nerazzurro
|
domenica 2 novembre 2014
|
un horror thriller moooolto psicologico...
|
|
|
|
Un horror molto psicologico che riflette allo spettatore tutta la follia che lo specchio maledetto emana. Il tutto e riuscito grazie ad una accurata regia. 2,5 che sarebbe aumentato un bel pò se solo non fosse per il fatto che l'epilogo finale stona un bel pò. Un lavoro ben fatto ma che finisce in maniera inconsistente.
|
|
[+] lascia un commento a nerazzurro »
[ - ] lascia un commento a nerazzurro »
|
|
d'accordo? |
|
new flesh
|
mercoledì 16 luglio 2014
|
i fantasmi possono ancora dire qualcosa
|
|
|
|
Fantasmi e demoni infestanti sono da sempre materiale ghiotto per il cinema horror e gli ultimi anni sono stati particolarmente floridi in questo senso:dopo il boom dei demoni orientali con i capelli davanti agli occhi,dopo i vari (falsi) resoconti documentaristici e/o amatoriali su fenomeni paranormali,dopo svariate pellicole basate su fatti realmente (ma anche no) accaduti,adesso di che cosa parliamo quando parliamo di presenze?alcune intelligenti e creative variazioni sul tema le abbiamo avute in questi 2-3 anni (l’innesto nel clichè della casa infestata di “insidious” o la fiaba horror del recente “la madre”). Oculus,che idealmente si può collocare in questo ultimo filone,offre una declinazione dell’argomento ancor più intelligente e creativa,col valore aggiunto di una consapevole e calibrata (auto)ironia.
[+]
Fantasmi e demoni infestanti sono da sempre materiale ghiotto per il cinema horror e gli ultimi anni sono stati particolarmente floridi in questo senso:dopo il boom dei demoni orientali con i capelli davanti agli occhi,dopo i vari (falsi) resoconti documentaristici e/o amatoriali su fenomeni paranormali,dopo svariate pellicole basate su fatti realmente (ma anche no) accaduti,adesso di che cosa parliamo quando parliamo di presenze?alcune intelligenti e creative variazioni sul tema le abbiamo avute in questi 2-3 anni (l’innesto nel clichè della casa infestata di “insidious” o la fiaba horror del recente “la madre”). Oculus,che idealmente si può collocare in questo ultimo filone,offre una declinazione dell’argomento ancor più intelligente e creativa,col valore aggiunto di una consapevole e calibrata (auto)ironia.Qui a dare problemi è un oggetto(lo specchio)che porta in se il male assoluto e senza un(solo) volto e questo puo gia essere un primo riferimento alla letteratura di genere di King e Matheson(maestri anche di ironia,tra l’altro)oltre che un punto in comune con tantissimi altri film.Ma più che la decisione di chi o cosa infestare,l’originalità di questo film risiede innanzitutto nell’espediente efficacie del capovolgimento dei ruoli:a essere preda minacciata e cacciata qui è la presenza,letteralmente sfidata da una eroina dai capelli rossi che mette a punto una strategia di guerra e un vero e proprio campo di battagliaLa sua lucida voglia di vendetta arriva dall’infanzia,quando lo specchio arrivato a casa come oggetto di arredo ha devastato la sua famiglia.Questo ne fa anche una storia di regolazione di conti,che in tanti film abbiamo visto e di certo non horror,tant’è che quasi completamente non curante del fatto che il nemico sia una forza sovrannaturale in teoria imbattibile fronteggia e sbeffeggia le armi che l’entità sfodera(e che in genere neutralizzano e terrorizzano l’umano),come allucinazioni,controllo psichico,piante e animali morti e soprattutto distorsione della realtà.Quest’ultima si rivela essere l’arma più potente dello specchio,sia perché è l’unica che effettivamente piega e mette in crisi i protagonisti,sia perché offre la possibilità di una regia e un montaggio strepitosi, strumenti di una narrazione originalissima(passato,presente e immaginazione che si fondono)e ricca di trovate azzeccate.A noi tutto ciò assicura un’affezione alla vicenda e ai personaggi che non si vede spesso e un intrattenimento sì strettamente legato ai canoni horror( tensione ,spaventi e anche un po’ di sangue)ma anche di puro divertimento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a new flesh »
[ - ] lascia un commento a new flesh »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
lunedì 9 giugno 2014
|
i sinistri riflessi dell'horror b-movie
|
|
|
|
Due giovani fratelli, appena dimesso da un ospedale psichiatrico lui ed impiegata in una casa d'aste lei, sono ossessionati dalla morte dei genitori, avvenuta anni prima, e che loro attribuiscono al potere malefico di un antico specchio che ha attraversato i secoli cagionando terribili disgrazie ai suoi malcapitati proprietari.
Entrata in possesso del mefistofelico oggetto grazie al suo lavoro, sarà lei a convincere il fratello a rievocare i traumatici accadimenti della loro infanzia, progettando un piano per liberarsene una volta e per tutte e vendicare così la morte dei loro cari. Ma non hanno fatto i conti con una inquietante ed occulta presenza che sembra anticiparne misteriosamente le mosse.
[+]
Due giovani fratelli, appena dimesso da un ospedale psichiatrico lui ed impiegata in una casa d'aste lei, sono ossessionati dalla morte dei genitori, avvenuta anni prima, e che loro attribuiscono al potere malefico di un antico specchio che ha attraversato i secoli cagionando terribili disgrazie ai suoi malcapitati proprietari.
Entrata in possesso del mefistofelico oggetto grazie al suo lavoro, sarà lei a convincere il fratello a rievocare i traumatici accadimenti della loro infanzia, progettando un piano per liberarsene una volta e per tutte e vendicare così la morte dei loro cari. Ma non hanno fatto i conti con una inquietante ed occulta presenza che sembra anticiparne misteriosamente le mosse.
Da un soggetto originale dello stesso Flanagan, già adattato nello short movie 'Oculus: Chapter 3 - The Man with the Plan', il giovane regista di Salem (il che è tutto dire!) si cimenta in un interessante horror indipendente che, nonostante l'apparente banalità del topos letterario (di oggetti stregati e case infestate sono lastricate le strade dell'inferno), sembra brillare dei sinistri e diabolici riflessi di una ispirazione cinematografica che trova negli opportuni accorgimenti della messa in scena e nella sapiente rielaborazione dei riferimenti meta-cinamatografici una sorprendente chiave di volta, capace tanto di generare tensione e attenzione negli spettatori meno smaliziati quanto di carpire l'interesse di più esigenti 'addetti ai lavori'. Laddove una consolidata tradizione narrativa suggerisce il riferimento ad arcani reperti latori di sventure (ed in questo gli specchi la fanno da padrone) e ad una trasmissione orale che rimanda all'inquientante esoterismo della provincia americana più profonda e misconosciuta, si inserisce il discorso di un film che se da un lato riflette la deriva pseudo-documentaristica più recente (dal capostipiste BWP ai vari Paranormal Activity e REC) dall'altro sembra aver metabolizzato gli elementi più suggestivi di una riflessione sul cinema tutt'altro che banale e scontata, ripescando nel torbido di quel repertorio artigianale in cui l'inquietudine nasce dall'inconoscibile o dalla insinuante mistificazione della percezione sensoriale della realtà (sogno o son desto?). Costruito attraverso un montaggio che articola una dialettica tra il tempo della memoria e quello di un presente di orrifici dejavù, il film di Flanagan contrappone diabolicamente il dubbio sulla sanità mentale dei suoi protagonisti e l'analisi razionale di eventi sovrannaturali, combattendo ad armi impari la lotta con un maligno che è, per sua stessa definizione, subdolo ed ingannevole e recuperando in un sol colpo le geniali intuizioni che portano dalla trasmutazione quantistica di un satanasso che attraversa lo specchio che separa realtà parallele ('Il Signore del Male' - J.Carpenter 1987) alle allucinazioni psicocinetiche di spiritelli burloni alle prese con l'amena tranquillità della famiglia americana davanti al focolare domestico di uno specchio catodico ('Poltergeist - Demoniache presenze' - Tob Hooper 1982). Un piccolo ma significativo contributo ad un cinema horror che, nonostante continui a ciurlare nel manico degli stessi luoghi comuni, si conferma come genere teorico per eccellenza capace come pochi altri di mettere in scena l'essenza stessa del discorso cinematografico dove niente, come il riflesso speculare della rappresentazione della realtà, sembra più ingannevole e mendace. Presentato al Toronto International Film Festival nel 2013 è l'esempio di un cinema minore degno di una migliore 'riflessione'.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
genni49
|
martedì 20 maggio 2014
|
finalmente un horror di tutto rispetto
|
|
|
|
Horror decoroso, ben recitato, si resta incollati allo schermo, anche se la narrazione su due piani temporali e il buio prevalente in quasi tutte le scene da un lato contribuiscono al gran fascino del film, dall’altro , alla lunga, rischiano talvolta di creare un po' di stanchezza e confusione. Eccellente l’interprete femminile, bella e decisa , salvo in qualche momento, nel suo desiderio di vendetta contro lo specchio soprannaturale.
|
|
[+] lascia un commento a genni49 »
[ - ] lascia un commento a genni49 »
|
|
d'accordo? |
|
tolteco
|
sabato 17 maggio 2014
|
|
|
|
|
Frase di lancio: Pazzesco!!!!
|
|
[+] lascia un commento a tolteco »
[ - ] lascia un commento a tolteco »
|
|
d'accordo? |
|
veritasxxx
|
venerdì 16 maggio 2014
|
solo per veri cultori del genere
|
|
|
|
Se qualcuno aveva intenzione di acquistare una vecchia specchiera per dare un tono vintage alla toeletta acquistata da Ikea, dopo questo film ci penserà due volte. L'idea di base è interessante ma dopo il primo tempo i continui flashbacks diventano così invadenti nello svolgimento della storia che sembra di vedere due film contemporaneamente, con il risultato che non si riesce a seguire in maniera soddisfacente nessuno dei due. Alcune trovate simpatiche (la protagonista che morde una lampadina pensando che si tratti di una mela rimarrà nella storia), ma poca suspence. Consigliato solo ai veri cultori del genere.
[+]
Se qualcuno aveva intenzione di acquistare una vecchia specchiera per dare un tono vintage alla toeletta acquistata da Ikea, dopo questo film ci penserà due volte. L'idea di base è interessante ma dopo il primo tempo i continui flashbacks diventano così invadenti nello svolgimento della storia che sembra di vedere due film contemporaneamente, con il risultato che non si riesce a seguire in maniera soddisfacente nessuno dei due. Alcune trovate simpatiche (la protagonista che morde una lampadina pensando che si tratti di una mela rimarrà nella storia), ma poca suspence. Consigliato solo ai veri cultori del genere.
PS: la cosa più spaventosa del film erano le persone in sala...certi mostri...;-\
[-]
|
|
[+] lascia un commento a veritasxxx »
[ - ] lascia un commento a veritasxxx »
|
|
d'accordo? |
|
kaji_surfing_records
|
lunedì 5 maggio 2014
|
un pò di brividi finalmente!!!
|
|
|
|
La trama non è originalissima ma poco importa : il film scorre ,tiene inchiodati alllo schermo, confonde e fa sobbalzare più di una volta, qualche scena vi rimarrà pure impressa; insomma in mezzo a mille horror fotocopia questo film svolge il suo dovere in maniera sorprendente!
|
|
[+] lascia un commento a kaji_surfing_records »
[ - ] lascia un commento a kaji_surfing_records »
|
|
d'accordo? |
|
intenditore
|
domenica 27 aprile 2014
|
coinvolgente
|
|
|
|
La sala per tutta la durata del film è rimasta in silenzio,coinvolta del film in un crescendo di angoscia e paura per le sorti dei due protagonisti.La trama sembrerebbe banale ma inizia raccontando il presente e il passato dei due protagonisti,in un mix di flashback sempre più intenso che alla fine nemmeno noi in sala sapevamo qual'era la realtà o l'inganno.
|
|
[+] lascia un commento a intenditore »
[ - ] lascia un commento a intenditore »
|
|
d'accordo? |
|
floydiano94
|
giovedì 24 aprile 2014
|
oculus: il paranormale che non si rinnova
|
|
|
|
Da gennaio, dopo Carrie, attendevo un film che potesse risollevare le sorti dell’horror, dal momento che questo genere si è ormai rinchiuso nelle possessioni più o meno demoniache, scopiazzando qua e là i modelli del passato e creando una sintesi deludente. Oculus, purtroppo, non è escluso da questo quadro d’insieme.
Tralasciamo il continuo salto temporale tra passato e presente dei due fratelli, proposto in maniera fin troppo sequenziale, senza svelare nulla che lo spettatore già non sappia: è tutta colpa dello specchio. Un vecchio, vecchissimo specchio comprato da uno sviluppatore di software, tale Alan Russell, che invece di riempire il proprio studio con qualche cosa che si addica al suo lavoro, decide di darsi all’antiquariato.
[+]
Da gennaio, dopo Carrie, attendevo un film che potesse risollevare le sorti dell’horror, dal momento che questo genere si è ormai rinchiuso nelle possessioni più o meno demoniache, scopiazzando qua e là i modelli del passato e creando una sintesi deludente. Oculus, purtroppo, non è escluso da questo quadro d’insieme.
Tralasciamo il continuo salto temporale tra passato e presente dei due fratelli, proposto in maniera fin troppo sequenziale, senza svelare nulla che lo spettatore già non sappia: è tutta colpa dello specchio. Un vecchio, vecchissimo specchio comprato da uno sviluppatore di software, tale Alan Russell, che invece di riempire il proprio studio con qualche cosa che si addica al suo lavoro, decide di darsi all’antiquariato. De gustibus. Andiamo oltre.
Assistiamo, nel corso della pellicola, ad una trasformazione del padre (o meglio ancora, della madre), sulla scia del cambiamento di carattere di Jack Torrance in Shining, senza con questo voler fare paragoni inappropriati.
Assistiamo anche ad una sorella (Karen Gillan) più psicopatica del fratello “omicida” (Brenton Thwaites), che in undici anni di vita non ha fatto altro che inventarsi dei modi per “fregare uno specchio burlone”.
Il tema vero del film sembra essere, ancora una volta, il legame tra realtà e finzione: propriamente esistono entrambe, sebbene in due mondi differenti, e l’elemento di tensione dovrebbe (dico dovrebbe) essere innescato dall’interferenza del mondo paranormale (per noi fittizio) nella realtà che conosciamo.
Ma il problema vero di questa pellicola, al di là di un’idea di fondo che è scontata, è la totale assenza di climax. Non c’è una tensione crescente nel finale; i continui salti temporali sfruttano qualche banale colpo di scena facilmente prevedibile, e infine ritornano alcuni elementi classici dell’immaginario horror, dalle unghie insanguinate alla figura spettrale, emaciata, con un vestito chiaro che ti guarda sorniona. Ah sì, ed è sempre troppo occupata a spaventarti per prenderti una buona volta e ucciderti.
Il regista Mike Flanagan si ispira certamente a dei bei modelli, ma non va oltre la solita messa in scena a cui gli amanti del genere sono tristemente abituati da qualche anno a questa parte. Il film in sé si salva solo per l’assenza di una degna concorrenza.
Tralasciamo poi il finale. Arrivi ai titoli di coda chiedendoti che cosa sia successo, e non perché non sia tutto fin troppo evidente, ma perché ti domandi che cosa hai fatto di male perché il film si chiudesse così, in tutta fretta, con la più ovvia delle conclusioni: che, all’apparenza, i pazzi restano pazzi, e lo specchio è solo una metafora, invece che una realtà, per quanto terrificante.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a floydiano94 »
[ - ] lascia un commento a floydiano94 »
|
|
d'accordo? |
|
_alice_
|
sabato 19 aprile 2014
|
realtà o inganno... ?
|
|
|
|
Eccolo il tema del film ... qual'è la realtà e qual'è l'inganno?
Ci troviamo di fronte ad un altro film in cui il male viene incentrato su un'oggetto, in questo caso lo specchio di Lesser; prima di lui già altri come "L'evocazione" (con la bambola) e "the posssession" (con il cofanetto) avevano adottato questa tecnica e viste le riprese si presuma piaccia molto.
La storia nell'insieme non è originale, potrebbe essere definito anche un film creato mischiando parti di tanti film tra loro.
La fine è in assoluto la parte più assurda il punto dove, a mio parere, ha perso molti punti.
Poteva essere un cortometraggio destinato a rimanere nella storia degli Horror basandoci sull'interpretazione dei due attori protagonisti e sull'abbozo della storia che non è stata sviluppata nel modo migliore.
[+]
Eccolo il tema del film ... qual'è la realtà e qual'è l'inganno?
Ci troviamo di fronte ad un altro film in cui il male viene incentrato su un'oggetto, in questo caso lo specchio di Lesser; prima di lui già altri come "L'evocazione" (con la bambola) e "the posssession" (con il cofanetto) avevano adottato questa tecnica e viste le riprese si presuma piaccia molto.
La storia nell'insieme non è originale, potrebbe essere definito anche un film creato mischiando parti di tanti film tra loro.
La fine è in assoluto la parte più assurda il punto dove, a mio parere, ha perso molti punti.
Poteva essere un cortometraggio destinato a rimanere nella storia degli Horror basandoci sull'interpretazione dei due attori protagonisti e sull'abbozo della storia che non è stata sviluppata nel modo migliore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a _alice_ »
[ - ] lascia un commento a _alice_ »
|
|
d'accordo? |
|
|