Il fondamentalista riluttante

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Un film di Mira Nair. Con Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland, Om Puri.
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Titolo originale The Reluctant Fundamentalist. Thriller, durata 130 min. - USA, Gran Bretagna, Qatar 2012. - Eagle Pictures uscita giovedì 13 giugno 2013. MYMONETRO Il fondamentalista riluttante * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
elgatoloco venerdì 22 aprile 2022
decusanente noteovle Valutazione 0 stelle su cinque
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"The reluctant Fundamendalist"/MIra Nair, dal romanzo di Mohsin Hamid, sceneggiatura di Ann Boghani, dello stesso Hamid, di William Wesler, 2012, noto in Pakistan come Changez). UN giovane analista finanziario , laureato a Princeton, lavora negli States ma quando l'11 settembre 2001 si arriva al famoso attentato delle Twin Towers viene fatto oggetto di pregiudizi ma anche insulti di ogni genere e quindi decide di tornare in patria, duvenendo progessore nella locale universit{, assumnedo via via posizioni politiche pi} "radicali"anche se non estremistiche, ossia non inclini alla violenza terroristica. Anche il suo rapporto con una ragazza americana si era incrinato, nel frattempo. [+]

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enzo70 sabato 12 dicembre 2015
un film degno del libro di hamid mohsin Valutazione 4 stelle su cinque
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Tratto da un libro di Hamid Mohsin, il fondamentalista riluttante è un’intensa e profonda analisi degli effetti collaterali del terrorismo. Changez Khan è un giovane talento pakistano che studia e si afferma negli Stati Uniti inseguendo il sogno americano. Ma l’attentato alle torri gemelle cambia inesorabilmente la sua vita; gli Stati Uniti mostrano improvvisamente le proprie paure e rancori. E la storia di Changez si dipana lentamente durante un’intervista con un giornalista americano in Pakistan; anche se in realtà il giornalista lavora per la Cia e lo scopo reale dell’incontro è consentire la liberazione di un ostaggio americano. [+]

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vincenzo iennaco lunedì 8 luglio 2013
mira nair e la persona al di là dell'ideale Valutazione 4 stelle su cinque
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Changez Khan è un giovane pakistano trasferitosi a New York, dove si è laureato ed ha intrapreso una promettente carriera come consulente finanziario, oltre a trovare un legame affettivo con una giovane fotografa. Il terreno è quindi ben fertile per inseguire il suo personale "sogno americano" restando pur sempre in contatto con la sua famiglia a Lahore. Ma gli avvenimenti dell'11 settembre 2001, oltre al crollo delle Torri Gemelle, incrinano gradualmente quel sogno di integrazione sociale con l'inevitabile ed inesorabile sentimento del sospetto e dello Straniero a prescindere. Ed al giovane Changez non rimane che tornare alle sue origini, entrando a insegnare in un centro studentesco di Lahore. [+]

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astromelia martedì 2 luglio 2013
grande film da oscar Valutazione 4 stelle su cinque
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l'atteggiamento mentale nell'approcciarsi a film con temi così importanti e di valenza profonda deve esulare da qualsiasi preconcetto personale,liberare i pregiudizi cercando di assimilare il contenuto dello stesso,con questo spirito si può vedere questo capolavoro,sia da un punto di vista della sceneggiatura che dal tema trattato ovvero da due opposti modi di affrontare la contemporaneità dei fatti narrati,seguendo il contesto e la recitazione splendida di attori quasi sconosciuti si evidenzia la profondità e l'analisi intrinseca di due opposti modi di vivere che non potranno mai trovare un punto d'accordo,ogni individuo ha radici profonde a seconda del luogo dove nasce e non importa se egli tenti di cambiare atteggiamenti e modus vivendi cambiando luoghi e abitudini,del resto ognuno è e rappresenta la propria storia familiare,credo che questo film abbia dato una mano ad identificare le ragioni e i sentimenti di due opposti mondi,senza parteggiare per l'uno o per l'altro ma con contemplazione narrativa fine a se stessa,se gli attori fossero stati "famosi" più del cast forse il film e avrebbe tratto giovamento ulteriore ma il risultato secondo me resta di un'opera ben fatta e per questo bisogna attribuirne il merito. [+]

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angelo umana domenica 30 giugno 2013
i fondamentali di due società Valutazione 3 stelle su cinque
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Changez è la personificazione del sogno americano. Pachistano 27enne, da 8 anni negli Stati Uniti, deciso ad ottenere il lavoro di analista finanziario. Dice al professionista affermato che lo esamina: “Che lei mi assuma o meno io di sicuro vincerò!”. E’ proprio per questa affermazione e per la sua “fame di essere il migliore” riconosciutagli dal reclutatore, insieme ad una dimostrazione di rara intelligenza nella prova d’esame, che consegue l’impiego. In breve diventa un alto carico dell’azienda – consigliere delegato, socio – conosce la figlia del titolare di quella società, con cui instaura subito un rapporto particolare eppure … dal suo sguardo sembra indovinarsi una determinazione ad andare oltre. [+]

[+] il "giannizzero" de la donna che canta (di angelo umana)
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pensierocivile domenica 30 giugno 2013
alla ricerca di mira nair Valutazione 1 stelle su cinque
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Effettivamente si sentiva proprio la mancanza di una voce come quella del film, in grado di far riflettere sugli elementi “fondamentali” che costituiscono e “uniscono” l'Oriente e l'Occidente. Una voce davvero originale che invoca quasi il perdono per due pedine innocenti, vittime di circostanze e poteri nei confronti dei quali possono solo fingere disinteresse. In realtà il messaggio sempliciotto non è il solo problema del film: Kate Hudson non è credibile a partire dai capelli, poi nell'interpretazione e infine in un personaggio isterico, confuso, troppo centrale rispetto alla resa finale; Mira Nair che giri commedie, film drammatici o filmati domestici, non lascia scampo e “firma”, altro che invisibilità dell'autore, qui si è alla scomparsa del regista, dell'occhio attraverso il quale lo spettatore mira il racconto, dell'arte del racconto per immagini. [+]

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lucblaks sabato 22 giugno 2013
"mai fidarsi delle apparenze" Valutazione 4 stelle su cinque
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Non so ancora come ho fatto a sorprendermi del perchè questo film è stato fortemente criticato,soprattuto in America. Tutte recensioni di critici che hanno corrotto se stessi ancor prima di entrare in sala,che giustificavano il tutto attaccando la modalità registica della Nair. A dir poco ridicolo. La verità è che questo film mostra una realtà,amara,soprattuto per gli Stati Uniti, raccontata dal punto di vista di un Pakistano che prima dell'undici settembre viveva il suo "sogno Americano" e che da quella tragica data in poi ha lasciato che altre persone vittime dal pregiudizio lo agnentassero. Tratto dall'omonimo romanzo,il film non delude e si mostra capace di approfondire le righe del libro grazie soprattutto alla grande sensibilità della regista: MIra Nair. [+]

[+] sìamo tutti un po' riluttanti... (di sorella luna)
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domenico astuti mercoledì 19 giugno 2013
troppe riflessioni per un film così diretto Valutazione 2 stelle su cinque
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Abbiamo visto “ Il fondamentalista riluttante “ regia di Mira Nair.

Mira Nair è una regista indiana che dopo il suo primo film “ Salaam Bombay “, film evento del 1988, è andata a vivere a New York.   Da allora ha realizzato una serie di filmoni in  parte incompiuti, in parte fermi nel mezzo del guado per troppo voler raccontare.  Da “ Mississipi Masala “ una storia d’amore e delle sue difficoltà tra un giovanotto afroamericano del Sud degli Usa e una ragazza indiana, nata a Kampala in Uganda e poi esule politica nel Mississippi; a “ Matrimonio indiano “, la storia di un matrimonio combinato tra due ricchissime famiglie indiane, quella della sposa rimasta in India  e l'altra emigrata negli Usa.  E nel 2006 ha girato “ Il destino nel nome “, in cui Ashima e Ashoke, due giovani del Bengala si sposano con un altro matrimonio combinato, si trasferiscono negli Stati Uniti, ma la vita fredda e grigia di New York li fa essere nostalgici dei colori e del modo di vivere caldo di Kolkata ( Calcutta ).  Temi forti e con molte variabili politicamente corrette ( razzismo, intolleranza, immigrazione, conflitti interculturali, rapporti familiari e di coppia, trasformazioni culturali ) che però la Nair riveste di una fotografia glamour, con una regia ‘ perfetta ‘ ma terribilmente poco efficace, coni un calligrafismo che sfiora la vanità e così l’inessenzialità dei tanti problemi veri.   A voler essere un po’ rozzi, si potrebbe scrivere che con questa forma i contenuti possono essere collocati nel “ Ma chi se ne frega… “.  Prevale in fondo una ricerca formale patinata e priva di sentimenti che rendono i protagonisti dei suoi film neanche lontamamente empatici.   Peccato perché il talento c’è ma diventa fine a se stesso, algido e lontano, sembra quasi che le si possa dire: per cortesia, lasciaci seguire i personaggi e fatti un po’ da parte con la regia. 

Anche per questo film “ Il fondamentalista riluttante “ le pecche della Nair si mostrano tutte.  Una buona storia ma complicata in tutte le sue sfaccettature esistenziali, culturali e storiche ( tratta dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid e divenuto un best seller internazionale ), diretta con sapienza, ma che risulta poco empatica, incongruente nello scontro tra due esseri doppi e in cui il dramma dell’11 Settembre e le sue conseguenze sembrano quasi da cartolina. 

La storia inizia a Lahore nel Punjab pakistano, un giovane professore Changez Khan incontra in un ristorante del suk ( terribilmente ricostruito in studio ) il giornalista americano Bobby, autore di tre saggi liberal sulla fede islamica; ma solo apparentemente il secondo vuole intervistare il primo e il pachistano riluttante sa bene che non è altro che un gioco del gatto col topo, unico dubbio è chi è l’uno e chi è l’altro.  Il realtà Changez ( un bravo Riz Ahmed,  attore e rapper britannico di origini pakistane ), giovane professore universitario, forse sa dove si trova prigioniero un suo collega americano sequestrato dai fondamentalisti,  mentre Bobby Lincon ( un roccioso e poco empatico Isaac Liev Schreiber ) è un giornalista che vive in Pakistan, parla l’urdu e collabora con la Cia.  In questo ristorante, seduti ad un tavolo, nel gioco delle parti, Khan ‘ accetta ‘ di farsi intervistare dal giornalista  e gli racconta la sua vita iniziata negli Stati Uniti a 18 anni e diventato ben presto un professionista rampante nel campo della finanza, pupillo del capo del più grosso studio newyorchese e, in questa  upper class, Changez sembra riuscire ed affermarsi in tutto anche nell'amore con l’artista fotografica Erica ( una frastornata e convincente Kate Hudson ). Tutto procede alla grande per il fondamentalista riluttante ma come nelle vite di molti arriva l'11 settembre 2001 che cambia di colpo le prospettive e non solo sue.  La sua vita comincia a cambiare, viene visto anche dagli amici come un islamico e non più come una persona.  E quindi alla fine, tra dubbi e sofferenze, preferisce ritornare a casa.

Con questo racconto dettagliato, Changez cerca di convincere Bobby che le sue idee non vanno d’accordo con nessun fondamentalisimo né islamico né occidentale.  E così facendo spera di convincerlo a fare da intermediario con la Cia e di non finire in carcere o di vedere la sua famiglia perseguitata.  Ma ormai i nodi sono al pettine e non c’è più tempo per la comprensione e il rispetto reciproco…

Solo in parte la storia si sviluppa nel confronto-scontro tra Changez e Bobby, su come entrambi sono cambiati e insoddisfatti, quasi costretti ad accettare vite determinate dalla Storia ( anche se centrale il loro stare l’uno di fronte all’altro in un ristorante non sembra la parte più convincente della drammaturgia ), lo sviluppo importante è sui soliti ‘ temi ‘ della Nair: intolleranza, razzismo, la violenza del capitalismo sfrenato, le difficoltà interculturali, elaborazione del lutto e delle perdite, e in più le crepe che possono nascere anche dai sentimenti più belli e destinate a far crollare un'integrazione possibile.  E in fondo anche una certa stupidità che prende coraggio dalle ingiustizie per creare altra ingiustizia e maggiore violenza.

Da segnalare tra gli attori un convincente Kiefer Sutherland in un ruolo assai diverso dai soliti e Om Puri ( il padre ).

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zummone mercoledì 19 giugno 2013
delusione Valutazione 2 stelle su cinque
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L'America, prima, durante e dopo l'11 settembre, vista con gli occhi di un pakistano. Nel film di Mira Nair (già Leone d'Oro a Venezia con "Monsoon Wedding"), la vicenda è raccontata su un doppio binario: il giovane Changez Khan (Riz Ahmed), professore universitario a Lahore, racconta al giornalista americano Bobby Lincoln (L. [+]

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flyanto lunedì 17 giugno 2013
come possono cambiare la vita e le certezze di un Valutazione 3 stelle su cinque
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 Film in cui si narra di un giovane di origini pakistane che vive e lavora come analista contabile presso una grossa società newyorkese. Dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 Settembre 2001 la sua esistenza però cambia notevolmente in quanto per lui inizia una serie di persecuzioni in quanto sospettato, poichè appartenente al mondo islamico,  di essere in qualche modo coinvolto nella terribile azione terroristica. Non riuscendo più a concepire ed a sopportare questa sua nuova condizione di vita che gli mina fortemente anche la propria relazione affettiva con una giovane fotografa americana, egli deciderà di abbandonare per sempre gli Stati Uniti d'America e ritornare nel suo natio Pakistan ed esercitare il ruolo di insegnate, con il ruolo di formare in maniera pacifica i giovani studenti appartenenti al suo popolo. [+]

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giovedì 13 giugno 2013
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