parsifal
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martedì 18 settembre 2018
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teatro e storie personali
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Esordio alla regia di E.Barresi,. attore toscano di provata esperienza teatrale e radiofonica che giunse al cinema grazie all'incontro con Virzì, suo collega e conterraneo. E delle storie di Virzì questa vicenda ha molte caratteristiche; si svolge a Livorno, terra cara ad entranìmbe i registi, in un ambito sociale decisamente popolare , con i protagonisti che oscillano perennemente tra miserie quotidiane e massimi sistemi. La compagnia teatrale " I Perseveranti" ,formata da Paolo Ruffini, Isabella cecchi Raffaele Pisu , Valeria Valeri e con Rocco Papaleo nei panni di un avvocato tombeur de Fammes e diretta da Daniele (Fabrizio Brandi) adulto non ancora del tutto cresciuto, perennemente disoccupato e profondamente determinato a portare avanti la sua inesistente carriera di uomo di teatro, mette in scena " La Cavalleria Rusticana" del conterraneo MAscagni.
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Esordio alla regia di E.Barresi,. attore toscano di provata esperienza teatrale e radiofonica che giunse al cinema grazie all'incontro con Virzì, suo collega e conterraneo. E delle storie di Virzì questa vicenda ha molte caratteristiche; si svolge a Livorno, terra cara ad entranìmbe i registi, in un ambito sociale decisamente popolare , con i protagonisti che oscillano perennemente tra miserie quotidiane e massimi sistemi. La compagnia teatrale " I Perseveranti" ,formata da Paolo Ruffini, Isabella cecchi Raffaele Pisu , Valeria Valeri e con Rocco Papaleo nei panni di un avvocato tombeur de Fammes e diretta da Daniele (Fabrizio Brandi) adulto non ancora del tutto cresciuto, perennemente disoccupato e profondamente determinato a portare avanti la sua inesistente carriera di uomo di teatro, mette in scena " La Cavalleria Rusticana" del conterraneo MAscagni. Ma sin da prima dell'esordio , il cammino intrapreso si mostra tutt'altro che semplice. Vengono ostacolati dalll'imprenditore locale Baciocchi (A.Buscemi) proprietario del piccolo teatro in cui si svolgono le prove e dove si dovrebbe svolgere la rappresentazione del debutto, intenzionato a vendere l'immobile ad un istituto di credito. Iniziano quindi a prendere vita una serie di situazione concatenate che danno brio alla vicenda, dalle connotazioni tipiche della commedia intimistica all'italiana. Buona l'interpretazione del cast al completo, sceneggiatura non certo originale ma assai gradevole, fluente la narrazione.Ancora una volta .la Toscana porta il sorriso nelle sale cinematografiche. IL titolo è tratto da una canzone di Bobby Solo.
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massimo barresi
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venerdì 11 giugno 2010
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massimo barresi
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Caro Emanuele è un piacere sapere che, oltre a lavorare bene e avere l'amore per il cinema, porti il mio stesso cognome. Hai lavorato con personaggi bravi, tra cui, rocco papaleo, claudia pandolfi e michaela ramazzotti. Li ho incontrati anche io in tre differenti film. Un in bocca al lupo e, chissà un giorno le nostre strade potrebbero anche incontrarsi. Un abbraccio Massimo Barresi.
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dony64
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mercoledì 21 ottobre 2009
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film commedia......passabile
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Film commedia italiana interpretata da attori noti e non.Piu' che discreta la trama, la recitazione e l'interpretazione che complessivamente rendono in film piu' che discreto.Voto 6+
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l'anima c'è
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domenica 4 maggio 2008
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l'anima c'è
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mrquentin
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venerdì 4 aprile 2008
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omaggio divertito alla passione del "fare" teatro.
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Realizzato con poco (o relativemente poco, ovvero 700.000 euro (!), "Non c'è più niente da fare" non sarà un capolavoro di statura altmaniana, ma neanche quella "ciofecha", quale parrebbe dalla recensione di Piepaolo Simone. Vero, gli attori non sono tutti all'altezza del ruolo (vedi il protagonista) e, vero, non si ha il coraggio (soprattutto produttivo) di andare "fino in fondo", finendo cosi per buttare nel calderone un pò di tutto (dal lavoro precario all'immancabile intreccio amoroso). Poi, volendola dire tutta, le parti comiche sono forse mal amalgamate con quelle serie. Mal di nulla, comunque. Il vero imbarazzo lo dovrebbero provare gente come Verdone e Banfi, costretti a rifare se stessi (oltre a chi li distribuisce in un numero di copie vergognosamente alto).
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Realizzato con poco (o relativemente poco, ovvero 700.000 euro (!), "Non c'è più niente da fare" non sarà un capolavoro di statura altmaniana, ma neanche quella "ciofecha", quale parrebbe dalla recensione di Piepaolo Simone. Vero, gli attori non sono tutti all'altezza del ruolo (vedi il protagonista) e, vero, non si ha il coraggio (soprattutto produttivo) di andare "fino in fondo", finendo cosi per buttare nel calderone un pò di tutto (dal lavoro precario all'immancabile intreccio amoroso). Poi, volendola dire tutta, le parti comiche sono forse mal amalgamate con quelle serie. Mal di nulla, comunque. Il vero imbarazzo lo dovrebbero provare gente come Verdone e Banfi, costretti a rifare se stessi (oltre a chi li distribuisce in un numero di copie vergognosamente alto). Meditate gente, meditate.
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tonio
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martedì 26 febbraio 2008
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ritorno alla commedia
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Dopo molto tempo di assenza al cinema, nello specifico quello italiano (noioso e borioso), spinto da voci e passaparola che mi hanno incuriosito, sono andato a vedere questo film, quasi certo di arrivare ad una fase REM, invece con mia enorme sorpresa mi son trovato davanti ad un piccolo gioiello di spasso, stupendomi per un vero divertimento, in senso lato, che un banale e squinternato spaccato di vita quotidiana potesse arrecarmi grazie alla regia leggera ed appassionata, soprattutto della tanto vituperata categoria attoriale ( grazie al cielo qui son tutti veri attori e non tronisti). Toccando le note di un soddisfacimento delle proprie ambizioni, che non siano necessariamente relative al successo ed ai soldi, ma di un percorso di realizzazione umana.
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Dopo molto tempo di assenza al cinema, nello specifico quello italiano (noioso e borioso), spinto da voci e passaparola che mi hanno incuriosito, sono andato a vedere questo film, quasi certo di arrivare ad una fase REM, invece con mia enorme sorpresa mi son trovato davanti ad un piccolo gioiello di spasso, stupendomi per un vero divertimento, in senso lato, che un banale e squinternato spaccato di vita quotidiana potesse arrecarmi grazie alla regia leggera ed appassionata, soprattutto della tanto vituperata categoria attoriale ( grazie al cielo qui son tutti veri attori e non tronisti). Toccando le note di un soddisfacimento delle proprie ambizioni, che non siano necessariamente relative al successo ed ai soldi, ma di un percorso di realizzazione umana. I problemi di una vita da vivere non stanno solo nella politica, nell'immondizia e nel denaro.
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capability brown
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martedì 26 febbraio 2008
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un'operazione di valore
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dovremmo spesso interrogarci su cosa sia un'operazione artistica o artigianale in ambito culturale;non esiste una sola via per rappresentare o evocare il reale e l'onirico, l'ambito della realizzazione di un processo artistico è frutto delle specifiche sensibilità, sia nell'elaboratore che nel fruitore, da qui la difficile pratica della critica. QUESTO FILM HA DALLA SUA UN'ONESTà INTELLETTUALE ED UN CONNUBIO RARAMENTE RISCONTRABILE TRA I MEZZI A DISPOSIZIONE ED IL RISULTATO FINALE; da qui, e pure per l'uso sapiente del ritmo e del cambio repentino dei registri attoriali, la massima valutazione; considerando pure il deserto del cinema italiano contemporaneo.
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michela & raoul
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domenica 24 febbraio 2008
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tipico spirito labronico
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film simpatico, tipico spirito toscano, non mancano le battute e le risate vengono spontanee.Il giusto clima per una serata tra amici.
Giusto il messaggio sulle difficicoltà che il teatro minore incontra per affermarsi.
lo consiglio vivamente.
Bravo Barresi e bravissimi gli attori.
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claudia
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sabato 23 febbraio 2008
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un film incantevole!!!
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il film di barresi mi ha fatto molto ridere e commuovere!!sono andata con le mie amiche e siamo tutte d'accordo che dovrebbero fare più film come questo invece dei soliti film tanto strombazzati ma che non dicono nulla!!!
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simon.
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sabato 23 febbraio 2008
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un bellissimo lavoro.
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Non sono assolutamente d'accordo con colui che ha realizzato la recensione per il vostro sito. Ho visto con piacere il film ed affermo con gioia che si tratta di un gran bell'esordio per il regista Barresi. Il film fa pensare, emoziona e si distacca pochissimo da quella che è la realtà "livornese" ma non solo del teatro amatoriale. Un sottobosco culturale vivo e vegeto in tutta la penisola. Un'operazione coraggiosa che affronta un tema troppo spesso dimenticato e rende giustizia a tutti coloro che lavorano duramente e gratuitamente per portare avanti "cultura". Siamo stanchi dei Moccia e dei Silvio Muccino ed è giusto che il cinema italiano estragga dal cilindro un Barresi. Emanuele Barresi che ha imparato la lezione di Virzì ( col quale ha lavorato come attore in alcuni film) e a mio giudizio l'ha superato.
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Non sono assolutamente d'accordo con colui che ha realizzato la recensione per il vostro sito. Ho visto con piacere il film ed affermo con gioia che si tratta di un gran bell'esordio per il regista Barresi. Il film fa pensare, emoziona e si distacca pochissimo da quella che è la realtà "livornese" ma non solo del teatro amatoriale. Un sottobosco culturale vivo e vegeto in tutta la penisola. Un'operazione coraggiosa che affronta un tema troppo spesso dimenticato e rende giustizia a tutti coloro che lavorano duramente e gratuitamente per portare avanti "cultura". Siamo stanchi dei Moccia e dei Silvio Muccino ed è giusto che il cinema italiano estragga dal cilindro un Barresi. Emanuele Barresi che ha imparato la lezione di Virzì ( col quale ha lavorato come attore in alcuni film) e a mio giudizio l'ha superato. Bravi anche gli attori famosi e non. Andate al cinema gente. Vi divertirete.
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