The signal |
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Un film di William Eubank.
Con Laurence Fishburne, Olivia Cooke, Beau Knapp, Sarah Clarke.
continua»
Thriller,
durata 95 min.
- USA 2014.
- Bim Distribuzione
MYMONETRO
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Questo il vero Focus, altro che Will Smith...
di sev7enFeedback: 3321 | altri commenti e recensioni di sev7en |
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venerdì 17 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
William Eubank non e’ certo un veterano di Hollywood, ma quei vagiti che ne segnano la fimografia confermano come sia un regista decisamente sottovalutato che molto avrebbe da insegnare... The Signal e’ il suo ultimo lungometraggio, un thriller fantascientifico a basso costo che partendo da una verita’ di fatto, nessun sistema informatico e’ inviolabile, testimonia come poche idee ma ben organizzate possano dar vita ad una trama imprevedibile, colpi di scena non pilotati e tanta, tanta suspance.
I tre giovani protagonisti sono attori sconosciuti proprio perche’ l’obiettivo non e’ centrato sulla loro figura, quanto su cio’ che rappresentano, una parte per il tutto, e sulla loro evoluzione, un’ibridazione uomo-alieno/tecnologia che riporta alla memoria l’eXistenZ di Croenberg ma omaggia anche film come Matrix, con quei bullet-time tanto cari ai fratelli wachowski.
Nel cast l’unico nome di peso e’ quello di Laurence Fishburne, il dottor Damon, ma come tutti, si limita ad essere funzionale alla sceneggiatura e non a prenderne le redini: ognuno nel suo microcosmo aggiunge una tessera al puzzle per quel quadro finale, precedente i titoli di coda, che per una volta non ipoteca ne’ seguiti ne’ spin-off, offrendo una giustificazione appagante allo spettatore.
Con 27 giorni di ripresa ed appena 4 milioni di dollari in budget gia’ all’esordio nel Sundance Film Festival 2014 si erano intuite le potenzialita’ di questo film grazie anche all’ottima fotografia (forse le scene in nottura sono troppo… notturne) e alla cura maniacale riposta nella descrizione delle location, tanto desolate quanto insolitamente ricche di particolari, soprattutto dopo una seconda visione.
Volendo cercare i punti deboli dell’opera e quegli aspetti che a fronte di quanto descritto passerebbero in secondo piano, ci sono varie incongruenze nella storia che forzano l’evoluzione degli eventi verso la direzione voluta dal copione, cio’ soprattutto nella parte iniziale, meno fantascientifica, quando si parla di Massachusetts Institute of Technology e di tecniche di tracciamento in stile Firewall - Accesso negato.
In definitiva, un film da vedere ma non da giudicare…
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