alessandra nenna
|
mercoledì 29 ottobre 2008
|
viaggio su un filo di "seta" per girard
|
|
|
|
Seta, tratto dall’omonimo libro di Alessandro Baricco, è stato presentato a Toronto il settembre scorso e la critica americana l’ha appellato arido e soporifero, non risparmiando nemmeno uno dei protagonisti, il fotogenico esemplare Michael Pitt, considerato come il risultato di un errore di distribuzione dei copioni.
Sarà perché non vi è il lieto fine, e neppure un vero e proprio finale, ma il cinema non deve sempre e solo raccontare favole. Come ha dichiarato lo stesso Baricco, "Per gli americani la vita è come un negozio. Entri, e devi per forza uscirne con qualcosa”.
Francois Girard vuole restituirci solo la storia d’amore e ci indica subito anche la chiave di lettura. Sceglie, per i primi fotogrammi, un luogo altro dal paesino francese di Lavilledieu in cui inizia la storia nel libro; un luogo che potrebbe essere ovunque, immerso nella nebbia, e un lago, circondato da un bosco innevato, da cui emerge di spalle un corpo di donna.
[+]
Seta, tratto dall’omonimo libro di Alessandro Baricco, è stato presentato a Toronto il settembre scorso e la critica americana l’ha appellato arido e soporifero, non risparmiando nemmeno uno dei protagonisti, il fotogenico esemplare Michael Pitt, considerato come il risultato di un errore di distribuzione dei copioni.
Sarà perché non vi è il lieto fine, e neppure un vero e proprio finale, ma il cinema non deve sempre e solo raccontare favole. Come ha dichiarato lo stesso Baricco, "Per gli americani la vita è come un negozio. Entri, e devi per forza uscirne con qualcosa”.
Francois Girard vuole restituirci solo la storia d’amore e ci indica subito anche la chiave di lettura. Sceglie, per i primi fotogrammi, un luogo altro dal paesino francese di Lavilledieu in cui inizia la storia nel libro; un luogo che potrebbe essere ovunque, immerso nella nebbia, e un lago, circondato da un bosco innevato, da cui emerge di spalle un corpo di donna. L’atmosfera evanescente sono quei vapori, che si immagina siano creati dal contrasto tra l’acqua bollente del lago e il gelo dell’aria. La vaporosità della vita e di uno dei suoi tratti, l’amore, che quanto più ci sembra impalpabile, tanto più per noi, acquista un peso. Ipotesi, quella della chiave di lettura, confermata dallo stesso Girard: “la piu' grande sfida e' stata quella di prestare fede allo stile narrativo di Baricco”; la fotografia e i costumi ottimamente curati, servono a riaffermare la lirica presente in quello stile. È ovvio che una metafora ha bisogno di una lentezza di rappresentazione che consenta la sua interpretazione. Chi conosce il libro le aspetta, le cerca, si raffronta con la fantasia del regista; chi non l’ha letto, potrebbe trovare una storia che si riavvolge su se stessa, flemmatica.
È la seconda metà dell’ottocento a Lavilledieu. Hervé Joncour (Michael Pitt), destinato alla carriera militare dal padre, è iniziato al commercio di bachi da seta da Baldabiou (Alfred Molina), che molti anni prima ne aveva intuito le immense possibilità e che, con le sette filande realizzate, aveva arricchito se stesso e l’intero paese. Un’epidemia, che causa la morte delle larve, costringerà Baldabiou a considerare di spingersi prima in Africa e poi in Giappone, “fino alla fine del mondo”, per assicurarsi con qualsiasi mezzo uova sane.
Affiderà l’impresa a Hervé, a cui non appartiene il senso dell’avventura e della scoperta. Ha sposato la maestrina del paese, Hélène (Keira Knightley), dopo essersene innamorato a prima vista, e avrebbe condotto così la sua vita, immutabile fino all’ultimo giorno, non avendo altro desiderio che assecondare quelli di lei: un figlio e un giardino di gigli.
È su questi caratteri che la vita, vedendoci un foglio bianco da riempire, si sente solleticata a scriverci con più incisività. Hervé affronterà un lungo viaggio per terra e per mare restando impassibile al nuovo che gli si impone, fino a che, in quella terra agli antipodi, incontrerà gli occhi di una donna bellissima (Sei Ashina). Lei appartiene all’uomo più potente del villaggio, lo stesso che gli ha procurato le uova che rappresentano la continuità del suo mondo. Tuttavia la passione, confermata da sguardi sensuali e carezze accennate, resterà inespressa, latente. Sarà quella, che porterà Hervé una terza volta in Giappone, nel pieno di una guerra, a rischiare la propria vita, le proprie certezze e i denari di coloro che hanno investito nella sua missione.
Francois Girard sceglie, come nel precedente Il Violino rosso (1998) il tema del viaggio: lì era un oggetto, un violino appunto, a muoversi da Occidente a Oriente, raccontando attraverso i suoi proprietari, la sua natura nefasta; qui è la passione, che viaggia sulle gambe degli uomini. Una passione raccontata per contrasti: due donne, dove una è carnale, oggettiva, espressione del lavoro manuale di coloro che scavano in un giardino, l’altra resta a livello dei sensi, quasi immateriale, effimera, scivola via come l’acqua.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandra nenna »
[ - ] lascia un commento a alessandra nenna »
|
|
d'accordo? |
|
isaura
|
lunedì 13 ottobre 2008
|
un viaggio attraverso il desiderio
|
|
|
|
Francois Girard rinterpreta il romanzo di Baricco, fornendone una nuova e certo più intensa lettura psicologica. Il regista ci conduce in un viaggio attraverso il desiderio. Riesce a dare sostanza al romanzo cui si ispira, addolcendone alcune parti ma trattenedo l'attenzione per la forma e la suggestione poetica tanto cara alla penna di Baricco. Il desiderio è tanto più affascinante quanto più è lontano. Il desiderio è l'ignoto stesso ed è qui incarnato dal Giappone una terra irraggiungibile e difficile, ma allo stesso tempo senza pari. Hervè Joncour si spinge fin là, col rischio di non tornare alla sua vita tranquilla e alla sua moglie innamorata, solo perchè altri hanno scelto per lui il lavoro nel commercio dei bachi da seta.
[+]
Francois Girard rinterpreta il romanzo di Baricco, fornendone una nuova e certo più intensa lettura psicologica. Il regista ci conduce in un viaggio attraverso il desiderio. Riesce a dare sostanza al romanzo cui si ispira, addolcendone alcune parti ma trattenedo l'attenzione per la forma e la suggestione poetica tanto cara alla penna di Baricco. Il desiderio è tanto più affascinante quanto più è lontano. Il desiderio è l'ignoto stesso ed è qui incarnato dal Giappone una terra irraggiungibile e difficile, ma allo stesso tempo senza pari. Hervè Joncour si spinge fin là, col rischio di non tornare alla sua vita tranquilla e alla sua moglie innamorata, solo perchè altri hanno scelto per lui il lavoro nel commercio dei bachi da seta. Il Giappone, o meglio l'eco del desiderio per una donna di quella terra lo intrappolano e lo richiamano là, irretendolo in un vortice totalizzante che prosciuga tutta la sua dignità. E'il desiderio che spinge e che diventa il tutto, senza resta il nulla la morte o la perderdita della parola. Dietro questa forza annullante, stupenda ma inconsistente e sfuggente come la seta, a poco a poco si disvela tutta la mediocrità e l'egoismo che vi si celano, e che distruggano la purezza della realtà dell'amore di una donna che aspetta, che sa e che perdona.
[-]
[+] completamente d'accordo
(di nefertiti)
[ - ] completamente d'accordo
|
|
[+] lascia un commento a isaura »
[ - ] lascia un commento a isaura »
|
|
d'accordo? |
|
seanny14
|
sabato 11 ottobre 2008
|
se la forma conta quanto la sostanza
|
|
|
|
in nome della libertà che ci è garantita dal nostro democratico paese, io dissento. dissento innanzitutto con la critica ufficiale, strumento prezioso per la comprensione del mondo del cinema, ma che non è la bibbia (mi viene in mente una frase di "ratatouille": "la verità è che qualunque creazione artistica, seppur mediocre, è infinitamente migliore dei nostri giudizi, perchè supportata da impegno e passione"); dissento con i molti spettatori che non hanno apprezzato il film "seta": è nel loro diritto, ma vale anche per tutti noi ciò che ho riferito ai critici ufficiali. io dissento perchè ho visto "seta" e l'ho amato molto. ne ho lette molte di critiche al film, e indubbiamente esse hanno un fondo di verità.
[+]
in nome della libertà che ci è garantita dal nostro democratico paese, io dissento. dissento innanzitutto con la critica ufficiale, strumento prezioso per la comprensione del mondo del cinema, ma che non è la bibbia (mi viene in mente una frase di "ratatouille": "la verità è che qualunque creazione artistica, seppur mediocre, è infinitamente migliore dei nostri giudizi, perchè supportata da impegno e passione"); dissento con i molti spettatori che non hanno apprezzato il film "seta": è nel loro diritto, ma vale anche per tutti noi ciò che ho riferito ai critici ufficiali. io dissento perchè ho visto "seta" e l'ho amato molto. ne ho lette molte di critiche al film, e indubbiamente esse hanno un fondo di verità. micheal pitt è piuttosto monocorde: vero. la recitazione non è sbalorditiva: vero (tranne per kiera knightley, che mi ha sorpreso positivamente). la regia non ha un tocco personale o incisivo, qualcosa che la renda unica: vero. eppure in seta c'è qualcosa: c'è il racconto idealizzato di un triangolo d'amore, c'è il dramma di una donna che continua ad amare pur riconoscendo che l'amato le stia sfuggendo, e che ama a tal punto da farsi da parte per lui. è una storia delicatissima, e se volessimo associare un oggetto a questo film, non potrebbe essere che la seta del titolo. e poi c'è la cura dell'aspetto formale: una bella fotografia, raffinata ed elegante, costumi splendidi, paesaggi mozzafiato, una colonna sonora forse un po' invadente ma bellissima, una ricostruzione scenografica accurata. tutto è patinato? no, è bello; riteniamo che sia ormai fuori moda un'opera d'arte in cui la forma non dico prevalga, ma abbia eguale importanza del contenuto: i film devono essere nelle tecniche più all'avanguardia, anche a costo della qualità, i libri devono essere scritti velocemente senza stare a guardare troppo alla scrittura (e così ne troviamo molti indecenti nelle librerie); ma l'arte è appunto questo: è forma, è ricerca della bellezza e della perfezione; non importa solo cosa si dice, ma anche come lo si dice. in questo penso che nessuno possa obbiettare che seta fallisca, perchè la bellezza delle immagini è lampante; e non si può neppure dire che il film sia solo forma e non contenuto, perchè una vicenda c'è, ed è bellissima, ed è tragica, ed è delicatissima e sconvolgente. so che molti penseranno che io sia un ingenuo, che due bei paesaggi, un po' di musica e un po' di belle parole mi riescano ad emozionare; qualcuno dirà che non capisco nulla di cinema. può essere, non lo escludo. ma so pensare con la mia testa. questa non è la recensione ceh avrei voluto scrivere, ne avevo in mente un'altra totalmente diversa; ma mi sono sentito in dovere di difendere un film che mi ha emozionato, che mi ha toccato, e che, se pur imperfetto, io considero bello. leggerò anche il romanzo di baricco per giudicarlo ancora meglio, ma se qualcuno mi chiedesse di "seta", ebbene, a dispetto di quanto afferma il sito mymovies, io lo consiglierei.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a seanny14 »
[ - ] lascia un commento a seanny14 »
|
|
d'accordo? |
|
cecily
|
martedì 23 settembre 2008
|
domanda
|
|
|
|
Qst film è vietato ai minori? Grazie in anticipo!
|
|
[+] lascia un commento a cecily »
[ - ] lascia un commento a cecily »
|
|
d'accordo? |
|
mostofall
|
venerdì 5 settembre 2008
|
non capisco la critica, buon film
|
|
|
|
Non capisco la critica che si è scagliata in blocco contro il film. Probabilmente non aspettava altro che inveire contro la produzione (addirittura non-italiana!!), in difesa della nostra produzione letteraria, che a parte ipocrisie non gli sta neppure a cuore. Non è una critica a Baricco, il cui libro è fantastico. Io non sono un critico, ma a me il film è piaciuto, la sua lentezza e attenzione leggiadra per i dettagli, che siano essi paesaggistici, di ambiente o sentimentali, è una bella trasposizione del libro, nonchè una bella opera di per sé (dove sta scritto che il film debba essere perfettamente uguale al libro del resto?). Il risultato è un'opera da assaporare con pazienza, dalla quale lasciarsi condurre in colorati luoghi esotici e favolosi, un miscuglio di sensazioni fuggevoli.
[+]
Non capisco la critica che si è scagliata in blocco contro il film. Probabilmente non aspettava altro che inveire contro la produzione (addirittura non-italiana!!), in difesa della nostra produzione letteraria, che a parte ipocrisie non gli sta neppure a cuore. Non è una critica a Baricco, il cui libro è fantastico. Io non sono un critico, ma a me il film è piaciuto, la sua lentezza e attenzione leggiadra per i dettagli, che siano essi paesaggistici, di ambiente o sentimentali, è una bella trasposizione del libro, nonchè una bella opera di per sé (dove sta scritto che il film debba essere perfettamente uguale al libro del resto?). Il risultato è un'opera da assaporare con pazienza, dalla quale lasciarsi condurre in colorati luoghi esotici e favolosi, un miscuglio di sensazioni fuggevoli.
Pitt è forse l'unico neo, questo è concedibile ai cirtici, ma non basta per dare un voto negativo a quello che a mio avviso rimane, comunque, un bel film. Voto 7,5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mostofall »
[ - ] lascia un commento a mostofall »
|
|
d'accordo? |
|
liuk
|
domenica 27 luglio 2008
|
stand alone
|
|
|
|
Facciamo finta di non aver letto il capolavoro del maestro Baricco e prendiamo da sola questa pellicola; non facciamo inutili confronti.
Il film è bello, molto bello. Una storia di amore platonico ed una storia di amore tra marito e moglie, il tutto condito da ottime scenografie che lo fanno sembrare un "on the road" movie. Gli attori sono bravi e recitano bene (non benissimo). Nel complesso la pellicola è ottima.
[+] michael pitt recita da cane!
(di selvis)
[ - ] michael pitt recita da cane!
|
|
[+] lascia un commento a liuk »
[ - ] lascia un commento a liuk »
|
|
d'accordo? |
|
septima
|
mercoledì 18 giugno 2008
|
seta: il confine tra amore e sensualità
|
|
|
|
Seta è un film sconvolgente per la tranquilla trasposizione di fatti che hanno una rilevanza travolgente nella vita del protagonista/narratore. La senzazione, messa in evidenza negativamente dalla critica, di una poca introspezione psicologica dei personaggi, si rileva indispenzabile per un adeguato svolgimento degli eventi; si mantiene una quieta suspance, c'è un grande rispetto per lo spettatore, che sa molto ma non può, fino alla fine, prevedere nulla.
Un film ottimo, un cast buono; una Keira Knightley un po' incerta, ma decisamente incisiva nel ruolo della protagonista femminile silenziosa e pacata, che tuttavia avrà un ruolo determinate alla fine, che sconvolgerà lo spettatore e imprimerà uns enso di nostalgica tristezza che sarà placato soltanto con una nuova visione del bellissimo
[+]
Seta è un film sconvolgente per la tranquilla trasposizione di fatti che hanno una rilevanza travolgente nella vita del protagonista/narratore. La senzazione, messa in evidenza negativamente dalla critica, di una poca introspezione psicologica dei personaggi, si rileva indispenzabile per un adeguato svolgimento degli eventi; si mantiene una quieta suspance, c'è un grande rispetto per lo spettatore, che sa molto ma non può, fino alla fine, prevedere nulla.
Un film ottimo, un cast buono; una Keira Knightley un po' incerta, ma decisamente incisiva nel ruolo della protagonista femminile silenziosa e pacata, che tuttavia avrà un ruolo determinate alla fine, che sconvolgerà lo spettatore e imprimerà uns enso di nostalgica tristezza che sarà placato soltanto con una nuova visione del bellissimo film!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a septima »
[ - ] lascia un commento a septima »
|
|
d'accordo? |
|
david, genova
|
mercoledì 4 giugno 2008
|
keira knightley, leggermente in ombra ma bene
|
|
|
|
Keira Knightley mi dà la sensazione in questo film che il suo personaggio venga meno in ordine di importanza rispetto a Hervé (Michael Pitt), il suo finanziatore (Alfred Molina) e l'uomo del villaggio con cui Hervé fa gli affari (Koji Yakusho).Persino la giapponesina sembra rubarle la scena (questo forse intuivo già dall'anteprima). Tutto quasi in contrasto con i titoli di apertura dove il suo nome spicca per secondo.
Ma credo che la sua importanza salga negli ultimi quindici-venti minuti nel momento della fine dei commerci con il villaggio e la malattia che la conduce alla morte.
La storia mi ha coinvolto con il passare di ogni minuto, ma avverto nel finale una tristezza abbastanza leggera rispetto al precedente "Espiazione".
[+]
Keira Knightley mi dà la sensazione in questo film che il suo personaggio venga meno in ordine di importanza rispetto a Hervé (Michael Pitt), il suo finanziatore (Alfred Molina) e l'uomo del villaggio con cui Hervé fa gli affari (Koji Yakusho).Persino la giapponesina sembra rubarle la scena (questo forse intuivo già dall'anteprima). Tutto quasi in contrasto con i titoli di apertura dove il suo nome spicca per secondo.
Ma credo che la sua importanza salga negli ultimi quindici-venti minuti nel momento della fine dei commerci con il villaggio e la malattia che la conduce alla morte.
La storia mi ha coinvolto con il passare di ogni minuto, ma avverto nel finale una tristezza abbastanza leggera rispetto al precedente "Espiazione". Ma un "bravo" al regista ci sta.
[-]
[+] lo credo bene!
(di audreyh)
[ - ] lo credo bene!
|
|
[+] lascia un commento a david, genova »
[ - ] lascia un commento a david, genova »
|
|
d'accordo? |
|
angela cinicolo
|
giovedì 15 maggio 2008
|
seta
|
|
|
|
Era difficile riprodurre in maniera sbagliata la storiella di Seta di Baricco eppure Girard non solo ci è riuscito, ma addirittura ha fatto di Silk la trasposizione peggiore dell'opera letteraria. Questo film è perfino più noioso del libro e chi è in sala e non ha letto il racconto del caro Baricco finisce pregando da inizio a fine che qualcosa succeda, un colpo di scena, un momento di suspense, un secondo di azione. E quando si alza da una poltroncina nella quale si era agevolemente accomodato non gli resta che sopprimere l'ennesimo maleducato sbadiglio. Se è vero che s'insinuava il dubbio che queste "grandi e prestigiose" premiere fossero soltanto il rifuso di una Venezia lontana, per livelli artistici e per sistema organizzativo, non ci resta che abbasare la testa sospirando un amaro touché.
[+] angelo dll mia buona sorte!
(di audreyh)
[ - ] angelo dll mia buona sorte!
[+] seta, una rivelazione.
(di bb)
[ - ] seta, una rivelazione.
[+] x bb
(di audreyh)
[ - ] x bb
[+] d'accordo con bb
(di nefertiti)
[ - ] d'accordo con bb
[+] t rode...
(di audreyh)
[ - ] t rode...
|
|
[+] lascia un commento a angela cinicolo »
[ - ] lascia un commento a angela cinicolo »
|
|
d'accordo? |
|
michela f.
|
giovedì 27 marzo 2008
|
un film estraneo al romanzo da cui e' tratto
|
|
|
|
IL RITMO, CHE NEL ROMANZO DETERMINA IN MODO FONDAMENTALE LA VELOCITA' DELLE EMOZIONI VISSUTE DAI PROTAGONISTI, VIENE TOTALMENTE PERSO NELLA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA CHE, PUR MERITANDO I MIGLIORI COMPLIMENTI PER L'AMBIENTAZIONE E LA COLONNA SONORA, HA LASCIATO ALLA LIBERA INTERPRETAZIONE DELLO SPETTATORE L'IMPIANTO SENTIMENTALE. IL RISULTATO, MOLTO BUONO SOTTO ALCUNI ASPETTI, LASCIA UN PO' A DESIDERARE PROPRIO IN QUELLA DIFFERENZA DI INTENSITA' CHE IL LETTORE PUO' PERCEPIRE ALLA VISIONE DELLA PELLICOLA. IL RIPETERSI DELLE AMBIENTAZIONI, CHE NELL'OPERA DI BARICCO SCANDISCONO IL TEMPO E APRONO AD OGNI PASSAGGIO MICROSCOPICI VARCHI VERSO NUOVE DIMENSIONI SENTIMENTALI, SONO TOTALMENTE ASSENTI NEL FILM E RIDUCONO LE PASSIONI DEL PROTAGONISTA A SENTIMENTI MOLTO MENO COMPLESSI E DIBATTUTI DI QUANTO NON AFFIORI INVECE DALLA LETTURA.
[+]
IL RITMO, CHE NEL ROMANZO DETERMINA IN MODO FONDAMENTALE LA VELOCITA' DELLE EMOZIONI VISSUTE DAI PROTAGONISTI, VIENE TOTALMENTE PERSO NELLA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA CHE, PUR MERITANDO I MIGLIORI COMPLIMENTI PER L'AMBIENTAZIONE E LA COLONNA SONORA, HA LASCIATO ALLA LIBERA INTERPRETAZIONE DELLO SPETTATORE L'IMPIANTO SENTIMENTALE. IL RISULTATO, MOLTO BUONO SOTTO ALCUNI ASPETTI, LASCIA UN PO' A DESIDERARE PROPRIO IN QUELLA DIFFERENZA DI INTENSITA' CHE IL LETTORE PUO' PERCEPIRE ALLA VISIONE DELLA PELLICOLA. IL RIPETERSI DELLE AMBIENTAZIONI, CHE NELL'OPERA DI BARICCO SCANDISCONO IL TEMPO E APRONO AD OGNI PASSAGGIO MICROSCOPICI VARCHI VERSO NUOVE DIMENSIONI SENTIMENTALI, SONO TOTALMENTE ASSENTI NEL FILM E RIDUCONO LE PASSIONI DEL PROTAGONISTA A SENTIMENTI MOLTO MENO COMPLESSI E DIBATTUTI DI QUANTO NON AFFIORI INVECE DALLA LETTURA.
PROBABILMENTE DIVERSO GIUDIZIO PUO' ESSERE ESPRESSO DALLO SPETTATORE CHE, NON AVENDO LETTO IL ROMANZO, PUO' COMUNQUE ASSISTERE AD UN FILM DALLA REGIA ESEMPLARE E LA SENSIBILE SCENEGGIATURA.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a michela f. »
[ - ] lascia un commento a michela f. »
|
|
d'accordo? |
|
|