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Ci sono tre livelli di visione di questo film: pop corn, visuale, cinefila.
Pop corn: il film viene presentato in anteprima al Festival del cinema di Venezia, con un pubblico che definire tale è riduttivo. Applausi e urla di approvazione sottolineano i momenti più surreali del film e i momenti divenuti ormai famosi dal trailer inserito in Grindhouse alle varie clip trovate su YouTube. In galleria, Robert Rodriguez, Jessica Alba, Danny Trejo siedono accanto a Franca Sozzani e Lapo Elkann, il che, dal mio punto di vista, chiude il cerchio.
Visuale: Rodriguez porta avanti il discorso iniziato con Planet Terror, divertirsi a fare i film come vuole lui, con gli eccessi portati al massimo, tanto da essere apprezzabili. Secondo le regole del "secondo spettacolo", del B-Movie classico, ogni aberrazione che la mente umana possa pensare, qui viene messa su schermo.
Il genere exploitation si sposta al livello di superexploitation, ogni cosa è possibile. Anche che Lindsay Lohan, sparando a raffica con un bazooka su di una folla, non colpisca nessuno o che Steven Segal muoia.
Cinefila: Il film è pieno di richiami ad altro cinema e altri film. Ovviamente, aldilà del cast, che già di per sè è una citazione, ci sono richiami più o meno evidenti al cinema dell'amico Quentin Tarantino: la katana usata da Steven Segal, la geisha giapponese, le Girls with guns che erano in Foxy Brown.
Poi oltre alla linea della storia principale, l'immigrazione illegale e le politiche di una certa parte degli Stati Uniti a riguardo, Rodriguez aggiunge un'intepretazione sull' atto della visione.
L'intro del film pone la base del film, che sarà eccessivo e privo di ogni tipo di limite. Da quel momento, ciò che è reale si vede attraverso qualche altro medium.
Il senatore texano che insegue e uccide i messicani che attraversano il confine si assicura che tutto ciò venga ripreso.
La televisione e i telegiornali sono la principale fonte di collegamento tra i vari personaggi anche per stabilire dei rapporti (la Rete si prenderà cura di Machete dopo averlo visto nei notiziari)
Il fratello di Machete controlla la sua proprietà con delle videocamere e filma di nascosto le confessioni di uno dei personaggi negativi del film, elementi che saranno essenziali per raggiungere il finale del film.
Insomma tutti i personaggi sono anche spettatori. Una sorta di messa in abisso del film dentro se stesso, la realtà è filmata, non quella che viene visuuta, tanto che nel momento in cui a Machete viene offerta l'occasione di iniziare una vita vera lui la rifiuta dicendo: "Perchè dovrei avere una vita vera, visto che sono già una leggenda?"
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