Wolfman

Se vi piace il genere, si lascia guardare. Ma non porta nulla di nuovo e non spicca in nulla ( trama, attori, emozioni, effetti )

Solita storia, solito film, solite scene....trito e ritrito.....tra vampiri e lupi mannari non ne possiamo più!!
Tanti attori per un film che offre solamente dei buoni effetti speciali!!
Deludente!!

Film del genere drammamtico/horror interpretato in modo ottimale da attori noti come Del Toro,Anthony Hopkins ed Emuly Blunt.La trama e' intensa e prende l'attenzione del pubblico anche se cio' che colpisce di piu' e' la meravigliosa scenografia ambientata nel lontano 1890.N el cmplesso un film piu' che simpatico da vedere.Voto 7+/8

Alla fine un pop-corn movie!!! Accaldato dai pareri positivi degli amici l'avevo giudicato troppo positivamente anch'io ma penso che in realtà sia adatto ad una serata da passare senza troppi pensieri...è comunque guardabile per l'accuratezza delle ambientazioni e per alcune scene che tendono uscire dai clichè ma resta comunque come il film originale un bel B-movie lontano dal cinema di qualità con intrattenimento di alto livello spettacolare e non. Buone le performance degli attori anche se alla fine, ribadisco, non posso dire che mi sia piaciuto come transformers 2 :D

Secondo me bisogna essere appassionati del genere per apprezzare un film,un pò come i film sui morti viventi che più o meno sono tutti uguali ma se sei un appassionato del genere ti piacciono comunque...

Cinque stelle ad un film che, nonostante possa, purtroppo, apparire pieno di difetti e mancanze se paragonato all'originale con Lon Chaney jr, resta comunque un buon horror-thriller da vedere e rivedere. Inquietanti e sublimi le atmosfere cupe e misteriose dell'Inghilterra di fine Ottocento, magnifici i costumi gotici di Milena Canonero e le musiche impareggiabili ed incalzanti di Danny Elfman, bravi Anthony Hopkins nel ruolo del viscido, contorto e malvagio Sir John Talbot, Emily Blunt nelle vesti miti ed aristocratiche di Gwen Conliffe, e Hugo Weaving nei panni del sarcastico e sprezzante detective Aberline.....ma la punta di diamante di questo film è solo e soltanto Benicio Del Toro! Quando lo si vede camminare e parlare come un vero gentiluomo inglese dai modi eleganti e spontanei, non si può fare a meno di restare ammaliati da quel fascino oscuro racchiuso nei suoi occhi neri come il cielo notturno, nella bocca carnosa color sangue, nella voce cavernosa e profonda (ottimamente ripresa in italiano dal doppiatore Fabio Boccanera, voce di Johnny Depp). [+]

Cinque stelle ad un film che, nonostante possa, purtroppo, apparire pieno di difetti e mancanze se paragonato all'originale con Lon Chaney jr, resta comunque un buon horror-thriller da vedere e rivedere. Inquietanti e sublimi le atmosfere cupe e misteriose dell'Inghilterra di fine Ottocento, magnifici i costumi gotici di Milena Canonero e le musiche impareggiabili ed incalzanti di Danny Elfman, bravi Anthony Hopkins nel ruolo del viscido, contorto e malvagio Sir John Talbot, Emily Blunt nelle vesti miti ed aristocratiche di Gwen Conliffe, e Hugo Weaving nei panni del sarcastico e sprezzante detective Aberline.....ma la punta di diamante di questo film è solo e soltanto Benicio Del Toro! Quando lo si vede camminare e parlare come un vero gentiluomo inglese dai modi eleganti e spontanei, non si può fare a meno di restare ammaliati da quel fascino oscuro racchiuso nei suoi occhi neri come il cielo notturno, nella bocca carnosa color sangue, nella voce cavernosa e profonda (ottimamente ripresa in italiano dal doppiatore Fabio Boccanera, voce di Johnny Depp). Il suo portamento, le vesti scure e il fisico statuario, che vanta un'altezza di ben 1, 88 m, incutono timore e rispetto in chiunque,tanto che non si può fare a meno di ascoltarlo e guardarlo in ogni singolo momento del film. Bellissima la scena sulla riva del fiume, in cui Del Toro-Lawrence Talbot insegna dolcemente a Gwen Conliffe a far balzare una pietra sull'acqua: qualsiasi donna matura vorrebbe essere al posto di Emily Blunt, per lasciarsi sfiorare il polso e la vita e farsi sussurrare all'orecchio i suoi consigli! Virile, adulto e tormentato, Del Toro impersona alla perfezione la doppia identità dell'uomo, scisso da un'ingiusta maledizione tra la razionalità e l'impulso violento, l'umanità e la bestialità, l'amore e l'odio. Aiutato dal mago del trucco Rick Baker e da effetti speciali sbalorditivi, Del Toro passa perfettamente e abilmente da gentiluomo a Wolfman, ma la sua fascinazione resta immutata, e non si può non soffrire per lui, per la sua sorte avversa, i suoi dolori passati e presenti, ed infine, per la purtroppo scontata, inevitabile morte. Si spera in un sequel in cui ritorni in qualche modo la figura sublime e tenebrosa di Benicio Del Toro-Lawrence Talbot! [-]

Orribile davvero...

"The Wolfman" di Joe Johnston è un film che, non lo si nega, può presentare alcuni difetti: storia non originale, troppo imminente la trasformazione in licantropo, troppo veloce il finale e scene di violenza, di sangue sparso e carni dilaniate che possono risultare eccessive e disturbant. Ciononostante, è un ottimo horror-thriller a cui si possono benissimo attribuire quattro stelle. Perfette ed inquietanti al punto giusto le ambientazioni cupe e nebbiose dell'Inghilterra vittoriana di fine Ottocento, bellissimi i costumi gotici di Milena Canonero, inconfondibili  ed impeccabili le musiche di Danny Elfman già a partire dal trailer, sbalorditivi gli effetti speciali e il trucco di Rick Baker, singolare l'idea di presentare la licantropia come la malalttia mentale che spinge l'uomo a tornare alla vita selvaggia dei boschi e ad abbandonarsi agli istinti primordiali. [+]

"The Wolfman" di Joe Johnston è un film che, non lo si nega, può presentare alcuni difetti: storia non originale, troppo imminente la trasformazione in licantropo, troppo veloce il finale e scene di violenza, di sangue sparso e carni dilaniate che possono risultare eccessive e disturbant. Ciononostante, è un ottimo horror-thriller a cui si possono benissimo attribuire quattro stelle. Perfette ed inquietanti al punto giusto le ambientazioni cupe e nebbiose dell'Inghilterra vittoriana di fine Ottocento, bellissimi i costumi gotici di Milena Canonero, inconfondibili  ed impeccabili le musiche di Danny Elfman già a partire dal trailer, sbalorditivi gli effetti speciali e il trucco di Rick Baker, singolare l'idea di presentare la licantropia come la malalttia mentale che spinge l'uomo a tornare alla vita selvaggia dei boschi e ad abbandonarsi agli istinti primordiali. Bravo Anthony Hopkins, terribilmente malvagio e contorto, matura, dolce e determinata una Emily Blunt dalla bellezza non appariscente ma aristocratica...... ma su tutto il film a predominare è lo sguardo demoniaco e misterioso di Benicio Del Toro!
Benicio Del Toro (Lawrence Talbot nel film), è l'unico attore vivente a poter interpretare una figura doppia, tetra e leggendaria quale è l'Uomo Lupo. Con quel volto virile e scavato, gli occhi leonini e scuri come la notte, l'eleganza del portamento, il fisico statuario (1, 88 m!!!), possiede la segreta fascinazione del "Bel Tenebroso" intenso, sfuggente, distinto e carismatico, incarnando divinamente lo stereotipo del gentiluomo segnato non per propria volontà da un passato di orrori, tormenti, bugie, ma che conserva, sotto il distacco e la freddezza, un cuore puro, una maturità e nobiltà d'animo fuori dal comune. E' l'uomo che ogni donna che si rispetti vorrebbe amare ed aiutare quando viene colpito da un destino crudele ed ingiusto: la macabra metamorforsi, ad ogni luna piena, in lupo mannaro, creatura a metà tra l'umano e la belva, feroce assassino senza freno né ragione, esplosivo, atletico, scatenato (da notare che, nelle scene dell'attacco nel bosco di Blackmoor e di azione sui tetti di Londra, la sostituzione di Del Toro con una controfigura è davvero minima!).
Semmai si girerà un sequel , si spera che vengano corretti quei difetti per cui "Wolfman" è stato criticato, ma soprattutto, che la figura di Lawrence Talbot- Benicio Del Toro ritorni, anche se solo in un ruolo minore.

"The Wolfman" di Joe Johnston presenta, non lo si nega, alcuni difetti, soprattutto se lo si paragona all'originale "The Wolf Man" del 1941: scene di violenza estrema, sangue sparso e carni dilaniate che possono risultare eccessive e disturbanti,poca suspense, la prima trasformazione in licantropo troppo imminente e finale molto veloce, ma per il resto è un ottimo horror-thriller a cui si possono benissimo aggiudicare quattro stelle! Perfette ed inquietanti al punto giusto le ambientazioni cupe e nebbiose dell'Inghilterra vittoriana di fine secolo, bellissimi i costumi gotici di Milena Canonero,sbalorditivi gli effetti speciali, impeccabili e inconfondibili le musiche di Danny Elfman già a partire dal trailer, singolare l'idea di trattare la licantropia come una malattia mentale per cui gli uomini ritornano agli istinti ed impulsi primordiali della vita selvaggia dei boschi. [+]

"The Wolfman" di Joe Johnston presenta, non lo si nega, alcuni difetti, soprattutto se lo si paragona all'originale "The Wolf Man" del 1941: scene di violenza estrema, sangue sparso e carni dilaniate che possono risultare eccessive e disturbanti,poca suspense, la prima trasformazione in licantropo troppo imminente e finale molto veloce, ma per il resto è un ottimo horror-thriller a cui si possono benissimo aggiudicare quattro stelle! Perfette ed inquietanti al punto giusto le ambientazioni cupe e nebbiose dell'Inghilterra vittoriana di fine secolo, bellissimi i costumi gotici di Milena Canonero,sbalorditivi gli effetti speciali, impeccabili e inconfondibili le musiche di Danny Elfman già a partire dal trailer, singolare l'idea di trattare la licantropia come una malattia mentale per cui gli uomini ritornano agli istinti ed impulsi primordiali della vita selvaggia dei boschi. Bravo Anthony Hopkins, terribilmente malvagio e contorto, matura, dolce quanto determinata la bellezza non appariscente ed aristocratica di Emily Blunt ... ma su tutto il film a predominare è lo sguardo demoniaco, misterioso e fascinosissimo di Benicio Del Toro! Benicio Del Toro è l'unico attore vivente adatto a interpretare una figura doppia e leggendaria quale è il Lupo Mannaro: possiede l'imponenza, l'eleganza e la segreta fascinazione del "Bel Tenebroso" che da anni sono i marchi di fabbrica di questo attore portoricano di lontane origini spagnole e italiane. Intenso e sanguigno, grave e tormentato, con quel volto virile e scavato, gli occhi leonini e neri come la notte stessa, l'altezza degna di nota (1,88 m!), Del Toro incarna divinamente la figura del nobile gentiluomo segnato non per volontà propria da un passato di orrore ed oscurità, ma che conserva sotto quella freddezza e quel distacco un cuore puro ed un'animo valoroso. E' l'uomo "all'antica" che qualunque donna o fanciulla che si rispetti desidererebbe amare ed aiutare nel destino crudele ed ingiusto che lo colpisce. Esplosivo e feroce quando diventa licantropo (per le scene di azione nel bosco e sui tetti di Londra l'intervento di controfigure è davvero minimo), può contare anche su una voce bassa, profonda, quasi roca, ripresa in italiano da quella altrettanto graffiante del doppiatore Fabio Boccanera (la voce ufficiale di Johnny Depp). Si spera che semmai si girerà un sequel, vengano corretti i difetti per cui questo film è stato criticato, e che, soprattutto, ritorni anche se in un ruolo minore, la figura carismatica di Lawrence Talbot - Benicio Del Toro. [-]

Non vale sprecare troppe parole per un film di cotatanta bruttezza, è così brutto che persino Anthony Hopkins non recita bene. MONNEZZA