Da galeotto a star del cinema, Machete consacra Danny Trejo
Robert mi ha fatto passare da ex-con ad icon" il gioco di parole in italiano non riesce altrettanto bene ma spiega lo stesso, con la brevità tipica di Danny Trejo, come la sua vita, grazie al cinema e a Rodriguez, si sia trasformata. Da ex-con (ovvero ex detenuto) ad icon (come l'ha definito il suo regista in Machete), dagli anni a S. Quentin ai film di Hollywood come comparsa o spalla e ora come protagonista grazie a Machete.
Dopo lo straordinario successo del trailer mandato come divertissement in mezzo a Grindhouse era impossibile non farne un vero film: "Il trailer era uno scherzo ma il film già esisteva tutto nella mia testa, con Danny ci pensiamo da anni e quando i fan hanno incominciato a chiederlo a gran voce....". I due si conoscono da molto, almeno dai tempi di Desperado e da allora Rodriguez non l'ha più lasciato.
"In realtà tutti questi film insieme sono stati una lunga preparazione al ruolo di Machete" dice il regista "Si è vero, sono tutti personaggi che si somigliano e alla fine, lavorare in questo modo su questi caratteri mi ha molto aiutato" gli fa eco l'attore che poi continua "E' un personaggio che davvero amo: un uomo incorruttibile che non accetta di fare un solo passo indietro rispetto ai suoi prinicipi" e se lo dice lui con quella faccia....

Verso Machete 2 o uno spin-off
Alla fine del film Rodriguez non ha resistito e ha regalato una chicca di nuovo in stile Grindhouse "Si c'è un extra kick che ho voluto dare, la promessa di un secondo e anche di un terzo film proprio come si faceva allora", in realtà non ci sono progetti concreti per un sequel tuttavia "anche in questo caso i film io già li ho tutti in testa e non mi dispiacerebbe nemmeno girare degli spin-off".
A detta del regista infatti i personaggi collaterali sono tutti stati intesi come "iconici", cioè portatori di un proprio carattere e di propri tratti distintivi forti, quindi immaginare per ognuno un film non sarebbe impossibile. Uno di questi sicuramente coinvolgerebbe il personaggio di Jessica Alba, poco brava con lo spagnolo "ma a mia figlia lo farò imparare" e più a suo agio a dare calci: "Quando mai ti capita di prendere a calci un uomo ripetutamente?".
Il sogno di Rodriguez sarebbe di creare un filone exploitation messicano "Io sono cresciuto con le varie exploitation" dice il regista "sia che fossero di arti marziali, che di cinema black e via dicendo e farne una messicana sarebbe perfetto". Tutto chiaramente da girarsi non ad Hollywood ma in Texas, ai Troublemaker Studios la casa da cui Rodriguez non si allontana mai "E' una cosa strana, ho cominciato a lavorare in Texas per Mariachi e ho scoperto di trovarmi bene, meglio che ad Hollywood. Se tengo il budget basso facendo tutto da me poi gli studios sono anche più contenti" è questo il segreto dei suoi film? "Beh è più facile pensare fuori dal coro se effettivamente sei fuori dal coro!".