elgatoloco
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giovedì 8 luglio 2021
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film biografio. sempre"spinoso"
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"Diana"(pletorica l'aggiunta al titolo italiano, Oliver Hirschbiegel, dalla biografia di Kate Scnell, sceneggitura di Stephen Jeffiries, 2013), parla degli ultimi anni di vita di Lady D, fino al tragico incidente parigino del 1997. Diana era già separata da Charles, dunque conduceva una vita autonoma, e così conosce il cardiochirurgo di origini pakistaneHasnat Khan, giovane e ormai più che mera promessa della cardiochirugia. Ma Diana conduttà anche varie battaglie civili e umanitarie, in Africa, in Croazia(era l'epoca della guerra nell'ex-Jugoslavia, dopo che USA e NATO avevano voluto distruggere la Federazione jugolslava) e in Asia.
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"Diana"(pletorica l'aggiunta al titolo italiano, Oliver Hirschbiegel, dalla biografia di Kate Scnell, sceneggitura di Stephen Jeffiries, 2013), parla degli ultimi anni di vita di Lady D, fino al tragico incidente parigino del 1997. Diana era già separata da Charles, dunque conduceva una vita autonoma, e così conosce il cardiochirurgo di origini pakistaneHasnat Khan, giovane e ormai più che mera promessa della cardiochirugia. Ma Diana conduttà anche varie battaglie civili e umanitarie, in Africa, in Croazia(era l'epoca della guerra nell'ex-Jugoslavia, dopo che USA e NATO avevano voluto distruggere la Federazione jugolslava) e in Asia. ottendnedo anche la lmessa al bando delle mine antiuomo. Rimarrà la ragazza innamorata di sempre, fino alla tragica conclusione, che il fi,m, perlatro, non mostra. L'abile regista Hirschoiegel, che ha dichiarato di sapere poco delle reali vicende intercorse tra la principessa e il suo-non poiù segreto-amato, confeziona un film complòressivamente degno, sempre considerando che si tratta di vicende mai del tutto chiarite, legate a vicende mai totalmente sottratte alla tirannia mediatica dei media invadenti, decisamente orientati a vendere, facendo anche molto scandalo. Il ruolo della"Queen"e del suo entourage non è mai stato chiarito a livello giudiziario, per cui le zone d'ombra restano molte e pesantemente aggettanti.gravanti su tutta la storia. Emerge la simpatia dell'"icona"Lady D, dove Naomi Watts è stata protaognista certamente efficace, ma anche quella(pur controversa, nella riservatezza che ha sempre voluto esibire o comunque dimostrare )di Hasnat Khan, odve Naveen Andrews è stato molto convincente, riuscendo a sorreggere un ruolo che sarebbe stato"stroncante"(non solo"sfiancante")per molti interpreti, misurando accuratamente esibizioni comico-.sentimentali con momenti seri, nei quali la riservatezza viene e predominare, quasi schiacciando il sentimento stesso, Complessivamente, dovendo valutare in qualche modo il film, non potendomi in alcun modo documentare di più in merito alla vicenda nè vlendolo fare(peraltro quanto è successo circa un quarto di secolo fa è impossibile da ricostuire comunque), direi che si tratta di un'ipotesi biografico.filmica sulla vicenda, che forse in qualche modo riesce ad intercettare quanto è stato, Per il resto vale il famoso detto"Si tacuisses, philosopus mansisses". El Gato
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stefano bruzzone
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giovedì 30 ottobre 2014
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bello e discreto
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Un buon film ,con una bravissima N.Watts, che ci racconta il lasso di tempo intercorso tra il divorzio e la morte di Lady Diana ma lo fa senza sensazionalismi di sorta. Il regista quasi "spia" la vita privata di Diana senza mai invadere il suo spazio e il risultato è una buona e discreta biografia di una donna che se fosse stata aiutata , invece che respinta per i soliti motivi religiosi e famigliari, dal chirurgo pakistano per il quale aveva perso la testa forse oggi sarebbe ancora viva.
Voto: 7,5
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ultimoboyscout
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venerdì 7 febbraio 2014
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una triste principessa da sogno.
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Gli ultimi due anni di vita della principessa di Galles, Lady Diana Spencer, o molto più semplicemente Lady D, dal divorzio dal principe Carlo, passando alle relazioni col medico pakistano Hasnat Khan e con l'erede egiziano Dodi Fayed, fino al suo destino fatale nel tunnel de l'Alma assieme proprio a Fayed, morto con lei nello schianto. Nell'anno delle principesse (attesa pure Nicole Kidman nei panni della meravigliosa Grace di Monaco), il biopic sulla tormentata Lady Diana era quasi d'obbligo, una donna tuttora compianta, considerata ancora la vera icona della Britannia Reale. Ad interpretare la sfortunatissima erede al trono (o perlomeno moglie dell'erede legittimo) una trasfigurata Naomi Watts, indubbiamente somigliante ma non troppo in grado di rappresentare un personaggio così importante che ha segnato un'epoca.
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Gli ultimi due anni di vita della principessa di Galles, Lady Diana Spencer, o molto più semplicemente Lady D, dal divorzio dal principe Carlo, passando alle relazioni col medico pakistano Hasnat Khan e con l'erede egiziano Dodi Fayed, fino al suo destino fatale nel tunnel de l'Alma assieme proprio a Fayed, morto con lei nello schianto. Nell'anno delle principesse (attesa pure Nicole Kidman nei panni della meravigliosa Grace di Monaco), il biopic sulla tormentata Lady Diana era quasi d'obbligo, una donna tuttora compianta, considerata ancora la vera icona della Britannia Reale. Ad interpretare la sfortunatissima erede al trono (o perlomeno moglie dell'erede legittimo) una trasfigurata Naomi Watts, indubbiamente somigliante ma non troppo in grado di rappresentare un personaggio così importante che ha segnato un'epoca. Certo il compito non era affatto facile, in più il film mostra una Diana non propriamente perfetta e irreprensibile (tanto che nemmeno la Famiglia Reale pare aver gradito) col cuore del film che batte forte sulla relazione con Khan proprio nel momento del suo massimo impegno nella lotta alle mine antiuomo. Il biopic è di nuovo sulla cresta dell'onda, non solo Lady D e Grace ma anche Steve Jobs e Julian Assange, tanto per citare i nomi più noti (senza dimenticare la Thatcher e Hitchcock e tanti altri già usciti o in procinto di arrivare) ma non è certo questo film a dare lustro e nuova linfa al genere, anzi si può assolutamente affermare che dopo questa pellicola la dolce principessa Diana è morta due volte.
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astromelia
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domenica 19 gennaio 2014
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biografie
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non so se fare film sulle biografie della gente importante sia una buona cosa,ognuno sa di se stesso e della propria vita, per letto o sentito dire può nascere una miscellanea che non sempre esalta la persona in questione,come in questo film dal quale non mi sembra che diana ne esca vincitrice,si presume che rincorresse gli uomini o che se ne servisse come specchietti per le allodole,il povero dodi fayed ne ha fatte le spese alla fine,come pure diana sfortunata nonostante la sorte che come principessa gli è toccata,comunque meglio un film sugli intrighi di corte che sugli amori clandestini,che ne pensa il medico in questione?
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67user
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giovedì 26 dicembre 2013
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un film ben realizzato
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A me è piaciuto, lo devo dire; a parte l'indubbia bravura della protagonista Naomi Watts, il film si avvale di una sceneggiatura ben scritta e racconta la storia della compianta principessa del Galles da un lato diverso rispetto ai suoi predecessori: ha voluto raccontare più la vita privata di Diana come persona che la sua vita da principessa, su cui è stato già detto di tutto e di più e, per lo stesso motivo, si sofferma pochissimo anche sull'incidente di Parigi; racconta inceve in dettaglio la sua relazione con il cardiochirurgo pakistano della quale, a suo tempo, la stampa si era curata poco e niente, puntando tutto sulla breve relazione con Dodi.
Un film, quindi, che ci fa vedere la vita della compianta principessa su degli aspetti finora trascurati e che per questo merita di essere visto.
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martakitty
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giovedì 24 ottobre 2013
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aggrappati a quell'amore..
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Non potevo non correre al cinema per il film sulla Principessa Triste, da sempre nell'Empireo del mio cuore. Critica non del tutto positiva, ma qualcosa di buono c'è. Versione molto umanizzata del mito globale che tutti conoscono, a mio parere corretta la scelta stilistica di ripetere per due volte, all'inizio e alla fine del film, la scena più pregnante delle intere due ore. Lady D che si volta per l'ultima volta, in attesa della chiamata che non arriva da parte dell'amore cui si è aggrappata per sopravvivere, svela la sua parte più profonda e fragile: un'attesa toccante, silenzio, trovare la forza e poi andare avanti, verso il destino.
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Non potevo non correre al cinema per il film sulla Principessa Triste, da sempre nell'Empireo del mio cuore. Critica non del tutto positiva, ma qualcosa di buono c'è. Versione molto umanizzata del mito globale che tutti conoscono, a mio parere corretta la scelta stilistica di ripetere per due volte, all'inizio e alla fine del film, la scena più pregnante delle intere due ore. Lady D che si volta per l'ultima volta, in attesa della chiamata che non arriva da parte dell'amore cui si è aggrappata per sopravvivere, svela la sua parte più profonda e fragile: un'attesa toccante, silenzio, trovare la forza e poi andare avanti, verso il destino. Questa la sua vita. Citazione obbligatoria, dunque. Dovendo riassumere il film, non sceglierei le parole dell'autore, troppo arabeggianti e pompose sul giardino dell'amore in cui gli innamorati eternamente si aspettano, bensì questa, della stessa Lady D., che trovo molto più appropriata e universale. "Se trovi qualcuno da amare nella tua vita, allora aggrappati a quell'amore.."
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pressa catozzo
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sabato 19 ottobre 2013
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x francesca 50
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Non lo visto .Ho solo espresso un pensiero su l'inutilità di un film Grand Hotel o Verissimo. Non lo ho lapidato come è avvenuto con il film Aspirante vedovo che non ho visto e che ho illustrato nello scritto il motivo. Hai pagato il biglietto ....sei contenta di quello che hai visionato? Bene BUON CINEMA E W IL CINEMA SEMPRE anche se se ne potrebbe fare a meno.
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(di 67user)
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angelo bottiroli - giornalista
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lunedì 14 ottobre 2013
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nulla di nuovo, ma naomi watt è molto brava
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Gli appassionati e i conoscitori della storia di Lady Diana, non devono aspettarsi colpi di scena o altro: tutto il subbuglio sollevato dal film alla sua presentazione è soltanto un battage pubblicitario.
Il film non apporta praticamente nulla di nuovo a quello che già si sapeva: è la storia (un po’ romanzata, ovvio) della controversa relazione tra Lady D e il medico pakistano Hasnat Khan, durata quasi due anni, forse l’unica storia della principessa di cui si sa poco perché il medico non ha mai voluto divulgare i particolari del loro rapporto.
Per questo motivo, il regista tedesco Oliver Hirscbiegel (I Borgia, Invasion, The Experiment) che per sua stessa ammissione ha detto di non conoscere molti particolari sulla storia della più famosa principessa dei tempi moderni, può sbizzarrirsi nell’inventare i dialoghi tra i due amanti di un rapporto travagliato che ben pochi conoscevano nei particolari.
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Gli appassionati e i conoscitori della storia di Lady Diana, non devono aspettarsi colpi di scena o altro: tutto il subbuglio sollevato dal film alla sua presentazione è soltanto un battage pubblicitario.
Il film non apporta praticamente nulla di nuovo a quello che già si sapeva: è la storia (un po’ romanzata, ovvio) della controversa relazione tra Lady D e il medico pakistano Hasnat Khan, durata quasi due anni, forse l’unica storia della principessa di cui si sa poco perché il medico non ha mai voluto divulgare i particolari del loro rapporto.
Per questo motivo, il regista tedesco Oliver Hirscbiegel (I Borgia, Invasion, The Experiment) che per sua stessa ammissione ha detto di non conoscere molti particolari sulla storia della più famosa principessa dei tempi moderni, può sbizzarrirsi nell’inventare i dialoghi tra i due amanti di un rapporto travagliato che ben pochi conoscevano nei particolari.
Per questo motivo “Diana – la storia segreta di Lady D.” più che un storia sulla vita di Diana è un film sentimentale dove la vita della principessa e tutto il resto sembra fare solo da corollario attorno al rapporto di Diana ed Hasnat che faticano ad accettare l’altro per ciò che in fondo è.
Siamo in presenza di un film d’amore con i due protagonisti principali, Naomi Watt (The Impossible, Dream House, J.Edgar, King Kong e molti altri) e Naaven Andrews (Lost, Il buio nell’anima) che danno vita ad una controversa storia d’amore.
Critici cinematografici di alto livello hanno stroncato la recitazione di Naomi Watt definendola molto dissimile dalla vera Diana, asserendo che Lady D. ma i avrebbe fatto certe cose, ma a me Naomi Watt è piaciuta: non è facile interpretare il ruolo della donna che più famosa del mondo per decenni.
L’attrice ha messo in risalto una doppia personalità della principessa: forte in pubblico, ma fragile nel privato e l’interpretazione, a mio avviso, è stata molto convincente
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ladyfede
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martedì 8 ottobre 2013
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bel film! da vedere
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Sono stupita dalle critiche negative che si possono trovare ovunque, a partire da questo sito fino a riviste, quotidiani etc.
Non c'è ragione di questo accanimento visto che il film laddove uno non lo trovi eccezionale comunque è piacevole, si lascia vedere, è ben girato e gli attori sono bravi.
Probabilmente il film tocca dei tasti dolenti della storia della Monarchia in Inghilterra e quindi magari la Regina ha ordinato a tutto il mondo di parlarne male!!!
Personalmente ho trovato tutte le critiche assolutamente forzate e spudoratamente eccessive, il che mi ha fatto pensare che veramente alcune persone devono essere state pagate per parlarne male a prescindere dalla qualità artistica.
Non fatevi abbindolare e andate a vederlo!!!!
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criro
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lunedì 7 ottobre 2013
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un racconto fluente
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Un film molto criticato per il contenuto basato solo su gossip e non sulla realtà. Questo film non è un documentario, ma soltanto unpunto di vista per raccontare la "vita di Diana". Il filo conduttore è la storia d'amore tra Diana e il cardiochirurgo e parallelamente si vede uno spruzzo della vita di Diana dopo la separazione con Carlo: depressa, infelice, buona, sempre sotto i riflettori. Naomi Watts esplica al meglio il proprio ruolo ed è in grado di far capire quanto si possa non essere felici al Palazzo. LDurante tutto il film si ha una sensazione di tristezza che va a scoppiare sul finale.
PUNTO DEBOLE: Naveen Andrews (poco espressivo)
PUNTO FORTE: lasciare in sospeso la questine "morta in un incidente o uccisa"
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Un film molto criticato per il contenuto basato solo su gossip e non sulla realtà. Questo film non è un documentario, ma soltanto unpunto di vista per raccontare la "vita di Diana". Il filo conduttore è la storia d'amore tra Diana e il cardiochirurgo e parallelamente si vede uno spruzzo della vita di Diana dopo la separazione con Carlo: depressa, infelice, buona, sempre sotto i riflettori. Naomi Watts esplica al meglio il proprio ruolo ed è in grado di far capire quanto si possa non essere felici al Palazzo. LDurante tutto il film si ha una sensazione di tristezza che va a scoppiare sul finale.
PUNTO DEBOLE: Naveen Andrews (poco espressivo)
PUNTO FORTE: lasciare in sospeso la questine "morta in un incidente o uccisa"
CONSIGLIATO: Nì
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[+] un’occasione mancata, ma non da annientare.
(di antonio montefalcone)
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