zero99
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martedì 23 dicembre 2014
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carrie è tornata
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La prima volta che ho visto questo film mi era piaciuto moltissimo, ma rivedendolo altre volte ho notato che era meglio se lo ambientavano negli anni '70. Cioè ai giorni nostri è un pò strana una situazione famigliare del genere, mentre negli anni '70 era molto più frequente (parlo del fanatismo religioso della madre di Carrie). Poi anche le compagne di classe, le ho trovate troppo patinate, cioè sembravano tutte delle barbie, e poi anche l'uso frequente della tecnologia, tra smarphone, yuotube, ecc., mi ha dato un pò fastidio. In più ho notato che hanno sbagliato attrice per far interpretare Carrie. Infatti, avendo visto anche il film originale, ho notato che in quel caso l'attrice era più adatta al ruolo, (perchè alla fine Carrie è una ragazza disadattata, strana, e non bella), mentre in questo remake non va bene, la Moretz è troppo bella per essere credibile nel ruolo di Carrie, anche se rimane ugualmente una brava attrice.
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La prima volta che ho visto questo film mi era piaciuto moltissimo, ma rivedendolo altre volte ho notato che era meglio se lo ambientavano negli anni '70. Cioè ai giorni nostri è un pò strana una situazione famigliare del genere, mentre negli anni '70 era molto più frequente (parlo del fanatismo religioso della madre di Carrie). Poi anche le compagne di classe, le ho trovate troppo patinate, cioè sembravano tutte delle barbie, e poi anche l'uso frequente della tecnologia, tra smarphone, yuotube, ecc., mi ha dato un pò fastidio. In più ho notato che hanno sbagliato attrice per far interpretare Carrie. Infatti, avendo visto anche il film originale, ho notato che in quel caso l'attrice era più adatta al ruolo, (perchè alla fine Carrie è una ragazza disadattata, strana, e non bella), mentre in questo remake non va bene, la Moretz è troppo bella per essere credibile nel ruolo di Carrie, anche se rimane ugualmente una brava attrice. Come film mi piace, rimane un buon film, però era meglio se lo ambientavano negli anni '70, e se sceglievano un attrice più adatta al ruolo di Carrie. Molto belli gli effetti speciali, e molto bella la furia di Carrie al ballo.
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fabio57
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mercoledì 28 ottobre 2015
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remake discreto
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Carrie oltre ed essere un famoso film horror degli anni settanta,è stato il primo romanzo di successo di Stephen King,personalmente non lo ritengo tra i migliori,tuttavia è sempre un'opera del maestro e tanto basta.Jiulian Moore rende benissimo la madre della protagonista,sessuofoba, bacchettona e bigotta,ossessiva in maniera maniacale.Le scene truculente sono qui condite da effetti speciali ultramoderni e perciò più efficaci.Però ci si chiede il motivo di ricorrere a remake di vecchi film,certo è innanzitutto un'operazione commerciale di cassetta,ma dimostra come il cinema americano sia a corto di idee e con poca inventiva.
Godibile comunque
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lorenzo ludovisi
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lunedì 20 gennaio 2014
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troppa paura di girare un horror
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Il più grande problema di questo film non è tanto rappresentato dal confronto con l'originale trasposizione di De Palma, che certamente non era migliore, come mi è capitato di leggere, di questo remake solo per la scena della doccia iniziale più spinta ed erotica. Carrie sarebbe dovuto essere il remake di un film horror, ma a conti fatti, non è altro che una drammatica esposizione di quanto la società moderna sia spietata, soprattutto nei confronti delle diversità, qualunque esse siano. Carrie è la triste storia di una ragazza cresciuta in una casa che non la ospita con calore, costretta a vivere una vita forzatamente diversa da quella delle sue coetanee, e alla quale viene privata ogni piccola gioia anche nei gesti più insignificanti.
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Il più grande problema di questo film non è tanto rappresentato dal confronto con l'originale trasposizione di De Palma, che certamente non era migliore, come mi è capitato di leggere, di questo remake solo per la scena della doccia iniziale più spinta ed erotica. Carrie sarebbe dovuto essere il remake di un film horror, ma a conti fatti, non è altro che una drammatica esposizione di quanto la società moderna sia spietata, soprattutto nei confronti delle diversità, qualunque esse siano. Carrie è la triste storia di una ragazza cresciuta in una casa che non la ospita con calore, costretta a vivere una vita forzatamente diversa da quella delle sue coetanee, e alla quale viene privata ogni piccola gioia anche nei gesti più insignificanti. Ma in tutto questo, l'horror dove sta? Da apprezzare la fedeltà leggermente maggiore al libro rispetto al classico predecessore: peccato che anche in questo caso la trasposizione sia scadente. I tentativi di Carrie di provare il suo potere e le sue ricerche sulla telecinesi rendono la prima parte del film qualcosa a metà fra una puntata di Heroes e uno spin-off di Harry Potter. Buona la prova di Julianne Moore, che soffre però, come la Moretz nella parte della protagonista, di un aspetto fisico poco credibile. La Moretz interpreta una Carrie che non è nemmeno lontanamente il prototipo di ragazza emarginata, che invece era proprio uno dei punti fondamentali del romanzo. La seconda parte del film, quella della "strage", ancora una volta delude: poca intensità, poca atmosfera, tutto troppo tecnico e perfettino dal punto di vista della regia. Questa Carrie non appare nemmeno lontanamente spaventosa. L'unico sentimento che suscita allo spettatore è una tenera compassione, perchè Carrie, in qualunque modo venga proposto, che sia vissuto in via cartacea o in via cinematografica, è la storia di una sfortunata ragazza che ci potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo.
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