fabri
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lunedì 1 febbraio 2021
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la forza sono i dialoghi
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Film che potrebbe essere un'opera teatrale, molto solido nei dialoghi.
Personalmente non mi sono sentito affatto "escluso" dall'intimità del racconto, al contrario mi sono sentito incluso.
Molto belli i cambiamenti emotivi dei personaggi, in sintesi mi è piaciuto.
Certo, non lo suggerirei per una serata tra amici, serve trovare il giusto stato d'animo.
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giacomo2001
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mercoledì 3 gennaio 2018
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ritorno a l'avana
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Io ho avuto l'occasione di poterlo guardare ieri sera in dvd. mi dispiace che ad alucne persone non sia piaciuto , forse perchè non riescono a capire la vera esenza del film. cito la frase di un commento che h letto proprio qui in questo sito : " non risesco a capire come una serie infintia di "ti ricordi?" possa appasionare . un dialogo intimo tra vecchi amici cosi intimo che ti esclude una discussione tra loro che centriamo noi? " nella trama c'è scritto chiaramente che si rincontrano con un loro amico che non vedono da tanto tempo e quindi penso sia piu che normale che in un film che parla proprio di amici che si rincontrano dopo tanti anni al centro del film ci siano i "ti ricordi?" .
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Io ho avuto l'occasione di poterlo guardare ieri sera in dvd. mi dispiace che ad alucne persone non sia piaciuto , forse perchè non riescono a capire la vera esenza del film. cito la frase di un commento che h letto proprio qui in questo sito : " non risesco a capire come una serie infintia di "ti ricordi?" possa appasionare . un dialogo intimo tra vecchi amici cosi intimo che ti esclude una discussione tra loro che centriamo noi? " nella trama c'è scritto chiaramente che si rincontrano con un loro amico che non vedono da tanto tempo e quindi penso sia piu che normale che in un film che parla proprio di amici che si rincontrano dopo tanti anni al centro del film ci siano i "ti ricordi?" . quindi onestsmente non penso che sia una buona motivazione per devalorizzarlo in questo modo. il film al contrario a me è piaciuto tantissimo. dialoghi ben scritti , fotografia bellissima , muscia che ti entra nelle vene. una regia perfetta. il film di laurent cantet è un capolavoro , un gioiello birllante , tutto il mondo dovrebbe vederlo.
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g_andrini
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giovedì 22 settembre 2016
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buon film
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La scenografia è ridotta ai minimi termini, il film si basa in pratica unicamente sugli (ottimi) dialoghi. Non è certamente un prodotto ad alto budget ma la bravura degli interpreti è indice di produzione professionale.
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howlingfantod
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mercoledì 25 maggio 2016
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nostalgica allegria
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Un grande freddo in salsa caraibica marxistica e cubana. Sulla disillusione di una generazione di dissidenti al cosiddetto regime castrista perdutisi ora dopo anni nel vasto mondo trionfante e capitalistico. l'incontro le rievocazioni della gioventù, le dis-illusioni di una generazione sulla propria vita, sulle inevitabili nostalgie, i conti da chiudere con il passato ed i chiarimenti da darsi, su un età che se ne è andata ed al quale può sopravvivere comunque qualcosa, l’amicizia, il ricordo, l'allegria. Commedia agrodolce toccante e molto particolare.
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ziomar
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domenica 11 ottobre 2015
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scola versione cubana.
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C' è sempre uno sguardo leggermente voyeuristico che interviene quando sentiamo le storie degli altri e spesso si rivelano storie vissute in prima persona.
Ottimo cast, potrebbe benissimo essere riproposta in versione teatrale. Bravi!
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sub.marcos1
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mercoledì 2 settembre 2015
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un film pericoloso
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E' un film chiuso in se stesso perchè il regista non ha permesso, a chi non conosce la storia di Cuba, le sue mille contraddizioni, i suoi mille volti e mille anime, di comprendere. E' risaltata solo la povertà (non associata minimamente all'inumano embargo a cui il popolo cubano è stato costretto dalla democratica America) e la dittatura (senza cogliere le differenze ad esempio con quella sovietica). Le cose accennate nel film (gli interrogativi sul senso della rivoluzione, le restrizioni della libertà, la povertà, ecc.) sono reali, ma come ogni cosa, quando viene decontestualizzata perde senso. L'impero americano è a solo 90 miglia; la CIA sappiamo come opera; dopo la caduta del muro di Berlino sono venuti a mancare 5 miliardi di rubli frutto del commercio con i paesi socialisti; il blocco economico imposto dagli USA ha messo in ginocchio Cuba; ma la sanità pubblica è restata la migliore del centro e sud america; la scuola ha mantenuto un buon livello e l'assistenza sociale funziona per quel che può.
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E' un film chiuso in se stesso perchè il regista non ha permesso, a chi non conosce la storia di Cuba, le sue mille contraddizioni, i suoi mille volti e mille anime, di comprendere. E' risaltata solo la povertà (non associata minimamente all'inumano embargo a cui il popolo cubano è stato costretto dalla democratica America) e la dittatura (senza cogliere le differenze ad esempio con quella sovietica). Le cose accennate nel film (gli interrogativi sul senso della rivoluzione, le restrizioni della libertà, la povertà, ecc.) sono reali, ma come ogni cosa, quando viene decontestualizzata perde senso. L'impero americano è a solo 90 miglia; la CIA sappiamo come opera; dopo la caduta del muro di Berlino sono venuti a mancare 5 miliardi di rubli frutto del commercio con i paesi socialisti; il blocco economico imposto dagli USA ha messo in ginocchio Cuba; ma la sanità pubblica è restata la migliore del centro e sud america; la scuola ha mantenuto un buon livello e l'assistenza sociale funziona per quel che può....Tutto questo nel film non c'è. E se non ne sei a conoscenza ti ritrovi a pensare che a Cuba il popolo era solo oppresso....mentre noi, che viviamo in una dittatura bianca, nascosta dietro i sorrisi dei potenti, ci sentiamo liberi e democratici. Questa è la pericolosità del film....una occasione persa perchè è ben girato e l'idea poteva essere sviluppata meglio.
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maurizio d
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giovedì 12 marzo 2015
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soffrire ed amare
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Come si puo essere felici in un isola in cui viene negata all'individuo ogni forma di realizzazione di se stesso?
Questo è il dramma che scaturisce dall'incontro di cinque anime su una terrazza affacciata sul Malecon de la Avana.
I sogni che animavano la gioventù dei protagonisti sono stati tutti cancellati , negati dall'angustezza della situazione socio economica,derivata dal regime . Ed intanto ognuno di loro continua ad amare il suo tropico .
E' proprio la tensione odio-amore al centro di questo dramma. C'è innegabilmente molto delle tragedie euripidee
nel film di Cantet, in cui le forti tensioni emotive sono espresse a meraviglia dal cast degli attori .
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Come si puo essere felici in un isola in cui viene negata all'individuo ogni forma di realizzazione di se stesso?
Questo è il dramma che scaturisce dall'incontro di cinque anime su una terrazza affacciata sul Malecon de la Avana.
I sogni che animavano la gioventù dei protagonisti sono stati tutti cancellati , negati dall'angustezza della situazione socio economica,derivata dal regime . Ed intanto ognuno di loro continua ad amare il suo tropico .
E' proprio la tensione odio-amore al centro di questo dramma. C'è innegabilmente molto delle tragedie euripidee
nel film di Cantet, in cui le forti tensioni emotive sono espresse a meraviglia dal cast degli attori .
Come si fa a restare indifferenti di fronte a questi uomini e donne che soffrono e amano nello stesso tempo il loro paese ?
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epassp
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giovedì 19 febbraio 2015
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che barba!!!
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Bah, probabilmente a qualcuno sarà piaciuto. Personalmente avevo l'aspettativa di gustarmi i paesaggi e l'atmosfera "vera" della città. Niente di tutto questo. Tutto il film ambientato su una terrazza ed imperniato nel dialogo tra amici, dal quale sono emerse delle verità nascoste. Troppo "lento"; non vedevo l'ora che finisse.
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pablasono
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domenica 9 novembre 2014
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delusione
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Vado al cinema per vedere qualcosa che ti lega alla poltrona per la durata del film. Qui non succede NIENTE. Ho dormito .
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flyanto
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martedì 4 novembre 2014
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un gruppo di amici in una terrazza
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Film in cui si racconta di un gruppo di amici a l' Havana che si riunisce una sera in casa o, meglio, sulla terrazza di casa, di uno di loro in occasione del ritorno dopo molti anni dalla Spagna di un altro loro amico. L'atmosfera e la conversazione in generale che verte sui più svariati argomenti riflettono sia i sentimenti di amicizia ed affetto che unisce i vari componenti del gruppo che, allo stesso tempo, i rancori più o meno sopiti dopo così tanti anni nei confronti sia dell'amico scappato in Spagna che della città stessa che tanto dà e tanto toglie. Ma il loro legame e quello soprattutto che tutti hanno con la propria città natale è più forte di tutto.
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Film in cui si racconta di un gruppo di amici a l' Havana che si riunisce una sera in casa o, meglio, sulla terrazza di casa, di uno di loro in occasione del ritorno dopo molti anni dalla Spagna di un altro loro amico. L'atmosfera e la conversazione in generale che verte sui più svariati argomenti riflettono sia i sentimenti di amicizia ed affetto che unisce i vari componenti del gruppo che, allo stesso tempo, i rancori più o meno sopiti dopo così tanti anni nei confronti sia dell'amico scappato in Spagna che della città stessa che tanto dà e tanto toglie. Ma il loro legame e quello soprattutto che tutti hanno con la propria città natale è più forte di tutto....
Quest'ultima pellicola ancora una volta, come nella sua precedente "La Classe", viene diretta dal regista Laurent Cantet al fine di rappresentare principalmente i dialoghi e l'atmosfera in generale degli individui che egli prende in esame: prima erano gli studenti di una scuola superiore, ora un gruppo di amici disillusi di mezza età che si riunisce per festeggiare il ritorno di uno di loro. Ma da quello che anche in questo film si evince è la profonda sensibilità nonchè attenzione e precisione che Cantet possiede di quello che rappresenta,e cioè i sentimenti ed il profondo legame di amicizia di un gruppo di persone, ormai disilluse ed un poco avanti negli anni, che però trovano la forza per tirarre avanti, nonostante le amarezze ed i colpi inferti dalla vita e soprattutto come residenti in una città e in un paese difficile come quello dell' Havana e di Cuba stesso. Ma anche in questo caso, come per ciò che concerne il tema dell'amicizia, Cantet rappresenta l'alternanza di amore-odio che può esistere all'interno di ogni individuo: un'ambivalenza di sentimenti forti e contrari che però fanno parte dell'animo umano e dunque dell'intera esistenza e realtà. E a Cantet, in fin dei conti, interessa proprio ritrarre ciò.
Insomma, un film fortemente evocativo, nostalgico e melanconico con un ritratto sia visivo che descrittivo attraverso le parole dei protagonisti, di una città, l'Havana appunto, memorabile e struggente ma nel cui confronti sicuramente inteso come un grande atto d'amore. Un vero gioiello di film.
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