Il cinema francese è una costante nonchè una vera e propria garanzia nel panorama europeo e internazionale, e anche questo thriller confezionato dai produttori di successi come 'I fiumi di Porpora' non delude le aspettative del pubblico. Schoendoerffe riesce a dirigere abilmente un thriller sul tema dell'identità convincente e coinvolgente, supportato da una sceneggiatura adrenalinica che strizza l'occhio ai classici dell'azione Oltreoceano senza risultare per lo stesso motivo indigensta.
La pellicola, ben congeniata, segue le vicende della giovane Sophie Malaterre, canadese che per staccare la spina dalla noia estiva decide di scambiare la sua casa con qualcun altro, uno sconosciuto, attravverso il sito di scambi switch.com. La ragazza sceglie come meta Parigi, e non appena riceve conferma da una certa Benedicte Serteaux, tutto sembra filare liscio; Sophie vola a Parigi dove le si prospetta una vacanza da sogno. Il sogno però dura poco e il risveglio è piuttosto un incubo che prende vita; il giorno seguente, infatti, la ragazza verrà arrestata dalla polizia con l'accusa di omicidio di primo grado di un uomo, il corpo del quale viene trovato decapitato nell'abitazione. Tutto poi si complica ulteriormente quando Sophie tenterà di dimostrare la sua vera identità, e il fatto che sia la vittima di un complotto curato nei minimi particolari. Sophie si ritrova senza alcun documento in grado di provare la sua reale identità, e tutto indica che lei non è altra che Benedicte, proprietaria dell'attico parigino, attivista radicale e spietata assassina. La situazione si rende ancora più drammatica quando la polizia non trova traccia del sito da lei citato e tutto sembra indicare che lei sia una donna affetta da gravi disturbi della personalità. Da quel punto in poi, Sophie, inizia una vera corsa contro il tempo per dimostrare la sua innocenza e riappropriarsi della sua vera identità riuscendo a far luce su una rete di bugie e complotti che per quanto inaspettate la riguardano da vicino.
Switch, lo scambio, riesce ad essere un thriller sapiente nonostante inciampi su parechie ovvietà o presenti notevoli lacune nella sceneggiatura, che tuttavia non rovinano la visione. Tutto merito della trama, indubbiamente originale e intelligente, seppur bisogna ammettere che quando i nodi vengono al pettine è inevitabile non rammentare il capolavoro francese de I fiumi e quindi trovare parecchie somiglianze con la pellicola in questione. Somiglianze a parte, il film ridonda di sequenze d'azione adrenaliniche che non lasciano nessuna tregua all'eroina o agli spettatori. Confezionato caparbiamente in perfetto stile Besson il film in questione coinvolge in toto e talvolta riesce a strappare qualche sorriso, merito forse del doppiaggio italiano o di qualche battuta ispirata in lingua originale, sta di fatto che è un valido prodotto d'intrattenimento ma che non manca di offrire spunti di riflessione non indifferenti su cosa costituisca l'identità di una persona.
Decisamente brava e convincente nella parte la graziosa Karine Vanesse che assume un ruolo da eroina improvvisata che si mette contro tutti, a partire dalle forze dell'ordine che le stanno addosso. Simpatico e goffo al contempo l'acuto sbirro che ha il volto di Eric Cantona che regge egregiamente il ruolo anche nei momenti action e inverosimili fatti di incessanti inseguimenti e poche sparatorie nella 'caccia all'uomo'. Tutto merito del resto della sceneggiatura e del montaggio in grado di costruire ad hoc una storia avvincente e adrenalinica che risulta interessante e coinvolgente al punto giusto, senza omettere spunti più profondi sul tema dell'identità. Ovviamente, come sottolineato in precedenza, il film presenta alcune pecche davanti alle quali bisognerà chiudere un occhio per poterselo gustare senza troppe pretese (Su tutti sorge il dubbio se sia effettivamente possibile rubare l'identità di una persona nell'era digitale).
Decisamente un buon prodotto, con qualche tiratura di troppo, ma nel complesso originale e gradevole da seguire. Sufficienza assegnata. Si può vedere tranquillamente.
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