In questo forum si è sostenuto più volte che film come “L’anno mille” rinvigoriscono la tradizione del racconto orale. Inoltre si è a lungo dibattuto sul concetto di tempo cui fa riferimento l’autore, con un’opinione mi sembra preponderante a favore di una concezione di sostanziale fissità (espressa attraverso il richiamo alla mitologia dell’uroburo o all’idea del tempo circolare o al concetto di “fine della Storia”). All’interno del forum le due discussioni, sulla natura del racconto e sulla struttura del tempo, hanno viaggiato parallele ma in realtà esse hanno il medesimo recondito oggetto: la fiaba. Il racconto messo in scena da febbraro è infatti di tipo favolistico (non a caso il film è qualificato come fantasy) e come tale si svolge in un luogo senza tempo tanto da poter essere riproposto in situazioni distanti mille anni.
[+]
In questo forum si è sostenuto più volte che film come “L’anno mille” rinvigoriscono la tradizione del racconto orale. Inoltre si è a lungo dibattuto sul concetto di tempo cui fa riferimento l’autore, con un’opinione mi sembra preponderante a favore di una concezione di sostanziale fissità (espressa attraverso il richiamo alla mitologia dell’uroburo o all’idea del tempo circolare o al concetto di “fine della Storia”). All’interno del forum le due discussioni, sulla natura del racconto e sulla struttura del tempo, hanno viaggiato parallele ma in realtà esse hanno il medesimo recondito oggetto: la fiaba. Il racconto messo in scena da febbraro è infatti di tipo favolistico (non a caso il film è qualificato come fantasy) e come tale si svolge in un luogo senza tempo tanto da poter essere riproposto in situazioni distanti mille anni. Uno degli elementi caratterizzanti della fiaba è proprio l’indeterminatezza del tempo (per questo si comincia con “c’era una volta” ovvero con un riferimento temporale imprecisato). La costruzione de "L'anno mille" è rigorosamente informata alla struttura della fiaba e questo costituisce il grandissimo pregio del film.
[-]