Tutto sua madre |
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Un film di Guillaume Gallienne.
Con Guillaume Gallienne, André Marcon, Françoise Fabian, Nanou Garcia, Diane Kruger.
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Titolo originale Les Garçons et Guillaume, à table!.
Commedia,
durata 85 min.
- Francia, Belgio 2013.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
MYMONETRO
Tutto sua madre
valutazione media:
3,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Esilarante viaggio alla scoperta del proprio iodi carbiFeedback: 100 |
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giovedì 15 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film davvero godibile. Tra cinema e teatro, Guillaume Gallienne, regista e brillante attore protagonista che nella pellicola interpreta contemporaneamente sé stesso e la propria madre, ispirandosi al suo vissuto, ci trascina in un esilarante viaggio alla ricerca della propria identità, non solo sessuale e ci fa riflette con eccezionale leggerezza su quanto possa essere difficile trovare se stessi, confusi dalla percezione che di noi hanno le persone che amiamo e ossessionati come siamo dal dover rispondere alle aspettative di chi ci circonda. Il film (a parte qualche forzatura come l'esperienza in Baviera) scorre meravigliosamente tra episodi divertenti e battute scoppiettanti, ma non ci esime dal porci delle domande come ogni avventura umana. Oltre che nella storia del protagonista, ho trovato un interessante spunto di riflessione nel capovolgimento della figura della madre, interpretata da Guillaume durante tutto il film accentuandone il lato più insofferente, dipingendo una figura a tratti sgarbata, pesante, eccessivamente schietta, ingombrante e quasi mascolina nel modo di porsi e gesticolare, ci appare descritta dal protagonista nel momento del monologo finale come una donna elegante, dotata di pudore,sicurezza e umorismo tali da ispirare nel figlio l'amore verso le donne. Così, di nuovo, viene da interrogarsi sul tema della percezione e dell'identità, viene da chiedersi chi sia veramente questa donna, così apparentemente assente e distratta quando discute con il figlio in varie scene del film, così effettivamente ed eccessivamente presente nella mente del protagonista, come una voce della coscienza, quando lui dialoga con se stesso ed ecco che la vera madre (non più interpretata da Guillaume stesso) finalmente si rivela nella penombra della platea e partecipa, con orgoglio ma in disparte all'affermazione, sul palco, dell'io del proprio figlio.
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