armstrong
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domenica 11 marzo 2012
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ottime carte, talvolta giocate ingenuamente
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Washington DC - oggi: un senatore americano avente relazioni sospette con la Russia viene assassinato in un buio vicolo vicino al suo motel. Il modus operandi, la designazione della vittima, il possibile movente, fanno tutti convergere su di un uomo: Cassio. Cassio era un noto assassino russo, probabilmente una spia, attivo negli anni ottanta,insieme ai suoi sette colleghi ossessivamente ricercato dalla CIA.
In particolare, è Paul Shepherdson che dedica anima e corpo a mettere le mani su Cassio, ma subito dopo la caduta del Muro di Berlino, dopo alcuni assassinii senza apparente senso, il killer scompare. L'agente Shepherdson ne dichiara la morte. La CIA gli crede. Fino ad oggi. Paul, ormai in pensione, è richiamato al fronte, in collaborazione forzata con un novizio ma alquanto brillante agente dell'FBI: Ben Geary.
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Washington DC - oggi: un senatore americano avente relazioni sospette con la Russia viene assassinato in un buio vicolo vicino al suo motel. Il modus operandi, la designazione della vittima, il possibile movente, fanno tutti convergere su di un uomo: Cassio. Cassio era un noto assassino russo, probabilmente una spia, attivo negli anni ottanta,insieme ai suoi sette colleghi ossessivamente ricercato dalla CIA.
In particolare, è Paul Shepherdson che dedica anima e corpo a mettere le mani su Cassio, ma subito dopo la caduta del Muro di Berlino, dopo alcuni assassinii senza apparente senso, il killer scompare. L'agente Shepherdson ne dichiara la morte. La CIA gli crede. Fino ad oggi. Paul, ormai in pensione, è richiamato al fronte, in collaborazione forzata con un novizio ma alquanto brillante agente dell'FBI: Ben Geary.
Il film è piacevole, e per gli amanti delle spy story può risultare addirittura delizioso, ma la sceneggiatura su cui è costruito pecca in alcuni punti focali. Infatti, pur accettando alcuni canoni classici del genere, e cercando una personale rielaborazione, pecca d'orgoglio e compie alcune efferate scelte che potevano a loro modo essere interessanti, se correttamente contestualizzate, ma che purtroppo si perdono nel frenetico ritmo della pellicola. Prima fra tutte la decisione di rivelare l'identità del killer nella prima mezz'ora, e pur volendosi rifare a "Sfida senza regole" di Jon Avnet, in modo quasi ricorsivo, riesce purtroppo male nell'intento.
Anche la relazione esperto-anziano-in-pensione e giovane-brillante-ambizioso, cliché ormai comune ad Hollywood, viene gestita in modo non del tutto appropriato, anche se sono da segnalare le buone (singole) interpretazioni dei due attori. Nel contesto però i due interagiscono male tra loro, e l'alchimia è quasi totalmente assente. Personaggi nel complesso abbastanza piatti.
Il giudizio, in generale, è più che discreto. Il film parte con un'ottima mano, pur giocando alcune carte un po' ingenuamente. L'unica nota veramente negativa, quando tutte le precedenti non erano altro che osservazione stilistiche, sta nel finale: precipitoso, romantico, scadente in un voluttuoso sentimentalismo decadente, stonando apertamente con i toni accattivanti e cinici del resto della pellicola.
Per gli amanti del genere: consigliato. Per chi è in cerca di un passatempo leggero e piacevole per la serata: consigliato. Per i cinefili: se avete alternative, meglio le alternative.
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[+] una pellicola gradevole e abbastanza avvincente
(di chaoki21)
[ - ] una pellicola gradevole e abbastanza avvincente
[+] non male direi
(di ilenia nicoletti)
[ - ] non male direi
[+] molto bene
(di ilenia nicoletti)
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giacomogabrielli
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martedì 3 aprile 2012
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il doppione *
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Visto il trailer, pensavo che la visione di sto film sarebbe equivalsa ad un tuffo nel buon cinema poliziesco anni 80-90. Balle. Il film inizia bene, con una scena ben strutturata e fotografata con i giusti toni. Poi la trama ha inizio e da lì anche il disastroso svolgimento, pessimo in tutti i suoi aspetti. Seppur apprezzata la partecipazione di Martin Sheen (Richard Gere ormai piace solo in Italia, un po' come Nicolas Cage), qui sprecato, nel classico ruolo di poliziotto in carriera, non ci siamo. Storia ultra scopiazzata da vari film che hanno fatto il loro tempo, dialoghi sentiti 100 volte, situazioni viste e straviste, Richard Gere nei panni del 'cattivone' fa ridere e i colpi di scena sono messi praticamente a caso, fallendo il loro compito.
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Visto il trailer, pensavo che la visione di sto film sarebbe equivalsa ad un tuffo nel buon cinema poliziesco anni 80-90. Balle. Il film inizia bene, con una scena ben strutturata e fotografata con i giusti toni. Poi la trama ha inizio e da lì anche il disastroso svolgimento, pessimo in tutti i suoi aspetti. Seppur apprezzata la partecipazione di Martin Sheen (Richard Gere ormai piace solo in Italia, un po' come Nicolas Cage), qui sprecato, nel classico ruolo di poliziotto in carriera, non ci siamo. Storia ultra scopiazzata da vari film che hanno fatto il loro tempo, dialoghi sentiti 100 volte, situazioni viste e straviste, Richard Gere nei panni del 'cattivone' fa ridere e i colpi di scena sono messi praticamente a caso, fallendo il loro compito. Noioso, retorico e banale. A tratti il montaggio è ridicolo, degno del peggior cortometraggio amatoriale italiano. Probabilmente il titolo 'The Double' sta ad indicare che il film è un doppione di film già fatti, già visti e venuti meglio. IL DOPPIONE *
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samanta
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domenica 7 luglio 2019
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come sprecare un soggetto interessante
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The double è un film del 2011, di produzione USA, ma in parte con finanziatori arabi, con la regia (nonché la sceneggiatura e il soggetto) di Michael Brandt uno sceneggiatore americano che come regista si è arrestato a questo film il primo e ultimo, forse perché è stato un flop commerciale notevole, infatti malgrado la presenza di star, di fronte a un costo di 13 milioni e mezzo di $ ha incassato in tutto il mondo neanche 3 milioni e settecentomila $ (di cui 137 mila in USA!).
Avrebbe potuto essere un discreto thriller, anche se la storia di russi adestrati da ragazzini a diventare americani e che vengono inviati in USA sotto falsa identitànon è nuova, si pensi ad esempio a Senza via di scampo con Kevin Costner infiltrato russo nella Marina USA e che diventa aiutante del Ministro della Difesa.
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The double è un film del 2011, di produzione USA, ma in parte con finanziatori arabi, con la regia (nonché la sceneggiatura e il soggetto) di Michael Brandt uno sceneggiatore americano che come regista si è arrestato a questo film il primo e ultimo, forse perché è stato un flop commerciale notevole, infatti malgrado la presenza di star, di fronte a un costo di 13 milioni e mezzo di $ ha incassato in tutto il mondo neanche 3 milioni e settecentomila $ (di cui 137 mila in USA!).
Avrebbe potuto essere un discreto thriller, anche se la storia di russi adestrati da ragazzini a diventare americani e che vengono inviati in USA sotto falsa identitànon è nuova, si pensi ad esempio a Senza via di scampo con Kevin Costner infiltrato russo nella Marina USA e che diventa aiutante del Ministro della Difesa. In questo film le modalità di uccisione di un Senatore americano sgozzato, sono identiche a quelle utilizzate da un killer sovietico in codice Cassio, che era stato dato per morto da almeno 20 anni. Per rintracciare l'assassino viene richiamato dal dirigente CIA Tom Highland (Martin Sheen) un ex agente della CIA Paul Shepherdson (Richard Gere), lo affianca nelle indagini un agente del F.B.I. Ben Geary (Topher Grace, interprete di diversi film, Spider Man 3, Interstellar, quasi sempre come comprimario) Paul ritiene morto da 20 anni Cassio, ma sorpresa dopo pochi minuti del film si scopre che è lui Cassio, verso due terzi del film si scopre che anche Ben è un agente russo che si è fatto pure la famiglia (moglie e 2 figli) in USA.
Il vizio della pellicola sta proprio qui, nel fatto che rivelata subito la vera identità del killer russo, il film deve vivere (o meglio vivacchiare) con successivi colpi di scena, che rendono la trama confusa e pure noiosa, il che per un thriller è imperdonabile. Ma anche la scena finale con Cassio che viene ucciso da un altro agente russo ucciso da Ben che dichiara che è lui il vero Cassio e che sceglie di vivere in USA con la sua famigliola, appare contraddittoria e francamente ridicola. Si direbbe che gli americanìi abbiano poco considerazione per i suoi organi di sicurezza se è così facile infiltrarsi ed assumere posizioni di responsabilità, in effetti la trama è tutta da rifare per dare un aspetto credibile e avvincente al film.
Una volta questi film si salvavano con l'interpetazione di eccellenti attori che abbondavano, in questo film è eccellente solo Martin Sheen che interpreta con autorevolezza (come al suo solito) la figura di un dirigente CIA, invece Richard Gere, che è un buon attore, è evidentemente non in parte e recita pure di malavoglia, non meritandosi la sufficenza, così come Topher Grace che quanto a inespressività riesce battere Keanu Reeves, il che appare incredibile.
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onufrio
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giovedì 9 giugno 2016
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dalla russia con vendetta
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L'Omicidio di un senatore americano mette in allerta l'FBi e al Cia, la tecnica con cui è stato ucciso sembra richiamare un vecchio killer russo degli anni 80, tale "Cassio". La tesi è fortemente portata avanti dal giovane agente Geary (T.Grace), e la serietà della vicenda porta le alte cariche a richiamare in causa il vecchio agente Shepherdson (R.Gere) che per decenni diede la caccia a Cassio e al gruppo di spie russe da lui addestrate. Il primo colpo di scena avviene dopo poco meno di mezz'ora, nel finale ne seguiranno degli altri, ma ce ne vuole per salvare questo thriller tutt'altro che esaltante.
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loriana rossa
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domenica 11 marzo 2012
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double film
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In quanto ex agente della CIA in un film, Shepherdson è “condannato” a tornare in attività per mettere in moto gli eventi: e lo fa, dopo che un senatore americano viene ucciso con un modus operandi che ricorda pericolosamente quello di Cassius, killer russo attivo negli anni Ottanta. Shepherdson ha con lui un conto in sospeso, dal momento che Cassius è riuscito per anni a sfuggirgli, ed è su questo che fa leva il direttore della CIA Tom Highland (Martin Sheen) per convincere Paul a tornare in attività. Lo fa affiancandogli un giovane inesperto ma appassionato di assassini sovietici, Ben Geary (Topher Grace): i due danno vita alla più classica delle coppie da buddy cop movie, con Gere a recitare la parte del burbero sarcastico e Grace quella dell’entusiasta.
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In quanto ex agente della CIA in un film, Shepherdson è “condannato” a tornare in attività per mettere in moto gli eventi: e lo fa, dopo che un senatore americano viene ucciso con un modus operandi che ricorda pericolosamente quello di Cassius, killer russo attivo negli anni Ottanta. Shepherdson ha con lui un conto in sospeso, dal momento che Cassius è riuscito per anni a sfuggirgli, ed è su questo che fa leva il direttore della CIA Tom Highland (Martin Sheen) per convincere Paul a tornare in attività. Lo fa affiancandogli un giovane inesperto ma appassionato di assassini sovietici, Ben Geary (Topher Grace): i due danno vita alla più classica delle coppie da buddy cop movie, con Gere a recitare la parte del burbero sarcastico e Grace quella dell’entusiasta. Ruoli che si fanno più sfumati man mano che il mistero sull’identità di Cassius si va disvelando; ci fermiamo qui, però, perché dire di più sulla trama del film significherebbe spoilerarla – anche se a onor del vero ci pensa già il trailer a farlo. Vale piuttosto la pena di spendere due parole sull’aurea mediocrità nella quale galleggia il prodotto: dalla regia anonima alla fotografia in cui domina uno smortissimo color grigio cemento, dall’alchimia inesistente tra i due protagonisti alla banalità con cui sono ritratti persino i personaggi secondari. Più irritante di tutto il resto, però, è l’insistenza su continui colpi di scena, volti a riattizzare l’attenzione dello spettatore ma che stuccano presto e fanno perdere impatto anche alla rivelazione finale.
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