ultimoboyscout
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venerdì 17 giugno 2011
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benvenuti in america!
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Il miglior film di Rodriguez in assoluto, superiore anche all'altra sua grande opera "Sin City", a mio avviso molto molto vicino alla quinta stella. Il primo merito del regista tex-mex è quello della scelta coraggiosa ma azzecatissima del protagonista: Danny Trejo (66 anni clamorosamente portati!) è uno dei più brutti, sporchi e cattivi di Hollywood, è il Machete perfetto e nessuno avrebbe potuto esserlo di più, lui che mai era stato nella sua lunga carriera il protagonista principale. Che dire, è assolutamente a suo agio e faccia e fisicità calzano come un guanto per il ruolo. Poi, secondo ma non meno importante, Rodriguez ha mantenuto sempre un ritmo incalzante ed un'azione a tratti (stranamente) più parlata e ragionata fatta di sotterfugi, impicci e intrighi sottobanco alternata ad una vorticosa, coinvolgente ed avvolgente, tiratissima ed esageratissima come più consono al suo stile, in cui le immagini più dei dialoghi e delle parole la fanno da padrone.
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Il miglior film di Rodriguez in assoluto, superiore anche all'altra sua grande opera "Sin City", a mio avviso molto molto vicino alla quinta stella. Il primo merito del regista tex-mex è quello della scelta coraggiosa ma azzecatissima del protagonista: Danny Trejo (66 anni clamorosamente portati!) è uno dei più brutti, sporchi e cattivi di Hollywood, è il Machete perfetto e nessuno avrebbe potuto esserlo di più, lui che mai era stato nella sua lunga carriera il protagonista principale. Che dire, è assolutamente a suo agio e faccia e fisicità calzano come un guanto per il ruolo. Poi, secondo ma non meno importante, Rodriguez ha mantenuto sempre un ritmo incalzante ed un'azione a tratti (stranamente) più parlata e ragionata fatta di sotterfugi, impicci e intrighi sottobanco alternata ad una vorticosa, coinvolgente ed avvolgente, tiratissima ed esageratissima come più consono al suo stile, in cui le immagini più dei dialoghi e delle parole la fanno da padrone. Mescola il mito del western all'italiana in versione borderline, al fumetto a al cartoon, il peggior B-movie alo splatter, l'epica e la farsa alla rabbia politica: non è solo divertimento e intrattenimento, c'è un fondo di critica, pensiero e morale. Il cast è a 5 stelle "superior", tutti si prestano tutti si divertono e il gioco funziona perchè ho l'impressione che il primo a divertirsi sia proprio Rodriguez, che riesce a dare sfogo al suo feticismo: le gemelle infermiere (sigh!!!) e Lindsay Lohan vestita da killer-sorella ne sono l'esempio più lampante. Riuscire a recuperare icone in decadenza e divi in crisi sembra riuscirgli fin troppo bene: DeNiro, Johnson e Seagal gonfio come un tacchino, fanno un figurone! Violenza, pulp ma mai gratuita, esagerazioni di ogni genere, punte di horror e follia postmoderna, c'è un pò di tutto, ne troppo ne troppo poco, in un cinema che non lascia mai indifferenti, anzi ci prende e si prende in giro (sapendo farlo)...in fondo non è arte anche questa? Titoli di coda maestosi (cacchio pure qui non sbaglia ed esagera!). Ora bisognerebbe chiudere con una frase ad effetto, tipo "Machete non manda sms ma i suoi messaggi sono inequivocabili" oppure " Da un finto trailer un vero film"...invece dico solo grandioso!
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nicmax
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venerdì 10 giugno 2011
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orribile
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uno dei film più insulsi che abbia mai visto. De Niro irriconoscibile " per il grano si fa qualsiasi cosa "
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spiderman
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giovedì 9 giugno 2011
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commento al film machete
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Consiglio il film Machete a chi non vuol perdere tempo al cinema, il film ha azione ed una trama che non fa distrarre lo spettatore.
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spiderman
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mercoledì 8 giugno 2011
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commento al film machete
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Ho visto il film Machete, visto che e' vietato ai minori di anni 14 m'aspettavo che fosse violento ma in alcuni tratti si ride. Per gli amanti del genere e' un buon film c'e' ritmo azione i buoni e i cattivi. Consigliato a chi non vuole perdere tempo al cinema.
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spiderman
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mercoledì 8 giugno 2011
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commento al film machete
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Ho visto il film Machete, visto che e' vietato ai minori di anni 14 m'aspettavo fosse violento ma non e' così anzi in certi tratti si ride. E' un buon film x gli amanti del genere c'e' ritmo azione i cattivi e i buoni, c'e' parecchio x renderlo un buon prodotto.
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nicmax
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mercoledì 8 giugno 2011
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orribile
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rimango basito del fatto che De Niro abbia accettato di partecipare alla realizzazione di un film assolutamente orrendo
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carmineantonellovillani
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martedì 7 giugno 2011
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centrifugato di b-movie anni '70
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Ha fantasia da vendere Robert Rodriguez. Nato da un finto trailer presente nel film di Tarantino, “Machete” potrebbe definirsi un centrifugato di b-movie e successi del passato reinterpretato con gusto quasi infantile dallo stesso regista. Fumettistico è l’aggettivo giusto per definire l’universo di Rodriguez, citazionista ad oltranza quando la fervida fantasia si affida alle vecchie pellicole. Al centro di questa storia sanguinolenta un agente federale messicano che si è messo contro i poteri forti, politici e poliziotti in combutta con un trafficante di droga per eliminare chi cerca di varcare la frontiera. Così accade che il duro dal viso butterato viene dato per morto salvo poi resuscitare qualche anno dopo; intanto una poliziotta dell’ufficio immigrazione presta il suo aiuto ad un’organizzazione (la Rete) che si occupa di immigrati nel Texas.
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Ha fantasia da vendere Robert Rodriguez. Nato da un finto trailer presente nel film di Tarantino, “Machete” potrebbe definirsi un centrifugato di b-movie e successi del passato reinterpretato con gusto quasi infantile dallo stesso regista. Fumettistico è l’aggettivo giusto per definire l’universo di Rodriguez, citazionista ad oltranza quando la fervida fantasia si affida alle vecchie pellicole. Al centro di questa storia sanguinolenta un agente federale messicano che si è messo contro i poteri forti, politici e poliziotti in combutta con un trafficante di droga per eliminare chi cerca di varcare la frontiera. Così accade che il duro dal viso butterato viene dato per morto salvo poi resuscitare qualche anno dopo; intanto una poliziotta dell’ufficio immigrazione presta il suo aiuto ad un’organizzazione (la Rete) che si occupa di immigrati nel Texas. Rodriguez prende spunto dai fumetti, l’ispirazione gli viene dalla carta stampata mentre l’immaginazione fa tutto il resto. Perché tra figlie dissolute che si scoprono timorate di Dio, armi nascoste in sagrestia, politici corrotti, vigilantes che sparano sugli immigrati ed agenti che fanno strage di cattivi con il machete c’è veramente da restare stupefatti per l’inesauribile vena creativa. Don Johnson e Steven Seagal sono i malvagi di turno, Danny Trejo è paradossalmente il buono che vendica i torti di un popolo ridotto quasi in schiavitù. Il regista americano si affida alla faccia segnatissima di Trejo -attore con alle spalle un passato di carcere e droga- per giocare con i ruoli ed alla caliente Michelle Rodriguez che imbraccia il fucile come una moderna eroina: benda sull’occhio e fisico modellato, l’ex protagonista di “Fast & Furious” si ritrova a combattere per la giusta causa mentre a Robert De Niro tocca la parte sbagliata. Il film ribalta persino il suo personaggio più famoso (“Taxi Driver”) assegnandogli la parte del senatore vittima di un attentato. In tanto fracasso Rodriguez gigioneggia, smonta e rimonta i pezzi confezionando un autentico cult per la gioia di tutti i cinefili.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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roberto gay
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sabato 4 giugno 2011
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bello
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mix di commedia azione horror......e tanto splatter.......Bellissimo
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clus27
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giovedì 2 giugno 2011
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perchè???
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Perchè Lindsay Lohan?????????? solo questa domanda....un cast eccellente a iniziare da Danny Trejo, Jessica Alba, la pantera Michelle Rodriguez, Robert De Niro, Steven Seagal per finire con Lindsay Lohan perchè????????????????
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(di hollyver07)
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a17540
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martedì 31 maggio 2011
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machete: violenza, sangue, sesso...
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Dopo Grindhouse - Planet Terror Rodriguez torna alla sceneggiatura e alla regia con una pellicola ugualmente estrema: la violenza, il sangue, la sensualità ma anche i volti, il colore, il ritmo.
La struttura di fondo è western, con forti rimandi ai classici di Sergio Leone e Sam Peckinpah, qui reinterpretata a un mondo e a situazioni adeguate alla contemporaneità. Trattare il tema dei messicani che cercano di entrare clandestinamente negli USA è una scelta che centra uno dei problemi più scottanti dell’attualità.
Rodriguez e l’amico Tarantino sono i registi che meglio sanno intepretare la spinta verso l’estremo, la voglia di rottura ad ogni livello che corre sottotraccia nella società americana e per estensione nel mondo globalizzato.
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Dopo Grindhouse - Planet Terror Rodriguez torna alla sceneggiatura e alla regia con una pellicola ugualmente estrema: la violenza, il sangue, la sensualità ma anche i volti, il colore, il ritmo.
La struttura di fondo è western, con forti rimandi ai classici di Sergio Leone e Sam Peckinpah, qui reinterpretata a un mondo e a situazioni adeguate alla contemporaneità. Trattare il tema dei messicani che cercano di entrare clandestinamente negli USA è una scelta che centra uno dei problemi più scottanti dell’attualità.
Rodriguez e l’amico Tarantino sono i registi che meglio sanno intepretare la spinta verso l’estremo, la voglia di rottura ad ogni livello che corre sottotraccia nella società americana e per estensione nel mondo globalizzato. L’invasione di vampiri, zombi, supereroi nel cinema e nelle serie Tv sottintende spettatori che non sono solo in cerca di evasione dalla quotidianità ma che provano rabbia per la loro incapacità di reagire a un mondo in continua furiosa evoluzione che li mette sempre più nell’angolo e toglie loro la possibilità di esprimere e realizzare le loro aspirazioni. In questo senso anche il recente Kick-Ass di Matthew Vaughn esprime con un linguaggio in fondo simile lo stesso disagio.
Fin dal nome Machete è la furia distruttrice capace di abbattere ogni ostacolo: il desiderio di vendetta per l’assassinio della moglie è assolutamente accessorio. La violenza è un valore in se stessa: nel gioco si trasforma nella necessità irraggiungibile di una purificazione dei corpi e delle anime, di una loro redenzione. Il prete crocifisso è il punto estremo di questo racconto.
Abbattuti tutti i valori tradizionali, Machete esce dalle fiamme su una moto alla Easy Rider, solo nel deserto che lo circonda diretto, come dice lui stesso, verso un posto qualunque.
Il camuffamento in B Movie anni 70, classico divertissement del regista e del gruppo dei suoi amici, resta una efficace cornice commerciale, per veicolare il prodotto e rendere il messaggio.
a17540.
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