floydiano94
|
lunedì 20 gennaio 2014
|
carrie e l'horror
|
|
|
|
Remake del celebre film diretto da Brian De Palma, tratto dal primo romanzo di Stephen King. Le premesse ci sono tutte, ma il risultato non è dei migliori. Premetto: il film si salva, andatevelo a vedere, ma solo se avete idea di chi sia Carrie White.
C’è una serie di elementi negativi che contribuiscono a minare la riuscita del film: il principale, forse, è la mancanza di originalità. Questo film sembra la copia “rimodernata” del film del 1976. Una riproposta passiva e priva di mordente, con l’unica aggiunta di smartphone e portatili, sulla scia – per intenderci – della serie televisiva Hannibal.
Su questo aspetto vale la pena fare una riflessione.
[+]
Remake del celebre film diretto da Brian De Palma, tratto dal primo romanzo di Stephen King. Le premesse ci sono tutte, ma il risultato non è dei migliori. Premetto: il film si salva, andatevelo a vedere, ma solo se avete idea di chi sia Carrie White.
C’è una serie di elementi negativi che contribuiscono a minare la riuscita del film: il principale, forse, è la mancanza di originalità. Questo film sembra la copia “rimodernata” del film del 1976. Una riproposta passiva e priva di mordente, con l’unica aggiunta di smartphone e portatili, sulla scia – per intenderci – della serie televisiva Hannibal.
Su questo aspetto vale la pena fare una riflessione. Esiste un gruppo di persone che afferma che il film sia qualcosa d’altro rispetto al libro, e che quindi si possano accettare delle forzature di carattere temporale. Esiste poi un altro gruppo di persone – come me – che pensano che questo genere di forzatura vada oltre la semplice attualizzazione, dal momento che cambia l’intero modo di relazionarsi dei personaggi. Ne cambia la storia, le emozioni. È inutile negare che la comunicazione di quarant’anni fa sia diversa da quella di oggi e che le relazioni stesse corrano su linee diverse.
Detto questo, telefonini e portatili sono stati dosati nel modo giusto, senza spingersi troppo oltre. Ma, mi viene da dire, tanto valeva non farne uso. A meno che non si sia voluto avvicinare a tutti i costi un pubblico che ha sempre più bisogno di sentirsi a suo agio di fronte a un horror, piuttosto che privo di certezze.
Se poi aggiungiamo alla mancanza di originalità, il fatto che le scene violente non erano niente di più di ciò che può offrirci una puntata media di CSI, allora la situazione diventa critica.
Bisogna chiedersi dove si trovi l’orrore, persino che cosa sia. Ho letto e sentito molti commenti a questo proposito: persone che affermano che lo splatter nel film è banale, che a parte il finale sembra di guardare una commedia romantica, e via dicendo. Il commento più traumatizzante è stato: la storia ha una trama ridicola. Stephen King, come rispondiamo?
Io rispondo salvando questo film sotto due aspetti. Il primo: le ottime interpretazioni di Julianne Moore, versione acqua e sapone, e Chloë Grace Moretz, che non è affatto nuova ai remake horror. Per quanto mi riguarda, il film merita di essere visto solo per l’interpretazione di Grace Moretz. Che non ha niente da spartire con Sissy Spacek (interprete di Carrie nel 1976), proprio perché parlano del personaggio da due punti di vista diversi, ma complementari. Sissy Spacek mostra la vera rabbia, l’odio, la miseria umana altrui: Sissy Spacek la guardi nel film… e fa paura.
Chloë Grace Moretz, al contrario, fa tenerezza. Mentre nella versione di Brian De Palma tifi per Carrie, ma, forse, con delle riserve, in quest’ultimo adattamento, invece, tifi per Carrie senza alcun dubbio. Da un lato perché le espressioni dell’attrice sono perfette, ti immedesimi in lei; dall’altro perché ormai viviamo in un tempo in cui la maggior parte delle persone non si fa problemi ad odiare e a vendicarsi quando questo sembra giusto. O comporta un avanzamento sociale.
E questo ci porta al secondo aspetto positivo del film. Il personaggio stesso. E con lei il significato di horror. A chi critica il film perché non fa paura rispondo che sì, sono d’accordo che la resa del film sia alquanto discutibile, ma che non lo è affatto l’essenza della storia. Perché? Per i temi trattati, che vanno “banalmente” dal bullismo all’esclusione del diverso. E non è forse questo uno dei temi eternamente attuali, ben oltre il semplice utilizzo di tecnologie più moderne?
Forse l’unico aspetto veramente superato, o non più sentito, è quello religioso. Guardando la madre di Carrie ci si chiede solo perché non sia rinchiusa in un manicomio, invece di renderci conto che nel contesto storico del romanzo quella figura aveva una sua controparte nella vita reale. Ecco allora dov’è insito l’orrore: mai in Carrie, la vittima sacrificale che diventa carnefice senza volerlo, la ragazza della porta accanto nella quale vogliamo riconoscerci… l’emblema della diversità di ogni epoca.
No, l’orrore è da tutt’altra parte, è nei compagni di scuola, nei falsi amici, nelle persone che pensano di fare il nostro bene, condannandoci a crimini ben peggiori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a floydiano94 »
[ - ] lascia un commento a floydiano94 »
|
|
d'accordo? |
|
francesco vesprini
|
lunedì 20 gennaio 2014
|
rideranno tutti di te!
|
|
|
|
Il primo romanzo di Stephen King (1974) viene modernizzato da Kimberly Peirce, con un risultato da non sottovalutare, visti gli appigli da cui si è servita per creare questa nuova opera. La storia è divenuta contemporanea ai nostri giorni, creando quell'atmosfera che molti adolescenti sono costretti a subire oggi giorno, quali i maltrattamenti a scuola e/o in famiglia. Infatti, sebbene il trasporto degli eventi nell'era della tecnologia, il messaggio di Stephen King rimane intatto. Carrie, una ragazza introversa vittima della prepotenza dei suoi coetanei e dell'ossessione psicotica della madre, una volta scoperti i suoi poteri telecinetici ne creerà lo strumento per vendicarsi su tutto, dopo provocazioni esorbitanti.
[+]
Il primo romanzo di Stephen King (1974) viene modernizzato da Kimberly Peirce, con un risultato da non sottovalutare, visti gli appigli da cui si è servita per creare questa nuova opera. La storia è divenuta contemporanea ai nostri giorni, creando quell'atmosfera che molti adolescenti sono costretti a subire oggi giorno, quali i maltrattamenti a scuola e/o in famiglia. Infatti, sebbene il trasporto degli eventi nell'era della tecnologia, il messaggio di Stephen King rimane intatto. Carrie, una ragazza introversa vittima della prepotenza dei suoi coetanei e dell'ossessione psicotica della madre, una volta scoperti i suoi poteri telecinetici ne creerà lo strumento per vendicarsi su tutto, dopo provocazioni esorbitanti. C'è di mezzo un ballo scolastico, un ragazzo, e il sangue. Un lavoro che la regista ha reso unico, dopo la prima produzione cinematografica di Brian De Palma del '76. Un'opera che scava, e affonda negli animi di chi è costretto a subire atti di prepotenza e offese quotidianamente. Lo splatter aggiunge un tocco di personalità al film, e la giovane affermata stella hollywoodiana Chloe Grace Moretz prosegue la sua strada con l'ennesimo Horror, che forse sfata un po' l'immagine della ragazza descritta da King, interpretata invece divinamente da Sissy Spacek nel 1976.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco vesprini »
[ - ] lascia un commento a francesco vesprini »
|
|
d'accordo? |
|
paolo salvaro
|
domenica 19 gennaio 2014
|
remake fiacco e troppo "cool"
|
|
|
|
Certo, l'avere alle spalle un titano come De Palma con cui fare il confronto non ha aiutato la povera Kimberly Peirce, celeberrima regista di Boy's don't cry. Tuttavia, la storia è raccontata parecchio male e solo una buona regia di fondo, condita con buone interpretazioni, impedisce il disastro totale. Il difetto principale del film è l'inesperienza della regista nel genere, regista che non ha il minimo senso dell'intensità e dell'attesa che sta alla base dell'horror, oppure che non riesce a trasmetterlo allo spettatore. Il suo talento è indiscutibile, ma qui non è riuscito a fare la differenza.
[+]
Certo, l'avere alle spalle un titano come De Palma con cui fare il confronto non ha aiutato la povera Kimberly Peirce, celeberrima regista di Boy's don't cry. Tuttavia, la storia è raccontata parecchio male e solo una buona regia di fondo, condita con buone interpretazioni, impedisce il disastro totale. Il difetto principale del film è l'inesperienza della regista nel genere, regista che non ha il minimo senso dell'intensità e dell'attesa che sta alla base dell'horror, oppure che non riesce a trasmetterlo allo spettatore. Il suo talento è indiscutibile, ma qui non è riuscito a fare la differenza.
Ciò che più mi ha lasciato perplesso è stato il tentativo di ammodernizzare la storia, ambientata negli anni '70 in cui il re scrisse il suo primo libro, ma anche rispetto all'antecedente cinematografico: la partita di pallavolo viene trasformata in una partita di pallanuoto; dal nulla appaiono telefonini e computer (fra parentesi, ma chi sarebbe tanto idiota da riprendere una violenza fisica per poi postarla pubblicamente in rete? Forse un qualche troglodita, non certo una comune studentessa); i personaggi da reali e vivaci diventano belli e ricercati. Troppo belli e ricercati, a dire il vero. Il ragazzo di Hargensen non è più uno psicopatico reietto e violento, ma un figaccione spericolato e non credibile nella parte del crudele macellaio di maiali. Sue anzichè come una ragazza intelligente e coscienziosa viene presentata come una strafiga libertina presa dai sensi di colpa come la più stupida delle oche, con solo un accenno vago al dissidio interiore e morale che l'ha portata a rinunciare al ballo per Carrie. Sembra quasi più un suo capriccio che un desiderio di dare anche a lei un'occasione di dimostrarsi uguale agli altri. La dimensione psicologica che nel libro di Stephen King e nel film di De Palma la fanno da padrone qui è del tutto assente, la violenza è immediata e a tratti gratuita: Carrie qui non è una ragazza bruttina e sottomessa apaticamente alla madre, ma si trasforma in una ragazza bella (TROPPO bella) ribelle e battagliera che fin da subito si oppone fermamente alla madre oppressiva. Forse è un tentativo di permettere alle adolescenti odierne di riconoscersi in lei? Dove sono finiti gli scopi di denuncia sociale, passionali e intriganti, che regnavano nel libro e nel primo film? Carrie, al di là della scena delle docce e di qualche presa in giro, non è qui MAI rappresentata come una vittima, ma come un carnefice spietato. Non la si vede mai veramente schiacciata ed umiliata (salvo appunto la scena delle docce che non si poteva per ragioni di trama tagliare dalla pellicola) anzi è quasi fin da subito consapevole del suo potere (dopo un vago e passeggero tentennamento iniziale). Il finale poi è totalmente buttato là giusto per dare una conclusione alla storia, con un vago twist ending che non ha nulla a che vedere con quello di De Palma.
Un remake assolutamente inutile, salvato da una buona regista ed un buon cast al suo seguito. Dimenticabile.
[-]
[+] complimenti
(di gioia mancuso)
[ - ] complimenti
|
|
[+] lascia un commento a paolo salvaro »
[ - ] lascia un commento a paolo salvaro »
|
|
d'accordo? |
|
darkenry
|
lunedì 20 gennaio 2014
|
ottimo remake di un capolavoro
|
|
|
|
Lo sguardo di satana – Carrie è un horror del 2013 diretto da Kinberly Peirce con Chloe Grace Moretz e Julianne Moore.
Tratto da Carrie di Stephen King e dall'omonimo film del 1976 di Brian De Palma, narra le vicende della giovane Carrie White, una ragazza che viene continuamente maltrattata dai suoi compagni di scuola e vive insieme a sua madre Margaret, un'integralista cristiana che l'ha segregata in casa fin da quando è nata. Poco dopo essere stata vittima di un brutto scherzo da parte di alcune compagna, Carrie scopre di possedere dei poteri telecinetici e inizierà ad allenarsi nel loro uso.
Il film inizia molto bene con la scena del parto di Carrie, in cui vediamo la follia di Margaret in quanto pensava che fosse un tumore.
[+]
Lo sguardo di satana – Carrie è un horror del 2013 diretto da Kinberly Peirce con Chloe Grace Moretz e Julianne Moore.
Tratto da Carrie di Stephen King e dall'omonimo film del 1976 di Brian De Palma, narra le vicende della giovane Carrie White, una ragazza che viene continuamente maltrattata dai suoi compagni di scuola e vive insieme a sua madre Margaret, un'integralista cristiana che l'ha segregata in casa fin da quando è nata. Poco dopo essere stata vittima di un brutto scherzo da parte di alcune compagna, Carrie scopre di possedere dei poteri telecinetici e inizierà ad allenarsi nel loro uso.
Il film inizia molto bene con la scena del parto di Carrie, in cui vediamo la follia di Margaret in quanto pensava che fosse un tumore. Andando avanti col film, capiamo che è ambientato ai tempi d'oggi, ciò affinché la storia raccontata fosse più vicina per noi e per spiegare anche meglio il problema del bullismo e dell'estremismo religioso.
Da sottolineare il fatto che la Peirce non è De Palma, ma alla regia se la cava molto bene mostrandoci in certi punti ottimi spunti registici.
Degno di lode sono invece le due attrici principali: Chloe Moretz e Julianne Moore. La giovane Chloe dimostra di essere molto brava nel ruolo di Carrie, soprattutto nei movimenti goffi e nella timidezza che riesce a far trapelare dai suoi comportamenti (l'unica piccola pecca è che è troppo carina per essere Carrie, la quale nel libro era per giunta grassa). Julianne Moore invece è perfetta nei panni di Margaret; l'espressione inquietante e perso nel vuoto, riesce a farci vedere la sua pazzia interiore, identica a come era descritta sul libro e facendo un lavoro, a mio parere, migliore di quello della Laurie (ma anche lei fu favolosa in quella parte).
Le discussioni che ci sono tra la madre e la figlia sono fatte molto bene, descrivendo uno strano rapporto di amore-odio tra le due.
Le tematiche del bullismo, del disprezzo verso il diverso e del bigottismo religioso (specialmente i primi due) sono affrontati in modo molto duri e drammatici e la Peirce qui ha cercato di accentuare quanto crudele possano essere con scene non presenti né nel libro né nel film di De Palma.
Per concludere questo nuovo Carrie è un film meritevole e un ottimo remake anche se non è agli stessi livelli di quello degli anni '70.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a darkenry »
[ - ] lascia un commento a darkenry »
|
|
d'accordo? |
|
nino pell.
|
lunedì 20 gennaio 2014
|
quando il male evoca il male
|
|
|
|
Remake sicuramente più che discreto in quanto non si tratta del solito film horror, ma sicuramente di una pellicola che racchiude in se diversi argomenti interessanti tra cui il fenomeno del bullismo spesso imperante nelle scuole e problematiche riferite alla fase della crescita di una persona, determinate soprattutto da un tipo di educazione piuttosto repressiva e poco propensa all'apertura sociale nei riguardi del mondo esterno. La giovane Carrie White è fatta oggetto di scherno da parte di alcune sue compagne di classe in quanto si rivela agli occhi degli altri come una ragazza insicura, timida e misteriosa. In realtà Carrie nasconde un terribile segreto che si manifesterà in modo violento una volta che ella giungerà al culmine della sopportazione e delle angherie subite nel corso di una festa da ballo organizzata dai ragazzi della sua scuola.
[+]
Remake sicuramente più che discreto in quanto non si tratta del solito film horror, ma sicuramente di una pellicola che racchiude in se diversi argomenti interessanti tra cui il fenomeno del bullismo spesso imperante nelle scuole e problematiche riferite alla fase della crescita di una persona, determinate soprattutto da un tipo di educazione piuttosto repressiva e poco propensa all'apertura sociale nei riguardi del mondo esterno. La giovane Carrie White è fatta oggetto di scherno da parte di alcune sue compagne di classe in quanto si rivela agli occhi degli altri come una ragazza insicura, timida e misteriosa. In realtà Carrie nasconde un terribile segreto che si manifesterà in modo violento una volta che ella giungerà al culmine della sopportazione e delle angherie subite nel corso di una festa da ballo organizzata dai ragazzi della sua scuola. Il male evoca il male, quindi. Questo sembra essere il cinico e riflessivo significato che la regista Kimberly Peirce ha voluto rappresentare nelle sequenze conclusive dallo stile estremo di questo horror abbastanza atipico nella forma ma sicuramente da non sottovalutare nella sua essenza narrativa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino pell. »
[ - ] lascia un commento a nino pell. »
|
|
d'accordo? |
|
lucadrago
|
venerdì 25 luglio 2014
|
buon remake di un classico ai giorni d'oggi..
|
|
|
|
Girare un film da un romanzo di King sembrerebbe qualcosa di relativamente facile, vista la mole di emozioni e dettaglio nei suoi personaggi benevoli o malevoli. Ma è più complicato di quanto sembra (vedesi lo shining-remake di King stesso, un fiasco totale) se poi bisogna confrontarsi con un remake di un lungometraggio taragato Brian de palma (o kubrick) dopo 30 anni bisogna usare le pinze. Inutile parlare della trama, chi legge la conosce a memoria ma qui, e prima in un sequel home video "carrie 2 la furia" discreto ci sono alcune piccole rivelazioni in più, fedelmente al romanzo, oltre che un "mondo nuovo" fatto di smartphone, facebook e youtube. Questo Carrie forse spaventa più dell'originale, grazie a effetti speciali e maggiore telecinesi e riesce anche nell'impresa di non accantonare tutti i lati psicologici-comportamentali di un occidente privo di maturità ed empatia, ghettizzante il "diverso" ma in fondo con un poco di bontà d'animo e rimorso.
[+]
Girare un film da un romanzo di King sembrerebbe qualcosa di relativamente facile, vista la mole di emozioni e dettaglio nei suoi personaggi benevoli o malevoli. Ma è più complicato di quanto sembra (vedesi lo shining-remake di King stesso, un fiasco totale) se poi bisogna confrontarsi con un remake di un lungometraggio taragato Brian de palma (o kubrick) dopo 30 anni bisogna usare le pinze. Inutile parlare della trama, chi legge la conosce a memoria ma qui, e prima in un sequel home video "carrie 2 la furia" discreto ci sono alcune piccole rivelazioni in più, fedelmente al romanzo, oltre che un "mondo nuovo" fatto di smartphone, facebook e youtube. Questo Carrie forse spaventa più dell'originale, grazie a effetti speciali e maggiore telecinesi e riesce anche nell'impresa di non accantonare tutti i lati psicologici-comportamentali di un occidente privo di maturità ed empatia, ghettizzante il "diverso" ma in fondo con un poco di bontà d'animo e rimorso. King è maestro nell'analisi adolescenziale e bambina, nella società americana pettoruta e classista, e nel creare mostri che sembrano più "umani" delle prede. In effetti esiste un libro di king che faccia veramente paura da definire horror? Io non ne ho letti, nè visti (shining di kubrick a parte ma lì c'è il "tocco" del visionario regista e il cambiamento di buona parte del romanzo originale). Contrariamente a quanti sostengono che l'ombra dello scorpione e it siano i suoi capolavori, il mio romanzo preferito è "il talismano" un fantasy cattivo che consiglio caldamente. Tornando a questo Carrie è impossibile non parteggiare per la (troppo) bella protagonista. Vittima dello sconosciuto menarca e traumatizzata dalle sue compagne, citata con la bomboletta spraycome mangia m.... negli armadietti, "sputtanata" in rete, chiusa in uno sgabuzzino di un metro quadro a pregare da chi dovrebbe guidarla con amore protettivo nello sviluppo (una madre psicotica crudele e nonostant tutto amata) fino al sangue di maiale sul trono della cattiveria. Per molto meno credo che arriverei a beccarmi 3 ergastoli, e Carrie si "incazza" come umana maledetta da un dono che rifiuta e lascia morendo con un gesto di umanità, e lasciando qualche interrogativo su un magari futuro "erede". Femmina naturalmente. Consigliato P.s. qualcuno che è stato negli usa mi spiega perchè nei film americani tutte le case sono ville di legno stile olanda e mai un normale appartamento?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lucadrago »
[ - ] lascia un commento a lucadrago »
|
|
d'accordo? |
|
lawrence noir
|
lunedì 20 gennaio 2014
|
un remake che poteva essere meglio dell'originale
|
|
|
|
Lo sguardo di satana - Carrie, un remake tanto atteso (perlomeno dal sottoscritto) che sembrava promettere un film migliore dell'originale; così non è stato ma di certo non si può definire un flop.
Si è detto molto di questo film, sopratutto di come "misurarsi con DePalma non è affatto semplice". Su questo non ci piove, ma la regista Kimberly Pierce a mio avviso ha raccolto la "sfida" più che coraggiosamente, cercando di reinterpretare in chiave moderna il film del prima citato cineasta.
Per certi versi questo remake è addirittura superiore all'originale, a partire dalla scelta degli attori. Sarò il milionesimo a dire questo, ma Julianne Moore è una decisamente più credibile Margaret White di quanto lo sia stata Piper Laurie nell'originale del '76 (senza nulla togliere a quest'ultima).
[+]
Lo sguardo di satana - Carrie, un remake tanto atteso (perlomeno dal sottoscritto) che sembrava promettere un film migliore dell'originale; così non è stato ma di certo non si può definire un flop.
Si è detto molto di questo film, sopratutto di come "misurarsi con DePalma non è affatto semplice". Su questo non ci piove, ma la regista Kimberly Pierce a mio avviso ha raccolto la "sfida" più che coraggiosamente, cercando di reinterpretare in chiave moderna il film del prima citato cineasta.
Per certi versi questo remake è addirittura superiore all'originale, a partire dalla scelta degli attori. Sarò il milionesimo a dire questo, ma Julianne Moore è una decisamente più credibile Margaret White di quanto lo sia stata Piper Laurie nell'originale del '76 (senza nulla togliere a quest'ultima). Chloe Grace Moretz si cala perfettamente nella parte di Carrie, risultando a mio avviso migliore addirittura di Sissy Spacek (la parte fragile di Carrie intendo).
Il minutaggio è aumentato rispetto al film di DePalma, eppure non basta. Ci sono molte cose che avrebbero potuto trovare spazio, come ad esempio un'amicizia tra Sue e Carrie (anche se nel libro non è presente, ma avrebbe aggiunto di certo qualcosa in più alla storia).
Tutto il film, però, non è altro che una preparazione per il finale che vuole essere (ed è, incondizionatamente) il punto forte della pellicola. Ed è qui che la Pierce si perde. Nulla da dire sulla scena del ballo, dopo che Carrie viene umiliata per l'ennesima volta, anche se per rendere la drammaticità nel suo massimo avrebbe dovuto restare fedele al libro, non lasciando nessun sopravvisuto. Tanto da recriminare invece sullo "scontro finale" tra la stessa Carrie e l'antagonista Chris; un misto di epicità e banalità che da vita a una scena che poteva e doveva essere di più.
Nel complesso l'intero film è buono e non da buttare, pieno di tante belle idee che non sono riuscite ad emergere del tutto.
Da segnalare la scena del sogno, totalmente diversa da quella dell'originale e molto più inquietante e bizzarra; ognuno ha il suo!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lawrence noir »
[ - ] lascia un commento a lawrence noir »
|
|
d'accordo? |
|
carrie92
|
lunedì 27 gennaio 2014
|
drammatico-moderno o horror-semplice?
|
|
|
|
Remake del film Carrie- Lo sguardo di Satana del 1976 diretto da Brian De Palma, questo film può essere considerato un film godibile ma non raggiunge l'eccellenza.
Carrie White è una ragazza che vive un profondo disagio attorno a sè, umiliata da tutti a scuola e denigrata dalla madre a casa, che la incolpa di "peccati" che in realtà non ha commesso. La normalità a cui tanto aspira non sarà mai parte di lei, per via dei poteri telecinetici ereditati dalla nonna che la porteranno a "scoppiare" letteralmente alla fine del film. Più che horror questo film risulta molto drammatico, ed è un vero peccato perchè De Palma con piccolissimi accorgimenti aveva reso questo film un horror a tutti gli effetti come la musica adatta utilizzata nelle scene più importanti e ingaggiando Sissy Spacek, più "bruttina" rispetto alla Moretz e con uno sguardo agghiacciante che provocava brividi lungo la schiena dello spettatore.
[+]
Remake del film Carrie- Lo sguardo di Satana del 1976 diretto da Brian De Palma, questo film può essere considerato un film godibile ma non raggiunge l'eccellenza.
Carrie White è una ragazza che vive un profondo disagio attorno a sè, umiliata da tutti a scuola e denigrata dalla madre a casa, che la incolpa di "peccati" che in realtà non ha commesso. La normalità a cui tanto aspira non sarà mai parte di lei, per via dei poteri telecinetici ereditati dalla nonna che la porteranno a "scoppiare" letteralmente alla fine del film. Più che horror questo film risulta molto drammatico, ed è un vero peccato perchè De Palma con piccolissimi accorgimenti aveva reso questo film un horror a tutti gli effetti come la musica adatta utilizzata nelle scene più importanti e ingaggiando Sissy Spacek, più "bruttina" rispetto alla Moretz e con uno sguardo agghiacciante che provocava brividi lungo la schiena dello spettatore. La Moretz, nonostante la sua giovane età e la sua indubbia bellezza, è riuscita a far spostare l'attenzione dello spettatore dal suo fisico ai sentimenti lasciati trasparire in ogni scena, quindi una prova recitativa ottima, come ottima è stata la prova di Juliane Moore, che interpreta la madre di Carrie, con tutte le sue paure, insicurezze e paranoie.
Due difetti di questo film, palesi, lo fanno cadere in basso: la modernità che trasuda in ogni scena, con social network e telefonini e gli effetti speciali che fanno apparire Carrie come una supereroina.
Non era necessario introdurre la tecnologia in un film che poteva risultare un ottimo remake di un film divenuto cult e gli effetti speciali erano pressochè inutili, con dei rallenty che non avevano nessuna ragione di esistere. In fondo la Spacek aveva reso così tanto bene l'odio di Carrie verso tutti quelli che le avevano fatto del male scendendo semplicemente le scale e con un solo sguardo.
E' un buon remake, soprattutto per la recitazione, ma che poteva essere un ottimo remake se solo si fosse preferita la semplicità che la modernità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carrie92 »
[ - ] lascia un commento a carrie92 »
|
|
d'accordo? |
|
carrie92
|
lunedì 27 gennaio 2014
|
film drammatico più che horror
|
|
|
|
Carrie White è una ragazza che attorno a sè vive un profondo disagio. E' umiliata da tutti a scuola perchè etichettata come "diversa", e denigrata dalla madre che la incolpa di "peccati" che non ha commesso. La normalità tanto desiderata non potrà mai far parte di lei, per via dei poteri telecinetici ereditati dalla nonna che, alla fine, la faranno "scoppiare".
La storia, in sè, non ha elementi horror eppure De Palma nel suo film del 1976 l'aveva reso terrificante con dei piccoli accorgimenti che si sono rivelati indispensabili: la musica che accompagna lo sguardo di Carrie, già agghiacciante di per sè, non fa altro che far scendere ancora di più brividi lungo la schiena dello spettatore. Inoltre proprio Sissy Spacek, la "vecchia" Carrie era un brutto anatroccolo fra tanti cigni e quindi impersonava sia fisicamente che emotivamente Carrie.
[+]
Carrie White è una ragazza che attorno a sè vive un profondo disagio. E' umiliata da tutti a scuola perchè etichettata come "diversa", e denigrata dalla madre che la incolpa di "peccati" che non ha commesso. La normalità tanto desiderata non potrà mai far parte di lei, per via dei poteri telecinetici ereditati dalla nonna che, alla fine, la faranno "scoppiare".
La storia, in sè, non ha elementi horror eppure De Palma nel suo film del 1976 l'aveva reso terrificante con dei piccoli accorgimenti che si sono rivelati indispensabili: la musica che accompagna lo sguardo di Carrie, già agghiacciante di per sè, non fa altro che far scendere ancora di più brividi lungo la schiena dello spettatore. Inoltre proprio Sissy Spacek, la "vecchia" Carrie era un brutto anatroccolo fra tanti cigni e quindi impersonava sia fisicamente che emotivamente Carrie.
Qui la Moretz, giovane attrice molto promettente e non nuova nel campo dell'horror, è poco credibile fisicamente come Carrie, fin troppo bella, ma tuttavia riesce a far spostare l'attenzione dello spettatore dal suo fisico alle sue emozioni dando una grande prova recitativa, come grande è stata la recitazione di Juliane Moore, che interpreta la madre di Carrie, piena di angoscie, paure e paranoie verso la figlia.
Due difetti, palesi, non rendono il film eccellente: la necessità di introdurre elementi tecnologi e quindi moderni come social network e smartphone quando in realtà se ne poteva benissimo fare a meno, e gli effetti speciali che mostrano Carrie quasi come una supereroina che riesce a levitare piuttosto che una ragazza arrabbiata e frustrata.
Insomma è un buon remake, ma la componente horror è molto lontana, non bastano fiumi di sangue per far rientrare un film nel genere horror.
[-]
[+] errore
(di carrie92)
[ - ] errore
|
|
[+] lascia un commento a carrie92 »
[ - ] lascia un commento a carrie92 »
|
|
d'accordo? |
|
inslensku94
|
sabato 8 marzo 2014
|
quando essere diversi è una colpa
|
|
|
|
Una ambiente sociale che guarda con disprezzo la diversità e una madre dalla mente annebbiata da un esasperato fanatismo religioso. E' questa la stretta morsa in cui si svolge la vita della giovane sedicenne Carrie, costretta a sopportare fin da piccola le angherie dei suoi compagni di scuola e le punizioni disumane che la madre le impone. Quello della paura è forse il sentimento che meglio descrive la sua personalità: paura di essere vittima di un ennesimo brutale scherzo, o paura di peccare e apparire impura agli occhi di una madre che, nonostante tutto, amerà fino alla fine. E proprio quando finalmente qualcuno sembra accorgersi di lei e del suo umano bisogno di aiuto e normalità, ecco che inizia l'incubo più grande, l'incubo dal quale non ci si risveglia più.
[+]
Una ambiente sociale che guarda con disprezzo la diversità e una madre dalla mente annebbiata da un esasperato fanatismo religioso. E' questa la stretta morsa in cui si svolge la vita della giovane sedicenne Carrie, costretta a sopportare fin da piccola le angherie dei suoi compagni di scuola e le punizioni disumane che la madre le impone. Quello della paura è forse il sentimento che meglio descrive la sua personalità: paura di essere vittima di un ennesimo brutale scherzo, o paura di peccare e apparire impura agli occhi di una madre che, nonostante tutto, amerà fino alla fine. E proprio quando finalmente qualcuno sembra accorgersi di lei e del suo umano bisogno di aiuto e normalità, ecco che inizia l'incubo più grande, l'incubo dal quale non ci si risveglia più.
Quella di Carrie è senza dubbio la storia più triste e toccante con la quale abbia avuto modo di confrontarmi; una storia fatta di attesa e speranza in un futuro più roseo, ma anche di rabbia e dolore cieco. E' una storia che fa capire quanto la solitudine e l'emarginazione possano far male, quanto la "diversità" possa far sentire inadeguati in un mondo omologato e con modelli già pronti e impacchettati. E Carrie non solo scoprirà di essere diversa, ma addirittura unica, grazie a quei poteri ereditati dalla nonna, capaci di distruggere qualunque cosa, persino la vita. E' una storia quanto mai moderna e la Pierce rivisita un capolavoro letterario di qualche anno fa inserendo la vicenda ai tempi nostri, come testimoniano cellulari e musica house.
Nonostante le tante differenze rispetto al libro, ne esce fuori un film che bene fa percepire l'ambiente claustrofobico e asfissiante nel quale vive la giovane protagonista, interpretata da una Chloe Moretz a mio parere molto valida, capace di rappresentare in maniera magistrale gli stati d'animo e i sentimenti di Carrie. che oscillano tra il terrore, la tristezza, per arrivare alla felicità del ballo e infine tornare alla rabbia e alla disperazione finali.
Queste quattro stelle non sono quindi legate tanto a tecnicismi quali riprese o altro, quanto al valore di questa storia, che forse può farci capire che Carrie non è solo un personaggio di fantasia, ma ci sono tanti e tante Carrie intorno a noi, con un vulcano dentro, e che forse aspettano solo qualcuno che li prenda per mano e li faccia sentire apprezzati, facendogli fare un giro nella pista di quello che chiamiamo "normalità".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a inslensku94 »
[ - ] lascia un commento a inslensku94 »
|
|
d'accordo? |
|
|