La donna che canta

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Un film di Denis Villeneuve. Con Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Remy Girard, Abdelghafour Elaaziz.
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Titolo originale Incendies. Drammatico, durata 130 min. - Canada 2010. - Lucky Red uscita venerdì 21 gennaio 2011. MYMONETRO La donna che canta * * * - - valutazione media: 3,35 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
algernon domenica 23 gennaio 2011
inquietante Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

una terribile ricerca della verità per i due gemelli Jeanne e Simon, dal Canada al Libano per scoprire il drammatico passato della madre Nawal, fra guerra civile, prigione, tortura. Un film intenso e terribile, con una bellissima interpretazione di Lubna Azabal (Nawal) e la rassicurante presenza di Remy Girard (il notaio Lebel), bravo attore franco-canadese già ammirato nei bei film di Denys Arcand (Il declino dell'impero americano, Le invasioni barbariche)

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vallypally sabato 12 febbraio 2011
e' un film bello, intenso, importante... Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

E' un film capace di trattare temi crudi e forti con una sensibilità e delicatezza affascinanti... Lo spettatore entra subito in un'atmosfera di tesa curiosità con continui colpi di scena e capovolgimenti inaspettati. Il tema è quello dell'Amore, nelle sue sfaccettature più intime e significative, ma anche quello della Guerra, nell'espressione dell'odio cieco che solo la lotta fratricida può narrare. Al centro, sviscerate con passione e veemenza,le relazioni famigliari e tutti i loro più impensabili risvolti! E' un film bellissimo! Dopo soli dieci minuti dall'inizio ti ritrovi anche tu protagonista, alla ricerca di una storia di vita, quella di Nawal, carica di incognite e sorprese... Contenuti straordinari,fotografia stupenda abbinata ad un buon ritmo narrativo, fanno di questo film un imperdibile messaggio alla Vita trattata con estremo rispetto di tutti, anche dei carnefici che pure avranno le loro intime motivazioni per essere. [+]

[+] ti rispondo volentieri (di edo_mymovies)
[+] chiedo scusa (di edo_mymovies)
[+] ottima recensione per un ottimo film (di janmaris)
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solon sabato 12 febbraio 2011
emozioni, non parole Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Condivido il disappunto di castoro per la critica di Beccantini che, a mio personalissimo parere, sembrerebbe essersi fermato alla superficie del racconto rilevandone le effettive macchinosità senza coglierne l'impatto e il coinvolgimento emotivo che viene dal mix di immagini, suoni, sapiente gestione del montaggio e eloquenza del colore.
E', come vedo che molti altri confermano, un'opera di rara e imprevedibile bellezza, capace di far emergere un messaggio sulla umanità e la guerra senza "predicarlo" ma coinvolgendovi emozionalmente il destinatario. Il commento sonoro del finale (sul cast) affidato a un noto brano di Mahler ("O Mensch!" - testo di Nietzsche - 4° movimento della 3^ sinfonia) lo suggella egregiamente. [+]

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[+] gli interrogativi di una tragedia (di paolo t.)
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gabriella mercoledì 25 maggio 2011
scioccante nella sua crudezza. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

130 minuti ben spesi per la visione di questo film fortemente drammatico e scioccante nella sua crudezza.Stupendi attori,specie la belga di origini magrebine Lubna Azabal,perfetta nei tratti del volto per questa parte.Capelli corvini,sopracciglia folte,occhi scuri,naso irregolare,sguardo indurito dagli orrori della vita.Come sfondo la guerra in Libano dal 1975 al 1990.Un'occasione per conoscere una storia non così lontana,per conoscere una guerra grondante di orrori come del sangue delle vittime,una guerra che come tutte le guerre ha generato dei mostri(come se quelli già esistenti non fossero sufficienti..).Uno sguardo sui pregiudizi che possono devastare la vita delle persone. Una figlia che,alla morte della madre,con in tasca una sua foto e con indosso un laccetto appartenutole,compie un percorso a ritroso alla ricerca delle sue origini,alla scoperta di una madre che non "conosceva". [+]

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angelo umana lunedì 7 marzo 2011
la gioventù è un coltello piantato in gola Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Le parole sono di troppo davanti agli orrori di qualsiasi guerra. Una madre, Nawal, di origini palestinesi, muore in Canada e i due figli Jeanne e Simon apprendono dal testamento letto dal notaio - presso cui Nawal aveva lavorato tanti anni taciturna  e schiva - le sue ultime volontà, cioé che essi vadano a cercare in Palestina il loro padre e il loro fratello, di cui non avevano mai avuto sentore, recapitando a ciascuno una lettera. Sarà un modo per i ragazzi di conoscere davvero la loro madre, le sue e loro stesse origini misteriose, "quel casino di vita" come lo definisce Simon che d'istinto non vorrebbe esaudire quelle volontà. Scopriranno di un figlio - il loro fratello - avuto nel 1970 da Nawal per una relazione avversata dalla famiglia, del disonore gettato su di lei, del bambino che le viene sottratto subito dopo la nascita, con un segno sul tallone perché un giorno la madre possa ritrovarlo, della madre mandata a studiare all'università dalla nonna per "uscire da questa miseria". [+]

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daniela martedì 3 aprile 2018
e' un film bellissimo! Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Sceneggiatura perfetta, funziona come un orologio. Attrici favolose, regista bravissimo, cast perfetto. Il film bellissimo, coinvolgente, ti tiene incollato allo schermo lasciandoti senza fiato, annichilito dalla forza inesorabile della Storia che incrocia le vite di  donne e uomini, e le segna inesorabilmente, senza possibilita' di scampo. Eppure, c'e' un eppure, in mezzo all'orrore, viene fuori comunque la bellezza dell'essere umano, l'innocenza di chi ricerca la verita' con amore e fiducia, la forza dei legami tra noi esseri umani. C'e' una grande umanita' che ci tocca il cuore in profondita', facendoci passare attraverso emozioni fortissime e continue, nella consapevolezza che parte dell'umanita' queste sofferenze le vive anche ora, e si resta in silenzio per rispetto. [+]

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omero sala venerdì 2 dicembre 2011
viaggio nel passato Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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In un paese ricco, il Canada, che non ha conosciuto guerre, vive una famiglia borghese, benestante e serena di origini libanesi: Nawal, la madre, è segretaria presso un affabile notaio, i figli gemelli, Jeanne e Simon, sono perfettamente integrati nel milieu del paese nordamericano. In un trenquillo pomeriggio d’estate, in una piscina affollata, la madre ha un improvviso malore: seduta sul lettino a bordo vasca viene colpita da un violento choc e si immobilizza pietrificata. Subito soccorsa, viene ricoverata, ma non supera la crisi e muore dopo pochi giorni. Alla lettura del testamento i gemelli vengono messi a conoscenza di avere in Libano un terzo fratello e un padre. La madre vuole che i due ragazzi partano per la loro terra d’origine (della quale non conoscono nemmeno la lingua), che scovino il padre (creduto morto) ed il fratello (che non sapevano di avere), e che consegnino loro due lettere. [+]

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francesca meneghetti lunedì 4 giugno 2012
quando gli opposti coincidono. o quasi Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

 Nel 2010 il film di maggior successo in Italia ha incassato oltre 30 milioni di euro (Alice in wonderland). Il film  La donna che canta (titolo originale Incendies, candidato all’Oscar come miglio film straniero, è arrivato a 490.000 euro. Inesorabilmente battuto al botteghino, al pari di molti altri prodotti “impegnati”, merita però di essere visto.  Anzitutto si basa su una trama molto potente. Al  pari delle tragedie greche,  basate sulla sequenza ybris (trasgressione) – nemesis (vendetta o castigo),  va a toccare nel profondo, superando però il manicheismo di quelle nel disegnare i personaggi e la forma della nemesis: quale vendetta più perfida, e, nello stesso tempo più pietosa, c'è nelle due lettere della "donna che canta" destinate al figlio torturatore?  Quando oppresso e oppressore sono la stessa persona, le regole della tragedia greca vanno infatti in tilt. [+]

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astromelia lunedì 13 giugno 2011
è veramente accaduto? Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%


..questo mi chiedo se da qualche parte questa donna è veramente esistita e con questo pensiero ritengo il film uno dei più belli sentiti toccanti.....una pellicola che rimane viva,  il giorno dopo averlo visto riandavo alle scene e alla storia, agghiacciante altro non aggiungo, concordo con i commenti lasciato nel forum perfettamente esaustivi,bravi attori e regista.....

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darkglobe mercoledì 1 ottobre 2014
l'orrore della guerra civile Valutazione 4 stelle su cinque
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È all’omonima opera teatrale del 2003, scritta dall’icona Wajdi Mouawad, libanese emigrato a 10 anni in Bretagna e di seguito in Canada, dove si è diplomato presso la Scuola nazionale di teatro, che fa riferimento questo inquietante film sul dolore e le crudeltà umane. Presentato nel 2010 al Festival del Cinema di Venezia (Menzione 27 volte cinema), premio come miglior film canadese al Toronto International Film Festival e candidato per il Canada al premio Oscar 2011, è stato diretto dal regista canadese Denis Villeneuve.
Si tratta di un film coraggioso per due motivi: in primo luogo portare un’opera teatrale al cinema è sempre una scelta rischiosa, se la trasposizione non riesce a sfruttare le potenzialità spazio-temporali offerte dal mezzo cinematografico; in secondo luogo non è semplice ambientare una storia così dolorosamente intima in un contesto complicato e per certi versi criptico quale quello delle vicende storico-politiche libanesi relative alla guerra civile degli anni 70, che ha trasformato un paese in cui regnavano tolleranza e multi-etnie in un luogo di dolorose nefandezze umane. [+]

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