liuk!
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mercoledì 6 agosto 2014
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pessimo
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Il peggior Verdone di sempre. Una commedia improbabile, pseudo drammatica, caratterizzata da una recitazione complessiva indecorosa.
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anistreep
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sabato 12 luglio 2014
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consigliato
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commedia carina, che alterna momenti di risate a momenti più profondi e di riflessione
Mai volgare e mai banale a differenza della maggior parte delle commedie italiane...
un padre di famiglia, separato dalla moglie, insieme a una giovane, che una volta che perde il lavoro e i suoi due figli, nipote compresa, tornano a vivere con lui, questa lo lascia subito..e poi arriva la vicina a risollevare tutto :)
w Verdone, w Paola cortellesi, grande intesa tra i due, molto simpatici !!
consigliato !!!
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trammina93
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giovedì 26 giugno 2014
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verdone non fallisce
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Con molta soddisfazione devo dire che neanche stavolta Verdone mi ha deluso. Sono una grande amante dei suoi film e della sua comicità, quindi mi dispiacerebbe molto essere delusa da lui. Ovviamente i suoi ultimi film non sono paragonabili ai primi film che io preferivo. Tipo Viaggi di nozze resterà ineguagliabile. Giustamente cambiando i tempi è cambiata la comicità e Verdone ci si è dovuto adeguare. Eppure guardando i suoi ultimi film non ne ho trovato neanche uno deludente. In questo film come altri suoi non finisce mai per cadere in una comicità scadente, volgare, banale, per intenderci la comicità dei film di Vanzina o Neri Parenti dettata da oscenità e sketch stereotipati.
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Con molta soddisfazione devo dire che neanche stavolta Verdone mi ha deluso. Sono una grande amante dei suoi film e della sua comicità, quindi mi dispiacerebbe molto essere delusa da lui. Ovviamente i suoi ultimi film non sono paragonabili ai primi film che io preferivo. Tipo Viaggi di nozze resterà ineguagliabile. Giustamente cambiando i tempi è cambiata la comicità e Verdone ci si è dovuto adeguare. Eppure guardando i suoi ultimi film non ne ho trovato neanche uno deludente. In questo film come altri suoi non finisce mai per cadere in una comicità scadente, volgare, banale, per intenderci la comicità dei film di Vanzina o Neri Parenti dettata da oscenità e sketch stereotipati. Rispetto ai primi film, ora Verdone si concentra un pò meno su battute esilaranti o personaggi particolari però dà più spazio alla trama e questo film ne è la dimostrazione. Non è divertente ogni battuta dalla prima all'ultima però almeno c'è una bella trama. Verdone è un regista che si impegna nel creare ogni volta prodotti diversi. In questo film s'è dimostrato bravo perchè ha trattato temi scottanti come la crisi economica, la situazione dei giovani italiani, a tratti con toni molto seri, drammatici, però non rendendo il tutto pesante perchè è una situazione che fa da contorno a frequenti battutte simpatiche. D'altronde Verdone con La grande bellezza si è dimostrato anche un ottimo attore drammatico, quindi può anche concedersi dei toni più seri di quelli a cui in genere siamo abituati (vedi un Sacco bello e vari). Ottima la scelta della Cortellesi, grande attrice che si è dimostrata adatta a fargli da spalla in questo film. Dunque vedetelo sicuramente!
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johncipollina
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lunedì 9 giugno 2014
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una vergogna
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Una vergogna per il cinema italiano : girato quasi tutto in 3/4 interni , scenografia recitazione da "centovetrine" , storia assurda.
Non mi aspettavo niente di più da Verdone che ormai quello che aveva da dare lo ha dato e ci ha abituato a questi mezzi filmetti , ma qui riesce nell' incredibile impresa di far piangere quando vorrebbe far ridere e viceversa.
Film assolutamente da evitare ma che rende davvero bene l' idea di cosa sia diventato il cinema italiano "alla De Laurentiis".
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ultimoboyscout
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mercoledì 14 maggio 2014
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il termometro della realtà.
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Verdone è Federico, marito divorziato e padre assente, brillante uomo d'affari che vede la sua vita sconvolta da due eventi: uno scandalo finanziario lo porta alla rovina professionale e la morte improvvisa dell'ex moglie gli farà piombare in casa i due figli e una nipotina. L'arrivo, nell'appartemento accanto, di una nuova inquilina, darà un altro scossone, stavolta positivo, ai suoi turbolenti rapporti famigliari. Il comico romano torna ad indagare la famiglia e in particolare i rapporti tra padre e figli in un mix ben dosato di dramma e amarezza, sorrisi e risate. Una riflessione lucida sulla crisi economica ma anche morale dei nostri tempi in cui però una parte importantissima la svolge la speranza, impersonata dalla Cortellesi, donna dal grande bagaglio sentimentale, ma rigida e spietata per via del suo lavoro di risanatrice di aziende e tagliatrice di teste.
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Verdone è Federico, marito divorziato e padre assente, brillante uomo d'affari che vede la sua vita sconvolta da due eventi: uno scandalo finanziario lo porta alla rovina professionale e la morte improvvisa dell'ex moglie gli farà piombare in casa i due figli e una nipotina. L'arrivo, nell'appartemento accanto, di una nuova inquilina, darà un altro scossone, stavolta positivo, ai suoi turbolenti rapporti famigliari. Il comico romano torna ad indagare la famiglia e in particolare i rapporti tra padre e figli in un mix ben dosato di dramma e amarezza, sorrisi e risate. Una riflessione lucida sulla crisi economica ma anche morale dei nostri tempi in cui però una parte importantissima la svolge la speranza, impersonata dalla Cortellesi, donna dal grande bagaglio sentimentale, ma rigida e spietata per via del suo lavoro di risanatrice di aziende e tagliatrice di teste. Un'anima buona, che sarà il vero collante tra Verdone e i suoi figli. Il film affronta anche le difficoltà di dialogo all'interno di una famiglia (anomala) nella società della comunicazione, lo straniamento dei più giovani, dovuto a mille fattori, che rende complicatissimo il ruolo dei genitori e il fatto che gli stessi genitori devono trovare forza e tempo per stare coi propri figli, devono ascoltarli e capirli e partendo dal loro ruolo esserne un pò amici e un pò confidenti. Dopo "Posti in piedi in paradiso", il regista continua il suo viaggio tra gli effetti collaterlai delle crisi, economica e sentimentale, fotografando il momento in maniera nitida in un film serio e ironico, ottimista con un gusto dolceamaro, una sorta di ideale sequel della sua precedente pellicola con Favino e Giallini, tutti vittime della crisi che non dava stabilità per loro e per i rispettivi figli. Un personaggio simile anhce a quello di "C'era un cineme in coma", che comincia ad apprezzare i veri valori quando la sua carriera collassa. Non il miglior Verdone ma un Verdone attendo ed estremamente maturo.
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homer52
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mercoledì 2 aprile 2014
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senza la stella polare
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Certo che per ridere ci si deve impegnare un poco! Verdone e la Cortellesi paiono un pò troppo ingessati e poco spontanei, proprio loro che della comicità spontanea hanno fatto il loro cavallo di battaglia. La storia è carina e accattivante e si snoda attraverso varie vicissitudini dalle tinte tragico-comiche per arrivare ad un finale più che scontato ed altresì vanamente atteso per tutto il tempo della proiezione.Le tematiche affronatate sono quelle tipiche delle famiglie d'oggi(il difficile rapporto con i figli, le separazioni, i problemi del lavoro ...)e vengono trattate in modo superficiale come fossero utilizzate con l'unico scopo di tentare di dare uno spessore psicosociale ad una trama altrimenti povera di spunti interessanti e coinvolgenti.
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Certo che per ridere ci si deve impegnare un poco! Verdone e la Cortellesi paiono un pò troppo ingessati e poco spontanei, proprio loro che della comicità spontanea hanno fatto il loro cavallo di battaglia. La storia è carina e accattivante e si snoda attraverso varie vicissitudini dalle tinte tragico-comiche per arrivare ad un finale più che scontato ed altresì vanamente atteso per tutto il tempo della proiezione.Le tematiche affronatate sono quelle tipiche delle famiglie d'oggi(il difficile rapporto con i figli, le separazioni, i problemi del lavoro ...)e vengono trattate in modo superficiale come fossero utilizzate con l'unico scopo di tentare di dare uno spessore psicosociale ad una trama altrimenti povera di spunti interessanti e coinvolgenti.In sintesi Verdone, in questo film, sembra aver perso la stella polare della buona ispirazione.
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ivano80
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venerdì 28 marzo 2014
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il peggior verdone mai visto
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Senza dubbio il peggior film di Verdone che abbia mai visto. Senza ritmo, sceneggiatura banale, pochi momenti veramente divertenti. E' riuscito nell'impresa di rendere noiosi due grandi attori come Verdone e la Cortellesi. Veramente un peccato, perchè Verdone è (e resta) un grande attore e regista.
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epidemic
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lunedì 24 marzo 2014
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vuoto d'idee
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Verdone lo guardo sempre...perchè? perchè in passato ha girato ed interpretato ottime pellicole e spero che chi ha partorito certe cose possa rifarlo. Non è questo caso. Il vuoto d'ispirazione non è colmabile.
Troppi punti sono scadenti e vuoti. La voce fuori campo è una scelta stilistica, a mio parere, perdente. Non si addice alla commedia semplice. I figli artistoidi da 4 soldi, il boomerang della madre morta e le gag oramai consumate sono assolutamente qualcosa su cui lavorare. E spiace anche questo non osare, questo buonismo e quell'accarezzare i soliti cliché.
Con compagni di scuola aveva saputo disegnare una generazione, con Margherita Buy si era rigenerato grazie a grandi duetti, con la Gerini aveva strizzato l'occhio al suo passato.
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Verdone lo guardo sempre...perchè? perchè in passato ha girato ed interpretato ottime pellicole e spero che chi ha partorito certe cose possa rifarlo. Non è questo caso. Il vuoto d'ispirazione non è colmabile.
Troppi punti sono scadenti e vuoti. La voce fuori campo è una scelta stilistica, a mio parere, perdente. Non si addice alla commedia semplice. I figli artistoidi da 4 soldi, il boomerang della madre morta e le gag oramai consumate sono assolutamente qualcosa su cui lavorare. E spiace anche questo non osare, questo buonismo e quell'accarezzare i soliti cliché.
Con compagni di scuola aveva saputo disegnare una generazione, con Margherita Buy si era rigenerato grazie a grandi duetti, con la Gerini aveva strizzato l'occhio al suo passato...ora c'è il vuoto
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maxdad
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domenica 23 marzo 2014
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non il miglior verdone, ma la miglior cortellesi
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Il film è imperniato sul riavvicinamento di un padre che si era allontanato dalla famiglia, con i suoi due figli, nel momento in cui la loro mamma muore.
Verdone prova a creare una trama in cui si innestano tanti elementi, le difficoltà del lavoro, i sogni dei giovni per il mondo dello spettacolo, ma sopratutto la difficoltà delle relazioni interpersonali tra padre e figli, sopratutto in un contesto come quello di una separazione. I temi sono tutti ardui per una commedia, e quindi il compito non è dei più facili. Il film è quindi caduto nell'inevitabile errore di voler affrontare con ovvietà temi complessi, per cui noi spettatori non dobbiamo mai dimenticare che il film va visto per quello che è: una commedia leggera.
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Il film è imperniato sul riavvicinamento di un padre che si era allontanato dalla famiglia, con i suoi due figli, nel momento in cui la loro mamma muore.
Verdone prova a creare una trama in cui si innestano tanti elementi, le difficoltà del lavoro, i sogni dei giovni per il mondo dello spettacolo, ma sopratutto la difficoltà delle relazioni interpersonali tra padre e figli, sopratutto in un contesto come quello di una separazione. I temi sono tutti ardui per una commedia, e quindi il compito non è dei più facili. Il film è quindi caduto nell'inevitabile errore di voler affrontare con ovvietà temi complessi, per cui noi spettatori non dobbiamo mai dimenticare che il film va visto per quello che è: una commedia leggera.
Verdone si è evoluto, ed il carattersita ha lasciato il posto ad un attore più "vero", ma il cast di questo film non lo ha seguito, sopratutto il figlio maschio (Lorenzo Richelmy) che recita senza mai calarsi nella parte. Emerge una sorprendente Paola Cortellesi che diventa sempre più convincente in questi ruoli da commedia leggera.
Il film durante tutta la sua durata si snoda attraverso sequenze comunque divertenti, lasciando comunque spunti di riflessione per chi vuole interiorizzare i temi e rielaborarli in autonomia rispetto al film.
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francesca romana cerri
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sabato 15 marzo 2014
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la semplicità è un pregio
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Questa volte Verdone non sbaglia. Non mira in alto, mira al semplice e firma un film senza pretese ma che diverte dall'inzio alla fine.
La trama non è debole, è vera, è semplice, una famiglia dove tutti sono in crisi con il mondo del lavoro, un rapporto tra generazioni, un incontro con una vicina di casa. Sembra quasi un atto unico teatrale , tutto o quasi circostritto all'ambiente della casa, ma proprio per questo intimo, vicino allo spettatore e si chiude con un lieto fine coerente allo stile con cui è partito.
Certo siamo lontani dal Verdone di una volta, il Verdone più maturo ormai si è dato già da tempo al cinema commerciale.
Prima , lo sappiamo nella sua commercialità sventagliava un talento e un inventiva incredibile, oltrechè un cast di tutto rispetto.
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Questa volte Verdone non sbaglia. Non mira in alto, mira al semplice e firma un film senza pretese ma che diverte dall'inzio alla fine.
La trama non è debole, è vera, è semplice, una famiglia dove tutti sono in crisi con il mondo del lavoro, un rapporto tra generazioni, un incontro con una vicina di casa. Sembra quasi un atto unico teatrale , tutto o quasi circostritto all'ambiente della casa, ma proprio per questo intimo, vicino allo spettatore e si chiude con un lieto fine coerente allo stile con cui è partito.
Certo siamo lontani dal Verdone di una volta, il Verdone più maturo ormai si è dato già da tempo al cinema commerciale.
Prima , lo sappiamo nella sua commercialità sventagliava un talento e un inventiva incredibile, oltrechè un cast di tutto rispetto..
Eppure questa volte , diversamente dalle ultime prove, moraleggianti, invase da attori uomini volgarotti e compiaciuti di se stessi, azzecca una combinazione con la donna ( Cortellesi Paola) che risulta simpatica.
E' proprio nella semplicità il pregio del film e alla fine proprio nel momento in cui finalmente decide di non dare il messaggio consolatorio a lui sempre molto caro ( vedi Posti in Paradiso)riesce a trasmettere un Italietta dove non c'è spazio per nessuno, dove l'ignoranza la fà da padrone ( ottimo Stefano Ambrogi, nella parte del provinatori di musicisti)e dove ciò che resta di vero è l'affetto, e i sentimenti.
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