pressa catozzo
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martedì 10 dicembre 2013
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pregiudice
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Quando mi recavo negli US non perdevo occasione per vederlo in TV. Era magnetico non potevo fare a meno di vederlo.... anzi di ascoltarlo. Il resto chiacchiere di paese.
Anche il mitico Rock Hudson era obligato a essere etero per il pubblico. Il cinema è bello sempre anche quando scandalizza le coscenze.
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francesca romana cerri
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martedì 10 dicembre 2013
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una storia di interdipendenza perfetta
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Il rapporto che si instaura tra Liberace, famoso pianista, carismatico e di gran fascino e personalità e Schott, il ragazzo giovane e biondo che diventerà subito il suo amante, amico ,convivente e a suo servizio sul piano lavorativo, dipinge una storia di Interdipendenza. Progressivamente Schott perde il suo volto, le sue abitudini, il suo spazio dietro ad un apparente bisogno di Liberace di averlo tutto per sè. Liberace fà una tabula rasa attorno a Schott, lo vuole ancora più bello, ancora più muscoloso, fino a trovarlo progessivamente noioso. Inizialmente geloso e possessivo Liberace, inizia a suscitare in Schott la possessività e il sospetto.
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Il rapporto che si instaura tra Liberace, famoso pianista, carismatico e di gran fascino e personalità e Schott, il ragazzo giovane e biondo che diventerà subito il suo amante, amico ,convivente e a suo servizio sul piano lavorativo, dipinge una storia di Interdipendenza. Progressivamente Schott perde il suo volto, le sue abitudini, il suo spazio dietro ad un apparente bisogno di Liberace di averlo tutto per sè. Liberace fà una tabula rasa attorno a Schott, lo vuole ancora più bello, ancora più muscoloso, fino a trovarlo progessivamente noioso. Inizialmente geloso e possessivo Liberace, inizia a suscitare in Schott la possessività e il sospetto. Come ha fatto con tutti gli amanti Liberace sostituisce Schott con un nuovo giovane, biondo come lui e con l'aria innocente, un altro oggetto su cui eserciterà il suo potere. Schott quando viene messo alla porta quasi impazzisce, ha perso tutto per quest'uomo che lo ha agganciato su un punto fondamentale, il disperato bisogno di Schott di appartenenza, di famiglia, di padre. Schott infatti è orfano e come classicamente avviene nei rapporti di coppia ognuno dei due elementi aggancia l'altro su bisgoni fondamentali che non c'entrano nulla con l'amare alla pari.
Una storia che fà riflettere tutti e disegna con chiarezza dove stà l'amore, ovvero la parità e dove invece regna il possesso e il disequilibrio di potere. La storia narra di due uomini ma è applicabile in toto a molte storie tra donna e uomo. La bravura degli interpreti è eccezionale, le scene di seduzione e di sesso sono piene di erotismo, ed è veramente bello vedere due uomini che si baciano con passione . Direi che è liberatorio non vedere il solito polpettone tra uomo e donna trito e ritrito. I sentimenti sono completamente universali.
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flyanto
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lunedì 9 dicembre 2013
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quando essere gay non poteva essere rivelato
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Film in cui si racconta la vera storia di Liberace, famoso e talentuoso pianista gay che raggiunse i massimi vertici di notorietà negli Stati Uniti nel corso degli anni '60 e '70. Più che la sua attività professionale che viene presentata già come un fatto scontato e ad un livello di notorietà molto avanzato, il regista Steven Soderbergh pone l'accento soprattutto sulla sua vita personale e sentimentale presentando Liberace come un uomo altamente eccentrico ed all'apice del successo ma fondamentalmente molto solo, essendo circondato da persone interessate per lo più alla sua alla fama ed alla sua ricchezza. Con la presentazione della relazione sentimentale più profonda e lunga di Liberace con il giovane orfano Scott Thorson, Soderbergh coglie l'occasione per affrontare lo spinoso e delicato tema dell' omosessualità e di come questa, in tempi come quelli vissuti negli Stati Uniti negli anni '60/'70, fosse pressoché rifiutata e praticamente non ammessa e riconosciuta nella società, a tal punto da indurre lo stesso Liberace a millantare una predisposizione eterosessuale naturale a lui invece mai appartenuta.
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Film in cui si racconta la vera storia di Liberace, famoso e talentuoso pianista gay che raggiunse i massimi vertici di notorietà negli Stati Uniti nel corso degli anni '60 e '70. Più che la sua attività professionale che viene presentata già come un fatto scontato e ad un livello di notorietà molto avanzato, il regista Steven Soderbergh pone l'accento soprattutto sulla sua vita personale e sentimentale presentando Liberace come un uomo altamente eccentrico ed all'apice del successo ma fondamentalmente molto solo, essendo circondato da persone interessate per lo più alla sua alla fama ed alla sua ricchezza. Con la presentazione della relazione sentimentale più profonda e lunga di Liberace con il giovane orfano Scott Thorson, Soderbergh coglie l'occasione per affrontare lo spinoso e delicato tema dell' omosessualità e di come questa, in tempi come quelli vissuti negli Stati Uniti negli anni '60/'70, fosse pressoché rifiutata e praticamente non ammessa e riconosciuta nella società, a tal punto da indurre lo stesso Liberace a millantare una predisposizione eterosessuale naturale a lui invece mai appartenuta. E così il film praticamente diventa sia un ritratto psicologico di un individuo che quello più oggettivo e critico di un' epoca puritana stessa, venendo il tutto rappresentato da Soderbergh in maniera molto delicata nonchè intrisa di un retrogusto amaro. Il pregio di questa pellicola è determinato da molteplici fattori che sono sia lo stile asciutto e preciso di direzione del regista, sia la riproduzione perfetta dell'ambiente e dei costumi assai particolari, per non dire kitsch, in cui e con cui LIberace operava, che, e soprattutto, l'ottima interpretazione dei due protagonisti principali, Michael Douglas nel ruolo di Liberace e Matt Damon in quello del giovane amante (ma si potrebbe aggiungere a loro anche Rob Lowe in quello del chirurgo plastico), la quale risulta perfetta e naturale e dunque altamente credibile. I ritratti dei personaggi gay che entrambi questi due attori per nulla omosessuali impersonano non sono mai sopra le righe e tali da essere ridotti allo stato di macchiette, ma, pur nel loro eccesso, veritieri e soprattutto molto umani ed approfonditi dal punti di vista psicologico. Insomma, un'opera altamente consigliabile e totalmente da scoprire ed apprezzare a dispetto di come frivola e superficiale possa apparire invece dalla presentazione dei suoi trailers. Ancora una volta Steven Soderbergh si dimostra un talentuoso e del tutto originale regista donando al pubblico un film encomiabile.
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[+] liberace e la millantazione
(di hollyver07)
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hollyver07
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lunedì 9 dicembre 2013
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un candelabro, un mondo, tante gabbie
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Ciao. Non deve sorprendere il fatto che questo film sia una produzione HBO e abbia lineamenti "televisivi". Storia difficile da proporre al grande pubblico, anche oggi che è di moda la "pratica" dell'outing - che sostanzialmente è una ridicola parola non italiana usata per definire un azione che giustifichi il semplice concetto di essere se stessi (e siamo ancora a queste cose...) - Ad ogni buon conto, Soderbergh (regìa) si è cimentato nella direzione di una storia per la quale il recensore, G. Zappoli, ha stigmatizzato la temerarietà dell'intento registico. Sono abbastanza concorde con il pensiero espresso, devo però annotare che la regìa mi è sembrata decisamente sulle spine, nel rappresentare la vicenda, mancando (deliberatamente.
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Ciao. Non deve sorprendere il fatto che questo film sia una produzione HBO e abbia lineamenti "televisivi". Storia difficile da proporre al grande pubblico, anche oggi che è di moda la "pratica" dell'outing - che sostanzialmente è una ridicola parola non italiana usata per definire un azione che giustifichi il semplice concetto di essere se stessi (e siamo ancora a queste cose...) - Ad ogni buon conto, Soderbergh (regìa) si è cimentato nella direzione di una storia per la quale il recensore, G. Zappoli, ha stigmatizzato la temerarietà dell'intento registico. Sono abbastanza concorde con il pensiero espresso, devo però annotare che la regìa mi è sembrata decisamente sulle spine, nel rappresentare la vicenda, mancando (deliberatamente...?) in termini di manifesta emotività nel racconto di una relazione umana. Nella frase di lancio sottolineo alcune cose che ritengo esiziali nella vicenda narrata e nel film in se. Il candelabro posato sul pianoforte era l'emblema artistico (molto kitsch ed anche barocco) con il quale Liberace attestava la sua personalità, a mio avviso una manifestazione anche più evidente delle sue luccicanti mise. Un mondo... falso che più falso non era possibile inventare, lo showbiz americano. Un mondo a se stante, capace di fagocitare tutto, indistintamente... indifferentemente, dove l'unico accessorio ammesso è... una maschera, il resto è retropalco per tutti. Le gabbie, in questo film ne troverete di tutti i tipi, basta cambiare l'angolo di visualizzazione, oppure l'ottica emotiva d'osservazione. In merito alla forma estetica... la freddezza formale della regìa è esaltata dalla lucente fotografia, intonata ai lustrini di Liberace ed escludendo le musiche originali, dal ridotto accompagnamento sonoro delle scene. Il vero lavoro di "pinze da chirurgo" è stato lasciato alla sceneggiatore, Richard LaGravenese che mi è parso esser lui il vero trapezzista di cui scrive il recensore. Lo script mi è parso "asciutto" ed assolutamente sterile in alcune scene. Il cast... sarebbe sciocco per me proporre la mancanza di una empatia che personalmente non potrei mai provare, detto questo... Douglas e Damon si sono disimpegnati da... attori navigati con una personale preferenza per Douglas che sul palco manifestava una buona afferenza al personaggio (penso che sarebbe più interessante da seguire in lingua originale - il doppiaggio italiano è buono - ovviamente nel film non è possibile operare un confronto Douglas, Liberace). In definitiva... è una buona pellicola, se vogliamo... anche coraggiosa, considerato il contesto di provenienza (lo star system/showbiz yankee). Soffre un pò in termini di resa emotiva ma è ben diretta ed interpretata. Consigliabile a coloro che amino le tematiche controverse servite... fredde! Buona visione e saluti
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ralphscott
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lunedì 9 dicembre 2013
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costumi sfarzosi,scrittura asciutta
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Onesta e non banale rappresentazione. Devo tuttavia ammettere che mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente,laddove all' esibizione di incredibili eccessi di trucco e parrucco (spiazzante l'effetto lifting) non corrisponde una ricchezza della trama. Vita casalinga,il solito teatro più volte ripreso,gli eccessi della droga. La sobrietà del film contrasta apertamente con l'opulenza dei due protagonisti. Persino Liberace e Scott accolgono con freddezza la notizia della morte di madre e matrigna,rispettivamente. Non ho mai visto film di Soderbergh,ma qui sembra quasi che egli voglia prender le distanze dai suoi protagonisti rappresentandoli con poco pathos.
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Onesta e non banale rappresentazione. Devo tuttavia ammettere che mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente,laddove all' esibizione di incredibili eccessi di trucco e parrucco (spiazzante l'effetto lifting) non corrisponde una ricchezza della trama. Vita casalinga,il solito teatro più volte ripreso,gli eccessi della droga. La sobrietà del film contrasta apertamente con l'opulenza dei due protagonisti. Persino Liberace e Scott accolgono con freddezza la notizia della morte di madre e matrigna,rispettivamente. Non ho mai visto film di Soderbergh,ma qui sembra quasi che egli voglia prender le distanze dai suoi protagonisti rappresentandoli con poco pathos. Infine,risulta incredibile che l'America di quegli anni non vedesse l'evidenza,ma come Valentino L. dice "la gente vede solo ciò che vuol vedere". E nell'Italia del 2013 molte situazioni simili nello show business:sposati,magari con figli,eppure...
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iankenobi
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sabato 19 ottobre 2013
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il pubblico non sa' che e' gay
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Film per la televisione,hbo una garanzia,con la regia di soderbergh e direi magistrali interpretazioni di matt damon,rob lowe,un gradito ritorno dagli anni 80 per colui che veinva considerato l'uomo piu' bello del mondo,debbie reynolds, star assoluta degli anni 50,e soprattutto michael douglas qui secondo me ad un interpretazione che vale una carriera.
Tempi e ritmi televisivi ma di altissimo livello il personaggio liberace,celebre pianista americano capace per 40 anni di nascondere al mondo intero un omosessualita' per altro talmente visibile da ricordare personaggi,anche italiani,degli anni 80 che potevano fare qualsiasi stranezza eppure venire sempre considerati eterosessuali.
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Film per la televisione,hbo una garanzia,con la regia di soderbergh e direi magistrali interpretazioni di matt damon,rob lowe,un gradito ritorno dagli anni 80 per colui che veinva considerato l'uomo piu' bello del mondo,debbie reynolds, star assoluta degli anni 50,e soprattutto michael douglas qui secondo me ad un interpretazione che vale una carriera.
Tempi e ritmi televisivi ma di altissimo livello il personaggio liberace,celebre pianista americano capace per 40 anni di nascondere al mondo intero un omosessualita' per altro talmente visibile da ricordare personaggi,anche italiani,degli anni 80 che potevano fare qualsiasi stranezza eppure venire sempre considerati eterosessuali.
Avendo vissuto molto a los angeles,non posso che sorridere all'idea dell'adozione di un uomo adulto e sul testamento,perc che' tanti uomini facoltosi e gay,soprattutto nello star system,si ritengono al di sopra di qualsiasi legge e del comune buon senso pur di arrivare ai loro scopi.
Film cmq molto godibile e leggero.
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[+] son curioso di vedere come soderbergh...
(di hollyver07)
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[+] saluti holliver
(di iankenobi)
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[+] grazie a te hollyver
(di iankenobi)
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[+] visto ieri...
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donni romani
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venerdì 14 giugno 2013
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una storia d'amore, senza bisogno di etichette omo
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Presentato al Festival di Cannes 2013 e non distribuito nel circuito cinematografico americano per paura che il pubblico non gradisse vedere due attori popolari - ed etero - come Michael Douglas e Matt Damon interpretare due omosessuali - ma davvero si può avere un'opinione così bassa dei propri concittadini da parte dei distributori statunitensi o il pubblico usa è così "prud"? - il film di Soderbergh, camaleontico e talentuosissimo regista, ci racconta una storia, una storia d'amore, una storia d'amore omosessuale.
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Presentato al Festival di Cannes 2013 e non distribuito nel circuito cinematografico americano per paura che il pubblico non gradisse vedere due attori popolari - ed etero - come Michael Douglas e Matt Damon interpretare due omosessuali - ma davvero si può avere un'opinione così bassa dei propri concittadini da parte dei distributori statunitensi o il pubblico usa è così "prud"? - il film di Soderbergh, camaleontico e talentuosissimo regista, ci racconta una storia, una storia d'amore, una storia d'amore omosessuale. Ma per chi ha occhi per guardare e cuore per sentire il fatto che siano due uomini ad innamorarsi resta sullo sfondo, perchè sono le dinamiche sentimentali ad emergere, i rapporti di forza e di fragilità all'interno di una coppia, le gelosie, le ripicche, le promesse infrante e l'attrazione fisica irresistibile, tutto ciò che fa una storia d'amore quindi, nel bene e nel male. La scelta di mettere al centro del palcoscenico - metaforico e fisico - una star della musica di intrattenimento anni 70 come Valentino Liberace la dice lunga anche sulla voglia di Soderbergh, come sempre bulimico di temi, spunti e sottotrame, vedi l'ultimo "Effetti Collaterali", di raccontare le incertezze di un uomo di successo, la difficoltà di invecchiare nello starsytem, la paura di restare solo che coglie qualunque uomo una volta tolti gli abiti di scena, il parrucchino e tutti gli orpelli dietro cui il pianista showman Liberace nascondeva la sua omosessualità che all'epoca poteva essere esibita in vestiti stravaganti, gioielli femminili e trucco pesante ma non poteva e non doveva essere rivelata. L'incontro con il giovane Scott, cresciuto in case famiglia e affamato di affetto e attenzioni sarà per Liberace un fulmine impossibile da schivare, un amore totalizzante che lo porterà a fare scelte estreme, quale quella di avviare le pratiche per adottarlo e costringerlo a delle plastiche facciali che lo facciano assomigliare a se stesso da giovane. Un rapporto così patologico, così esclusivo, così morboso non può che esplodere nel peggiore del modi, e le ultime scene con un Damon dai lineamenti alterati, sconvolto dalle droghe e dalla gelosia ci precipitano nella realtà oscura e deviata di un rapporto che si logora per troppo volere, troppo dare, troppo sentire. Sono bellissime - perchè sobrie, trattenute e mai caricaturali - le scene di seduzione fra di due, è naturalissimo credere alla loro storia d'amore, al quotidiano fatto di corpi sfatti, lifting estremi e sfoghi verbali durissimi, ed è davvero secondario che il tutto avvenga in un ambiente omosessuale, perchè dopo le prime scene si dimentica di essere in un contesto dove i soli etero sono la vecchia madre di Liberace e - forse - il manager che sfrutta il talento di intrattenere il pubblico dell'eccentrico pianista. Magistrale Michael Douglas nell'indossare panni scomodissim,i parrucche inverosimili e sguardi e gesti misuratissimi pur nel loro essere palesemente gay, perchè il rischio di fare di Liberace una macchietta era altissimo, e Douglas ne esce concentrandosi sulla sua ossessione amorosa erotica per il giovane Adone amante degli animali e talmente grezzo da poter essere plasmato a sua immagina e somiglianza - in fondo con il cambiargli i lineamenti Liberace realizza il desiderio di clonare se stesso - e bravissimo Damon ad interpretare un giovane affascinato da un mondo di ricchezza e generosità che non ha mai conosciuto, forte inizialmente del potere che ha sull'anziano pianista, ma che rivela tutta la sua fragilità nel momento in cui il rapporto si incrina. Dopo aver visto il film si commisera ancora di più chi ha scelto di far passare il film solo in televisione, sulla HBO naturalmente , canale coraggioso e progressista da sempre, e ci si dispiace profondamente per l'arretratezza culturale che ancora abita il nostro pianeta, sia pure mascherata da abili campagne anti omofobia o da proclami scenografici. Fortunatamente il film, libero, coraggioso e senza false pruderie, resta un magnifico racconto di una tenera triste, appassionata, vorace e struggente storia d'amore.
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[+] completamente in disaccordo
(di khaleb83)
[ - ] completamente in disaccordo
[+] storia d'amore???? l'amore è un'altra cosa
(di wallander)
[ - ] storia d'amore???? l'amore è un'altra cosa
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