ruger357mgm
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domenica 21 settembre 2014
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terra "é" libertà
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Un tema attuale, affrontato con competenza e leggerezza.La lotta contro la burocrazia,i permessi,le certificazioni.Un dirigente "teorico" di un'associazione antimafia,spedito sul campo a tastare con mano le difficoltà della gestione,mai tanto vere, dei beni beni confiscati alla criminalità.Pieno di nevrosi e antidepressivi ,si troverà a fare i conti con un'accozzaglia improbabile di soci della cooperativa che dovrebbe gestire una tenuta confiscata ad un boss detenuto.Dalle difficoltà finanziarie a quelle di convivenza, tutto si appiana con semplicità ed ottimismo, nasce anche una storia d'amore tra il sempre più baldo funzionario, divenuto presidente della cooperativa e la pasionaria del gruppo, ragazza dal passato misterioso.
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Un tema attuale, affrontato con competenza e leggerezza.La lotta contro la burocrazia,i permessi,le certificazioni.Un dirigente "teorico" di un'associazione antimafia,spedito sul campo a tastare con mano le difficoltà della gestione,mai tanto vere, dei beni beni confiscati alla criminalità.Pieno di nevrosi e antidepressivi ,si troverà a fare i conti con un'accozzaglia improbabile di soci della cooperativa che dovrebbe gestire una tenuta confiscata ad un boss detenuto.Dalle difficoltà finanziarie a quelle di convivenza, tutto si appiana con semplicità ed ottimismo, nasce anche una storia d'amore tra il sempre più baldo funzionario, divenuto presidente della cooperativa e la pasionaria del gruppo, ragazza dal passato misterioso.Come enigmatico e misterioso é il ruspante fattore,cervello fino, che si accollerà la direzione "tecnica " dell'azienda.Lo stesso, con ambiguità e furbizie da mezzadro, si rivelerà essere il traditore, colui che affianca il boss nei suoi tentativi di riprendersi il terreno ma che da ultimo, con un guizzo di dignità , si riscatterà collaborando con la giustizia per difendere la "terra" da un attacco letale.Maiuscolo,come sempre quando gioca in casa, Sergio Rubini.Stefano Accorsi credibile e incorruttibile quanto basta ,si rivela un ottimo protagonista,saccente e problematico al punto giusto.Un film tecnicamente senza pretese,bne fotografato e solare, con ingredienti positivi e genuini,sviscera il tema della gestione dei beni confiscati lanciando un messaggio positivo.Nulla a che vedere con le cupe,da altri, osannate atmosfere della faida di Anime nere e per questo maggiormente da lodare.Godibile.
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birillo
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domenica 21 settembre 2014
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la terra che unisce
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Un bel film su un tema importante, che fa sorridere e riflettere sull'importanza della forza di volontà che, quando condivisa da un gruppo di persone, può superare ogni ostacolo. Bravi gli attori ed in particolare Sergio Rubini. Consigliato.
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lisa3
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domenica 21 settembre 2014
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molto buono
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zummone
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mercoledì 17 settembre 2014
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l'antimafia sociale, in una commedia leggera
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Esce nelle sale giovedì, presentato ieri sera in 40 sale nazionali in contemporanea e preceduto da dibattito, il film di Giulio Manfredonia, “La nostra terra”: la pellicola si ispira al tema delle cooperative di Libera e il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
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Esce nelle sale giovedì, presentato ieri sera in 40 sale nazionali in contemporanea e preceduto da dibattito, il film di Giulio Manfredonia, “La nostra terra”: la pellicola si ispira al tema delle cooperative di Libera e il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Filippo (S. Accorsi), bolognese e ansioso, parte per il sud (anche se non viene mai nominata si capisce che è la Puglia), peraiutare i giovani e inesperti membri di un’associazione, a far nascere una cooperativa sociale sui terreni confiscati al boss locale, don Sansone, in carcere. Le difficoltà di start up sono molteplici, mancano i soldi, i soci sono difficili a reperirsi, la burocrazia rema contro, l’omertà che a volte confina con l’ostilità, di certo con una visione tutta particolare di regole e legalità, rendono il tutto più complicato. Cosimo (S. Rubini), l’ex fattore di Don Sansone, personaggio ambiguo e contraddittorio, profondo conoscitore di quella terra e dell’agricoltura (un tempo quegli ettari erano della sua famiglia, poi sottratti con la violenza dai Sansone), diventa il decimo socio per far partire la cooperativa e insegna il suo sapere agli altri compagni. A rendere il tutto più in salita sarà il ritorno del boss, scarcerato e messo ai domiciliari, nella sua vecchia villa, all’interno della proprietà.
Commedia sociale, col dono della leggerezza, ma capace di far riflettere, come Manfredonia ci ha abituato già in passato (ricordate i pazzi di Bisio in “Si può fare”?), ottima squadra di attori, su cui spicca con mestiere incredibile Sergio Rubini, colonna sonora di Mauro Pagani, esimio musicista, ritmo scaltro. Gli possiamo perdonare qualche semplificazione di troppo, ma il film si presta a molte riflessioni e offre molti spunti, soprattutto con i ragazzi.
Per anni si è chiesti se si potesse raccontare l’antimafia al cinema, senza parlare di vittime o evitando il punto di vista principale del mafioso. Manfredonia ci è riuscito (con la consulenza alla sceneggiatura di “Libera”), facendo sorridere e pensare. Gli auguriamo la miglior fortuna e soprattutto il successo di pubblico, ne ha bisogno.
Quindi passaparola e andate a vederlo!
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