L’anoressia è una malattia sociale, figlia dell’indifferenza e delle mode, degli status e delle incomprensioni. In maledimiele Mauro Pozzi propone la storia di Sara, un’adolescente che man mano modifica il proprio regime alimentare fino a scivolare nella patologia, schernendosi quasi della scarsa attenzione dei genitori e delle amiche ai problemi che l’hanno portata all’anoressia.
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L’anoressia è una malattia sociale, figlia dell’indifferenza e delle mode, degli status e delle incomprensioni. In maledimiele Mauro Pozzi propone la storia di Sara, un’adolescente che man mano modifica il proprio regime alimentare fino a scivolare nella patologia, schernendosi quasi della scarsa attenzione dei genitori e delle amiche ai problemi che l’hanno portata all’anoressia. Ma nonostante il tentativo del regista di proporre un film molto asciutto nel tono narrativo, Pozzi indugia nel consueto difetto del cinema italiano di cercare i propri effetti speciali in un’introspezione fine a sé stessa. Il risultato è che la storia di Sara diventa fine a sé stessa ed alla consueta manfrina modaiola che è origine stessa di questa terribile malattia, terribile simbolo malefico dei rischi dell’abbondanza. Il film, per quanto ben interpretato da Sonia Bergamasco, è noioso e la solitudine di Sara rimbalza senza fornire stimoli allo spettatore. Il film di denuncia sociale di Pozzi diventa, quindi, un documento privo di forza e di significato.
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