purplerain
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sabato 26 gennaio 2013
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io ho scelto di bere!!
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Il film di Zemeckis anche in questo caso ci porta, come in "cast away" a ridosso di una tragedia che ha per protagonista un aereo e la più classica delle turbolenze. Anche in questo caso il protagonista si troverà ad essere un uomo solo, almeno inizialmente, per poi uscirne alla grande. Ma veniamo per gradi!! Whip Whitaker è il pilota interpretato da un Washington sempre un po' troppo simile agli altri ruoli ma tuttavia convincente, che si lascia sopraffarre dall'alcool e dalle droghe e incurante dei pericoli si reca a bordo dell'aereo come se nulla fosse!! Tuttavia non inganni il tasso alcoolico poichè l'aereo precipiterà in virtù di un guasto e nonostante l'abbondante dose di stupefacenti e liquori Whip riuscirà a salvare quasi tutti!! Come un novello chettino dei cieli, Denzel si troverà a passare da eroe a colpevole nel breve volgere di qualche giorno, e pur avvalendosi di un buon avvocato deciderà di far venir fvuori la verità.
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Il film di Zemeckis anche in questo caso ci porta, come in "cast away" a ridosso di una tragedia che ha per protagonista un aereo e la più classica delle turbolenze. Anche in questo caso il protagonista si troverà ad essere un uomo solo, almeno inizialmente, per poi uscirne alla grande. Ma veniamo per gradi!! Whip Whitaker è il pilota interpretato da un Washington sempre un po' troppo simile agli altri ruoli ma tuttavia convincente, che si lascia sopraffarre dall'alcool e dalle droghe e incurante dei pericoli si reca a bordo dell'aereo come se nulla fosse!! Tuttavia non inganni il tasso alcoolico poichè l'aereo precipiterà in virtù di un guasto e nonostante l'abbondante dose di stupefacenti e liquori Whip riuscirà a salvare quasi tutti!! Come un novello chettino dei cieli, Denzel si troverà a passare da eroe a colpevole nel breve volgere di qualche giorno, e pur avvalendosi di un buon avvocato deciderà di far venir fvuori la verità. Ed è qui che verrà fuori il vero uomo, la vera parte di eroe: dal momento che tutti sembrano scaricare la responsablità su altri, dalle compagnie assicurative, ai colleghi fino ai tribunali che sembrano più soffermarsi sull'aspetto alcolico che su quello tecnico, sebbene altri suoi colleghi avessero provato in simulazione lo stesso tipo di incidente senza riuscire a salvare nessuno. Alla fine Zemeckis, come aveva fatto in "cast away" quando Hanks alla fine si era trovato di fronte ad un bivio, farà la stessa cosa con il pilota, mettendolo di fronte alla possibilità, mentendo di uscirne pulito, ma qui verrà fuori la sua vera parte pulita, che lo renderà davvero un uomo libero, perchè in quel momento si rende conto che un uomo è davvero libero quando impara a dire la verità!! Nemmeno l'aiuto del suo vecchio amico, dell'avvocato procuratogli dallo stesso amico, o l'incontro in ospedale con una donna in cura da tossicodipendenza erano riusciti a far emergere il suo lato buono, ma alla fine non se l'è sentita di scaricare le colpe e le bugie su una hostess, sua amante, morta anche per salvare un bambino!! Bella la fotografia, ben curata e le musiche che accompagnano soprattutto i momenti drammatici!! Resta, come detto, un po' standard la recitazione di un Denzel sempre troppo uguale in tutti i film, vuoi che sia pilota, o gangster o poliziotto!!
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silverfix87
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sabato 2 febbraio 2013
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il giudizio divino di robert zemeckis
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Un pilota alcolista riesce a salvare 90 persone da un disastro aereo certo. Dopo una sorta di via crucis tra i meandri oscuri dell'alcolismo, il pilota risponderà alle sue colpe e si farà chiarezza sui motivi dell'incidente aereo.
Flight prende ispirazione dal disastro aereo del volo Alaska 261, nel quale persero la vita circa 90 persone.
Una delle domande che sorgono subito dopo la visione della pellicola è come mai il regista, Robert Zemeckis, abbia deciso di concentrarsi sull'argomento dell'alcolismo, piaga devastante a livello umano e sociale?
Perchè non concentrarsi sui reali motivi che hanno causato quel determinato disastro? O, ancor meglio, perché non approfondire lo stato in cui vertono compagnie aeree e piloti negli Stati Uniti? Si veda “Capitalism A Love Story”, di Michael Moore, per farsene un'idea.
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Un pilota alcolista riesce a salvare 90 persone da un disastro aereo certo. Dopo una sorta di via crucis tra i meandri oscuri dell'alcolismo, il pilota risponderà alle sue colpe e si farà chiarezza sui motivi dell'incidente aereo.
Flight prende ispirazione dal disastro aereo del volo Alaska 261, nel quale persero la vita circa 90 persone.
Una delle domande che sorgono subito dopo la visione della pellicola è come mai il regista, Robert Zemeckis, abbia deciso di concentrarsi sull'argomento dell'alcolismo, piaga devastante a livello umano e sociale?
Perchè non concentrarsi sui reali motivi che hanno causato quel determinato disastro? O, ancor meglio, perché non approfondire lo stato in cui vertono compagnie aeree e piloti negli Stati Uniti? Si veda “Capitalism A Love Story”, di Michael Moore, per farsene un'idea.
Si potrebbe rispondere che un altro genere, come il documentario, riuscirebbe meglio nell'intento e che non era nelle idee del regista porre l'attenzione su quel dato argomento.
Tuttavia, così realizzato, Flight diventa qualcosa di ambiguo.
Diventa un'opera che maschera qualcosa di altro. Il film si tinteggia in apparenza come un lungo processo all'alcolismo, che punta a mantenere con il fiato sospeso lo spettatore fino al finale, ma in realtà, dietro le apparenze, si nasconde una vena giudicatrice, la scena del giudizio finale è emblematica: il pilota Whip (un ottimo Denzel Washington) sotto processo per la sua dipendenza.
La sentenza è una e una sola. Zemeckis si traveste da Dio per giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare, inneggiando più e più volte alla volontà divina che ha permesso di salvare tutti i passeggeri.
Naturalmente a livello estetico e formale Flight è ben costruito e la struttura narrativa regala sia personaggi ben costruiti, oltre a Washington anche il personaggio interpretato da John Goodman è straordinario (a metà strada tra il drugo de Il grande Lebowsky e il Jeff Bridges de L'uomo che fissa le capre), così come ben articolata risulta essere la sceneggiatura regalando alcune frasi memorabili (come quella che pronuncia il magnate della compagnia aerea: “Cazzo! Se anche io avessi lei come avvocato potrei farmi due strisce e guidare il mio jet”).
In ultimo, Flight porta con sé un qualcosa che non convince. Qualcosa che fa indignare, perché l'alcolismo, pur essendo una piaga sociale e umana, ci sono modi di raccontarla e di rappresentarla. Ma soprattutto, Flight cade lì dove potrebbe creare indignazione nel pubblico rispetto allo stato in cui vertono compagnie aeree e piloti negli Stati Uniti.
Riuscire a far indignare per ciò che si racconta, mostrando la realtà e lo stato delle cose è molto complicato. E' più semplice seguire la via divina di Zemeckis.
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renato volpone
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domenica 27 gennaio 2013
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la debolezza dell'eroe
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Un volo aereo, un guasto, un atterraggio di emergenza, alcuni morti e un processo, questo è ciò che tocca a Denzel Washington nei panni di Whip Whitaker il primo pilota di quell'aereo. Zemeckis ci mette più di due ore per raccontare la storia di questo personaggio, alcolizzato, dalla notte precedente l'incidente all'esito del processo. I tempi morti sono moltissimi e se si taglia qui e là ne viene fuori un bel telefilm di massimo un'ora. Comunque non c'è tregua per il protagonista che rifiuta di andare dagli alcolisti anonimi. Pur essendo un eroe non è in grado di gestire le proprie debolezze. Ne esce un quadro sconfortante dove i diversi personaggi affrontano i problemi della vita con la droga, l'alcol o semplicemente affidandosi a Dio.
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Un volo aereo, un guasto, un atterraggio di emergenza, alcuni morti e un processo, questo è ciò che tocca a Denzel Washington nei panni di Whip Whitaker il primo pilota di quell'aereo. Zemeckis ci mette più di due ore per raccontare la storia di questo personaggio, alcolizzato, dalla notte precedente l'incidente all'esito del processo. I tempi morti sono moltissimi e se si taglia qui e là ne viene fuori un bel telefilm di massimo un'ora. Comunque non c'è tregua per il protagonista che rifiuta di andare dagli alcolisti anonimi. Pur essendo un eroe non è in grado di gestire le proprie debolezze. Ne esce un quadro sconfortante dove i diversi personaggi affrontano i problemi della vita con la droga, l'alcol o semplicemente affidandosi a Dio. Poche le figure positive: l'amico, l'avvocato e l'accusa in tribunale. Un film che in parecchie scene si guarda ad occhi chiusi, non per la paura o l'emozione, ma per la lentezza. Solo la parte iniziale dell'incidente aereo è fatta bene e lascia un segno, segno che diviene sempre più debole col prosieguo del film.
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[+] inizia bene ma prosegue a rilento
(di malikgube)
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