto una pioggia di bellissime ragazze,film dopo film la saga si è avvicinata sempre di più al genere action thriller senza mai tuttavia dimenticare le proprie origini;durante le riprese di questo settimo capitolo peró qualcosa va storto:Paul Walker,il personaggio di Brian muore in un incidente d'auto insieme all'amico Roger Rodas,lasciandosi dietro un vuoto incolmabile,sia nel cuore dei colleghi,sia in quello di ognuno di noi.
Fast And Furious 7 è quindi da gustarsi come un enorme,rombolesco e adrenalinico saluto all'attore scomparso,a cui giustamente è stato dedicato un toccante tributo alla fine del film che toccherà le corde della vostra anima.
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La saga di Fast And Furious è probabilmente la saga action più importante del nuovo millennio:partita come una serie di avventure automobilistiche clandestine sotto una pioggia di bellissime ragazze,film dopo film la saga si è avvicinata sempre di più al genere action thriller senza mai tuttavia dimenticare le proprie origini;durante le riprese di questo settimo capitolo peró qualcosa va storto:Paul Walker,il personaggio di Brian muore in un incidente d'auto insieme all'amico Roger Rodas,lasciandosi dietro un vuoto incolmabile,sia nel cuore dei colleghi,sia in quello di ognuno di noi.
Fast And Furious 7 è quindi da gustarsi come un enorme,rombolesco e adrenalinico saluto all'attore scomparso,a cui giustamente è stato dedicato un toccante tributo alla fine del film che toccherà le corde della vostra anima.
Deckard Shaw,fratello di quello Shaw quasi ucciso da Dom nel sesto capitolo è un'arma umana:esperto di tecniche militari e di combattimento dichiara guerra a Toretto per vendicarsi dell'aver ridotto suo fratello in fin di vita;inoltre un potente strumento di localizzazione planetaria,rubato da uno spietato terrorista potrebbe decidere le sorti della battaglia.
Ci troviamo di fronte a una trama semplice e non innovativa,trama che tuttavia fornisce un pretesto sufficiente per scatenare sul grande schermo la furia degli ormai celebri protagonisti e le macchine da sogno:l'eterno Paul Walker,cristallizzato nei suoi occhi azzurri,il rude Vin Diesel,fratello per scelta di Paul,il carisma di Tyrese Gibson,i bicipiti di Dwayne Johnson e la bellezza fatale di Michelle Rodriguez;a loro si unisce anche la personalità di Kurt Russel e vi si contrappone la fisicità e la freschezza di Jason Statham,nei panni di un villain per alcuni aspetti fascinoso.
La regia di James Wan (lo ricordiamo per i terrificanti Insidious e The Conjuring) è adrenalina pura:nelle scene di corsa (in macchina) presenta un montaggio rapido e spettacolare,più volte vedrete il cambio muoversi o la velocità aumentare;nei combattimenti,Wan non trascura neanche un colpo e propone inquadrature da capogiro che accompagnano la caduta di uno dei colossi. Il ritmo è ben calcolato e difficilmente vi troverete annoiati durante il film,le cui scene sono costellate da una gamma infinita di effetti speciali di ottima fattura e di situazioni al limite del pericolo che annienteranno la noia.
Giunti alla fine potrete solo rimanere commossi per il toccante addio a Paul Walker,che imbocca una strada inesplorata dopo aver salutato il collega e amico fraterno Vin Diesel,in una grande e bellissima inquadratura.Anche se,cone direbbe Dom"Non è mai un addio".
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bastardisenzacinema
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giovedì 9 aprile 2015
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non più furious!
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Fast & Furious 7 ha bisogno di poche righe per essere descritto.
Al di là di una trama piuttosto semplice e discretamente strutturata, di una caterva di effetti in CGI che hanno il pregio di resuscitare il co-protagonista della serie, Paul Walker, il film ha il merito di sintetizzare tutto ciò che significa " Pop Corn Movie " nel nostro secolo.
Azione ai limiti dell'illogico, esplosioni, effetti speciali, non più cinema classico, oserei dire, ma cartoon su pellicola (o supporto digitale).
Il film incorcia le viscere della saga con lo spionaggio di Mission Impossible e il disaster movie alla The Avengers.
Il mix è esplosivo, come il 90% delle scene della pellicola.
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Fast & Furious 7 ha bisogno di poche righe per essere descritto.
Al di là di una trama piuttosto semplice e discretamente strutturata, di una caterva di effetti in CGI che hanno il pregio di resuscitare il co-protagonista della serie, Paul Walker, il film ha il merito di sintetizzare tutto ciò che significa " Pop Corn Movie " nel nostro secolo.
Azione ai limiti dell'illogico, esplosioni, effetti speciali, non più cinema classico, oserei dire, ma cartoon su pellicola (o supporto digitale).
Il film incorcia le viscere della saga con lo spionaggio di Mission Impossible e il disaster movie alla The Avengers.
Il mix è esplosivo, come il 90% delle scene della pellicola.
Banale ma diretto, e per questo il genere nel quale ricade ha tanto successo, non ha bisogno di interpretazione, calza a tutti, senza eccezioni.
Pertanto l'unico modo per goderselo è spegnere il cervello e guardare la finzione che si fa omaggio ad un interprete che come pochi altri si è fatto simbolo di una generazione, quella che ha vissuto i primi dieci anni dei 2000, che è cresciuta con due saghe opposte: Harry Potter e, appunto, Fast & Furious.
Splendido l'omaggio finale, semplicemente da brividi, forse l'unico vero momento di catarsi del film, perché tutti noi abbiamo perso un parente, un amico, un fratello.
Ciao Paul, questo film è per te, e spero che la saga termini qui, non più Furious, appunto, senza te, mai più!
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alexcold83
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giovedì 2 aprile 2015
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l'ultimo quarto di miglia alla volta...
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Uno dei migliori film action degli ultimi anni, che verrà consacrato a "dvd da collezione" per la tragica fine di uno dei protagonisti (un pò come avvenuto nel secondo film del Batman di Nolan, consacrato poi nei fatti dal giudizio popolare come capolavoro, e peraltro il film ha al suo interno un omaggio allo stesso film di Nolan con la scena dell'ospedale devastato dalle bombe del villain). Non ha alcun senso criticare o giudicare la trama (peraltro cambiata all'ultimo minuto) di un film d'azione che è nato già "esagerato e golosamente irrazionale" di suo, è ovvio che quelle macchine non potrebbero mai supportare il buttarsi da un pendio di una montagna o il transito fra grattacieli, e forse quest'aura di assoluta invincibilità dei protagonisti diventa persino catarticamente piacevole alla luce dei tragici fatti che hanno "intristito" il film.
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Uno dei migliori film action degli ultimi anni, che verrà consacrato a "dvd da collezione" per la tragica fine di uno dei protagonisti (un pò come avvenuto nel secondo film del Batman di Nolan, consacrato poi nei fatti dal giudizio popolare come capolavoro, e peraltro il film ha al suo interno un omaggio allo stesso film di Nolan con la scena dell'ospedale devastato dalle bombe del villain). Non ha alcun senso criticare o giudicare la trama (peraltro cambiata all'ultimo minuto) di un film d'azione che è nato già "esagerato e golosamente irrazionale" di suo, è ovvio che quelle macchine non potrebbero mai supportare il buttarsi da un pendio di una montagna o il transito fra grattacieli, e forse quest'aura di assoluta invincibilità dei protagonisti diventa persino catarticamente piacevole alla luce dei tragici fatti che hanno "intristito" il film. Tutto il cast è meritevole di lode, Vin Diesel regge la scena ben oltre il prospettato e sul suo volto finalmente si manifesta una smorfia d'espressività nel commovente addio finale, Jason Statham perfetto "villain" è la nemesi di Toretto più riuscita di tutta la serie, Dwayne Johnson esagerato nello spaccare gessi da frattura con i muscoli e sparare agli aerei con un mitra rubato a un drone, scene d'azione volutamente incredibili cosi come la saga richiede, persino l'attrice che interpreta l'hacker è volutamente e dichiaratamente un "nonsense". Gran lavoro del regista che smorza in un gioco di ombre e inquadrature l'ovvia differenza nelle scene fra il compianto Paul e i suoi fratelli (la computer grafica onestamente non si è vista, se non un gioco di inquadrature) e coinvolgenti le scene dell'inseguimento del drone (oltre che quelle ad Abu Dhabi). Per una volta si celebrano più i luoghi e le distruzioni che le macchine o la velocità in sè, tanto da spingere il cast a voler denominare il film semplicemente "furious". Finale commovente e che chiude un'era con un doveroso addio ad un attore che sarà ricordato dalle generazioni future come il nuovo james dean, un volto pulito che ha espresso nella sua carriera molto meno di quanto avrebbe meritato. Ci saranno altre puntate della saga? Si, perchè i soldi che questo franchise ha generato danno certezze positive, ma la logica vuole che si vada verso un "reboot controllato", per introdurre nuovi membri della "familia" che però non avranno mai il carisma dei personaggi attuali, dunque la risposta al dubbio se sia questo il film conclusivo della serie è .......
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sev7en
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lunedì 6 aprile 2015
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vivere per morire... essere per diventare.
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Dopo aver perso suo fratello in F&F6, Ian Shaw parte alla ricerca della famiglia di Dominic Toretto con l’intento di eliminarla ma l’intero gruppo si compatta ancora una volta, per stanare il vendicatore in una maratona da 2 ore 30 vissuta al cardiopalma.
“Questo film e’ la risposta a tutte le domande…” sono le parole di Vin Diesel, al secolo Dom, quelle con cui e’ possibile rendere al meglio cosa sia e rappresenti Furious7, distribuito in Italia con il piu’ noto brand Fast and Furious. Il primo, tangibile segno del cambiamento e’ la regia perche’ dietro la macchina da presa c’e’ un regista d’autore, James Wan, con un passato segnato da produzioni horror come Insidious e The Conjuring nonche’ di quell Saw che terrorizza solo a nominarlo. Un azzardo? No… la migliore delle scommesse perche’ questo film rappresenta il Fast, dell’azione, il Furious, della foga, e quel 7 caduto li numericamente, quasi un omaggio al Seven di Fincher, per quei peccati capitali che donne, sesso, alcol e rock-and-roll selvaggiamente racchiudono le corse clandestine.
A 13 anni suonati dal primo The Fast and the Furious, si torna finalmente a far divertire, con un more of the same che esagera e spinge il piede sull’acceleratore ovunque, in cielo e in terra, nell’amore e nell’odio… nella gioia e nel dolore. Il regista grazie ad un cast eccezionale, una fotografia satura e vibrante, scene in cui la computer graphic impazza ma che per cura e scelta delle inquadrature suscitano solo stupore e andrenalina allo stato pure, realizza quello che e’ il testamento spirituale di Paul Walker, protagonista morto proprio durante le riprese a cui ogni fotogramma del film e’ devoto. Si tratta forse del primo Fast and Furious in cui la lacrima arriva con la stessa facilita’ di un sorriso, perche’ dinanzi ad un villain (Jason “Unbreakable” Statham) accecato dalla vendetta, si contrappone uno straordinariamente espressivo Vin Diesel (Dom), l’agente dell’FBI Dwayne Johnson (The Rock…), Michelle Rodriguez alla ricerca della sua identita’, Kurt Russell (il Man in Black) personaggi della squadra di contorno e lui, Paul Walker, il quarto di miglio su cui sfumano i titoli di coda…
Fast and Furious 7 e’ un film fracassone ma che intrattiene e lo fa alla grande perche’ indirizzato ad una specifica categoria di spettatori ma anche in questa edizione e’ in grado di abbracciare ad un pubblico meno “da derapate” poiche’ c’e’ anche una storia, nelle sue limitazioni, e un sali e scendi di emozioni che aggiungono quanto finora nessuno aveva saputo trasmettere.
I difetti non mancano ma considerando che si tratta di un film in cui cervello e sinapsi dovrebbero essere rigorosamente a riposo, non possiamo che consigliarlo.
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m4nu3l
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giovedì 2 aprile 2015
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semplicemente il migliore della saga
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Questo film "è la risposta di tutte le domande", per stessa ammissione di Vin Diesel.
C'è di tutto, e tutto dev'esserci.
Ci sono le auto e i motori, le natiche e i bicipiti, le derapate e lo stridio delle gomme, perché F&F è nato, 15 anni e tante storie fa, come film sulle corse clandestine.
Ci sono le pistole e le pallottole, forze speciali e agenti governativi.
Ci sono Dom e Letty, qui finalmente riuniti, Brian e Mia, Pierce e Hobbs, meno presente ma paradossalmente più incisivo del passato, come uno ormai facente parte della famiglia, due hacker e un Kurt Russell da antologia.
Il film è praticamente perfetto, con il miglior cattivo mai visto in un film action e la famiglia più dura ed allo stesso tempo più emotiva che il cinema abbia mai osservato.
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Questo film "è la risposta di tutte le domande", per stessa ammissione di Vin Diesel.
C'è di tutto, e tutto dev'esserci.
Ci sono le auto e i motori, le natiche e i bicipiti, le derapate e lo stridio delle gomme, perché F&F è nato, 15 anni e tante storie fa, come film sulle corse clandestine.
Ci sono le pistole e le pallottole, forze speciali e agenti governativi.
Ci sono Dom e Letty, qui finalmente riuniti, Brian e Mia, Pierce e Hobbs, meno presente ma paradossalmente più incisivo del passato, come uno ormai facente parte della famiglia, due hacker e un Kurt Russell da antologia.
Il film è praticamente perfetto, con il miglior cattivo mai visto in un film action e la famiglia più dura ed allo stesso tempo più emotiva che il cinema abbia mai osservato. Iconica la presentazione del villain, titatici gli sconti Dwayne-Jason, Jason&Vin, elettrizzante il combattimento Tony Jaa-Paul Walker, sexy quello tra Ronda Rousey e Michelle Rodriguez.
L'azione è perfettamente diretta dal regista, le vicende sono volutamente e splendidamente esagerate, la fisica e le sue leggi vengono magistralmente sbeffeggiate. Non sarebbe F&F, se non fosse così.
Lo spazio riservato a Dubai è una parentesi mitica di un film epico.
Oggi personaggio/attore ha il suo spazio e il ruolo.
È un film bello, eccentrico, ironico, ma anche pensato, ragionato, studiato. Un film che nasce come divertimento ma che inizia con un funerale e finisce con un epitaffio.
Il più bel film della saga, che regala uno splendido commiato a Paul Walker e chiude la più intensa saga cinematografo del terzo millennio.
Ci sarà un F&F8, ma non sarà più la stessa cosa.
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[+] incredibile, catartico, da rivedere
(di carmine granata 60)
[ - ] incredibile, catartico, da rivedere
[+] il miglior cattivo mai visto in un action?
(di paolo salvaro)
[ - ] il miglior cattivo mai visto in un action?
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