Il fondamentalista riluttante

Un giovane ragazzo pachistano vive ormai da anni negli USA e se da una parte è rimasto affascinato e stregato dal "sogno americano" d'altra parte tiene ben viva la memoria sulle proprie origini. Il ragazzo inizierà a fare carriera in una società di consulenze finanziarie demarcando un certo talento come "ottimizzatore dei costi" o "tagliatore di teste" per meglio dire. Tutto per lui cambierà a seguito dei tragici eventi dell'11 settembre. Quello che vedrà e subirà lo porterà a fare una profonda riflessione su se stesso.
Bello e intrigante questo nuovo film di Mira Nair che, a modo suo, torna ad occuparsi dell'11 settembre e lo fa traendo spunto da un bestseller internazionale e da una storia che solleva numerosi interrogativi. [+]

Un giovane ragazzo pachistano vive ormai da anni negli USA e se da una parte è rimasto affascinato e stregato dal "sogno americano" d'altra parte tiene ben viva la memoria sulle proprie origini. Il ragazzo inizierà a fare carriera in una società di consulenze finanziarie demarcando un certo talento come "ottimizzatore dei costi" o "tagliatore di teste" per meglio dire. Tutto per lui cambierà a seguito dei tragici eventi dell'11 settembre. Quello che vedrà e subirà lo porterà a fare una profonda riflessione su se stesso.
Bello e intrigante questo nuovo film di Mira Nair che, a modo suo, torna ad occuparsi dell'11 settembre e lo fa traendo spunto da un bestseller internazionale e da una storia che solleva numerosi interrogativi. Il primo è quello che riguarda proprio il protagonista di questa vicenda: questo giovane rampante squalo di Wall Street si è veramente trasformato in un fondamentalista islamico? E dall'intervista con il giornalista che è andato a cercarlo partiranno una serie di flashback che cercheranno di ricostruire tutta la concatenazione di eventi che ha portato a questo. Non ci sono però solamente questi tipici aspetti di un thriller; infatti il film è percorso da una profonda vena riflessiva sul contatto tra culture diverse chiedendosi se sia possibile e come poter conciliare le proprie origini con un nuovo paese di appartenenza. Soprattutto ci troviamo davanti a una riflessione importante: come ci si sente a guadagnare soldi tagliando personale (come nella fabbrica in Filippine) o liquidando aziende storiche (come l'editore turco)?. In tutto questo c'è anche la tormentata storia d'amore con una fotografa americana che, attraverso il suo lavoro, cerca di far rivivere il compagno di una vita scomparso tragicamente e il cui ricordo continua a tormentarla. Il film inoltre si gioca su un'ottima fotografia e può contare su ottimi interpreti da Ahmed alla Hudson passando per il cinico Sutherland che dopo Melancholia si regala un'altra pellicola di qualità ma soprattutto su un'intrigante colonna sonora che conta su alcune canzoni di cui viene fornita anche la traduzione in sovraimpressione per farci gustare la raffinatezza dei testi di alcune di queste. Insomma un film di qualità che ha saputo unire al thriller una riflessione sul mondo di oggi e sulle sue inevitabili interconnessioni globali e culturali dove solo un sano dialogo nel rispetto reciproco può portare ad una serena e pacifica convivenza. Peccato che in Italia sia uscito in coincidenza con un periodo, quello estivo, che a differenza che negli USA fa registrare le punte più basse di spettatori.
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