Più buio di mezzanotte |
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Un film di Sebastiano Riso.
Con Davide Capone, Vincenzo Amato, Lucia Sardo, Pippo Delbono, Micaela Ramazzotti.
continua»
Drammatico,
durata 94 min.
- Italia 2014.
- Cinecittà Luce
uscita giovedì 15 maggio 2014.
MYMONETRO
Più buio di mezzanotte
valutazione media:
2,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un percorso di crescita difficile per non dire tradi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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martedì 20 maggio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si racconta di un adolescente di nome Davide che, scoperto di essere attratto dai maschi e soprattutto scoperta con profonda vergogna questa sua tendenza omosessuale da parte della propria famiglia, scappa di casa e si unisce ad un gruppo di altri giovani omosessuali, ma più grandi di lui. Nel corso del periodo che il giovanissimo Davide trascorre con questi individui egli verrà a conoscenza direttamente degli aspetti più duri dell'esistenza e soprattutto per lui alquanto prematuri: poichè senza soldi egli infatti si troverà costretto a dormire di notte all'aperto nei giardini pubblici del Parco Bellini di Catania col rischio di possibili incursioni da parte di qualche omofobo e di vivere comunque le proprie giornate per la strada, di venire, in quanto giovane, inesperto e di bell'aspetto, molestato svariate volte da individui molto più grandi di lui in cerca di fugaci incontri erotici, di vedere addirittura morire direttamente un caro amico e di essere, alla fine, costretto addirittura a prostituirsi egli stesso, dopo la prima esperienza con un ragazzo più grande da cui attratto, con un uomo danaroso alquanto più vecchio. Grazie all'intervento, seppure tardivo, del padre si eviterà la tragedia finale ma tutto ciò avrà profondamente impressionato Davide, cresciuto purtroppo ormai molto in fretta ed assai traumaticamente.
Quest'opera prima dell'appena trentenne Sebastiano Riso mette a nudo e denuncia le difficoltà che molti individui incontrano nel rendersi conto e nel dichiarare, anche in seno alla propria famiglia dove ci si aspetterebbe comprensione ed amore incondizionato, di essere omosessuali. L'ambiente che qui viene ritratto è quello quanto mai ristretto mentalmente della Sicilia dove, forse, persiste più che altrove il concetto di machismo e di disonore se soltanto si hanno inclinazioni sessuali differenti da quelle ritenute nella norma, ma Riso in ogni caso vuole denunciare qualsiasi ambiente familiare e la società con cui un giovane deve scontrarsi al fine di dichiarare apertamente e vivere liberamente la propria sessualità. La condanna parte proprio dalla famiglia che dovrebbe essere l'ambiente più complice di una tale e delicata situazione e, come è ben rappresentato nel film, invece essa risulta essere l'elemento più discordante ed ostile che porta i giovani a delle soluzioni estreme o, comunque, poco consoni e sicuramente traumatiche. Pertanto raccontando questa presa di coscienza e di crescita individuale di un adolescente il film non può che non essere crudo in tutti i suoi aspetti: dalla giovane età del protagonista che rende la materia ancor più seria, alla grettezza d'animo e di pensiero, nonchè ignoranza, della famiglia che non prende affatto in considerazione a quali pericoli ed esperienze negative può andare incontro un ragazzo che vive praticamente randagio per le vie della città, alla "fauna" di personaggi omosessuali avvezzi alle più misere brutture della strada ma anch'esse vittime innocenti di un rifiuto precedente e doloroso da parte del proprio stesso ambiente familiare e sociale.
Insomma, un film che lascia nello spettatore un senso di profondo sgomento e disgusto, nonchè ribellione, per lo stato di emarginazione che molti individui definiti "diversi" devono subire, ma molto ben diretto ed interpretato, con una menzione speciale per il giovanissimo e bellissimo Davide Capone nella parte del protagonista.
Un piccolo, seppur altamente drammatico, gioiello da non perdere.
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