Le quattro volte

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Un film di Michelangelo Frammartino. Documentario, durata 90 min. - Italia, Germania, Svizzera 2010. - Cinecittà Luce uscita venerdì 28 maggio 2010. MYMONETRO Le quattro volte * * * - - valutazione media: 3,32 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
carloalberto venerdì 10 dicembre 2021
capre, uomini, alberi e carbone Valutazione 3 stelle su cinque
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 I protagonisti di questo film, senza dialoghi e con un sonoro in presa diretta a cogliere la realtà bucolica della vita quotidiana di un piccolo borgo calabrese, sono un vecchio pastore, un capretto, un pino ed il carbone. Potrebbero  essere i personaggi di una fiaba, ma è la vita nuda e cruda ad essere rappresentata. Dura la solitudine del pastore, che si cura i polmoni bevendo la polvere raccolta in chiesa dalla perpetua santona sciolta nell’acqua, segnato il destino del capretto, che, smarritosi sulle montagne, morirà di freddo ai piedi del pino, pino utilizzato prima da palo in una festa paesana e poi trasformato in carbone. Il carbone, infine, uscirà come fumo dal caminetto. [+]

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luigiuzza giovedì 19 febbraio 2015
animistico Valutazione 4 stelle su cinque
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Con "Reality" e "L'Ultimo Pastore" uno dei film italiani più belli degli ultimi anni. Però a differenza degli altri due non per tutti...

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stefanocapasso venerdì 24 gennaio 2014
la trasformazione Valutazione 0 stelle su cinque
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In uno sperduto paesino tra i monti la vta scorre seguendo ritmi naturali scanditi dai suoni prodotti dalla natura e dagli uomini stessi. Il vecchio pastore che ci accompagna nella prima fase, dove seguiamo il ripetersi regolare e metodico dei suoi giorni.Quando una mattina troviamo le capre che entrano in casa, a cercare il loro pastore capiamo che è morto. Adesso il punto di vista passa all'animale, alle capre, ad un capretto che vediamo nascere e crescere e poi perdersi nelle montagne dove trova rifugio sotto un albero. Ora è il legno che racconta, l albero viene tagliato e usato per i giochi nella festa del paese. Viene poi tagliato e trasportato in un luogo dove comincia uno strano lavoro coi legni. [+]

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nicell giovedì 8 agosto 2013
copione! Valutazione 2 stelle su cinque
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Guardatevi In Calabria del grande Vittorio De Seta: le inquadrature di questo film sono copiate pari pari, con l'aggiunta di un'ideuzza per intellettualini.

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brian77 martedì 6 dicembre 2011
bèèè bèèè faceva anche il pubblico Valutazione 2 stelle su cinque
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bèèèè, bèèè, bèèè
le caprette fanno bèèèè, bèèèè
il fumo nel cielo autunnale
la poesia, oh la Poesia
e i pecoroni fofiani (ovis foficus) contano le caprette, sognando il ritorno del cinema poetico-politico

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reservoir dogs sabato 22 gennaio 2011
il cinema che racconta la realtà Valutazione 5 stelle su cinque
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Un pastore malato (Fuda) probabilmente ai polmoni accetta da una sacrestana un "antico rimedio" che cura le malattie con la terra raccolta nella chiesa.
Alla morte del pastore, le pecore che l'uomo accudiva saranno seguite da altri che perderanno l'agnello staccatosi dal branco poco dopo la sua nascita (ripresa in diretta).
L'abete su cui l'agnello si nasconderà dopo essersi perso verrà tagliato per essere utilizzato ad una festa paesana, finita la festa verrà lasciato a due carbonai (Timpano) che bruciandolo lo trasformeranno in carbon fossile; carbon fossile che ci era stato inizialmente presentato.
Frammartino dopo "Il Dono", alla sua seconda opera torna nell'entroterra calabrese rappresentando i quattro stati dell'essere (umano-animale-vegetale-minerale) attraverso una forma di regressione espressiva; rumori ed assenza di dialoghi e spazio alla Natura che svolge infinitamente il suo circolo. [+]

[+] olmianamente... (di francesco_81)
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giacomogabrielli venerdì 22 ottobre 2010
immenso. Valutazione 5 stelle su cinque
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59%

Visto in occasione dell'evento "Cannes a Roma", è un film magistralmente diretto da Michelangelo Frammartino (IL DONO). Un capolavoro d'altri tempi come non se ne sono mai visti. [+]

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stig65 mercoledì 30 giugno 2010
questa borghesia misericordiosa! Valutazione 1 stelle su cinque
52%
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...scopiazzando De Seta; e con lo stesso sguardo dall'alto in basso....e dieci anni di galera almeno per avere tormentato un agnellino per un giorno intero...gli agnelli non vanno con la mandria. E la legna d'abete non va per il carbone...tagliatelo prima un bosco; e per trasportarlo poi nella polvere di Agosto e mentre i saputelli intellettuali con gli occhi da guardoni vanno al mare di Copanello...

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emmeti lunedì 14 giugno 2010
prima della modernità, solo la noia? Valutazione 2 stelle su cinque
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Guai a prendersela con la poeticità, con la profondità, col gusto di autenticità. Ma c'è davvero bisogno, per trasmettere questi contenuti, di rinunciare a ogni dialogo, calcare i toni del rapporto matrigno fra uomo e natura, esasperare la lentezza, la ripetitività e perfino la banalità delle occupazioni quotidiane di quello spicchio di umanità che il film vuole illustrare? Andiamoci piano con gli accostamenti a Olmi, che del mondo "arcaico" contadino ha saputo estrarre ben altre riserve di vigore. Qui il tempo appare essersi fermato, sì, ma a tratti del tutto artificiosamente, per un eccesso di intellettualismo dell'osservatore. [+]

[+] condivido (di melania)
[+] una noia venduta in tutto il mondo (di kronos)
[+] venduto... (di brian77)
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kronos sabato 12 giugno 2010
primordiale Valutazione 4 stelle su cinque
56%
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44%

C'è un filo rosso che lega De Seta, Olmi, Piavoli e Michelangelo Frammartino: il suo "Le quattro volte" appartiene a un misconosciuto, affascinante filone naturalistico del cinema italiano, che nel corso del tempo ha partorito gemme come "L'invitata", "I recuperanti", "Lungo il fiume", "Il pianeta azzurro", "Voci nel tempo"...
Ciò che distingue questo film dagli illustri predecessori è il progetto 'pitagorico' che ne sta alla base: la consapevolezza con cui il regista ha voluto guidarci in un mondo primordiale che rischia d'apparirci oggi alieno. Un film ambizioso, autoriale, assolutamente fuori dalle convenzioni, ma che richiede uno sforzo da parte di chi guarda per entrare nella storia e nelle immagini. [+]

[+] scopiazzando de seta (di stig65)
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