nino pell.
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sabato 12 dicembre 2009
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riprendere le illusioni ed i sogni del passato
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Ancora una volta il regista Almodòvar ci regala una pellicola caratterizzata da elementi diversi ed apparentemente divergenti che inevitabilmente sono destinati ad avere, prima o poi, dei punti di congiunzione. La storia del protagonista, Mateo Blanco, ha un passato fatto di ricordi, di illusioni e di un amore spezzato che necessariamente egli ha dovuto rimuovere dalla sua memoria. E per riuscire in tale intento egli decide di cambiare lavoro (scelta forzata, tra l'altro, essendo diventato cieco a seguito di un incidente stradale che gli ha strappato in un solo istante le due cose alle quali teneva maggiormente: la donna che amava e la sua professione di regista)e perfino nome. Una nuova vita dunque, nella quale adagiarsi nel cercare quelle poche cose che ancora possono rendere felice un uomo.
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Ancora una volta il regista Almodòvar ci regala una pellicola caratterizzata da elementi diversi ed apparentemente divergenti che inevitabilmente sono destinati ad avere, prima o poi, dei punti di congiunzione. La storia del protagonista, Mateo Blanco, ha un passato fatto di ricordi, di illusioni e di un amore spezzato che necessariamente egli ha dovuto rimuovere dalla sua memoria. E per riuscire in tale intento egli decide di cambiare lavoro (scelta forzata, tra l'altro, essendo diventato cieco a seguito di un incidente stradale che gli ha strappato in un solo istante le due cose alle quali teneva maggiormente: la donna che amava e la sua professione di regista)e perfino nome. Una nuova vita dunque, nella quale adagiarsi nel cercare quelle poche cose che ancora possono rendere felice un uomo. Ma un bel giorno, il passato sembra bussargli alla porta e così Mateo Blanco si accorge che forse c'è ancora qualcosa che può recuperare e magari completare tra le cose che egli credeva perdute per sempre. Il messaggio conclusivo che ci lascia Almodòvar è quello di far capire che non bisogna rinunciare a credere che i sogni e le illusioni di un passato che sembra finito per sempre, non possano essere ripresi, anche se naturalmente solo in parte dato che la sua Lena ormai non c'è più. E da una sorta di sincronismo temporale a volte nella vita può capitare che la bellezza delle ispirazioni delle cose di ieri servano ad alimentare ed a rivitalizzare la gioia del presente. E ciò indipendentemente dalla loro importanza concreta (come nel caso del protagonista, la conclusione di un film al quale egli teneva molto). Perché il loro ritorno, a volte, aiuta nel non trincerarsi in un presente amorfo nel quale ci sente morti dentro per sempre.
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alessandro
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lunedì 7 dicembre 2009
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decisamente appagante
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la straordinarietà di questo film è il suo essere fuori dal contesto dell'attualità, dalla vita e dai giorni attuali, pur essendo ambientato ai giorni d'oggi. Uno spaccato di un contesto socio culturale, non proprio comune, ma al contempo omologabile a molte quotidianità.
Come si fa a non restare affascinati, da questo continuo volgersi all'indietro nel tempo, magistralmente orchestrato da Almodòvar... Ciò che al riguardo personalmente mi ha sorpreso piacevolmente, riguarda la facilità con la quale poteva farsi prevalere, in questo guardare all'indietro nel tempo, la vena nostalgica del passato che riguardava il protagonista principale, ed invece così non è.
Magistrale l'interpretazione di Penelope Cruz, la simbiosi tra i due, attrice e maestroè è veramente per l'eternità.
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la straordinarietà di questo film è il suo essere fuori dal contesto dell'attualità, dalla vita e dai giorni attuali, pur essendo ambientato ai giorni d'oggi. Uno spaccato di un contesto socio culturale, non proprio comune, ma al contempo omologabile a molte quotidianità.
Come si fa a non restare affascinati, da questo continuo volgersi all'indietro nel tempo, magistralmente orchestrato da Almodòvar... Ciò che al riguardo personalmente mi ha sorpreso piacevolmente, riguarda la facilità con la quale poteva farsi prevalere, in questo guardare all'indietro nel tempo, la vena nostalgica del passato che riguardava il protagonista principale, ed invece così non è.
Magistrale l'interpretazione di Penelope Cruz, la simbiosi tra i due, attrice e maestroè è veramente per l'eternità.
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motatomico
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domenica 6 dicembre 2009
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delusione
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Cinema che si nutre di se stesso, sceneggiatura improbabile, recitazione antipatica, locazioni incoerenti; accettabili solo alcuni elementi di arredo.Il vero cinema grida vendetta......
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motatomico
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domenica 6 dicembre 2009
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delusione
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Cinema che si nutre di se stesso, sceneggiatura improbabile, recitazione antipatica, locazioni incoerenti; accettabili solo alcuni elementi di arredo.Il vero cinema grida vendetta......
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claftia
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venerdì 4 dicembre 2009
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almodovar minimalista
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Ho trovato questo film ad ampio respiro, minimalista per essere un film di Almodovar. Si concentra su pochi concetti e li porta avanti in maniera pulita.La figura centrale e' senz'altro Penelope, personaggio ambiguo, doppio, ma in maniera molto soft, si percepisce appena, o almeno qui il regista in questa ambiguita' non si crogiola, forse la vede con distacco.Da segretaria con doppia vita ad amante dell'industriale, e poi trova l'amore e lo perde . Lo perde perche' muore in un abbraccio spezzato.E' qui e' il fulcro emotivo del film.Oltre la figura di Matteo -Harry, che , nonostante sia cieco, tagliato dalla vita, ricerca ancora la passione .
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feanor
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giovedì 3 dicembre 2009
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grande penelope
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Un film amturo e riflessivo, anche se lontani dalla bellezza di VOLVER, però è un bellissimo film
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marezia
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mercoledì 2 dicembre 2009
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spulciando tra le recensioni...
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(dei professionisti naturalmente) ho notato che nemmeno il GRANDE Escobar è riuscito a trarne un senso eppure la sua caratteristica è quella di raccontare sì la trama ma sempre in funzione della sua morale o per lo meno del suo senso. Questo depone molto male sul film e mi convince definitivamente del fatto che sia solo un divertimento d'autore (e da piccolo schermo). Grazie di esistere.
[+] e chi se ne frega!
(di mary22)
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marezia
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mercoledì 2 dicembre 2009
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ultima considerazione
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La Cruz bionda sta MALISSIMO e, in secondo luogo, la locandina è un CAPOLAVORO. Ciao, ciao.
[+] il cinema è immagine in movimento..
(di mary22)
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fabio
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martedì 1 dicembre 2009
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ragazze e valigie
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veramente un bel film, ma sarebbe dovuto finire mezz'ora prima.
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duffysmarty
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martedì 1 dicembre 2009
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il tocco di pedro
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Devo dire che sto imparando a conoscere la bravura di questo maestro dell'arte cinematografica e mi incanta sempre di più, finora è uno dei registi che più mi appassionano per il suo tocco magico con cui dipinge le donne, la vita e per le rievocazioni del cinema per quanto riguarda questo film. Dopo tutto su mia madre questo pellicola è quella che ho più apprezzato per quella sensazione di trovarmici dentro al film e di voler sapere di più, ammaliati dal fascino di penelope e di quell'occhio con cui si apre il sipario della vita, occhi parte del corpo che è simbolo di questo film e del contatto umano: gli abbracci.
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