Carol |
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Un film di Todd Haynes.
Con Cate Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Jake Lacy, Sarah Paulson.
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Titolo originale Carol.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Gran Bretagna, USA 2015.
- Lucky Red
uscita martedì 5 gennaio 2016.
MYMONETRO
Carol
valutazione media:
4,12
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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CAROL - Change your life foreverdi redroseFeedback: 1655 | altri commenti e recensioni di redrose |
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martedì 5 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Seduta da sola in Auditorium per l’anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, ho avuto la fortuna di vedere Carol in lingua originale e di apprezzarlo insieme a tante persone che, come me, non finivano di applaudire alla fine della proiezione. Sono quelle storie che ti rimangono appiccicate addosso anche quando le luci in sala si spengono. Pensavo di trovarmi davanti all'ennesimo film sull'amore saffico, sulla scia di una tendenza cinematografica ormai più o meno consolidata - da La vita di Adele a Freeheld - ma Carol è molto di più. E stupisce in che modo delicato il regista Todd Haynes abbia saputo regalarci uno guardo femminile impeccabile, che non cerca mai di scandalizzare né tantomeno di raccontare battaglie civili, perché le conquiste di cui parla sono interiori e valgono molto di più dell’ipocrisia dell’epoca. Acclamato all’ultimo Festival di Cannes dove ha meritato il premio per l’interpretazione di Rooney Mara, il film esce oggi in Italia, proprio alla vigilia dell’attribuzione dei Golden Globes ai quali concorre con cinque nomination ed è ispirato al romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith, pubblicato nel 1952 e naturalmente censurato: un testo che mise a dura prova il perbenismo borghese di quel periodo. L’incontro indimenticabile fra le due donne, a pochi giorni dal Natale del 1952, è intimo e delicato ed entrambi gli sguardi delle protagoniste si soffermano su un trenino giocattolo che passa oltre le montagne di cartone, in un grande magazzino di una New York fumosa e un po' retrò. Da una parte la sofisticata e apparentemente algida Carol, madre sull'orlo del divorzio, in cerca di un regalo per sua figlia (sposata con un uomo che evidentemente non accetta la sua omosessualità), e dall’altra Therese, giovane e fragile commessa indecisa persino su cosa ordinare a pranzo. Si guardano tantissimo, si scrutano, con sguardi ripresi di continuo, ed è proprio attraverso i loro occhi che percepiamo la malinconia sorda di Carol, una donna matura ma infelice, e l'irrequietezza acerba di Therese, unite da un’inconsapevole e coraggiosa sfacciataggine. E Haynes non smette di mostrarci l’inquietudine e il sapore di questa scoperta, attraverso i vetri appannati delle auto e nelle stanze dei motel, in una sorta di movie on the road dove non ci sono scenari da ammirare, ma solo la fuga selvaggia e romantica dell’amore vissuto in tutte le sue sfaccettature. E non è rilevante che l’oggetto del desiderio sia un’altra donna, ma la lotta che Carol ingaggia con sé stessa, per non perdere tutto pur cercando di restare fedele alla sua natura coraggiosamente anticonformista. Volutamente claustrofobico, nel film ciascun personaggio è segnato dal luogo in cui è confinato, Carol nella sua grande villa di un sobborgo benestante, Therese nel suo piccolo appartamento in città, come se le protagoniste non avessero altra vita che quella concessa dal luogo in cui vivono. Eppure la ricerca spasmodica della loro identità e la loro inesauribile carica emotiva, le porterà ben più lontano superando la consapevolezza dei personaggi che, animati da passioni e ambizioni che loro stessi non riescono ancora a decifrare e riconoscere, le condurranno ad affacciarsi ad un nuovo cammino sulla scia dei cambiamenti culturali in atto. Troneggia un’intensa e sensuale Cate Blanchett, irrequieta come le sigarette che fuma, in un film elegante e raffinato che trasuda magia e sentimento. Viscerale.
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