wynorski guiaz '80s
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lunedì 19 ottobre 2009
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c'è qualcosa di strano in esther...
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Una giovane famiglia Americana, dopo aver perso il terzo figlio durante il parto, decide di adottare un nuovo bambino che vada a far compagnia ai due fratelli. Così, il nuovo membro in famiglia è Esther, distinta e all'apparenza tranquilla bambina di origine Russa. Col passare dei giorni però, le tensioni familiari crescono, i due figli naturali sono spaventati, marito e moglie litigano ed Esther non è quello che sembra. Dopo un discreto esordio nell'horror splatter de La Maschera Di Cera(2005) e nel film calcistico Vivere Un Sogno(2007) il regista Spagnolo Jaume Collet-Serra torna alle atmosfere thriller e imbastisce un piccolo ma grande film di genere che sa il fatto suo. Due ore di psico-thriller o due ore di tensione e horror; il genere non importa.
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Una giovane famiglia Americana, dopo aver perso il terzo figlio durante il parto, decide di adottare un nuovo bambino che vada a far compagnia ai due fratelli. Così, il nuovo membro in famiglia è Esther, distinta e all'apparenza tranquilla bambina di origine Russa. Col passare dei giorni però, le tensioni familiari crescono, i due figli naturali sono spaventati, marito e moglie litigano ed Esther non è quello che sembra. Dopo un discreto esordio nell'horror splatter de La Maschera Di Cera(2005) e nel film calcistico Vivere Un Sogno(2007) il regista Spagnolo Jaume Collet-Serra torna alle atmosfere thriller e imbastisce un piccolo ma grande film di genere che sa il fatto suo. Due ore di psico-thriller o due ore di tensione e horror; il genere non importa. Collet-Serra architetta il suo Orphan in un crescendo di terrore e colpi di scena che alla fine(nel sottointeso finale) terrorizzano il pubblico benchè esso stia attento per tutta la durata del film. La storia cresce di tensione di minuto in minuto mentre nel frattempo, la sceneggiatura opta nella saggia scelta di approfondire in modo ottimo l'aspetto psicologico della famiglia(interpreti molto buoni tra cui Vera Farmiga, Peter Sarsgaard, Jimmy Bennett e la piccola e micidiale Isabelle Fuhrman) ad eccetto della vera protagonista: Esther. Una scelta sbagliata? No, al contrario, difatti man mano che il film scorre, i tasselli della vita di Esther vengono rivelati allo spettatore fino alla scioccante rivelazione del tutto fuori dagli schemi. Il film risulta un prodotto contenuto(mai eccessi involuti di sangue o violenza), ben caratterizzato(a livello di personaggi) ed egregiamente sostenuto da una solida sceneggiatura di alto livello; al punto da non sembrare neanche indirizzata a questo genere di film. Una pellicola che colpisce, un film da vedere senza però lasciarsi trasportare troppo, come potrebbe accadere allo spettatore. Una sfida che Collet-Serra propone con coraggio al suo pubblico. Consigliato.
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andrefiora
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domenica 18 ottobre 2009
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nulla di nuovo ma ben fatto
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Molto più di quanto ci si possa aspettare da uno dei soliti dozzinali film strappa-urla, poco meno di altri piccoli capolavori del genere già citati e recensiti (Eden Lake, su tutti).
L’ambientazione non propone nulla di memorabile.
La trama non propone nulla di entusiasmante per originalità (bambina pazza che semina panico in malcapitate famiglie).
Tuttavia un cast in evidenza per l’ottima performance di tutti (soprattutto mamma e figlia indemoniata) e una regia attenta e serrata impediscono di addormentarsi, anche in comode poltrone al cinema.
E dunque dove sta il bello? Bah, tutto sommato il fatto che la bambina non sia una bambina.
In fondo lo spettatore qualcosa doveva aspettarsi nel finale, altrimenti sarebbe rimasto un film equilibrato e statico, avvinghiato attorno ad impennate della colonna sonora per il solito specchio del bagno o la solita porta del frigo che si chiudono improvvisamente.
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Molto più di quanto ci si possa aspettare da uno dei soliti dozzinali film strappa-urla, poco meno di altri piccoli capolavori del genere già citati e recensiti (Eden Lake, su tutti).
L’ambientazione non propone nulla di memorabile.
La trama non propone nulla di entusiasmante per originalità (bambina pazza che semina panico in malcapitate famiglie).
Tuttavia un cast in evidenza per l’ottima performance di tutti (soprattutto mamma e figlia indemoniata) e una regia attenta e serrata impediscono di addormentarsi, anche in comode poltrone al cinema.
E dunque dove sta il bello? Bah, tutto sommato il fatto che la bambina non sia una bambina.
In fondo lo spettatore qualcosa doveva aspettarsi nel finale, altrimenti sarebbe rimasto un film equilibrato e statico, avvinghiato attorno ad impennate della colonna sonora per il solito specchio del bagno o la solita porta del frigo che si chiudono improvvisamente.
Eppure il regista sembra giocarci in modo accorto e mai scadente, volendosi quasi per distaccare dai film che hanno usato e usano tali stratagemmi a ripetizione e senza cognizione di causa: qui infatti ogni “colpo” va a vuoto, perché la paura nasce invece da un disagio psicologico che viene costruito attimo dopo attimo attorno al personaggio della pazzoide fanciulla.
Sia chiaro, nulla di geniale o inconsueto. Solo quella solita sensazione di impotenza, gestita però in modo saggio ed efficace, sia del pubblico in sala, sia di chiunque - nel film - capiti sotto le grinfie della mefistofelica bimba, tanto che il finale (un sonoro calcione in faccia, preceduto da “io non sono la tua fottuta madre!”) viene accolto da spontanei e liberatori applausi scroscianti di un pubblico che par un’ora e mezza ha tentato di trasformare un gradevole horror in una parodia alla scary movie (minchia quanto è morta questa! – ma vaffanculo a sta bambina di merda! - figa và cos'è bianca!), ma che alla fine si trova coinvolto in un buon finale, abbastanza prevedibile per gli esperti, più inaspettato per gli horrorofili di primo pelo.
Non essendoci nulla altro del genere nelle sale e non avendo di meglio da fare, consiglio di dedicare una sera a questo thriller psicologico, che, a mio parere, supera la precedente opera del regista Collet-Serra “La maschera di cera” ma che tutto sommato non scombussola né traumatizza nessuno. Quello che in fondo, forse, un intenditore vorrebbe.
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(di anto81)
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dian71cinema
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domenica 18 ottobre 2009
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film efficace e ben interpretato
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NONOSTANTE IL FILM APPAIA UNA SCOPIAZZATURA DI BAMBINO SATANICO COME IL PRESAGIO O L'INNOCENZA DEL DIAVOLO CI SI ACCORGERA' CHE NON HA NULLA A CHE VEDERE CON QUESTO. LA RECENSIONE CONDANNA UN PO' TROPPO QUESTO FILM CHE SEPPURE OFFRA EFFETTI "SCONTATI" COME PORTE CHE SBATTONO ED INQUADRATURE ALLE SPALLE DELL'INTERPRETE...NON OFFRE SOLTANTO QUESTO MA BEN ALTRO. UNA TENSIONE PSICOLOGICA CHE CRESCE MAN MANO CHE CI LA STORIA SI EVOLVE, UNA INTERPRETAZIONE DAVVERO MOLTO BUONA DELL'INTERO CAST (E NON E' ROBA DA POCO..E SU LIVELLI MEDIO-ALTI TANTO CHE UN PAIO DI NOMINATIONS PER IL GLOBE O PER UN OSCAR NN MI LASCEREBBE SORPRESO). COLONNA SONORA EFFICACE, COLPO DI SCENA CHE LASCIA SENZA FIATO (UN FINALE FORSE NON TROPPO FELICE E UN PO' BUTTATO VIA) RENDONO COMUNQUE QUESTO LAVORO CINEMATOGRAFICO BEN RIUSCITO E VALE LA PENA ASSISTERE A QUESTO SPETTACOLO CHE E' PIU' UN THRILLER CHE UN FILM HORROR.
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NONOSTANTE IL FILM APPAIA UNA SCOPIAZZATURA DI BAMBINO SATANICO COME IL PRESAGIO O L'INNOCENZA DEL DIAVOLO CI SI ACCORGERA' CHE NON HA NULLA A CHE VEDERE CON QUESTO. LA RECENSIONE CONDANNA UN PO' TROPPO QUESTO FILM CHE SEPPURE OFFRA EFFETTI "SCONTATI" COME PORTE CHE SBATTONO ED INQUADRATURE ALLE SPALLE DELL'INTERPRETE...NON OFFRE SOLTANTO QUESTO MA BEN ALTRO. UNA TENSIONE PSICOLOGICA CHE CRESCE MAN MANO CHE CI LA STORIA SI EVOLVE, UNA INTERPRETAZIONE DAVVERO MOLTO BUONA DELL'INTERO CAST (E NON E' ROBA DA POCO..E SU LIVELLI MEDIO-ALTI TANTO CHE UN PAIO DI NOMINATIONS PER IL GLOBE O PER UN OSCAR NN MI LASCEREBBE SORPRESO). COLONNA SONORA EFFICACE, COLPO DI SCENA CHE LASCIA SENZA FIATO (UN FINALE FORSE NON TROPPO FELICE E UN PO' BUTTATO VIA) RENDONO COMUNQUE QUESTO LAVORO CINEMATOGRAFICO BEN RIUSCITO E VALE LA PENA ASSISTERE A QUESTO SPETTACOLO CHE E' PIU' UN THRILLER CHE UN FILM HORROR..CON UN BUON LIVELLO DI TENSIONE E PERTANTO MERITA UNA BUONA VALUTAZIONE COMPLESSIVA. VOTO 8
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pantesco
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sabato 17 ottobre 2009
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bellissimo film - malgrado il cinema e ...
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DEVO AMMETTERE CHE UN FILM COSI' NON AVEVO VISTO GIA' DA PARECCHIO TEMPO.. IL FILM TUTTO SOMMATO DALL'INIZIO ALLA FINE TI LASCIA CON IL FIATO SOSPESO... E CON UN FINALE...DAVVERO,INCREDIBILE! LAMENTO LA SALA A PALERMO L'UNICA DOVE VIENE PROIETTATO CUI UNA SEMPLICE BOTTIGLIETTA D'ACQUA VIENE VENDUTA A € 1.50 - POP CORN 2.50 CONF. PICCOLA 7 € LA GRANDE. USURAI!
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maaryyy
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mercoledì 22 luglio 2009
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immagini cosa provano i bambini abbandonati?
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Il film “Orphan”, in prossima uscita nelle sale americane, ha già suscitato forti polemiche da parte delle associazioni americane che si occupano di infanzia abbandonata che si stanno attivando per promuovere il boicottaggio del film.
In quanto operatrice in questo campo e, conoscendo bene le problematiche dell’adozione e le difficoltà che incontriamo giornalmente nel promuovere una cultura dell’ accoglienza, sono indignata dalla superficialità con cui il regista ha utilizzato il triste clichè dell’ orfano malato e psicotico.
L’ abbandono è un’ emergenza umanitaria, di cui si parla poco e in termini non adeguati, pur essendo un problema che riguarda 145 milioni di bambini nel mondo, di cui ben 750000 in Usa e 30000 in Italia.
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Il film “Orphan”, in prossima uscita nelle sale americane, ha già suscitato forti polemiche da parte delle associazioni americane che si occupano di infanzia abbandonata che si stanno attivando per promuovere il boicottaggio del film.
In quanto operatrice in questo campo e, conoscendo bene le problematiche dell’adozione e le difficoltà che incontriamo giornalmente nel promuovere una cultura dell’ accoglienza, sono indignata dalla superficialità con cui il regista ha utilizzato il triste clichè dell’ orfano malato e psicotico.
L’ abbandono è un’ emergenza umanitaria, di cui si parla poco e in termini non adeguati, pur essendo un problema che riguarda 145 milioni di bambini nel mondo, di cui ben 750000 in Usa e 30000 in Italia. Le cifre sono allarmanti se si considera che questa è la situazione nei Paesi sviluppati!
Il film potrebbe aggravare la già scarsa sensibilità di coloro che non sanno quanto sia difficile far accogliere e ricreare una stabilità affettiva per bambini che nella loro vita hanno conosciuto solo il trauma dell’abbandono, il dolore della solitudine, la ferocia e la vergogna per le violenze subite.
E, al contrario di quanto emerge dal film, è possibile far dimenticare e superare le tristi esperienze passate con la comprensione, il calore, l’amore che solo una famiglia può dare e per cui molte associazioni si impegnano ogni giorno, nella speranza di riuscire a dare una nuova vita a questi bambini.
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[+] non è che esageri un po'?....
(di dragoneme)
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(di corte)
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[+] cara mary
(di anto81)
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